Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE PERIFERICO DI BORGO SAN SERGIO

Scheda Opera

  • veduta aerea (foglio progettuale)
  • veduta complessiva dalla città
  • dettaglio con i blocchi di villette bifamiliari
  • programma edilizio (foglio progettuale)
  • dettaglio di un'area servizi
  • dettagli di blocchi abitativi
  • Comune: Trieste
  • Località: Borgo San Sergio
  • Denominazione: QUARTIERE PERIFERICO DI BORGO SAN SERGIO
  • Indirizzo:
  • Data: 1955 - 1971
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Ernesto Nathan Rogers, Aldo Badalotti
Descrizione

Il Quartiere periferico di Borgo San Sergio è situato nella parte sud-orientale della città di Trieste, ai margini del Porto Industriale, nel comprensorio di Zaule, e costituisce una delle realizzazioni più importanti e significative ad opera dell’Ente INA-Casa nel comune triestino. Sorto per iniziativa dell’Ente Porto Industriale (EPIT), esso viene concepito “come un’entità urbanisticamente organica e largamente autosufficiente; vale a dire che, oltre ai diversi tipi di case, variamente raggruppate per sopperire alle molteplici esigenze di carattere sociologico, è stato predisposto un centro comunitario dove possono esplicarsi le attività civiche, economiche, religiose e di svago della collettività. (...) La varietà dei tipi predisposti consente una sufficiente gamma per accogliere nell'insieme una società viva, articolata nelle diverse sezioni e tuttavia abbastanza omogenea per un'armonica convivenza". (...) La zona prescelta, adiacente alla fonte di lavoro, recita sempre la relazione della presentazione del progetto, offre il vantaggio d'una natura amenissima con la vista sul mare e le colline tutt'intorno; il centro è collocato in posizione geometricamente baricentrica ed altimetricamente dominante tra due colli, sicchè le case si dispongono a ventaglio su di essi con molta varietà d'aspetti.” (E. N. Rogers).
L’ingegnere Aldo Badalotti aveva redatto nel 1952 un piano di massima per l’area abitativa, ma nel 1952 viene affiancato da Ernesto Nathan Rogers per la compilazione del piano secondo le nuove indicazioni dell’INA-Casa. Borgo San Sergio rappresenta un momento importante per tutti coloro che sono coinvolti nella sua realizzazione. Il Piano predisposto da Rogers divide l'intera area in tre zone distinte, circoscritte dalla viabilità principale attraverso un reticolo stradale di tre arterie: un centro, una zona ovest e una zona nord-est. Il progetto alla scala edilizia prevede, oltre agli edifici destinati alla residenza, la presenza di un polo principale di servizi costituito da chiesa, edificio per la delegazione municipale, negozi, luoghi di ritrovo, sale riunioni per la zona centrale; e da negozi e scuole per le altre, distribuiti secondo tre nuclei architettonico - urbanistici: piazza della chiesa; piazza del cinema - teatro; piazza del centro civico e del mercato. L’idea di realizzare in questo modo “il cuore della città” al fine di superare il razionalismo e risolvere la crisi degli spazi pubblici nella città moderna, così come dibattuto da Rogers nel CIAM 8 del 1951, contiene un forte messaggio sociale e politico, di innovazione. Qui, egli mira a recuperare la tradizione delle piazze italiane conferendo centralità allo spazio pubblico, adottare un linguaggio architettonico di mediazione tra tecnica moderna e stilemi popolari, unire architettura e urbanistica, usare diverse tipologie in riferimento alla varietà del borgo giardino. Lo spazio pubblico, pensato come collettivo, nel corso degli anni è stato suddiviso in una serie di numerosi spazi privati afferenti ognuno ad un organismo edilizio; questo fenomeno si registra in fattispecie nel tipo a schiera. Non risulta esserci stato nessun tentativo di elaborare un progetto unitario per l’inserimento e l’allineamento di recinzioni, cancelli, ringhiere, né per l’organizzazione degli spazi verdi e dell’arredo urbano, cosicché il complesso risulta piuttosto eterogeneo e incoerente. Negli ultimi anni è stato oggetto di un intervento di riqualificazione per mano pubblica che ha ridato vita e vivacità all’intero quartiere, tanto che ora risulta essere una delle zone più appetibili della città.

