Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

EDIFICIO PER RESIDENZE ED UFFICI

Scheda Opera

  • Vista dell'edificio dalla strada
  • Vista dell'edificio dalla strada
  • Dettaglio del fronte
  • Vista dell'ingresso
  • Comune: Piacenza
  • Denominazione: EDIFICIO PER RESIDENZE ED UFFICI
  • Indirizzo: via Giosuè Carducci N. 13
  • Data: 1952 - 1953
  • Tipologia: Edifici polifunzionali
  • Autori principali: GPA Monti
Descrizione

L’edificio è commissionato al gruppo di giovani architetti milanesi da un imprenditore immobiliare del capoluogo Lombardo che propone loro il completamento di un isolato posto nel centro storico, tra le pertinenze del chiesa di S. Pietro e la chiesa stessa, offrendo loro l’occasione di cimentarsi con il tema dell’inserimento della nuova architettura nei centri storici: all’epoca uno dei più attuali argomenti di confronto all’interno del dibattito architettonico.
Il primo progetto prevede l’elevazione dei piani destinati a residenze in duplex, su una parete cieca a memoria del muro che recintava il giardino dell’ottocentesco edificio posto a fianco. Il fronte mantiene la linea di gronda dell’edificio di destra mentre l’altezza dei parapetti delle finestre del secondo piano media le altezze delle cornici delle finestre di quello di sinistra. La fascia di finestre orizzontali poste sotto il solaio del primo piano determina la netta divisione della parte destinata ad uffici da quella destinata ad abitazioni: queste ultime hanno aperture che seguono dimensionamenti e proporzionamenti autonomi legati alla funzione.
Il progetto viene poi eseguito secondo una diversa distribuzione interna per volere dello stesso committente, fatto questo che produce anche un cambiamento nella composizione del prospetto. L’ingresso non avviene più dal corpo contiguo ottocentesco ma si trova indipendente su strada. Il piano rialzato sovrasta l’intercapedine per l’aereazione degli scantinati a definire una fasica basamentale quale memoria dell’attacco a terra del precedente edificio. A questo piano si trovano gli uffici dell’impresa e un appartamento per il custode, due appartamenti gemelli occupano invece il piano primo e secondo mentre al terzo, si trova un altro appartamento per il proprietario.
Il telaio in cemento armato rivestito in marmo bianco bocciardato scandisce nettamente la partizione del fronte definendo campate di differente dimensioni. Tra i montanti verticali il tamponamento in laterizio e i serramenti lignei dichiarano la loro presenza materica in continuità con l’intorno. Le campiture di minore lunghezza, che ospitano una sola finestra addossata al pilastro, sono definite da diversi tamponamenti in basso, in corrispondenza del parapetto, e in alto nella veletta di copertura del cassonetto dell’avvolgibile. La campitura più ampia ospita invece una doppia finestra inquadrata sopra e sotto dai medesimi tamponamenti. Unitamente al non allineamento delle finestre di minori dimensioni, a scompaginare il fronte, concorrono le piccole finestre in altezza accanto a quelle verticali, che introducono, insieme alle marcate fasce corrispondenti ai solai, un elemento di forte orizzontalità. Il prospetto è chiuso dallo sporto aggettante sul piano di facciata della copertura separato dal tamponamento sottostante al fine di conferire maggior leggerezza.

(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1952 - 1952
  • Esecuzione: 1952 - 1953
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: edificio per appartamenti
  • Destinazione attuale: edificio per appartamenti
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
GPA Monti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.biblio.polimi.it/sedi-e-orari/archivi-storici/fondo-gpa-monti SI
Bruno Torretta Collaboratore Esecuzione NO
Danilo Zanzucchi Collaboratore Esecuzione NO
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: laterizio, marmo bianco
  • Coperture: a falde in cemento armato e coppi
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il primo progetto prevede l’elevazione dei piani destinati a residenze in duplex, su una parete cieca a memoria del muro che recintava il giardino dell’ottocentesco edificio posto a fianco. Il fronte mantiene la linea di gronda dell’edificio di destra mentre l’altezza dei parapetti delle finestre del secondo piano media le altezze delle cornici delle finestre di quello di sinistra. La fascia di finestre orizzontali poste sotto il solaio del primo piano determina la netta divisione della parte destinata ad uffici da quella destinata ad abitazioni: queste ultime hanno aperture che seguono dimensionamenti e proporzionamenti autonomi legati alla funzione.
Il progetto viene poi eseguito secondo una diversa distribuzione interna per volere dello stesso committente, fatto questo che produce anche un cambiamento nella composizione del prospetto. L’ingresso non avviene più dal corpo contiguo ottocentesco ma si trova indipendente su strada. Il piano rialzato sovrasta l’intercapedine per l’aereazione degli scantinati a definire una fasica basamentale quale memoria dell’attacco a terra del precedente edificio. A questo piano si trovano gli uffici dell’impresa e un appartamento per il custode, due appartamenti gemelli occupano invece il piano primo e secondo mentre al terzo, si trova un altro appartamento per il proprietario. 
Il telaio in cemento armato rivestito in marmo bianco bocciardato scandisce nettamente la partizione del fronte definendo campate di differente dimensioni. Tra i montanti verticali il tamponamento in laterizio e i serramenti lignei dichiarano la loro presenza materica in continuità con l’intorno. Le campiture di minore lunghezza,  che ospitano una sola finestra addossata al pilastro, sono definite da diversi tamponamenti in basso, in corrispondenza del parapetto, e in alto nella veletta di copertura del cassonetto dell’avvolgibile. La campitura più ampia ospita invece una doppia finestra inquadrata sopra e sotto dai medesimi tamponamenti. Unitamente al non allineamento delle finestre di minori dimensioni, a scompaginare il fronte, concorrono le piccole finestre in altezza accanto a quelle verticali, che introducono, insieme alle marcate fasce corrispondenti ai solai, un elemento di forte orizzontalità. Il prospetto è chiuso dallo sporto aggettante sul piano di facciata della copertura separato dal tamponamento sottostante al fine di conferire maggior leggerezza. 

