Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RISIERA DI SAN SABBA

Scheda Opera

  • veduta complessiva
  • veduta della corte interna
  • veduta della corte interna
  • veduta della sala interna
  • dettaglio della muratura
  • Comune: Trieste
  • Località: San Sabba
  • Denominazione: RISIERA DI SAN SABBA
  • Indirizzo: Via Giovanni Palatucci N. 5
  • Data: 1967 - 1974
  • Tipologia: Musei e Aree archeologiche
  • Autori principali: Romano Boico
Descrizione

L’opificio per la pilatura del riso, costruito nel 1913, occupato dai nazisti nel 1943 e trasformato in lager di detenzione e sterminio, viene dichiarato nel 1965 monumento nazionale. Nel 1967 viene indetto un concorso in due fasi per la trasformazione del complesso in museo della resistenza, che verrà vinto da Romano Boico (nella seconda vengono ammessi anche da Costantino Dardi e Ugo Polesello). Il progetto di Boico consiste nel circondare i resti dell’opificio da alte e spesse mura di cemento, che delimitano e segnano l’area monumentale. L’ingresso, un lungo corridoio tra due setti cementizi alti 11 metri, è concluso da un sottoportico che immette nella corte. L’intervento all’interno dell’opificio consiste in pochi ma efficaci innesti di elementi in cemento o acciaio, che sottolineano la presenza di strumenti di tortura o sterminio evitando, rigorosamente, una riproposizione filologica del monumento-lager.
Col suo progetto Boico intende “rammemorare le vittime, ammonire i viventi, in una società che annida la violenza”: un’impostazione ideale dettata, tra l’altro, dai tragici fatti del periodo, segnato dall’uccisione di Martin Luther King e di Bob Kennedy, dal Vietnam e dall’invasione sovietica della Cecoslovacchia.
Nel selciato del cortile, volutamente “perfetto” rispetto ai circostanti edifici fatiscenti in modo da creare un’atmosfera surreale e allucinante, si delinea, suggerito da particolari accorgimenti realizzativi, il percorso del fumo del forno crematorio, richiamato a terra dalla sua impronta e nella sua verticalità da una scultura chiamata “La Pietà P. N. 30″, costituita da tre profilati metallici sfalsati in altezza in modo da richiamare la figura della spirale.
Nella corte interna, Boico prevede di lasciare le impronte a terra dell’edificio del forno e del camino collegate da un solco ed evidenziate da un leggero dislivello e da un rivestimento in metallo, in modo “che scotti i piedi d’estate, e d’inverno li raggeli”.

Info
  • Progetto: 1967 -
  • Esecuzione: - 1974
  • Tipologia Specifica: Museo
  • Committente: Comune di Trieste
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: museale
  • Destinazione attuale: museale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Romano Boico Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=52097 SI
  • Strutture: setti in cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento armato a vista
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono

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Col suo progetto Boico intende “rammemorare le vittime, ammonire i viventi, in una società che annida la violenza”: un’impostazione ideale dettata, tra l’altro, dai tragici fatti del periodo, segnato dall’uccisione di Martin Luther King e di Bob Kennedy, dal Vietnam e dall’invasione sovietica della Cecoslovacchia. 
Nel selciato del cortile, volutamente “perfetto” rispetto ai circostanti edifici fatiscenti in modo da creare un’atmosfera surreale e allucinante, si delinea, suggerito da particolari accorgimenti realizzativi, il percorso del fumo del forno crematorio, richiamato a terra dalla sua impronta e nella sua verticalità da una scultura chiamata “La Pietà P. N. 30″, costituita da tre profilati metallici sfalsati in altezza in modo da richiamare la figura della spirale.
Nella corte interna, Boico prevede di lasciare le impronte a terra dell’edificio del forno e del camino collegate da un solco ed evidenziate da un leggero dislivello e da un rivestimento in metallo, in modo “che scotti i piedi d’estate, e d’inverno li raggeli”.  

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  • Particella: 2996

Note

Il complesso della Risiera di San Sabba venne costruito nel 1913 come stabilimento per la pilatura del riso. Dal 1943 venne utilizzato dagli occupanti tedeschi come campo di prigionia provvisorio, divenendo in seguito Polizeihaftlager, campo di detenzione di polizia, per lo smistamento dei prigionieri che dovevano essere deportati in Germania e in Polonia e per la detenzione ed eliminazione di diversi ostaggi, come ebrei, partigiani ed oppositori politici. L'edificio che ospitava il forno crematorio e la ciminiera oggi non esistono più perché vennero distrutti dai tedeschi in fuga il 30 aprile del 1945. Oggi, al posto dell'abitazione del comandante del lager, sorge la casa del custode, al posto dell'officina dei mezzi dei nazisti si trova una cappella. Sul luogo in cui si trovava il forno si può vedere una spirale simbolica in metallo. Il fabbricato centrale è stato adattato a museo.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Pedio Renato 1975 La risiera di San Sabba a Trieste L’architettura. Cronache e storia n. 242 Roma Si
AA.VV. 1978 Dallo squadrismo fascista alle stragi della Risiera. Trieste, Istria, Friuli ANED Trieste Si
Folkel Ferruccio 1979 La Risiera di San Sabba. L'olocausto dimenticato: Trieste e il Litorale Adriatico durante l'occupazione nazista Mondadori Milano Si
Pozzetto Marco (a cura di) 1987 Romano Boico architetto. 1910-1985, catalogo della mostra Lint Trieste 27-28, 96-99 Si
Scalpelli Adolfo 1988 San sabba. Istruttoria e processo per il Lager della Risiera Mondadori Milano No
Polano Sergio 1991 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 262 No
Polano Sergio, Semerani Luciano (a cura di) 1992 Friuli Venezia Giulia. Guida critica all’architettura contemporanea Arsenale Venezia 97, 172, 226 No
Mucci Massimo 1999 La Risiera di San Sabba a Trieste. Un'architettura per la memoria Libreria Editrice Goriziana Gorizia Si
Benedetti Andrea, Giadrossi Alessandro, Zanmarchi Alessandro (a cura di) 2014 Atlante dei Beni Culturali. Il patrimonio costruito di Trieste Edizioni Comune di Trieste Trieste 481 No
Mucci Massimo 2015 l monumento "assurdo" della Risiera di San Sabba a Trieste (1966-75) Engramma n. 123 Venezia Si
Mucci Massimo 2015 La Risiera di San Sabba di Boico, in Nicoloso Paolo (a cura di) Le pietre della memoria. Monumenti sul confine orientale Gaspari Udine 261-280 No
Skansi Luca 2015 scheda in Architettura nel Triveneto dal 1945 ad oggi. Selezione delle opere di rilevante interesse storico-artistico, Dal Co Francesco (a cura di) Iuav Venezia Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
veduta complessiva veduta complessiva
veduta della corte interna veduta della corte interna
veduta della corte interna veduta della corte interna
veduta della sala interna veduta della sala interna
dettaglio della muratura dettaglio della muratura

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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http://www.architetti.san.beniculturali.it Visualizza
http://www.studioargento.com Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Romano Boico Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: IUAV Venezia - Dipartimento di Storia dell'Architettura
Responsabile scientifico: Francesco Dal Co


Scheda redatta da Roberta Martinis, Matteo D'Ambros, Luka Skansi
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 11/04/2024

Revisori:

Università  degli Studi di Trieste - Dipartimento di Studi Umanistici, Resp. Scient. Massimo Degrassi 2015

Menzietti Giulia 2022