Info
  • Progetto: 1955 -
  • Esecuzione: 1955 - 1971
  • Tipologia Specifica: Quartiere residenziale di edilizia popolare
  • Committente: Ente Porto Industriale (E.P.I.T.) all’interno del programma promosso dal Comitato di Coordinamento dell'Edilizia Popolare (C. E. P.) Proprietà: Unrra-Casas
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Quartiere residenziale
  • Destinazione attuale: Quartiere residenziale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Aldo Badalotti Progetto urbano Progetto SI
Giacomo Ballis Progetto architettonico Progetto NO
Romano Boico Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52097 NO
Roberto Costa Progetto architettonico Progetto NO
C. Daberdaku Progetto architettonico Progetto NO
Vittorio Frandoli Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Giannini Progetto architettonico Progetto NO
Antonio Guacci Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Lovisato Progetto architettonico Progetto NO
Danilo Mattiussi Progetto architettonico Progetto NO
Pio Montesi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/pio-montesi/ NO
Luigi Robusti Progetto architettonico Progetto NO
Ernesto Nathan Rogers Progetto urbano Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/ernesto-nathan-rogers/ SI
Francesco Weisz Progetto architettonico Progetto NO

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L’ingegnere Aldo Badalotti aveva redatto nel 1952 un piano di massima per l’area abitativa, ma nel 1952 viene affiancato da Ernesto Nathan Rogers per la compilazione  del piano secondo le nuove indicazioni dell’INA-Casa. Borgo San Sergio rappresenta un momento importante per tutti coloro che sono coinvolti nella sua realizzazione. Il Piano predisposto da Rogers divide l'intera area in tre zone distinte, circoscritte dalla viabilità principale attraverso un reticolo stradale di tre arterie: un centro, una zona ovest e una zona nord-est.  Il progetto alla scala edilizia prevede, oltre agli edifici destinati alla residenza, la presenza di un polo principale di servizi costituito da chiesa, edificio per la delegazione municipale, negozi, luoghi di ritrovo, sale riunioni per la zona centrale; e da negozi e scuole per le altre, distribuiti secondo tre nuclei architettonico - urbanistici: piazza della chiesa; piazza del cinema - teatro; piazza del centro civico e del mercato. L’idea di realizzare in questo modo “il cuore della città” al fine di superare il razionalismo e risolvere la crisi degli spazi pubblici nella città moderna, così come dibattuto da Rogers nel CIAM 8 del 1951, contiene un forte messaggio sociale e politico, di innovazione. Qui, egli mira a recuperare la tradizione delle piazze italiane conferendo centralità allo spazio pubblico, adottare un linguaggio architettonico di mediazione tra tecnica moderna e stilemi popolari, unire architettura e urbanistica, usare diverse tipologie in riferimento alla varietà del borgo giardino. Lo spazio pubblico, pensato come collettivo, nel corso degli anni è stato suddiviso in una serie di numerosi spazi privati afferenti ognuno ad un organismo edilizio; questo fenomeno si registra in fattispecie nel tipo a schiera. Non risulta esserci stato nessun tentativo di elaborare un progetto unitario per l’inserimento e l’allineamento di recinzioni, cancelli, ringhiere, né per l’organizzazione degli spazi verdi e dell’arredo urbano, cosicché il complesso risulta piuttosto eterogeneo e incoerente. Negli ultimi anni è stato oggetto di un intervento di riqualificazione per mano pubblica che ha ridato vita e vivacità all’intero quartiere, tanto che ora risulta essere una delle zone più appetibili della città.

