Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZO DELLA CATTOLICA ASSICURAZIONI

Scheda Opera

  • Vista da via di Roma
  • Vista da via di Roma
  • Dettaglio del fronte
  • Dettaglio del fronte in corrispondenza dell’angolo
  • Dettaglio del fronte in corrispondenza dell’angolo
  • Dettaglio del fronte in corrispondenza della parte superiore dell’angolo
  • Comune: Ravenna
  • Denominazione: PALAZZO DELLA CATTOLICA ASSICURAZIONI
  • Indirizzo: Via Di Roma, Via Armando Diaz
  • Data: -
  • Tipologia: Istituti di credito e assicurativi
  • Autori principali: Antonino Manzone
Descrizione

La realizzazione della sede dell’assicurazione Cattolica segue idealmente quella della Camera di Commercio poco distante, progetto con il quale Manzone si affaccia sul panorama professionale. L’edificio prosegue, infatti, le ricerche sui linguaggi e gli elementi tecnologici del precedente, portandoli in qualche modo a maturazione.
In particolare ciò è visibile nell’attenzione per l’inserimento dell’edificio nell’isolato pensato in relazione al rapporto tra il volume e la forma urbana. Anche in questo caso, l’altezza dell’edificio non supera le preesistenze contigue con cui si relaziona. L'intero edificio, su cinque livelli, presenta, poi, la medesima articolazione in: basamento, piani tipo e coronamento con copertura a carena, ulteriore dimostrazione dell'interesse rivolto dall’architetto al disegno urbano.
L’inserimento di un portico al piano terra sancisce, invece, una delle differenze sostanziali tra i due edifici. La costante presenza della struttura in cemento armato portata in evidenza in facciata, assume qui un deciso andamento orizzontale sottolineato dalle fasce marcapiano continue che tagliano i pilastri.
Il blocco dei piani tipo è composto da tre livelli, ciascuno scandito da una figura composta da un pilastro centrale con due finestre a tutt’altezza accoppiate ai lati, perfettamente allineate le une alle altre e intervallate da una parete cieca intonacata.
Gli alti infissi, con apertura scorrevole che disegnano ulteriormente la ripartizione del fronte, occupano l’intero interpiano da solaio a solaio e rievocano nel tamponamento metallico inferiore il motivo del bugnato “a punta di diamante”. Nell'attico di coronamento l'effetto di smaterializzazione progressivo, poco percettibile nei piani tipo, diventa più evidente. Questa fascia di coronamento, più bassa rispetto a quelle sottostanti e chiusa dal ricorrente tetto dal profilo a forma di barca rovesciata, presenta una sottomodulazione del ritmo sottostante, scandita dalla sequenza di pilastrini che suddivide ogni campata in quattro parti, tamponate con il medesimo pannello suddiviso in una parte opaca sottostante e in una vetrata superiore.
Ulteriore accorgimento che ricorre nel Palazzo, così come nella Camera di Commercio, è la particolare cura con cui viene trattato l'angolo dell'edificio, particolarmente importante per la localizzazione dell’edificio, posto all’incrocio di due strade. L’assenza del pilastro nello spigolo svuota il volume in quel punto, caratterizzato nei piani tipo, dalla chiusura perpendicolare di due moduli di tamponamento, fatto questo che mostra chiaramente il disegno tecnologico di dettaglio dell’attacco dei due elementi, unitamente al cambiamento cromatico da bianco a nero e alla scelta di trattare il parapetto metallico liscio e non sporgente come tutti gli altri.
La struttura in cemento armato è sagomata alla maniera di un profilo HE metallico e l'attacco al suolo dei pilastri del portico è mediata da un plinto nero.
L’immagine dell’edificio è conferita in gran parte da questo disegno di dettaglio; ne risulta una composizione maggiormente misurata e controllata diversa dalla “potenza costruttiva” dell’edificio della Camera di Commercio.

