Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

BIBLIOTECA DI ECONOMIA E COMMERCIO

Scheda Opera

  • Vista Nord-Ovest del prospetto frontale
  • Vista Nord-Est del prospetto frontale
  • Vista Nord-Est del prospetto laterale
  • Vista dell’edificio dal portico di piazza Scaravilli
  • Vista dell'interno della biblioteca
  • Vista dell'interno della biblioteca
  • Vista dell'interno della biblioteca
  • Vista dell'interno della biblioteca
  • Vista dell'interno della biblioteca
  • Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica
  • Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica
  • Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica
  • Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica
  • Vista interna dell'edificio dell'Istituto di Statistica
  • Vista della biblioteca dal portico dell’Istituto di Statistica
  • Vista Nord dell’edificio
  • Vista prospettica da via delle Belle Arti
  • Particolare del piano Terra e dell’ingresso
  • Vista prospettica dell’ingresso
  • Particolare della fascia delle aperture sul prospetto Est
  • Dettaglio della gabbia in cor-ten a schermatura delle aperture sul prospetto Est
  • Vista prospettica della facciata
  • Vista est dell’intero edificio
  • Comune: Bologna
  • Località: San Vitale
  • Denominazione: BIBLIOTECA DI ECONOMIA E COMMERCIO
  • Indirizzo: Via delle Belle Arti N. 33
  • Data: 1963 - 1973
  • Tipologia: Biblioteche e Archivi
  • Autori principali: Enzo Zacchiroli
Descrizione

L’intervento di costruzione della biblioteca di Economia e dell’adiacente Istituto di Statistica rientra in un piano di ampliamento delle strutture dell’Università di Bologna finalizzato a ripristinare la quota del patrimonio edilizio universitario andato distrutto a seguito dei bombardamenti e a far fronte all’aumento del numero di iscritti all’ateneo bolognese. Al momento della redazione del progetto, l’area su cui sarebbe sorta la biblioteca è occupata solo da macerie, mentre l’Istituto di Statistica si presenta distrutto per il 70%.
Nei due lotti contigui Zacchiroli sceglie di intervenire utilizzando forme moderne ispirate ad un’estetica brutalista di matrice inglese, che suscitano non poche critiche per la difficoltà di riconoscere un’aderenza al contesto più antico della città.
L’edificio della biblioteca, libero su tre lati, si attesta con il fronte principale su via delle Belle Arti, su cui presenta una facciata quasi interamente cieca in cemento armato a vista. Il volume riprende una serie di allineamenti che scompongono il fronte in piani differenti. Si parte seguendo il filo di facciata dell’edificio contiguo a cui è posto in aderenza. Lo sbalzo dell’aggetto che protegge l’ingresso al piano terra riprende lo stesso portico dell’edificio a fianco. Il piano di facciata arretra poi ulteriormente fino a recuperare l’allineamento con il portico preesistente sopravvissuto ai bombardamenti, posto dall’altro lato di via XX ottobre 1944, a cui è addossato l’edificio dell’Istituto di Statistica.
Questo si presenta come il naturale proseguimento del precedente, per continuità materica e trattamento delle superficie. Pur destinato a sedi e servizi differenti, l’intervento è pensato come un corpo unitario interrotto dalla strada.
Attraverso quest’attenzione compositiva, si ottiene una scomposizione volumetrica che, da una parte, partecipa all’effetto plastico del complesso e rompe la monotonia del trattamento monomaterico del cemento, in cui sono ben visibili i segni delle venature dei casseri e al tempo stesso, si fonda su elementi non aleatori ma radicati nella morfologia urbana.
Il corpo della biblioteca segue criteri di natura prettamente funzionale mirati a rendere confortevole la consultazione dei libri e lo studio. Si sceglie pertanto di isolare dalla strada le sale di lettura creando una barriera acustica costituita dalla parete cieca in cemento armato, sviluppata in altezza per tutti e cinque i piani della struttura. A ridosso di questa, all’interno, si dispongono attività di servizio come vani tecnici e depositi. Il secondo blocco funzionale, posto più in profondità nella pianta, ospita le sale di lettura e il nucleo centrale della biblioteca che affaccia su un giardino.
Solo tre aperture sono presenti sul prospetto, distribuite ai vari livelli. Quella al piano terra è costituita da un nastro di finestre collocate in alto che emergono dal muro perimetrale che definisce il confine con la strada. All’ultimo piano, l’angolo in corrispondenza dell’edificio adiacente viene svuotato da una finestra che si apre per un’altezza pari a due piani, protetta da un frangisole in acciaio cor-ten che ne accentua la direzionalità verticale. Lo stesso sistema di schermatura è utilizzato per le aperture presenti sul prospetto est, in corrispondenza del vano scala, da cui si rileva la disposizione funzionale posta sui diversi livelli della biblioteca.
Se i prospetti su fronte strada appaiono pieni e massicci, quello posteriore, che dà sul giardino interno, si presenta interamente vetrato e leggero, contrapponendosi alla massiccia massa complessiva dell’edificio. In tal modo si sfrutta al massimo l’esposizione a sud per gli ambienti destinati alle sale lettura della biblioteca.
Le aperture vengono schermate con elementi verticali per evitare l’eccesso di esposizione solare, funzione a cui assolvono anche gli alti alberi del giardino. All’ultimo piano le sale di lettura sono, al contrario, chiuse sul lato sud e aperte sull’altro lato mediante un prisma che spicca per il suo rivestimento in rame, la cui apertura verso nord proietta a cascata la luce naturale attraverso i lucernari posti nelle solette dei piani sottostanti, di chiara derivazione aaltiana.
(Matteo Sintini, Margherita Merendino)

