Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESTAURO PINACOTECA NAZIONALE

Scheda Opera

  • Vista del portico
  • Vista del portico
  • Dettaglio del fronte
  • Vista del fronte della Pinacoteca su piazza Puntoni
  • Comune: Bologna
  • Località: San Vitale
  • Denominazione: RESTAURO PINACOTECA NAZIONALE
  • Indirizzo: Via delle Belle Arti N. 56
  • Data: 1953 - 1973
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Leone Pancaldi
Descrizione

Sotto la direzione del Soprintendente Cesare Gnudi, a partire dal 1953, si procede alla rivisitazione dei percorsi espositivi della Pinacoteca Nazionale e al progetto complessivo dell’allestimento di tutte le sale del museo, fino a quel momento ancora organizzate secondo logiche espositive ottocentesche e organizzate sulla circolazione intorno alla grande sala posta al centro dell’ala nord dell’ex convento dei gesuiti.
Il lavoro è affidato all’architetto Leone Pancaldi, pittore e disegnatore, impegnato anche negli allestimenti delle gallerie di Modena e Ferrara, che, in seguito, riceverà l’incarico per la costruzione della nuova Galleria d’Arte Moderna di Bologna.
All’interno di un processo culturale che vede, negli anni della ricostruzione, un grande impegno rivolto all’apertura e alla sistemazione delle collezioni e dei musei italiani come parte della volontà di rafforzamento e condivisione delle istituzioni democratiche,
il progetto ha l’obbiettivo principale di rendere maggiormente accessibile e fruibile il museo.
Il percorso è organizzato secondo un ordine cronologico-stilistico voluto dallo stesso Gnudi. Pancaldi interpreta il progetto rivolgendo particolare attenzione alle valenze dei dispositivi e degli elementi atti a migliorare la visibilità delle opere esposte, come i supporti e i sistemi di illuminazione, prendendo a riferimento, nella cura della fase di progetto del dettaglio, l’opera di altri architetti impegnati, negli stessi anni in progetti di allestimento, su tutti, certamente Carlo Scarpa.
Nel disegno degli elementi della Pinacoteca, si riconosce il gusto personale di Pancaldi ispirato ad un’estetica liberty di stampo inglese, riferibile a Mackintosch e MackMurdo.
Tra gli interventi, spiccano la costruzione del Salone del Rinascimento, la collocazione degli affreschi staccati della chiesa di Mezzaratta, e le sale ottagonali al termine della sezione del Barocco, destinate alla didattica e alla comunicazione con il pubblico.
Particolarmente interessanti sono poi le sale dedicate alla raccolta e alla documentazione dei quadri, inseriti all’interno di pareti attrezzate.
(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: 1953 -
  • Esecuzione: 1955 - 1973
  • Tipologia Specifica: Interventi museografici sul patrimonio edilizio esistente: allestimento interno
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Museo
  • Destinazione attuale: Museo
Autori
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Leone Pancaldi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=93267 SI

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Il lavoro è affidato all’architetto Leone Pancaldi, pittore e disegnatore, impegnato anche negli allestimenti delle gallerie di Modena e Ferrara, che, in seguito, riceverà l’incarico per la costruzione della nuova Galleria d’Arte Moderna di Bologna. 
All’interno di un processo culturale che vede, negli anni della ricostruzione, un grande impegno rivolto all’apertura e alla sistemazione delle collezioni e dei musei italiani come parte della volontà di rafforzamento e condivisione delle istituzioni democratiche,
il progetto ha l’obbiettivo principale di rendere maggiormente accessibile e fruibile il museo. 
Il percorso è organizzato secondo un ordine cronologico-stilistico voluto dallo stesso Gnudi. Pancaldi interpreta il progetto rivolgendo particolare attenzione alle valenze dei dispositivi e degli elementi atti a migliorare la visibilità delle opere esposte, come i supporti e i sistemi di illuminazione, prendendo a riferimento, nella cura della fase di progetto del dettaglio, l’opera di altri architetti impegnati, negli stessi anni in progetti di allestimento, su tutti, certamente Carlo Scarpa.
Nel disegno degli elementi della Pinacoteca, si riconosce il gusto personale di Pancaldi ispirato ad un’estetica liberty di stampo inglese, riferibile a Mackintosch e MackMurdo.
Tra gli interventi, spiccano la costruzione del Salone del Rinascimento, la collocazione degli affreschi staccati della chiesa di Mezzaratta, e le sale ottagonali al termine della sezione del Barocco, destinate alla didattica e alla comunicazione con il pubblico.
Particolarmente interessanti sono poi le sale dedicate alla raccolta e alla documentazione dei quadri, inseriti all’interno di pareti attrezzate.
(Matteo Sintini)

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Il progetto è parte di un più ampio intervento dello stesso Emiliani con Cesare Mari e Panstudio, che prevedeva un ampliamento costituito da un nuovo edificio di quattro piani, poi non realizzato. 

