Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO INA-CASA

Scheda Opera

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  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: COMPLESSO INA-CASA
  • Indirizzo: Via Paolo V, Via Fortezza, Viale IV Novembre
  • Data: -
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Mario Paniconi, Giulio Pediconi
Descrizione

Il complesso INA-Casa realizzato nel 1951 su disegno di Mario Paniconi e Giulio Pediconi nelle vie Paolo V, Fortezza e IV novembre ricade nel novero di quelle committenze che gli autori ricevettero dall’Istituto e che li portarono a realizzare analoghi complessi durante il primo settennio di attività dell’INA-Casa a Grosseto, Roma, Porto S. Giorgio, Pistoia e Monsummano.
Il complesso di Ferrara, disposto all’interno di un lotto di forma irregolare, è composto da edifici a sviluppo lineare di due o tre piani (tipi A, B, C) e da un edificio isolato di cinque piani (tipo D). Disegnati inseguendo quella semplicità e spontaneità caratteristiche dei progetti commissionati dall’INA-Casa, gli edifici si adattano alla forma del lotto delimitando una corte poligonale all’interno dell’area; le volumetrie, realizzate in mattoni faccia a vista, sono articolate dagli sporti dei balconi ruotati di trenta gradi rispetto alla facciata. Anche l’edificio più alto dimostra una ricerca di articolazione volumetrica nel profondo scavo delle logge e nelle minime rotazioni delle pareti perimetrali.
Principio generativo dei complessi INA-Casa progettati da Paniconi e Pediconi – e soprattutto di quello ferrarese – appare lo studio della cellula abitativa utile per gli autori per "raggiungere un’armonica fusione tra edilizia e urbanistica, quest’ultima veramente plasmata da complessi aggregati di cellule abitative. Affinché la cellula sia però effettivamente adatta a dar vita a queste armoniche combinazioni, occorre che essa sia tale da rimanere vitale (cioè non perda i suoi necessari requisiti) nei previsti e prevedibili accostamenti. La composizione di vari tipi di questi elementi abitativi, opportunamente studiati e sufficientemente elastici nella loro determinazione, e d il loro intelligente inserimento nel complesso edilizio, può permettere di risolvere il problema dell’aderenza tra la materia cellulare a formare un armonico organismo". Proprio il tema della variazione della cellula abitativa risulta evidente nel progetto per Ferrara, una delle realizzazioni più riuscite dei due autori su questo tema, i quali cercarono inoltre di richiamare con i loro edifici i caratteri "del paesaggio di questa zona della pianura Padana, riallacciandosi alla rustica e chiara semplicità di alcuni grossi casali".

(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1951 -
  • Committente: Gestione Ina Casa
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: abitazioni
  • Destinazione attuale: abitazioni
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mario Paniconi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=32776 SI
Giulio Pediconi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33920 SI
  • Strutture: cemento armato, muratura continua
  • Materiale di facciata: laterizi
  • Coperture: a falda
  • Serramenti: legno, ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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Il complesso di Ferrara, disposto all’interno di un lotto di forma irregolare, è composto da edifici a sviluppo lineare di due o tre piani (tipi A, B, C) e da un edificio isolato di cinque piani (tipo D). Disegnati inseguendo quella semplicità e spontaneità caratteristiche dei progetti commissionati dall’INA-Casa, gli edifici si adattano alla forma del lotto delimitando una corte poligonale all’interno dell’area; le volumetrie, realizzate in mattoni faccia a vista, sono articolate dagli sporti dei balconi ruotati di trenta gradi rispetto alla facciata. Anche l’edificio più alto dimostra una ricerca di articolazione volumetrica nel profondo scavo delle logge e nelle minime rotazioni delle pareti perimetrali.
Principio generativo dei complessi INA-Casa progettati da Paniconi e Pediconi – e soprattutto di quello ferrarese – appare lo studio della cellula abitativa utile per gli autori per "raggiungere un’armonica fusione tra edilizia e urbanistica, quest’ultima veramente plasmata da complessi aggregati di cellule abitative. Affinché la cellula sia però effettivamente adatta a dar vita a queste armoniche combinazioni, occorre che essa sia tale da rimanere vitale (cioè non perda i suoi necessari requisiti) nei previsti e prevedibili accostamenti. La composizione di vari tipi di questi elementi abitativi, opportunamente studiati e sufficientemente elastici nella loro determinazione, e d il loro intelligente inserimento nel complesso edilizio, può permettere di risolvere il problema dell’aderenza tra la materia cellulare a formare un armonico organismo". Proprio il tema della variazione della cellula abitativa risulta evidente nel progetto per Ferrara, una delle realizzazioni più riuscite dei due autori su questo tema, i quali cercarono inoltre di richiamare con i loro edifici i caratteri "del paesaggio di questa zona della pianura Padana, riallacciandosi alla rustica e chiara semplicità di alcuni grossi casali".