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In particolare il piano INA-Casa, oggetto di questo studio, elaborato nel secondo settennio con la legge istitutiva n. 1148/1955, viene a sua volta diviso in quattro ambiti realizzativi attribuiti alla progettazione di P. Montesi, G. Ballis, R. Costa, A. Guacci, C. Daberdaku per i lotti I e II e di E. N. Rogers, F. Weisz per i lotti III e IV che verranno realizzati, in tempi diversi, nell'intervallo cronologico compreso tra il 1956 e il 1961.
1957: l’arch. Romano Boico entra come capogruppo nella progettazione degli interventi residenziali nel quartiere.
1960: l’arch. Vittorio Frandoli partecipa al progetto delle case IACP di Borgo San Sergio insieme a Giuseppe Giannini, Luigi Robusti e Giuseppe Lovisato.
Il complesso dell'Opera dei profughi si deve all’arch. udinese Danillo Mattiussi, sotto il coordinamento dell'architetto Ernesto N. Rogers.
1967: viene edificata la scuola elementare su progetto dell’ing. Roberto Costa.
Nel 2002 il quartiere di Borgo San Sergio, insieme a Rozzol Melara, è stato oggetto di un concorso internazionale di idee avente per titolo “Riqualificare la città moderna”, indetto dall'Ater della Provincia di Trieste e la Facoltà di architettura dell'Università degli studi di Trieste - con il Comune e la Provincia di Trieste, la DARC del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l'Ordine degli architetti della Provincia di Trieste.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Il progetto generale viene suddiviso in piani operativi, affidati alla realizzazione di diversi enti (E.P.I.T., INA-Casa, I.A.C.P., I.S.E.S., ecc.), attraverso leggi di finanziamento e provvedimenti in materia di edilizia pubblica (L. 408/49, L. 640/54, ecc.). In particolare il piano INA-Casa, oggetto di questo studio, elaborato nel secondo settennio con la legge istitutiva n. 1148/1955, viene a sua volta diviso in quattro ambiti realizzativi attribuiti alla progettazione di P. Montesi, G. Ballis, R. Costa, A. Guacci, C. Daberdaku per i lotti I e II e di E. N. Rogers, F. Weisz per i lotti III e IV che verranno realizzati, in tempi diversi, nell'intervallo cronologico compreso tra il 1956 e il 1961. 1957: l’arch. Romano Boico entra come capogruppo nella progettazione degli interventi residenziali nel quartiere. 1960: l’arch. Vittorio Frandoli partecipa al progetto delle case IACP di Borgo San Sergio insieme a Giuseppe Giannini, Luigi Robusti e Giuseppe Lovisato. Il complesso dell'Opera dei profughi si deve all’arch. udinese Danillo Mattiussi, sotto il coordinamento dell'architetto Ernesto N. Rogers. 1967: viene edificata la scuola elementare su progetto dell’ing. Roberto Costa. Nel 2002 il quartiere di Borgo San Sergio, insieme a Rozzol Melara, è stato oggetto di un concorso internazionale di idee avente per titolo “Riqualificare la città moderna”, indetto dall'Ater della Provincia di Trieste e la Facoltà di architettura dell'Università degli studi di Trieste - con il Comune e la Provincia di Trieste, la DARC del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l'Ordine degli architetti della Provincia di Trieste.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Rogers Ernesto Nathan 1955 La tradizione dell'architettura moderna italiana Casabella-Continuità n. 206 Milano 1 Si
Rogers Ernesto Nathan 1955 La tradizione dell'architettura moderna italiana Umana n. IV Trieste 17 Si
1958 Trieste, Borgo San Sergio Urbanistica n. 23 Roma Si
Colli C. 1978 Borgo San Sergio: ricerche di geografia urbana Università degli studi di Trieste, Istituto di architettura ed urbanistica Trieste Si
Castro Flavia 1984 Edilizia popolare a Trieste Lint Trieste No
Di Biagi Paola (a cura di) 2001 La grande ricostruzione. Il piano INA-casa e l’Italia degli anni Cinquanta Donzelli Roma No
Di Biagi Paola, Marchigiani Elena, Marin Alessandra (a cura di) 2002 Trieste ‘900. Edilizia sociale, urbanistica, architettura. Un secolo dalla fondazione del’Ater Silvana Editoriale Cinisello Balsamo No
Valcovich Edino, Lucia Krasovec, Federica Rovello 2003 Il nucleo edilizio di Borgo San Sergio a Trieste (1956-1961), in Capomolla Riccardo, Vittorini Rosalia L'Architettura INA Casa (1949-1963): Aspetti e problemi di conservazione e recupero Gangemi Roma 251-264 No
Mucci Massimo 2003 La città allo specchio: Borgo San Sergio e la ricerca della città nuova in Archeografo triestino n. IV, volume LXIII (CXI della Raccolta) Trieste 648-653 Si
Caputo Fulvio, Masau Dan Maria (a cura di) 2004 La città delle forme. Architettura e arti applicate a Trieste 1945-1957, catalogo della mostra di Trieste Edizioni Comune di Trieste Trieste 44-55, 131, 136-138, 183-84, 188, 192, 197, 209 No
Valcovich Edino, Riva Pietro, Federica Rovello 2008 Studio tipologico dell'INA-CASA a Trieste: il Quartiere di Borgo San Sergio in A. C. Dell'Acqua, V. Degli Esposti, G. Mochi (a cura di)Linguaggio Edilizio e sapere costruttivo Edicom Edizioni Monfalcone 87-95 Si
Di Biagi Paola 2022 Novecento e città pubblica. Un itinerario tra stagioni ed esperienze dell’edilizia sociale a Trieste Edilizia popolare n. 279-280-281 Roma No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
veduta aerea (foglio progettuale) veduta aerea (foglio progettuale)
veduta complessiva dalla città veduta complessiva dalla città
dettaglio con i blocchi di villette bifamiliari dettaglio con i blocchi di villette bifamiliari
programma edilizio (foglio progettuale) programma edilizio (foglio progettuale)
dettaglio di un'area servizi dettaglio di un'area servizi
dettagli di blocchi abitativi dettagli di blocchi abitativi

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
http://www.urbanistica.unipr.it/index.php Visualizza
https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste Visualizza
http://www.artefatto.info/index/homepage Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per il Friuli Venezia Giulia
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Trieste Dipartimento Studi Umanistici
Responsabile scientifico: Massimo Degrassi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 30/04/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2022