Leone Pancaldi (Bologna 1915- 1996)
Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, si laurea in Architettura presso l'Università di Firenze. Imprigionato in un campo di concentramento dal 1943 al 1945, viene a contatto con alcuni intellettuali con cui condivide la stessa tragica esperienza, grazie ai quali riscopre la cultura europea, accostandosi in particolare all’Esistenzialismo. 
Diviene architetto nel 1954, notevolmente influenzato dall’architettura organica di Wright e dall’interpretazione fornito da questo del funzionalismo e razionalismo, ha l’occasione inoltre a partire dalle considerazioni sull’opera del maestro americano, di perseguire quell’integrazione tra arte e architettura che sarà costante in tutta la sua carriera. 
Tra il 1965 e il 1970 vive una stagione di profondo rinnovamento e di importanti stimoli progettuali che lo vedono impegnato in incarichi di rilievo.
Pancaldi ha saputo reinterpretare in maniera critica la concezione degli spazi museali e architettonici degli anni Cinquanta e Sessanta grazie al dialogo costante con l'universo della pittura e la grande influenza sul suo lavoro, del rapporto con gli artisti del periodo informale.
La Galleria d’Arte Moderna di Bologna è la sua opera più importante. Tra i suoi lavori si ricordano anche l'ampliamento della Pinacoteca Nazionale di Bologna (1955-1965), gli allestimenti per i Musei Archeologici di Parma e Bologna (1964), la sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna (1971) e numerosi altri edifici pubblici e privati.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 190
  • Particella: 66

Note

Nel 1998 sotto la direzione di Andrea Emiliani, sono state aggiunte alcune sale denominate delle “Belle Arti” localizzate nell’interrato del museo, adibite a mostre temporanee e incontri. Con esse si è inteso dotare il museo di un sistema di allestimento che adeguasse il luogo a nuovi utilizzi e lo dotasse di nuove funzioni. Il progetto è parte di un più ampio intervento dello stesso Emiliani con Cesare Mari e Panstudio, che prevedeva un ampliamento costituito da un nuovo edificio di quattro piani, poi non realizzato. Leone Pancaldi (Bologna 1915- 1996) Diplomato all'Accademia di Belle Arti di Bologna, si laurea in Architettura presso l'Università di Firenze. Imprigionato in un campo di concentramento dal 1943 al 1945, viene a contatto con alcuni intellettuali con cui condivide la stessa tragica esperienza, grazie ai quali riscopre la cultura europea, accostandosi in particolare all’Esistenzialismo. Diviene architetto nel 1954, notevolmente influenzato dall’architettura organica di Wright e dall’interpretazione fornito da questo del funzionalismo e razionalismo, ha l’occasione inoltre a partire dalle considerazioni sull’opera del maestro americano, di perseguire quell’integrazione tra arte e architettura che sarà costante in tutta la sua carriera. Tra il 1965 e il 1970 vive una stagione di profondo rinnovamento e di importanti stimoli progettuali che lo vedono impegnato in incarichi di rilievo. Pancaldi ha saputo reinterpretare in maniera critica la concezione degli spazi museali e architettonici degli anni Cinquanta e Sessanta grazie al dialogo costante con l'universo della pittura e la grande influenza sul suo lavoro, del rapporto con gli artisti del periodo informale. La Galleria d’Arte Moderna di Bologna è la sua opera più importante. Tra i suoi lavori si ricordano anche l'ampliamento della Pinacoteca Nazionale di Bologna (1955-1965), gli allestimenti per i Musei Archeologici di Parma e Bologna (1964), la sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna (1971) e numerosi altri edifici pubblici e privati.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Vignali Luigi, Leorati Alfredo (a cura di) Regesto degli architetti bolognesi membri effettivi o corrispondenti dell'Accademia Clementina (Leone Pancaldi) Grafis Casalecchio di Reno No
Emiliani Andrea 1989 La Pinacoteca Nazionale di Bologna, in Tega Walter (a cura di), Storia illustrata di Bologna, vol. 3 Nuova editoriale AIEP Milano 178 Si
Vignali Luigi, Leorati Alfredo 1995 Regesto degli architetti bolognesi membri effettivi o corrispondenti dell'Accademia Clementina Grafis Casalecchio di Reno No
Mantovani Michela 1995-1996 Leone Pancaldi (Bologna, 1915-1995) Atti e memorie dell'Accademia Clementina n. 35-36 339-341 No
Emiliani Andrea 1998 Le sale delle Belle Arti. Un sistema espositivo e di informazione didattica dedicato ai beni artistici, storici e ambientali Nardini Editore Fiesole No
Mandelli Pompilio 2002 Via delle Belle Arti Minerva edizioni San Giorgio di Piano 252 No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Emiliani Andrea 2006 La Pinacoteca nazionale di Bologna : restauri architettonici e allestimento 1953-1973 Bononia University Press Bologna Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del portico Vista del portico Fabio Mantovani
Vista del portico Vista del portico Fabio Mantovani
Dettaglio del fronte Dettaglio del fronte Fabio Mantovani
Vista del fronte della Pinacoteca su piazza Puntoni Vista del fronte della Pinacoteca su piazza Puntoni Fabio Mantovani

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Stefano Setti