Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRO ANZIANI

Scheda Opera

  • Vista sul prospetto principale (Foto F. Marino 2017)
  • Scorcio prospettico del prospetto laterale (Foto F. Marino 2017)
  • Vista sul prospetto laterale (Foto F. Marino 2017)
  • Scorcio prospettico del prospetto posteriore (Foto F. Marino 2017)
  • Vista del prospetto posteriore (Foto F. Marino 2017)
  • Particolare della copertura (Foto F. Marino 2017)
  • Pianta del piano terra (© Marcello Guido 1999)
  • Pianta del primo piano (© Marcello Guido 1999)
  • Pianta del secondo piano (© Marcello Guido 1999)
  • Comune: San Giorgio Albanese
  • Denominazione: CENTRO ANZIANI
  • Indirizzo:
  • Data: 1999 - 2002
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Marcello Guido
Descrizione

L'intervento concerne la ristrutturazione di un piccolo edificio – che sorge in prossimità della chiesa greco-ortodossa di San Giorgio Albanese – da adibire a Centro per Anziani.
L'edificio consta di: ingresso, piccola infermeria, servizi, sala di riunione, terrazzo panoramico.
I segni architettonici di Marcello Guido trasfigurano gli antichi paesaggi abitati della Calabria settentrionale, poiché sono tesi verso una rigenerazione spaziale e formale che ha come meta l'utopia di una città nuova, rigenerata attraverso un processo di integrazione tra le preesistenze e le nuove aggiunte progettuali che innalzano gli standard dei servizi alla popolazione e il livello qualitativo dell’abitabilità degli ambienti.
L'edificio preesistente – privo di pregi e particolarità – viene aggredito e manipolato: setti murari risegati e modellati emergono dal piccolo fabbricato e si spingono in alto e in parte anche verso gli spazi circostanti; anche i prospetti vengono – ma in più piccola misura disarticolati – per comprometterne la piatta continuità; anche gli spazi interni, ove possibile vedono l'introduzione di setti obliqui. Ma è l'elemento statico per eccellenza, la copertura, che più si presta alla dissoluzione della sua forma tradizionale attraverso innesti inediti che richiamano frammenti di lastre di vetro conficcate per caduta casuale sviluppando campi di forza dinamici.
Tuttavia, l'uso della pietra per il rivestimento del prospetto principale appare incongruo; mentre il prospetto laterale e quello posteriore si avvalgono di una libertà di affaccio verso uno slargo ampio e articolato verso il quale proiettano giochi di geometrie triangolari, con accostamenti di colori, sporgenze e sbalzi. Questo spazio si lega al vasto sagrato della grande chiesa bizantina, regalando all'opera di Guido una posizione urbanistica privilegiata.
Le disarticolate sequenze volumetrico-spaziali prodotte dai setti obliqui alludono a spazi in bilico ma sono precedute dalla diversità delle facciate, dagli scarti dei profili con l'obiettivo di disfare il vecchio prima che creare il nuovo.
L'autore (Marcello Guido) ricerca in questo lavoro la possibilità di creare l'eccezione alle regole consolidate in migliaia di anni di convenzioni formali e costruttive, e pervenire ad una inedita creatività. Questo tentativo si colloca poco più di un decennio dopo lo spartiacque rappresentato dalla mostra del MoMA di New York (1988) dedicata al decostruttivismo, corrente architettonica internazionale della quale egli condivide fin da subito la poetica.

Info
  • Progetto: 1999 - 1999
  • Esecuzione: 2002 - 2002
  • Proprietà: Nessuna opzione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Marcello Guido Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: c.a.
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: vetro e metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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I segni architettonici di Marcello Guido trasfigurano gli antichi paesaggi abitati della Calabria settentrionale, poiché sono tesi verso una rigenerazione spaziale e formale che ha come meta l'utopia di una città nuova, rigenerata attraverso un processo di integrazione tra le preesistenze e le nuove aggiunte progettuali che innalzano gli standard dei servizi alla popolazione e il livello qualitativo dell’abitabilità degli ambienti.
L'edificio preesistente – privo di pregi e particolarità – viene aggredito e manipolato: setti murari risegati e modellati emergono dal piccolo fabbricato e si spingono in alto e in parte anche verso gli spazi circostanti; anche i prospetti vengono – ma in più piccola misura disarticolati – per comprometterne la piatta continuità; anche gli spazi interni, ove possibile vedono l'introduzione di setti obliqui. Ma è l'elemento statico per eccellenza, la copertura, che più si presta alla dissoluzione della sua forma tradizionale attraverso innesti inediti che richiamano frammenti di lastre di vetro conficcate per caduta casuale sviluppando campi di forza dinamici.
Tuttavia, l'uso della pietra per il rivestimento del prospetto principale appare incongruo; mentre il prospetto laterale e quello posteriore si avvalgono di una libertà di affaccio verso uno slargo ampio e articolato verso il quale proiettano giochi di geometrie triangolari, con accostamenti di colori, sporgenze e sbalzi. Questo spazio si lega al vasto sagrato della grande chiesa bizantina, regalando all'opera di Guido una posizione urbanistica privilegiata.
Le disarticolate sequenze volumetrico-spaziali prodotte dai setti obliqui alludono a spazi in bilico ma sono precedute dalla diversità delle facciate, dagli scarti dei profili con l'obiettivo di disfare il vecchio prima che creare il nuovo.
L'autore (Marcello Guido) ricerca in questo lavoro la possibilità di creare l'eccezione alle regole consolidate in migliaia di anni di convenzioni formali e costruttive, e pervenire ad una inedita creatività. Questo tentativo si colloca poco più di un decennio dopo lo spartiacque rappresentato dalla mostra del MoMA di New York (1988) dedicata al decostruttivismo, corrente architettonica internazionale della quale egli condivide fin da subito la poetica.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Locci, M. 2006 Itinerario architettonico in Calabria, in Ulisse, 3 Si
Damiani, Giovanni - Rossi, Franco - Thermes, Laura - Adriano, Alessandro - Cuomo, Alessandro 2007 Marcello Guido Architetto, espressioni contemporanee Mancosu Editore Roma Si
Guido, Luca - Guido, Marcello 2011 Surfing complexity. The work of Marcello Guido Librìa Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista sul prospetto principale (Foto F. Marino 2017) Vista sul prospetto principale (Foto F. Marino 2017)
Scorcio prospettico del prospetto laterale (Foto F. Marino 2017) Scorcio prospettico del prospetto laterale (Foto F. Marino 2017)
Vista sul prospetto laterale (Foto F. Marino 2017) Vista sul prospetto laterale (Foto F. Marino 2017)
Scorcio prospettico del prospetto posteriore (Foto F. Marino 2017) Scorcio prospettico del prospetto posteriore (Foto F. Marino 2017)
Vista del prospetto posteriore (Foto F. Marino 2017) Vista del prospetto posteriore (Foto F. Marino 2017)
Particolare della copertura (Foto F. Marino 2017) Particolare della copertura (Foto F. Marino 2017)
Pianta del piano terra (© Marcello Guido 1999) Pianta del piano terra (© Marcello Guido 1999)
Pianta del primo piano (© Marcello Guido 1999) Pianta del primo piano (© Marcello Guido 1999)
Pianta del secondo piano (© Marcello Guido 1999) Pianta del secondo piano (© Marcello Guido 1999)

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la Calabria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano


Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 24/01/2025