(Matteo Sintini)

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I fratelli Gianemilio (Milano, 1920 - 2002) e Pietro Monti (Corenno Plinio, 1922 - Milano, 1990), figli del pittore Cesare Monti, e Anna Bertarini (Milano, 1923), moglie di Gianemilio, si associano nel 1948 (studio GPA Monti), all'indomani della laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dal 1954 al 1960 i componenti dello studio fanno parte del MSA e dell'INU; i due fratelli sono anche membri fondatori dell'ADI. Fra i condomìni realizzati nel periodo della ricostruzione, a Milano, vi sono gli stabili di via Calvi (1949); corso Sempione 38 e 81 (1955); viale Papiniano-via Calco (con Enrico Freyrie, 1956). La Villa a Piona, presso Como (1952), viene pubblicata su numerose riviste internazionali. I tre architetti progettano due case popolari a Bellano (1954-55) e partecipano alla realizzazione dei Quartieri INA-Casa Monte Olimpino a Como (1957); Vialba (1958), Feltre (1958) e Gallaratese (1960) a Milano. I Monti si occupano anche di disegno industriale per De Padova (1955); Stildomus (1964); Kartell (1959-65); Fontana Arte (1972-76); Olivari (1970 e 1976). Fra le opere principali degli anni Sessanta vi sono gli stabili di via Carducci (1966) e di corso Magenta (1967) a Milano: in questo periodo i Monti instaurano un rapporto privilegiato con la SNAM, per cui progettano edifici a San Donato Milanese e nel Gargano; nel 1985 progettano uno stabile per uffici in via Olona, completato nel 1999. (tratto da http://siusa.archivi.beniculturali.it)
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 115
  • Particella: 7

Note

Il disegno della facciata viene tradotto all'interno come elemento di arredo tramite le pareti/finestre: il diverso modulo di queste ultime distingue gli uffici al piano terreno rispetto agli appartamenti dei due piani superiori. Un articolo di "Domus" del 1955 (n. 309) è interamente dedicato alle soluzioni interne e alle scelte di arredo in buona parte disegnato dagli stessi architetti. I fratelli Gianemilio (Milano, 1920 - 2002) e Pietro Monti (Corenno Plinio, 1922 - Milano, 1990), figli del pittore Cesare Monti, e Anna Bertarini (Milano, 1923), moglie di Gianemilio, si associano nel 1948 (studio GPA Monti), all'indomani della laurea in Architettura al Politecnico di Milano. Dal 1954 al 1960 i componenti dello studio fanno parte del MSA e dell'INU; i due fratelli sono anche membri fondatori dell'ADI. Fra i condomìni realizzati nel periodo della ricostruzione, a Milano, vi sono gli stabili di via Calvi (1949); corso Sempione 38 e 81 (1955); viale Papiniano-via Calco (con Enrico Freyrie, 1956). La Villa a Piona, presso Como (1952), viene pubblicata su numerose riviste internazionali. I tre architetti progettano due case popolari a Bellano (1954-55) e partecipano alla realizzazione dei Quartieri INA-Casa Monte Olimpino a Como (1957); Vialba (1958), Feltre (1958) e Gallaratese (1960) a Milano. I Monti si occupano anche di disegno industriale per De Padova (1955); Stildomus (1964); Kartell (1959-65); Fontana Arte (1972-76); Olivari (1970 e 1976). Fra le opere principali degli anni Sessanta vi sono gli stabili di via Carducci (1966) e di corso Magenta (1967) a Milano: in questo periodo i Monti instaurano un rapporto privilegiato con la SNAM, per cui progettano edifici a San Donato Milanese e nel Gargano; nel 1985 progettano uno stabile per uffici in via Olona, completato nel 1999. (tratto da http://siusa.archivi.beniculturali.it)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1955 Casa di abitazione a Piacenza Casabella-Continuità n. 205 37 Si
1955 Interni a Piacenza Domus n. 309 31-37 Si
1956 Habitation à Piacenza L’architecture d’aujourd’hui n. 66 59 Si
Gorio Federico 1957 A proposito degli architetti Monti e Gandolfi Casabella-Continuità n. 217 56-59 Si
1967 Documenti architettura. Scale II Serie 0, fascicolo 8, n. 22. Antonio Vallardi Editore Milano No
Signorini Sergio 1997 Gianemilio, Piero, Anna Bertarini Monti a Piacenza Costruire in laterizio n. 60 406-411 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo GPA Monti GPA Monti Archivi Storici, Politecnico di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell'edificio dalla strada Vista dell'edificio dalla strada M. Sintini
Vista dell'edificio dalla strada Vista dell'edificio dalla strada M. Sintini
Dettaglio del fronte Dettaglio del fronte M. Sintini
Vista dell'ingresso Vista dell'ingresso M. Sintini

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fondo GPA Monti. Archivi Storici, Politecnico di Milano Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2021