Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA DEL SOLE

Scheda Opera

  • Vista da valle
  • Progetto per il centro sportivo Quota 2600
  • La facciata principale
  • Elaborati di progetto
  • Il retro
  • Prospettiva
  • Particolare della facciata
  • Comune: Valtournenche
  • Località: Breuil-Cervinia
  • Denominazione: CASA DEL SOLE
  • Indirizzo: Strada Funivia N. 9
  • Data: 1947 - 1955
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: Carlo Mollino
Descrizione

Con la Casa del Sole Mollino realizza quell’idea di “villaggio verticale” sviluppata con il progetto per il centro sportivo Quota 2600 già a partire dal 1945. L’edificio realizzato è il risultato di una lunga e complessa vicenda, anche dai risvolti legali, che nasce come un’operazione commerciale nel momento di maggiore sviluppo edilizio della conca del Breuil.
Proprio per via del carattere speculativo dell’iniziativa, le aspettative iniziali del progetto sono state disattese e diversi elementi che caratterizzavano fortemente il progetto iniziale non sono stati realizzati. La fase di costruzione è stata caratterizzata da numerose varianti che hanno introdotto modifiche relative al numero di piani fuori terra (inizialmente otto più due piani della villa collocata sul tetto), ai prospetti principali, alle pareti laterali che dovevano essere rastremate e alla forma della copertura.
L’edificio si presenta come un’architettura eroica, aperta sul paesaggio, che costruisce la propria legittimità non sul mimetismo ma sullo slancio ardito verso l’alto, nel confronto con la potenza del Cervino che fa da sfondo.
La costruzione è costituita da sette piani di alloggi (distribuiti da due blocchi scala) più la villa posizionata sulla copertura (dotata di una terrazza panoramica) e, grazie all’elevata pendenza del suolo, sono stati ricavati due piani seminterrrati che in principio dovevano ospitare i negozi, il ristorante, un bar e una sala da ballo.
Il fronte principale è caratterizzato dalle lunghe balconate con parapetti in metallo e legno che aggettano progressivamente andando verso l’alto e suscitano quel senso di vertigine tipico dei progetti molliniani di quegli anni. Questa percezione è ulteriormente rafforzata dalla “scatola” della villa che come un “objet trouvé” è appoggiata in equilibrio precario sulla copertura. I lunghi e sottili puntoni che sembrano voler sostenere le terrazze, le lunghe ombre portate da queste ed il vetrocemento che un tempo chiudeva i pavimenti dei balconi creavano un gioco di luci ed ombre che conferiva un senso di leggerezza alla composizione.
Interessante il modo di trattare gli elementi costruttivi e figurativi della tradizione (le terrazze, i puntoni, i tamponamenti lignei, le murature in pietra, ecc.) come elementi che vengono scomposti, trasformati e collocati in modo estraniante all’interno della composizione. Lo stesso chalet già presente nel progetto per Quota 2600, poi diventato la villa sul tetto nel progetto realizzato a Cervinia, richiama il “raccard” tradizionale, di cui l’architetto è un profondo conoscitore, e a cui qui allude in un’ironica e insolita reinterpretazione.
Mollino realizza per ogni alloggio anche gli elementi dell’arredo interno ed il caminetto.