Info
  • Progetto: 1963 -
  • Esecuzione: - 1973
  • Committente: Battaglia Felice. (Rettore pro-tempore dell’Università)
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Sede della Biblioteca di Economia e Istituto di Statistica
  • Destinazione attuale: Biblioteca Walter Bigiavi, Istituto di Statistica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Enzo Zacchiroli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.zacchiroli-architetti.it/chi-siamo/ SI
  • Strutture: struttura intelaiata e muri portanti in calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: calcestruzzo armato, vetro, legno
  • Serramenti: legno, vetro, acciaio cor-ten
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Ottimo

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Nei due lotti contigui Zacchiroli sceglie di intervenire utilizzando forme moderne ispirate ad un’estetica brutalista di matrice inglese, che suscitano non poche critiche per la difficoltà di riconoscere un’aderenza al contesto più antico della città.
L’edificio della biblioteca, libero su tre lati, si attesta con il fronte principale su via delle Belle Arti, su cui presenta una facciata quasi interamente cieca in cemento armato a vista. Il volume riprende una serie di allineamenti che scompongono il fronte in piani differenti. Si parte seguendo il filo di facciata dell’edificio contiguo a cui è posto in aderenza. Lo sbalzo dell’aggetto che protegge l’ingresso al piano terra riprende lo stesso portico dell’edificio a fianco. Il piano di facciata arretra poi ulteriormente fino a recuperare l’allineamento con il portico preesistente sopravvissuto ai bombardamenti, posto dall’altro lato di via XX ottobre 1944, a cui è addossato l’edificio dell’Istituto di Statistica. 
Questo si presenta come il naturale proseguimento del precedente, per continuità materica e trattamento delle superficie. Pur destinato a sedi e servizi differenti, l’intervento è pensato come un corpo unitario interrotto dalla strada. 
Attraverso quest’attenzione compositiva, si ottiene una scomposizione volumetrica che, da una parte, partecipa all’effetto plastico del complesso e rompe la monotonia del trattamento monomaterico del cemento, in cui sono ben visibili i segni delle venature dei casseri e al tempo stesso, si fonda su elementi non aleatori ma radicati nella morfologia urbana. 
Il corpo della biblioteca segue criteri di natura prettamente funzionale mirati a rendere confortevole la consultazione dei libri e lo studio. Si sceglie pertanto di isolare dalla strada le sale di lettura creando una barriera acustica costituita dalla parete cieca in cemento armato, sviluppata in altezza per tutti e cinque i piani della struttura. A ridosso di questa, all’interno, si dispongono attività di servizio come vani tecnici e depositi. Il secondo blocco funzionale, posto più in profondità nella pianta, ospita le sale di lettura e il nucleo centrale della biblioteca che affaccia su un giardino.
