Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA SAN PIO X

Scheda Opera

  • Vista dell’esterno della Chiesa
  • Vista dell’esterno della Chiesa
  • Vista dell’esterno della Chiesa
  • Vista dell’esterno della Chiesa
  • Comune: Bologna
  • Denominazione: CHIESA SAN PIO X
  • Indirizzo: Via della Pietra N. 21, Via Carlo Dickens
  • Data: - 1968
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Giorgio Trebbi
Descrizione

L’edificio viene realizzato all’interno di un progetto unitario di servizi al quartiere periferico di Borgo Panigale che comprende anche un asilo integrato e collegato con il centro liturgico. A seguito della realizzazione di questo si avvia, nel 1963, la costruzione della chiesa, anticipatrice delle nuove prescrizioni indicate dal Concilio Vaticano II relativamente alla costruzione degli edifici per il culto. L’edificio è concepito come luogo sacro e al tempo stesso aperto alla comunità accentuandone le valenze civiche, in gran parte esprimibili nella compenetrazione nello stesso volume, di diverse funzioni separate da quote differenti.
Nella parte seminterrata si trova una sala per conferenze circondata da salette riunioni, mentre l’aula liturgica è posta ad un livello soprelevato rispetto alla strada, messo in comunicazione mediante una rampa inclinata che invita il fedele ad entrare.
Il percorso di avvicinamento in salita realizza con la città, un contatto e un distacco al tempo stesso. All’interno si ripropone lo stesso schema distributivo. Le sale per la catechesi si dispongono ad un livello superiore rispetto all’ingresso della chiesa e si affacciano sullo spazio a doppia altezza del volume dell’aula.
Accanto all’ingresso con funzione anche di zona filtro, si trovano gli spazi dedicati alle confessioni e alla fonte battesimale, che dichiarano la loro presenza all’esterno sul lato orientale, grazie alle sporgenze volumetriche dei corpi che li racchiudono. Gli angoli curvilinei di questi, introducono un elemento formale differente rispetto alla generale ortogonalità del volume della chiesa e alla regolarità del ritmo dei pilastri verticali a filo esterno.
L’effetto di scomposizione plastica dei volumi è accentuate, ancora, dall’uso quasi monomaterico del cemento armato a vista, che rimanda ad un’idea di essenzialità e povertà che pervade tutta la chiesa, per poi ricomporsi sotto la copertura, elemento unificante tutto l’edificio. Internamente, l’orditura delle capriate lignee realizzate in tavole di abete, disegna una geometria che riempie lo spazio racchiuso tra le falde inclinate asimmetriche, conferendo una sensazione di gravità e protezione sullo spazio sottostante, luogo principale sotto cui si raduna la comunità.
Significativo è sottolineare come la politica di decentramento dei servizi nelle periferie, colpisca l’attenzione di personalità di primo piano quali M. Breuer e K.Tange. All’incontro con lo stesso Trebbi in occasione della visita alla chiesa, si deve il primo contatto tra l’architetto giapponese e la città che, in seguito, seguirà il progetto per il Fiera District.
(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: - 1959
  • Esecuzione: 1963 - 1968
  • Tipologia Specifica: Chiesa
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Chiesa parrocchiale urbana e servizi
  • Destinazione attuale: Chiesa parrocchiale urbana e servizi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Vittorio Angelo Bechelli Progetto strutturale Progetto NO
Giancarlo Campeggi Impresa esecutrice Esecuzione NO
Giorgio Trebbi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://bbcc.regione.emilia-romagna.it/pater/loadcard.do?id_card=257386&force=1 SI
  • Strutture: cemento armato a vista, tamponamenti in blocchi prefabbricati
  • Materiale di facciata: cemento a vista e vetro
  • Coperture: strutture lignee
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Nella parte seminterrata si trova una sala per conferenze circondata da salette riunioni, mentre l’aula liturgica è posta ad un livello soprelevato rispetto alla strada, messo in comunicazione mediante una rampa inclinata che invita il fedele ad entrare.
Il percorso di avvicinamento in salita realizza con la città, un contatto e un distacco al tempo stesso. All’interno si ripropone lo stesso schema distributivo. Le sale per la catechesi si dispongono ad un livello superiore rispetto all’ingresso della chiesa e si affacciano sullo spazio a doppia altezza del volume dell’aula.
Accanto all’ingresso con funzione anche di zona filtro, si trovano gli spazi dedicati alle confessioni e alla fonte battesimale, che dichiarano la loro presenza all’esterno sul lato orientale, grazie alle sporgenze volumetriche dei corpi che li racchiudono. Gli angoli curvilinei di questi, introducono un elemento formale differente rispetto alla generale ortogonalità del volume della chiesa e alla regolarità del ritmo dei pilastri verticali a filo esterno. 
L’effetto di scomposizione plastica dei volumi è accentuate, ancora, dall’uso quasi monomaterico del cemento armato a vista, che rimanda ad un’idea di essenzialità e povertà che pervade tutta la chiesa, per poi ricomporsi sotto la copertura, elemento unificante tutto l’edificio. Internamente, l’orditura delle capriate lignee realizzate in tavole di abete, disegna una geometria  che riempie lo spazio racchiuso tra le falde inclinate asimmetriche, conferendo una sensazione di gravità e protezione sullo spazio sottostante, luogo principale sotto cui si raduna la comunità. 
Significativo è sottolineare come la politica di decentramento dei servizi nelle periferie, colpisca l’attenzione di personalità di primo piano quali M. Breuer e K.Tange. All’incontro con lo stesso Trebbi in occasione della visita alla chiesa, si deve il primo contatto tra l’architetto giapponese e la città che, in seguito, seguirà il progetto per il Fiera District.
(Matteo Sintini)