Info
  • Progetto: 1947 - 1947
  • Esecuzione: 1947 - 1955
  • Tipologia Specifica: Edificio residenziale
  • Committente: Società delle Funivie del Cervino
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Residenza
  • Destinazione attuale: Residenza
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
ICIS Impresa esecutrice Esecuzione NO
Carlo Mollino Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://castellodelvalentino.polito.it/?page_id=3554 SI
  • Strutture: Cemento armato
  • Materiale di facciata: Intonaco, legno, pietra a vista, metallo, vetro
  • Coperture: Lose
  • Serramenti: Legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Proprio per via del carattere speculativo dell’iniziativa, le aspettative iniziali del progetto sono state disattese e diversi elementi che caratterizzavano fortemente il progetto iniziale non sono stati realizzati. La fase di costruzione è stata caratterizzata da numerose varianti che hanno introdotto modifiche relative al numero di piani fuori terra (inizialmente otto più due piani della villa collocata sul tetto), ai prospetti principali, alle pareti laterali che dovevano essere rastremate e alla forma della copertura. 
L’edificio si presenta come un’architettura eroica, aperta sul paesaggio, che costruisce la propria legittimità non sul mimetismo ma sullo slancio ardito verso l’alto, nel confronto con la potenza del Cervino che fa da sfondo. 
La costruzione è costituita da sette piani di alloggi (distribuiti da due blocchi scala) più la villa posizionata sulla copertura (dotata di una terrazza panoramica) e, grazie all’elevata pendenza del suolo, sono stati ricavati due piani seminterrrati che in principio dovevano ospitare i negozi, il ristorante, un bar e una sala da ballo. 
Il fronte principale è caratterizzato dalle lunghe balconate con parapetti in metallo e legno che aggettano progressivamente andando verso l’alto e suscitano quel senso di vertigine tipico dei progetti molliniani di quegli anni. Questa percezione è ulteriormente rafforzata dalla “scatola” della villa che come un “objet trouvé” è appoggiata in equilibrio precario sulla copertura. I lunghi e sottili puntoni che sembrano voler sostenere le terrazze, le lunghe ombre portate da queste ed il vetrocemento che un tempo chiudeva i pavimenti dei balconi creavano un gioco di luci ed ombre che conferiva un senso di leggerezza alla composizione. 
Interessante il modo di trattare gli elementi costruttivi e figurativi della tradizione (le terrazze, i puntoni, i tamponamenti lignei, le murature in pietra, ecc.) come elementi che vengono scomposti, trasformati e collocati in modo estraniante all’interno della composizione. Lo stesso chalet già presente nel progetto per Quota 2600, poi diventato la villa sul tetto nel progetto realizzato a Cervinia, richiama il “raccard” tradizionale, di cui l’architetto è un profondo conoscitore, e a cui qui allude in un’ironica e insolita reinterpretazione. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: D.Lgs. 42/2004
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 7
  • Particella: 429

Note

Area sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del D.Lgs. 42/2004

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mollino Carlo 1948 Una costruzione di oggi a Cervinia, che deve entusiasmare tutti gli sciatori Domus n. 266 Milano No
Sartoris Alberto 1949 Introduzione alla architettura moderna Milano No
Cereghini Mario 1956 Costruire in montagna. Architettura e storia Edizioni del Milione Milano No
Seira P.E. 1977 Ipotesi su Carlo Mollino Atti e Rassegna Tecnica della Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino Torino 44478 No
Polano Sergio (a cura di) 1989 Carlo Mollino 1905-1973 Electa Milano 210-212 No
Reichlin Bruno 1992 Mollino sulle Alpi Casabella n. 588 Milano 30-31 No
Bolzoni Luciano, Carones Maurizio 1996 Il moderno in Valle d’Aosta. 1945-1970 Domus n. 782 Milano No
Bolzoni Luciano 2000 Architettura moderna nelle Alpi italiane. Dal 1900 alla fine degli anni Cinquanta Priuli & Verlucca Scarmagno (TO) 91 No
Nebbia Giuseppe 2002 Architettura Moderna in Valle d’Aosta. Il secondo Novecento Musumeci Quart (AO) 69 No
Moretto Luca 2003 Architettura moderna alpina in Valle d’Aosta Musumeci Quart (AO) 184-191 No
Moretto Luca 2004 Costruire a Cervinia …e altrove Quaderni della Fondazione Courmayeur n. 14 Courmayeur (AO) No
Brino Giovanni 2005 Carlo Mollino: architettura come autobiografia Idea Books Milano No
De Rossi Antonio 2005 Architettura moderna alpina in Piemonte e Valle d’Aosta Allemandi Torino 51-53 No
Pace Sergio (a cura di) 2006 Carlo Mollino architetto, 1905-1973: costruire le modernità Electa Milano No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da valle Vista da valle
Progetto per il centro sportivo Quota 2600 Progetto per il centro sportivo Quota 2600
La facciata principale La facciata principale
Elaborati di progetto Elaborati di progetto
Il retro Il retro
Prospettiva Prospettiva
Particolare della facciata Particolare della facciata

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Carlo Mollino Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Regione Autonoma Valle D'Aosta
Titolare della ricerca: Fondazione Courmayeur Mont Blanc
Responsabile scientifico: Roberto Dini, Giuseppe Nebbia


Scheda redatta da Roberto Dini
creata il 31/12/2014
ultima modifica il 23/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2022