Solo tre aperture sono presenti sul prospetto, distribuite ai vari livelli. Quella al piano terra è costituita da un nastro di finestre collocate in alto che emergono dal muro perimetrale che definisce il confine con la strada. All’ultimo piano, l’angolo in corrispondenza dell’edificio adiacente viene svuotato da una finestra che si apre per un’altezza pari a due piani, protetta da un frangisole in acciaio cor-ten che ne accentua la direzionalità verticale. Lo stesso sistema di schermatura è utilizzato per le aperture presenti sul prospetto est, in corrispondenza del vano scala, da cui si rileva la disposizione funzionale posta sui diversi livelli della biblioteca.
Se i prospetti su fronte strada appaiono pieni e massicci, quello posteriore, che dà sul giardino interno, si presenta  interamente vetrato e leggero, contrapponendosi alla massiccia massa complessiva dell’edificio. In tal modo si sfrutta al massimo l’esposizione a sud per gli ambienti destinati alle sale lettura della biblioteca. 
Le aperture vengono schermate con elementi verticali per evitare l’eccesso di esposizione solare, funzione a cui assolvono anche gli alti alberi del giardino. All’ultimo piano le sale di lettura sono, al contrario, chiuse sul lato sud e aperte sull’altro lato mediante un prisma che spicca per il suo rivestimento in rame, la cui apertura verso nord proietta a cascata la luce naturale attraverso i lucernari posti nelle solette dei piani sottostanti, di chiara derivazione aaltiana.
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Nel 1951 si laurea in architettura all’Università degli Studi di Firenze e dal 1951 al 1956, svolge l’attività didattica come assistente di Composizione Architettonica nella stessa facoltà. Dal 1956 al 1958 svolge la propria attività nell’ufficio del piano regolatore della città di Bologna. A partire dal 1958 apre uno studio professionale a Bologna e inizia l’attività di libero professionista. Fondamentali si rivelano per lui e per la formazione del suo fare architettura: il lungo apprendistato negli studi professionali bolognesi, che diviene il sostrato della sua preparazione professionale, gli studi universitari e, infine, la «scoperta» di quelli che divengono i suoi maestri: Hans Scharoun, Alvar Aalto e Ernst Gisel. Questi progettisti influenzano notevolmente il suo pensiero e, di conseguenza, anche la sua produzione architettonica. Negli anni 1961, 1964, 1969 riceve i premi regionali IN/ARCH per opere realizzate. Nel 1982 all’Architetto viene assegnato il “Premio Bacchelli” di Italia Nostra per la “qualità delle realizzazioni architettoniche moderne nell’ambiente urbano”. Negli anni 1989 e 1990 è allestita la mostra personale dal titolo “Enzo Zacchiroli Architetto – Progetti e opere” all’Istituto Nazionale di Architettura di Roma, al Palazzo D’Accursio di Bologna e, nel 1992, a Firenze presso la sede dell’Accademia delle Arti e del Disegno. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 190
  • Particella: 123,