(Matteo Sintini, Elia Serafini)

Info
  • Progetto: - 1959
  • Esecuzione: -
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Sede Cattolica Assicurazioni
  • Destinazione attuale: Edificio polifunzionale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonino Manzone Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=263809&force=1 SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato, tamponature intonacate
  • Coperture: a carena
  • Serramenti: metallici a scorrimento con parapetto sporgente
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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In particolare ciò è visibile nell’attenzione per l’inserimento dell’edificio nell’isolato pensato in relazione al rapporto tra il volume e la forma urbana. Anche in questo caso, l’altezza dell’edificio non supera le preesistenze contigue con cui si relaziona. L'intero edificio, su cinque livelli, presenta, poi, la medesima articolazione in: basamento, piani tipo e coronamento con copertura a carena, ulteriore dimostrazione dell'interesse rivolto dall’architetto al disegno urbano. 
L’inserimento di un portico al piano terra sancisce, invece, una delle differenze sostanziali tra i due edifici. La costante presenza della struttura in cemento armato portata in evidenza in facciata, assume qui un deciso andamento orizzontale sottolineato dalle fasce marcapiano continue che tagliano i pilastri. 
Il blocco dei piani tipo è composto da tre livelli, ciascuno scandito da una figura composta da un pilastro centrale con due finestre a tutt’altezza accoppiate ai lati, perfettamente allineate le une alle altre e intervallate da una parete cieca intonacata.
Gli alti infissi, con apertura scorrevole che disegnano ulteriormente la ripartizione del fronte, occupano l’intero interpiano da solaio a solaio e rievocano nel tamponamento metallico inferiore il motivo del bugnato “a punta di diamante”. Nell'attico di coronamento l'effetto di smaterializzazione progressivo, poco percettibile nei piani tipo, diventa più evidente. Questa fascia di coronamento, più bassa rispetto a quelle sottostanti e chiusa dal ricorrente tetto dal profilo a forma di barca rovesciata, presenta una sottomodulazione del ritmo sottostante, scandita dalla sequenza di pilastrini che suddivide ogni campata in quattro parti, tamponate con il medesimo pannello suddiviso in una parte opaca sottostante e in una vetrata superiore.
Ulteriore accorgimento che ricorre nel Palazzo, così come nella Camera di Commercio, è la particolare cura con cui viene trattato l'angolo dell'edificio, particolarmente importante per la localizzazione dell’edificio, posto all’incrocio di due strade. L’assenza del pilastro nello spigolo svuota il volume in quel punto, caratterizzato nei piani tipo, dalla chiusura perpendicolare di due moduli di tamponamento, fatto questo che mostra chiaramente il disegno tecnologico di dettaglio dell’attacco dei due elementi, unitamente al cambiamento cromatico da bianco a nero e alla scelta di trattare il parapetto metallico liscio e non sporgente come tutti gli altri. 
La struttura in cemento armato è sagomata alla maniera di un profilo HE metallico e l'attacco al suolo dei pilastri del portico è mediata da un plinto nero. 
L’immagine dell’edificio è conferita in gran parte da questo disegno di dettaglio; ne risulta una composizione maggiormente misurata e controllata diversa dalla “potenza costruttiva” dell’edificio della Camera di Commercio.

(Matteo Sintini, Elia Serafini) 

