SEDE BANCA POPOLARE DI NOVARA
Scheda Opera
- Comune: Parma
- Denominazione: SEDE BANCA POPOLARE DI NOVARA
- Indirizzo: Via Giuseppe Verdi N. 9
- Data: 1963 - 1966
- Tipologia: Istituti di credito e assicurativi
- Autori principali: Aurelio Cortesi
Descrizione
L’edificio interessa un’area avente una regolamentazione edilizia dettata dalle norme del Piano Particolareggiato che prevede il tracciato di una nuova strada in mezzo al centro storico. Fin dalla destinazione originale, l’edificio si presenta come un complesso multifunzionale. Un supermarket occupava i piani terreno e primo cantinato, mentre posti auto sono collocati nel secondo piano interrato.
I locali al piano terra e primo interrato sono sostituiti oggi dalla sede della Banca di Novara e da spazi commerciali. Al primo piano, si trovavano gli uffici di agenzie di assicurazione (ancor oggi presenti), un hotel al secondo piano e, nei rimanenti piani, appartamenti. Oggi vi si trovano all’interno anche alcuni uffici dell’amministrazione provinciale.
Il fabbricato si presenta di forma pressoché quadrata, con pianta di 30x30 metri. Rilevante la corte interna che si sviluppa dal secondo piano sino alla copertura. Internamente sono resi indipendenti i collegamenti verticali della zona ad abitazioni, che occupa la parte alta dell’edificio, dagli accessi e dalle scale di quelle parti dell’immobile aventi funzioni differenti.
L’edificio si suddivide in un basamento, ai primi due piani, e in un corpo principale i cui prospetti sono resi plastici dal diverso spessore che assumono le parti di tamponamento modulate secondo sporgenze e ripartizioni differenti, in cui si riconosce un ritmo comune, scandito da una costante tripartizione delle parti, ma variate nel posizionamento: movimento che si abbina alla ben marcata presenza dei cornicioni. Questo diventa il tema formale che unifica il complesso, tutto giocato sulla ridondanza degli schemi di facciata, che contribuisce in maniera determinante, alla creazione dell’immagine della città.
(Matteo Sintini)
Info
- Progetto: 1963 - 1964
- Esecuzione: 1964 - 1966
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: edificio per abitazioni e uffici
Autori
| Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Adriano | Braglia | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
| Aurelio | Cortesi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://cortesiarchitetti.com/studio/ | SI |
- Strutture: gabbia intelaiata in cemento armato
- Materiale di facciata: cemento
- Coperture: tetto a falde con copertura in coppi
- Serramenti: metallo e vetro, legno e vetro
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 28
- Particella: 45
Note
L’operazione di sventramento previsto dal P.P. ha comportato oltre all’abbattimento dell’esedra verdiana dell’architetto Lamberto Cusani e dello scultore Ximenes, le seguenti operazioni: demolizione di edifici porticati medievali disposti sulla riva del torrente, demolizione delle barchesse prossime alle scuderie della Pilotta, distruzione e ricostruzione di uffici demaniali contigui alla residenza del Du Tillot, demolizione e sopralzo nei lati nord e est della Corte, su via Affò con alterazione esemplare sul lato sud ove si é provveduto ad aprire varchi pedonali nella compatta tessitura muraria della Pilotta. Nuova costruzione di volumi tecnici per i collegamenti verticali della Pilotta. La Via Roma, ora Via Verdi, malgrado lo sventramento descritto, non è mai arrivata al compimento prefissato. A fianco dell’edificio in oggetto, la scuola elementare “Pietro Giordani”, realizzata prima degli eventi bellici, ha costituito la quinta per l’intervento, costretto ad un impossibile raccordo ideale con il contesto urbano di sventramenti, ritenuti ormai, per maturato giudizio, incongrui. Si è proceduto, nel nostro lavoro, ad un raccordo (sul che fare?), affrontando un progetto di ricostruzione isolata, analoga ai temi su cui si erano applicati, a Genova, nella zona distrutta a ridosso del Porto, architetti come Gardella ed Albini. Un progetto introverso resistente per tessitura modulare alle inevitabili varianti imposte dalla tipologia eterogenea. Una realizzazione conchiusa in un telaio di suddivisioni architettoniche in pietra ove, piano per piano, si incide la regola di una trabeazione modulata che stabilisce, via via, il susseguirsi degli ordini di un’architettura novella. Come a Genova, Albini, Helg, a Piccapietra. (Aurelio Cortesi) Il Professore Arch. Aurelio Cortesi (Parma 1931-2021), è stato, al Politecnico di Milano, allievo di Ignazio Gardella e poi collaboratore presso il suo studio. Dopo la laurea ha lavorato nello studio di Franco Albini. Dal 1961 al 1965 è stato membro del Centro Studi della rivista Casabella Continuità, diretta da Ernesto Nathan Rogers. Dal 1957 è stato assistente di Lodovico B. di Belgjoioso alla Facoltà di Architettura di Venezia, proseguendo poi la collaborazione al Politecnico di Milano dal 1963, dove è stato docente sino al 1986. Già professore ordinario di composizione architettonica alla Facoltà di Architettura di Firenze e Parma, Aurelio Cortesi ha studio professionale in Parma, ove svolge l’attività di progettista, lavorando, in particolare, nell’Emilia nord occidentale e nel sud della Lombardia. Ha tenuto seminari, conferenze e attività di ricerche in Università Italiane, collegi universitari e Università straniere tra le quali Lubiana, Nancy, Strasburgo, Marsiglia e Lisbona, corsi post-universitari e lezioni ai Dottorati di Ricerca nelle Facoltà di Architetture italiane. L’attività di ricerca e di progettazione si è espressa altresì attraverso mostre ed esposizioni di architettura, tra cui, nel 1983, la partecipazione presso il Musée d’Art Moderne della città di Parigi alla rassegna "L’Ivre de Pierre". La sua presenza nel dibattito architettonico italiano, si è caratterizzata nell’indicazione di una possibile dimensione architettonica regionale, che attraverso le opere costruite e la presenza in mostre e dibattiti, ha rappresentato il confronto continuamente irrisolto fra tradizione del nuovo e consuetudini delle modernità. Aurelio Cortesi è ideatore e fondatore della Scuola delle Arti e del Disegno, ove si persegue il “primato del disegno”,Rocca San Vitale di Sala Baganza, Parma, da Novembre 2012. Il 21 maggio 2012 riceve dal Presidente Giorgio Napolitano, nel corso di una solenne cerimonia al Quirinale, il Premio “Presidente della Repubblica” per l’Architettura, edizione 2011, dedicato alle personalità della cultura, dell’arte e della scienza.
Bibliografia
| Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Banzola Vincenzo (a cura di) | 1994 | Parma, la città storica | Silva | Parma | 354 | No |
| Festival dell’architettura Parma (a cura di) | 2005 | Camera di Commercio Parma e piazza: Concorso di idee riservato a studenti di architettura e ingegneria | Festival architettura edizioni | Parma | 16-17 | Si |
Fonti Archivistiche
| Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
|---|---|---|---|---|
| Progetti | Aurelio Cortesi | Studio Cortesi Architetti, Parma | Progetti |
Allegati
Criteri
| 5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
| 6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
| 7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia RomagnaTitolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli
Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025
Revisori:
Stefano Setti