Note

Enzo Zacchiroli (Bologna 1919-2010) Nel 1951 si laurea in architettura all’Università degli Studi di Firenze e dal 1951 al 1956, svolge l’attività didattica come assistente di Composizione Architettonica nella stessa facoltà. Dal 1956 al 1958 svolge la propria attività nell’ufficio del piano regolatore della città di Bologna. A partire dal 1958 apre uno studio professionale a Bologna e inizia l’attività di libero professionista. Fondamentali si rivelano per lui e per la formazione del suo fare architettura: il lungo apprendistato negli studi professionali bolognesi, che diviene il sostrato della sua preparazione professionale, gli studi universitari e, infine, la «scoperta» di quelli che divengono i suoi maestri: Hans Scharoun, Alvar Aalto e Ernst Gisel. Questi progettisti influenzano notevolmente il suo pensiero e, di conseguenza, anche la sua produzione architettonica. Negli anni 1961, 1964, 1969 riceve i premi regionali IN/ARCH per opere realizzate. Nel 1982 all’Architetto viene assegnato il “Premio Bacchelli” di Italia Nostra per la “qualità delle realizzazioni architettoniche moderne nell’ambiente urbano”. Negli anni 1989 e 1990 è allestita la mostra personale dal titolo “Enzo Zacchiroli Architetto – Progetti e opere” all’Istituto Nazionale di Architettura di Roma, al Palazzo D’Accursio di Bologna e, nel 1992, a Firenze presso la sede dell’Accademia delle Arti e del Disegno.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Zacchiroli Enzo 1963 Progetto per la Biblioteca della Facoltà di Economia e Commercio, Bologna Edilizia moderna No
Pedio Renato 1977 Biblioteca di Economia e Istituto di Statistica L’Architettura. Cronache e storia n. 256 566-576 Si
Koenig Giovanni Klaus 1980 Enzo Zacchiroli: il mestiere full-time Edizioni Dedalo Bari No
Bernabei Giancarlo, Gresleri Giuliano, Zagnoni Stefano 1984 Bologna moderna. 1860-1980 Pàtron Bologna 218-219 Si
Brunetti Fabrizio 1986 L’Architettura di Enzo Zacchiroli Parametro n. 144 12-21 Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent’anni Zanichelli Bologna 254 Si
Brunetti Fabrizio, Milani Paolo 1989 Enzo Zacchiroli Alinea Editrice Firenze 42-45 Si
Trebbi Giorgio 1997 L’architettura della qualità Parametro n. 221 14 Si
Signorini Sergio 2000 Enzo Zacchiroli: forma e spazio Electa Milano No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Bettazzi M. Beatrice (a cura di) 2006 Giorgio Trebbi. Editoriali di Architettura. Parametro 1970-1999 Clueb Bologna No
Leoni Giovanni, Belli Patrizia Virginia 2008 Enzo Zacchiroli. Opere 1998-2008 Motta Architettura Milano No
Andreola Florencia 2013 Zacchiroli e la biblioteca della facoltà di Economia e Commercio a Bologna Abitare, novembre No
Bacchi Andrea, Forlai Marta (a cura di) 2019 L'Università di Bologna. Palazzi e luoghi del sapere Bononia University Press Bologna 249-253 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista Nord-Ovest del prospetto frontale Vista Nord-Ovest del prospetto frontale R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista Nord-Est del prospetto frontale Vista Nord-Est del prospetto frontale R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista Nord-Est del prospetto laterale Vista Nord-Est del prospetto laterale R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista dell’edificio dal portico di piazza Scaravilli Vista dell’edificio dal portico di piazza Scaravilli M. Cantori
Vista dell'interno della biblioteca Vista dell'interno della biblioteca Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'interno della biblioteca Vista dell'interno della biblioteca Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'interno della biblioteca Vista dell'interno della biblioteca Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'interno della biblioteca Vista dell'interno della biblioteca Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'interno della biblioteca Vista dell'interno della biblioteca Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Vista dell'edificio dell'Istituto di Statistica Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista interna dell'edificio dell'Istituto di Statistica Vista interna dell'edificio dell'Istituto di Statistica Corrado Fanti, Bologna. Courtesy Zacchiroli Architetti associati, Bologna
Vista della biblioteca dal portico dell’Istituto di Statistica Vista della biblioteca dal portico dell’Istituto di Statistica M. Cantori
Vista Nord dell’edificio Vista Nord dell’edificio M. Cantori
Vista prospettica da via delle Belle Arti Vista prospettica da via delle Belle Arti M. Cantori
Particolare del piano Terra e dell’ingresso Particolare del piano Terra e dell’ingresso M. Cantori
Vista prospettica dell’ingresso Vista prospettica dell’ingresso M. Cantori
Particolare della fascia delle aperture sul prospetto Est Particolare della fascia delle aperture sul prospetto Est M. Cantori
Dettaglio della gabbia in cor-ten a schermatura delle aperture sul prospetto Est Dettaglio della gabbia in cor-ten a schermatura delle aperture sul prospetto Est M. Cantori
Vista prospettica della facciata Vista prospettica della facciata M. Cantori
Vista est dell’intero edificio Vista est dell’intero edificio M. Cantori

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini, Margherita Merendino
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Stefano Setti