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Studia tra il 1941 e il 1951 all'università “La Sapienza” di Roma, prima nella facoltà di ingegneria, che non concluderà, e successivamente termina gli studi laureandosi in architettura nello stesso ateneo. 
Trascorrere i successivi due anni post lauream in Svezia collaborando con l'architetto William Olsson, prima di rientrare in Italia dove, nel 1953, apre il suo primo studio professionale a Roma. Assistente universitario alla cattedra di Elementi di architettura e Restauro dei Monumenti fino al '62 e membro della commissione progetti INA-Casa (1954-60), si trasferisce a Ravenna, in cui entra a far parte del Rotary Club e delle commissioni edilizie dei comuni di Brisighella e della stessa Ravenna, poi a Milano nel '65 dove apre il suo secondo studio professionale.
Nel 1971, trasferitosi a Teheran, lavora a progetti di edilizia a basso costo, prima come Manager Director della “Jocaj Consulting Engineers”, ed in seguito fondando la “Enzomannino Consulting Engineers Co. Ltd”, attiva fino al '79. 
Membro dei progettisti del Plan and Budget Organization dell'Iran, è da ricordare anche la sua adesione come socio a varie istituzioni culturali quali la S.A.U., le romane In-Arch e la A.P.A.O. (Associazione per l'Architettura Organica).
Altre importanti realizzazioni, successive alla Camera di Commercio, dell'architetto Manzone si trovano in provincia di Ravenna. Tra i tanti spiccano l' Officina Lancia (1958), la sede industria Vital (1958), l'Hotel Bisanzio (1958-59), il Palazzo della Cattolica assicurazioni (1959), Casa Roncuzzi (1960), l'Istituto Tecnico Industriale in Ravenna (1959-61) e l'Istituto Tecnico a Lugo di Romagna (1968), il complesso Vallona (1968-70).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Antonino Manzone (Roma, 1924 - 1996) Studia tra il 1941 e il 1951 all'università “La Sapienza” di Roma, prima nella facoltà di ingegneria, che non concluderà, e successivamente termina gli studi laureandosi in architettura nello stesso ateneo. Trascorrere i successivi due anni post lauream in Svezia collaborando con l'architetto William Olsson, prima di rientrare in Italia dove, nel 1953, apre il suo primo studio professionale a Roma. Assistente universitario alla cattedra di Elementi di architettura e Restauro dei Monumenti fino al '62 e membro della commissione progetti INA-Casa (1954-60), si trasferisce a Ravenna, in cui entra a far parte del Rotary Club e delle commissioni edilizie dei comuni di Brisighella e della stessa Ravenna, poi a Milano nel '65 dove apre il suo secondo studio professionale. Nel 1971, trasferitosi a Teheran, lavora a progetti di edilizia a basso costo, prima come Manager Director della “Jocaj Consulting Engineers”, ed in seguito fondando la “Enzomannino Consulting Engineers Co. Ltd”, attiva fino al '79. Membro dei progettisti del Plan and Budget Organization dell'Iran, è da ricordare anche la sua adesione come socio a varie istituzioni culturali quali la S.A.U., le romane In-Arch e la A.P.A.O. (Associazione per l'Architettura Organica). Altre importanti realizzazioni, successive alla Camera di Commercio, dell'architetto Manzone si trovano in provincia di Ravenna. Tra i tanti spiccano l' Officina Lancia (1958), la sede industria Vital (1958), l'Hotel Bisanzio (1958-59), il Palazzo della Cattolica assicurazioni (1959), Casa Roncuzzi (1960), l'Istituto Tecnico Industriale in Ravenna (1959-61) e l'Istituto Tecnico a Lugo di Romagna (1968), il complesso Vallona (1968-70).

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Lenci Ruggero (a cura di) 1997 Manzone Architetto Gangemi Roma 27-31 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da via di Roma Vista da via di Roma Matteo Sintini
Vista da via di Roma Vista da via di Roma Matteo Sintini
Dettaglio del fronte Dettaglio del fronte Matteo Sintini
Dettaglio del fronte in corrispondenza dell’angolo Dettaglio del fronte in corrispondenza dell’angolo Matteo Sintini
Dettaglio del fronte in corrispondenza dell’angolo Dettaglio del fronte in corrispondenza dell’angolo Matteo Sintini
Dettaglio del fronte in corrispondenza della parte superiore dell’angolo Dettaglio del fronte in corrispondenza della parte superiore dell’angolo Matteo Sintini

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Elia Serafini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Setti Stefano 2022