CONDOMINIO IN VIA GONZAGA
Scheda Opera
- Comune: Guastalla
- Denominazione: CONDOMINIO IN VIA GONZAGA
- Indirizzo: Via S. Gonzaga 12/A, Corso Camillo Prampolini
- Data: 1957 -
- Tipologia: Complessi residenziali
- Autori principali: Antonio Pastorini, Eugenio Salvarani
Descrizione
"Nello stesso anno in cui vengono avviati i lavori del complesso di viale IV Novembre e viene terminato il condominio di porta Castello, entrambi a Reggio Emilia, Pastorini e Salvarani sono chiamati a realizzare un intervento del medesimo tipo per un lotto posto lungo la strada principale che attraversa il centro storico di Guastalla. La soluzione proposta riprende il medesimo linguaggio messo a punto nei due interventi precedenti, sottolineando ulteriormente il disegno delle finestre a bow window lungo il prospetto principale e accentuando maggiormente il motivo dei pilastri in cemento a vista che sostengono il piano di copertura. Quest’ultimo risulta sagomato con una forma mistilinea ma non rastremante, come nei due interventi precedenti, e si disegna in modo tale da far percepire la prosecuzione del motivo verticale in netta contrapposizione con la forma del piano di copertura. Questo accorgimento contribuisce a caratterizzare la balconata continua che disegna il piano attico, secondo una modalità divenuta cifra stilistica dei due progettisti.
L’edificio, per le caratteristiche del lotto, si definisce per giustapposizione di due parti piuttosto che per una composizione organica del volume. La soluzione che forza il disegno planare dei prospetti, accentuandone l’articolazione e la modulazione in facciata, riporta ai coevi lavori reggiani di Pastorini e Salvarani, e alle opere ampiamente assimilate di Ridolfi e Frankl. Non manca anche qui la consueta articolazione e sagomatura del telaio strutturale in cemento armato,
caratterizzante la composizione della facciata. In questo senso, l’intervento di Guastalla si pone in una fase di transizione tra le opere fortemente neorealiste del periodo precedente e l’evoluzione in chiave strutturale che il Palazzo di Vetro o lo stabilimento Max Mara denunciano apertamente, svincolando progressivamente il telaio dal tamponamento, che diviene trasparente e diafano. Un elemento di spicco di questa realizzazione è costituito dall’altana in laterizio grigliato, torreggiante sul corpo scale e la distribuzione verticale, ponendosi tra i due corpi di differente altezza che disegnano il volume".
(Zamboni, Gandolfi 2011)
Info
- Progetto: 1957 - 1958
- Esecuzione: 1958 -
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: residenza, uffici e negozi
- Destinazione attuale: residenza, uffici e negozi
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
Giorgio | Degola | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Impresa | Degola & Ferretti, Reggio Emilia | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Carlo | Ferretti | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Antonio | Pastorini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-3 | SI |
Eugenio | Salvarani | Progetto architettonico | Progetto | SI |
- Strutture: calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: muratura faccia vista, pietra
- Coperture: a falde
- Serramenti: legno, metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 16
- Particella: 42
Note
Antonio Pastorini (Gattatico, 1922 - Reggio Emilia 2021) Si laurea in Architettura presso il Politecnico di Milano nel 1951 ed insieme ai colleghi universitari fonda nel 1947 lo Studio cooperativo di costruzioni civili, poi chiamato, nel 1952, Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia. Nel periodo di attività all’interno della Cooperativa (1947-1956) partecipa al progetto di concorso per il quartiere Saint Gobain di Pisa (1952), alla realizzazione della sede nazionale della Lega delle Cooperative in via Guattani a Roma e al dibattito per la ricostruzione dell’Isolato San Rocco nel centro storico di Reggio Emilia. Nel 1956 Pastorini lascia la Cooperativa Architetti e Ingegneri e, insieme a Eugenio Salvarani, realizza diversi interventi in campo architettonico (stabilimento Max Mara, 1956-1960; edifici nel centro storico di Reggio Emilia, 1956-1958) e urbanistico (concorso di idee per il Piano regolatore di Venezia, I classificato, 1956; Piani Regolatori per diversi comuni della provincia reggiana, tra cui Novellara, Guastalla, Gualtieri). Negli anni successivi Pastorini, membro effettivo dell’INU, si occupa anche di edilizia scolastica (Baiso, Castelnovo ne’ Monti, Sassuolo, 1962-1966) ed è assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Emilia. Nel corso degli anni sessanta collabora alla stesura dei piani particolareggiati di numerosi comuni della provincia di Reggio Emilia e nel 1969-70 al Piano Regolatore di Piacenza; inoltre è incaricato dal Ministero dei Lavori Pubblici per lo studio del Piano Territoriale di Coordinamento della Regione Emilia-Romagna. È progettista di numerosi interventi IACP e GESCAL. Tra il 1967 e il 1972 collabora con Maria Cristina Costa realizzando numerosi interventi di edilizia popolare e urbanistici tra Reggio e provincia. Dal 1973 al 2000 collabora con le figlie Elena e Paola occupandosi della costruzione del quartiere PEEP Canalina, del polo scolastico di Montecchio Emilia e del Dipartimento di igiene dell’AUSL di Reggio Emilia al San Lazzaro. Eugenio Salvarani (Reggio Emilia, 1925 – Etiopia, 1967) Architetto, urbanista e programmatore, rappresenta una figura importante per la ricchezza della sua personalità, l’intelligenza delle idee e per l’originalità del suo percorso professionale ed umano. Laureato in architettura allo IUAV di Venezia dopo l’iniziale iscrizione al Politecnico di Milano. Nell’immediato dopoguerra è tra i fondatori della Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia. Nel 1956, lasciata la Cooperativa, inizia un’attività professionale e culturale a tutto campo, nell’ambito della progettazione (sia architettonica sia urbanistica, per cui si ricorda il primo posto nel concorso di idee per il PRG di Venezia), nell’insegnamento allo IUAV e soprattutto nella pianificazione territoriale e programmazione economica. Nel 1965 assume l’incarico di presidente del Comitato regionale per la programmazione economica dell’Emilia Romagna. Nel 1967 scompare in circostanze mai chiarite in Etiopia, paese nel quale stava occupandosi di un importante progetto di riassetto territoriale.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) | 2011 | L’architettura del Novecento a Reggio Emilia | Bruno Mondadori | Milano | 228-229 | Si |
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) con Gasparini Laura | 2013 | L’archivio di Antonio Pastorini. Un architetto tra professione e impegno civile | Biblioteca Panizzi Edizioni | Reggio Emilia | 78-79 | Si |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
---|---|---|---|---|
Archivio Antonio Pastorini | Antonio Pastorini | Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia |
Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento:Titolare della ricerca:
Responsabile scientifico:
Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 20/01/2025
Revisori:
Stefano Setti