Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SEDE AMPS

Scheda Opera

  • Propetto laterale della Palazzina Uffici
  • Propetto laterale della Palazzina Uffici verso via Traversetolo
  • Vista delle autorimesse coperte
  • Vista delle autorimesse coperte
  • Vista del complesso da via Traversetolo
  •  	Planimetria generale
  • Prospetto laterale complesso sede AMPS, Parma
  • Vista di un ingresso alla sede AMPS da Strada Comunale Santa Margherita, Parma
  • Vista sede AMPS con Strada Comunale Santa Margherita alle spalle, Parma
  • Prospetto parziale complesso sede AMPS, Parma
  • Comune: Parma
  • Denominazione: SEDE AMPS
  • Indirizzo: Strada Santa Margherita N. 6/A
  • Data: 1986 - 1993
  • Tipologia: Edifici per uffici
  • Autori principali: Vittorio Gregotti
Descrizione

Gregotti viene incaricato di realizzare la nuova sede dell’azienda municipalizzata di Parma in un territorio fuori dalla città, ma interno all’anello delle tangenziali, ad uso prevalente agricolo. Tale condizione di relativo isolamento diventa pretesto per organizzare il nuovo complesso tramite riflessioni creative sulla tipologia dell’insediamento rurale locale.
Il principio insediativo, secondo Gregotti, riferisce ai modi con cui le comunità storicamente hanno violato la condizione naturale dei luoghi e il modo con cui le costruzioni prendono contatto con il terreno. Il complesso di Parma, nella prima campagna, riferisce quindi al contesto padano e si appella “alla tradizione insediativa della cascina lombarda: sistema chiuso su una o più corti centrali, edificazione bassa e continua, uso di materiale unitario, prevalenza di pieni” (Domus n. 782, p.9); l’ordine complessivo è conferito dalle specifiche relazioni tra gli elementi tipologici del complesso che, nell’insieme, regolano originariamente la percezione a una scala più ampia, quella del paesaggio.
L’urbanizzazione, in venti anni, ha incorporato il complesso (senza che questo si riuscito a dettarne regola). All’epoca della realizzazione la sede AMPS si collocava nella campagna presidiandola, escludendo però i segni storici del territorio: la centuriazione romana e la strada per la Val d’Enza. È pertanto da interpretare solo in chiave morfologica la volontà di Gregotti di riferirsi alla corte agricola tradizionale; gli allineamenti e gli orientamenti prescindono dalla secolare regola insediativa che vuole le corti agricole vincolate alla maglia ortogonale della pianura emiliana.
Unità, diversificazione e interconnessione sono le regole principali a cui si attengono gli elementi del complesso AMPS. Unità nel ricorso al materiale: il mattone padano; diversificazione delle forme degli edifici in funzione dell’uso (come nelle grandi corti agricole) e interconnessione per ridurre il ricorso a ogni altro elemento per l’organizzazione generale in modo da definire un unico recinto rispetto alla campagna.
Il complesso si compone di bassi edifici, separati da strade di servizio. Sono: gli uffici, la rimessa dei mezzi leggeri, il magazzino, il laboratorio, la mensa. Questi si accostano liberamente, determinando un sistema di tre corti triangolari, intese come spazi aperti per il lavoro.

(Stefano Negri)

Info
  • Progetto: 1986 - 1990
  • Esecuzione: 1989 - 1993
  • Tipologia Specifica: Uffici, deposito mezzi, mensa, dopolavoro
  • Committente: Comune di Parma
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: sede amministrativa di azienda municipalizzata
  • Destinazione attuale: sede amministrativa di azienda municipalizzata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pietro Canali Direzione lavori Esecuzione NO
Maurizio Felisatti Progetto strutturale Progetto NO
Vittorio Gregotti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19481 SI
Francesco Mascellani Progetto strutturale Progetto NO
Alfredo Parenti Direzione lavori Esecuzione NO
spa Pizzarotti Impresa esecutrice Esecuzione NO
Luciano Rossi Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: muratura in laterizio
  • Materiale di facciata: laterizio
  • Coperture: cemento armato, matalliche, policarbonato
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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Il principio insediativo, secondo Gregotti, riferisce ai modi con cui le comunità storicamente hanno violato la condizione naturale dei luoghi e il modo con cui le costruzioni prendono contatto con il terreno. Il complesso di Parma, nella prima campagna, riferisce quindi al contesto padano e si appella “alla tradizione insediativa della cascina lombarda: sistema chiuso su una o più corti centrali, edificazione bassa e continua, uso di materiale unitario, prevalenza di pieni” (Domus n. 782, p.9); l’ordine complessivo è conferito dalle specifiche relazioni tra gli elementi tipologici del complesso che, nell’insieme, regolano originariamente la percezione a una scala più ampia, quella del paesaggio.
L’urbanizzazione, in venti anni, ha incorporato il complesso (senza che questo si riuscito a dettarne regola). All’epoca della realizzazione la sede AMPS si collocava nella campagna presidiandola, escludendo però i segni storici del territorio: la centuriazione romana e la strada per la Val d’Enza. È pertanto da interpretare solo in chiave morfologica la volontà di Gregotti di riferirsi alla corte agricola tradizionale; gli allineamenti e gli orientamenti prescindono dalla secolare regola insediativa che vuole le corti agricole vincolate alla maglia ortogonale della pianura emiliana.
Unità, diversificazione e interconnessione sono le regole principali a cui si attengono gli elementi del complesso AMPS. Unità nel ricorso al materiale: il mattone padano; diversificazione delle forme degli edifici in funzione dell’uso (come nelle grandi corti agricole) e interconnessione per ridurre il ricorso a ogni altro elemento per l’organizzazione generale in modo da definire un unico recinto rispetto alla campagna.
Il complesso si compone di bassi edifici, separati da strade di servizio. Sono: gli uffici, la rimessa dei mezzi leggeri, il magazzino, il laboratorio, la mensa. Questi si accostano liberamente, determinando un sistema di tre corti triangolari, intese come spazi aperti per il lavoro.

