Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CIMITERO DI PRÉ-SAINT-DIDIER

Scheda Opera

  • Planimetria
  • Prospettiva
  • Vista laterale
  • Scorcio di percorso interno
  • Scorcio di percorso interno
  • Scorcio di percorso interno
  • Veduta generale dall'esterno
  • L'ingresso
  • Comune: Pré-Saint-Didier
  • Denominazione: CIMITERO DI PRÉ-SAINT-DIDIER
  • Indirizzo: Avenue Dent du Géant N. 1
  • Data: 1973 - 1984
  • Tipologia: Cimiteri
  • Autori principali: Augusto Romano
Descrizione

L’ampliamento del cimitero di Pré-Saint-Didier si presenta come un progetto estremamente misurato che intreccia architettura e suolo, in cui l’intervento sul sito limita al minimo i movimenti di terra e le costruzioni fuoriterra per realizzare un vero e proprio paesaggio terrazzato. L’analogia con i terrazzamenti delle vallate alpine è evidente.
Questo rimando metaforico è un dispositivo progettuale che ricorre in molte realizzazioni alpine della scuola piemontese ed in particolar modo nei progetti di Gabetti & Isola. Si pensi ad esempio a quello per un complesso turistico per Pila mai realizzato (1975) o ancora a quello per il residence Concaneve a Sestrière dove gli edifici sono concepiti come oggetti tettonici che assecondano la morfologia del paesaggio integrandosi con il pendio.
L’intenzione del progettista è denunciata in occasione di una pubblicazione del suo lavoro: «volevo realizzare un cimitero dove le tombe fossero nascoste, non visibili dall’esterno, ma raccolte e visibili lungo un itinerario interno realizzato con ambienti coperti ed a cielo libero».
Si è venuto così a creare un ambiente raccolto, fatto di collegamenti coperti che permettono di salire lungo la massima pendenza e di passaggi distributivi che seguono le curve di livello consentendo l’accesso alle tombe.
L’uso dei setti murari che fanno da contenimento del terreno, il sistema distributivo e le coperture metalliche che segnano i percorsi costituiscono i punti di forza del progetto che presenta diverse analogie anche con quello per il tribunale di Alba di Gabetti & Isola (1987).
Per quanto riguarda la scelta dei materiali è stato fatto ricorso agli elementi tipici della tradizione costruttiva montana ovvero pietra e legno.
In particolare, la pietra ha, secondo Romano, una funzione mediatrice. Da un lato funge da cerniera tra il paesaggio e l’architettura e dall’altro fa simbolicamente da collegamento tra il sotto e il sopra, tra il mondo dei viventi e quello dei trapassati.
Una prima versione del progetto è stata ultimata nel 1973 ma la sua realizzazione, definita “riduttiva” da Romano in una lettera indirizzata a Bruno Zevi, avverrà solo nel 1984.

Info
  • Progetto: 1973 -
  • Esecuzione: - 1984
  • Tipologia Specifica: Cimitero
  • Committente: Comune di Pré-Saint-Didier
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: cimitero
  • Destinazione attuale: cimitero
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Augusto Romano Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Muratura in pietra e in cemento armato
  • Materiale di facciata: Pietra a vista, legno
  • Coperture: Capriate in legno e metallo, copertura in lamiera
  • Serramenti: Metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Questo rimando metaforico è un dispositivo progettuale che ricorre in molte realizzazioni alpine della scuola piemontese ed in particolar modo nei progetti di Gabetti & Isola. Si pensi ad esempio a quello per un complesso turistico per Pila mai realizzato (1975) o ancora a quello per il residence Concaneve a Sestrière dove gli edifici sono concepiti come oggetti tettonici che assecondano la morfologia del paesaggio integrandosi con il pendio. 
L’intenzione del progettista è denunciata in occasione di una pubblicazione del suo lavoro: «volevo realizzare un cimitero dove le tombe fossero nascoste, non visibili dall’esterno, ma raccolte e visibili lungo un itinerario interno realizzato con ambienti coperti ed a cielo libero». 
Si è venuto così a creare un ambiente raccolto, fatto di collegamenti coperti che permettono di salire lungo la massima pendenza e di passaggi distributivi che seguono le curve di livello consentendo l’accesso alle tombe. 
L’uso dei setti murari che fanno da contenimento del terreno, il sistema distributivo e le coperture metalliche che segnano i percorsi costituiscono i punti di forza del progetto che presenta diverse analogie anche con quello per il tribunale di Alba di Gabetti & Isola (1987).
Per quanto riguarda la scelta dei materiali è stato fatto ricorso agli elementi tipici della tradizione costruttiva montana ovvero pietra e legno.  
In particolare, la pietra ha, secondo Romano, una funzione mediatrice. Da un lato funge da cerniera tra il paesaggio e l’architettura e dall’altro fa simbolicamente da collegamento tra il sotto e il sopra, tra il mondo dei viventi e quello dei trapassati. 
Una prima versione del progetto è stata ultimata nel 1973 ma la sua realizzazione, definita “riduttiva” da Romano in una lettera indirizzata a Bruno Zevi, avverrà solo nel 1984.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 10
  • Particella: F

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
L'Architettura n. 473 166-169 No
Nebbia Giuseppe 2002 Architettura Moderna in Valle d’Aosta. Il secondo Novecento Musumeci Editore Quart (AO) 140 No
Regis Daniele 2011 Architettura paesaggio arte per il cimitero di Pré-Saint-Didier ArchAlp n. 0 Torino No
De Rossi Antonio, Dini Roberto 2012 Architettura alpina contemporanea Priuli & Verlucca Scarmagno (TO) 156 No
Regis Daniele, Battaglia Lucetta 2013 Augusto Romano architetto Celid Torino No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planimetria Planimetria
Prospettiva Prospettiva
Vista laterale Vista laterale
Scorcio di percorso interno Scorcio di percorso interno
Scorcio di percorso interno Scorcio di percorso interno
Scorcio di percorso interno Scorcio di percorso interno
Veduta generale dall'esterno Veduta generale dall'esterno
L'ingresso L'ingresso

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Regione Autonoma Valle D'Aosta
Titolare della ricerca: Fondazione Courmayeur Mont Blanc
Responsabile scientifico: Roberto Dini, Giuseppe Nebbia


Scheda redatta da Roberto Dini
creata il 31/12/2014
ultima modifica il 29/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2022