(Matteo Cassani Simonetti) 
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Pediconi e Paniconi si incontrano alla Scuola di Architettura diRoma, nei primi anni di studio e nasce immediatamente una forte intesa intellettuale ed umana che favorisce una lunga e solida collaborazione. Laureatisi tra il 1930 e 1931, partecipano, in maniera autonoma o in collaborazione, ai grandi concorsi banditi negli anni ‘30: i piani regolatori di Pisa, Pistoia, Perugia; i palazzi per gli uffici delle Poste e delle Questure a Roma, il concorso per le Chiese di Messina. Esponenti del gruppo del R.A.M.I. partecipano attivamente al dibattito culturale che caratterizza i primi decenni del secolo. Il tentativo di definire uno stile in cui innovazione e tradizione trovino un perfetto equilibrio è l’obiettivo della loro ricerca, come dimostrano, fin dalle prime opere, le loro realizzazioni. Sul finire degli anni trenta collaborano con l’arch. Muzio e con lui partecipano ai concorsi per l’Esposizione Universale del1942 realizzando la piazza con le esedre e i palazzi dell’INA edell’INPS, progetti ripresi e completati nel dopoguerra. Nello stesso periodo realizzano al Foro Mussolini la Fontana della Sfera. Nel dopoguerra lo Studio Paniconi-Pediconi diviene uno dei più importanti studi professionali romani e numerosissime realizzazioni portano la loro firma, nel settore dell’edilizia, pubblica e privata, e anche nel campo dell’urbanistica applicata. Lavorano per l’INA Casa realizzando interventi di edilizia popolare su tutto il territorio nazionale, nel Lazio, in Campania, Toscana e Marche, ma soprattutto elaborano tipologie abitative che divengono modelli e prototipi apprezzati e riproposti per altri interventi. Negli anni ’60 la loro attività professionale, che Pediconi affianca sempre alla docenza universitaria, vede la realizzazione di grandi opere commissionate dal settore privato come da quello pubblico.Ricordiamo tra le grandi opere degli anni ’50 realizzate a Roma: il Palazzo dell’IMI-UIC a via 4 Fontane (1949-55), la Casa-albergo per il Min. PP.TT. a via Massaia (1954-58), la sede dell’Ance (1960), il Complesso edilizio a p.za Pio XI(1961-66), il Palazzo IMI all’EUR (1961), la Sede del Min.PP.TT. all’EUR (1963-65). (da http://www.sa-lazio.beniculturali.it/)
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Mario Paniconi (Roma, 1904-1973) architetto Giulio Pediconi (Roma,1906 - 1999), architetto e docente universitario. Pediconi e Paniconi si incontrano alla Scuola di Architettura diRoma, nei primi anni di studio e nasce immediatamente una forte intesa intellettuale ed umana che favorisce una lunga e solida collaborazione. Laureatisi tra il 1930 e 1931, partecipano, in maniera autonoma o in collaborazione, ai grandi concorsi banditi negli anni ‘30: i piani regolatori di Pisa, Pistoia, Perugia; i palazzi per gli uffici delle Poste e delle Questure a Roma, il concorso per le Chiese di Messina. Esponenti del gruppo del R.A.M.I. partecipano attivamente al dibattito culturale che caratterizza i primi decenni del secolo. Il tentativo di definire uno stile in cui innovazione e tradizione trovino un perfetto equilibrio è l’obiettivo della loro ricerca, come dimostrano, fin dalle prime opere, le loro realizzazioni. Sul finire degli anni trenta collaborano con l’arch. Muzio e con lui partecipano ai concorsi per l’Esposizione Universale del1942 realizzando la piazza con le esedre e i palazzi dell’INA edell’INPS, progetti ripresi e completati nel dopoguerra. Nello stesso periodo realizzano al Foro Mussolini la Fontana della Sfera. Nel dopoguerra lo Studio Paniconi-Pediconi diviene uno dei più importanti studi professionali romani e numerosissime realizzazioni portano la loro firma, nel settore dell’edilizia, pubblica e privata, e anche nel campo dell’urbanistica applicata. Lavorano per l’INA Casa realizzando interventi di edilizia popolare su tutto il territorio nazionale, nel Lazio, in Campania, Toscana e Marche, ma soprattutto elaborano tipologie abitative che divengono modelli e prototipi apprezzati e riproposti per altri interventi. Negli anni ’60 la loro attività professionale, che Pediconi affianca sempre alla docenza universitaria, vede la realizzazione di grandi opere commissionate dal settore privato come da quello pubblico.Ricordiamo tra le grandi opere degli anni ’50 realizzate a Roma: il Palazzo dell’IMI-UIC a via 4 Fontane (1949-55), la Casa-albergo per il Min. PP.TT. a via Massaia (1954-58), la sede dell’Ance (1960), il Complesso edilizio a p.za Pio XI(1961-66), il Palazzo IMI all’EUR (1961), la Sede del Min.PP.TT. all’EUR (1963-65). (da http://www.sa-lazio.beniculturali.it/)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Paniconi Mario, Pediconi Giulio 1953 Il complesso edilizio dell’Ina-casa a Ferrara Prospettive n. 7 28-30 Si
Muntoni Alessandra 1987 Lo studio Paniconi e Pediconi (1930-1984) Kappa Roma 117; 187 Si
Scardino Lucio 1995 Itinerari di Ferrara moderna Alinea Editrice Firenze 144 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del quartiere Vista del quartiere A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere A. Scardova. Courtesy IBC
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Vista del quartiere Vista del quartiere A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere A. Scardova. Courtesy IBC
Vista del quartiere Vista del quartiere A. Scardova. Courtesy IBC
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Vista del quartiere Vista del quartiere A. Scardova. Courtesy IBC
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Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani - Giulio Pediconi Visualizza
Enciclopedia Treccani – Mario Paniconi Visualizza
MAXXI Patrimonio - PANICONI Mario - PEDICONI Giulio Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 15/01/2025

Revisori:

Stefano Setti