(Stefano Negri)

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Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Dal 1974 al 1976 è stato curatore della Biennale di Venezia. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. Direttore di Rassegna (dal 1979 al 1998) e di Casabella (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014) e Quando il moderno non era uno stile (2018). 
Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano.
(enciclopedia Treccani)

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 26
  • Particella: 33, 5

Note

Vittorio Gregotti (Novara 1927 - Milano 2020). Allievo di E. N. Rogers, iniziò la sua attività con L. Meneghetti e G. Stoppino (1952-67); collaborò poi con F. Purini e nel 1974 fondò lo studio Gregotti Associati (P. Cerri, P. Nicolin, H. Matsui e B. Viganò) che, con impostazione manageriale e aperta a diverse collaborazioni, ha partecipato ai più importanti concorsi nazionali e internazionali. Ha affiancato l'attività professionale a un forte impegno didattico (prof. al Politecnico di Milano, alle università di Palermo e, dal 1978, di Venezia) e teorico. Dal 1974 al 1976 è stato curatore della Biennale di Venezia. Accademico di San Luca (dal 1976) e di Brera (dal 1995), ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali. Direttore di Rassegna (dal 1979 al 1998) e di Casabella (dal 1982 al 1996), ha pubblicato, tra l'altro: Territorio dell'architettura (1966), Il disegno del prodotto industriale (1982), La città visibile (1993), Le scarpe di Van Gogh. Modificazioni dell'architettura (1994), Racconti di architettura (1998), Identità e crisi dell'architettura europea (1999), Frammenti di costruzione (2000), Sulle orme di Palladio (2000), Diciassette lettere sull'architettura (2000), Contro la fine dell'architettura (2008), Architettura e postmetropoli (2011), L'architettura di Cézanne (2012), Incertezze e simulazioni (2012), Il possibile necessario (2014) e Quando il moderno non era uno stile (2018). Tra le sue realizzazioni, oltre a quelle citate: a Novara, case d'affitto V. G. F. (1957) ed edificio per uffici (1960); case dipendenti comunali in via Desiderio da Settignano (1963) e in via Montegani (1964) a Milano; dipartimenti di scienze (1969-72) a Palermo; sede dell'università della Calabria ad Arcavacata (1973-86); nucleo abitativo nel sestiere di Cannaregio a Venezia (1981-89); edificio per abitazioni sulla Lutzowstrasse a Berlino (IBA, 1984-86); i già ricordati stadi di Barcellona e Genova, di Nîmes (1987, cui è seguito il Palazzetto dello sport, 1991) e Marrākesh (1999). Sono inoltre degni di nota l'ampliamento del Museo d'arte moderna e contemporanea dell'Accademia Carrara di Bergamo (1989), la facoltà di scienze ambientali presso il polo tecnologico Bicocca di Milano (1993), il ponte sul fiume Savio a Cesena (1996-2000), il Museo Guiso a Orosei (1997-2000), l'Acquario municipale D. Cestoni a Livorno (iniziato nel 1997). Tra le opere più recenti vanno segnalati l'ampliamento del Museo dell’Opera di Santa Maria del Fiore, Firenze (2002), la progettazione del nuovo quartiere residenziale nell’area di Pujiang, Shanghai (2002); la realizzazione del nuovo Teatro dell’Opera di Aix-en-Provence (2003-2007); chiesa di San Massimiliano Kolbe, Bergamo (2008). Tra i progetti in corso di realizzazione vanno almeno citati quelli del nuovo edificio universitario alla Bicocca di Milano e la facoltà di Medicina dell'università Federico II di Napoli. Nel 2012 è stato insignito della medaglia d'oro alla carriera della Triennale di Milano. (enciclopedia Treccani)

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1990 Gregotti Associati 1973-1988 Electa Milano 208-209 Si
Gregotti Vittorio 1996 Nuova sede AMPS, Parma Domus n. 782 9-15 Si
Gregotti Vittorio 1998 Racconti di architettura Skira Milano 158-165 Si
Morpurgo Guido 2004 Gregotti associati: 1953-2003 Skira Milano Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Propetto laterale della Palazzina Uffici Propetto laterale della Palazzina Uffici Stefano Negri 2015
Propetto laterale della Palazzina Uffici verso via Traversetolo Propetto laterale della Palazzina Uffici verso via Traversetolo Stefano Negri 2015
Vista delle autorimesse coperte Vista delle autorimesse coperte Stefano Negri 2015
Vista delle autorimesse coperte Vista delle autorimesse coperte Stefano Negri 2015
Vista del complesso da via Traversetolo Vista del complesso da via Traversetolo Stefano Negri 2015
 	Planimetria generale Planimetria generale ASCPr, Archivio licenze, 2582/1987
Prospetto laterale complesso sede AMPS, Parma Prospetto laterale complesso sede AMPS, Parma Matteo Sintini
Vista di un ingresso alla sede AMPS da Strada Comunale Santa Margherita, Parma Vista di un ingresso alla sede AMPS da Strada Comunale Santa Margherita, Parma Matteo Sintini
Vista sede AMPS con Strada Comunale Santa Margherita alle spalle, Parma Vista sede AMPS con Strada Comunale Santa Margherita alle spalle, Parma Matteo Sintini
Prospetto parziale complesso sede AMPS, Parma Prospetto parziale complesso sede AMPS, Parma Matteo Sintini

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
CASVA Milano - Vittorio Gregotti Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vittorio Gregotti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Stefano Negri
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Stefano Setti