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Il tabenacolo è opera di Padre Costantino Ruggeri, il crocefisso di Giovanni Poggeschi e Arrigo Armieri, la Via Crucis del pittore futurista Angelo Caviglioni.

Giorgio Trebbi (1926-2002) 
Personalità centrale del panorama architettonico Bolognese e non solo, Trebbi è uno dei principali animatori culturali della città. Co-fondatore della rivista “Parametro”. A lui si devono, tra gli altri, i contatti che portano a Bologna alcune delle figure internazionali di maggior rilievo: Le Corbusier, A. Aalto e K. Tange. Partecipa in prima linea alla stagione di costruzione del programma di edifici sacri voluti dal Cardinale Lercaro, dirige il "Centro studi e informazioni per l'Architettura sacra" e nella rivista "Chiesa e Quartiere". Architetto e docente, si ricordano tra le sue opere: la chiesa di San Pio X e l’ex Seminario Benedetto XV, oggi Ospedale Rizzoli, realizzato in collaborazione con Glauco Gresleri.
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  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 99
  • Particella: 1933

Note

Del 1955 è un progetto poi non realizzato di Glauco Gresleri (n.prot. 66637/1955) 1961 concessione progetto scuola professionale e asilo (n. 24824/1961; n. 11234/1970 variante asilo) Il tabenacolo è opera di Padre Costantino Ruggeri, il crocefisso di Giovanni Poggeschi e Arrigo Armieri, la Via Crucis del pittore futurista Angelo Caviglioni. Giorgio Trebbi (1926-2002) Personalità centrale del panorama architettonico Bolognese e non solo, Trebbi è uno dei principali animatori culturali della città. Co-fondatore della rivista “Parametro”. A lui si devono, tra gli altri, i contatti che portano a Bologna alcune delle figure internazionali di maggior rilievo: Le Corbusier, A. Aalto e K. Tange. Partecipa in prima linea alla stagione di costruzione del programma di edifici sacri voluti dal Cardinale Lercaro, dirige il "Centro studi e informazioni per l'Architettura sacra" e nella rivista "Chiesa e Quartiere". Architetto e docente, si ricordano tra le sue opere: la chiesa di San Pio X e l’ex Seminario Benedetto XV, oggi Ospedale Rizzoli, realizzato in collaborazione con Glauco Gresleri.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Oliva Fabrizio 1971 Chiesa parrocchiale a Bologna L’Architettura. Cronache e storia n. 183 576-583 Si
1972 Bologna Chiesa parrocchiale San Pio X L’Architettura. Cronache e storia n. 197 738 Si
Bortolotti Luigi 1972 Il suburbio di Bologna. Il comune di Bologna fuori le mura nella storia e nell'arte La grafica emiliana Bologna 145-146 No
Gresleri Giuliano (a cura di) 1983 Parole e linguaggio dell'architettura religiosa, 1963-1983: venti anni di realizzazioni in Italia Edizioni Faenza Faenza No
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna Moderna Pàtron Bologna 201 Si
Apollonio Fabrizio Ivan (a cura di) 1996 Architettura per lo spazio sacro, mostra internazionale di architettura dello spazio sacro Allemandi Torino 154 Si
Matteucci Anna Maria 1997 Dalle chiese degli ordini mendicanti alle nuove chiese della fascia suburbana, in Prodi Paolo, Paolini Lorenzo (a cura di), Storia della Chiesa di Bologna, v. 2 Bolis Bergamo 365-366 No
Gresleri Glauco, Gresleri Giuliano, Bettazzi Maria Beatrice (a cura di) 2004 Chiesa e quartiere. Storia di una rivista e di un movimento per l'architettura a Bologna Compositori Bologna 186-187 Si
2004 Bologna. Guida di architettura Allemandi Torino 219 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
La Palombara Sara 2006 Giorgio Trebbi – Editoriali di Architettura – Parametro 1970-1999 Clueb Bologna No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell’esterno della Chiesa Vista dell’esterno della Chiesa R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista dell’esterno della Chiesa Vista dell’esterno della Chiesa R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista dell’esterno della Chiesa Vista dell’esterno della Chiesa R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista dell’esterno della Chiesa Vista dell’esterno della Chiesa R. Vlahov. Courtesy IBC

Criteri
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/05/2024

Revisori:

Stefano Setti