Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA SIMONCINI

Scheda Opera

  • Vista del balcone dalla cucina
  • Vano dell'ingresso con soppalco
  • Serramento vetrato a tutta altezza prospiciente la terrazza
  • Veduta dell'ingresso
  • Fontana in marmo marquinia
  • Comune: Bologna
  • Denominazione: CASA SIMONCINI
  • Indirizzo: Strada Maggiore N. 25
  • Data: - 1983
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Toyoda Hiroyuki, Carlo Scarpa
Descrizione

Realizzata per Maria Simoncini, co-fondatrice insieme a Dino Gavina di studio Simon, la casa è in fase di progettazione e quasi ultimata, quando sopravviene la morte del progettista, Carlo Scarpa. Il lavoro è portato a termine da Hiroyuki Toyoda che già aveva realizzato progetti di mobili per Gavina, prima, e Studio Simon, poi.
L’intervento non modifica la superficie dell’appartamento esistente, situato al piano nobile di un palazzo settecentesco nel cuore della città storica, ma ne riqualifica usi e funzioni mediante il progetto di elementi di arredo e partizioni, ridefinendo volumi e spazi interni, senza intaccare la qualità dell’architettura esistente.
L’ingresso viene trasformato in studio, occupato al centro dal tavolo Orseolo disegnato nel 1970 dallo stesso Scarpa. Nello stesso ambiente si realizza un soppalco-libreria utilizzabile su retro come cabina armadi. Il diaframma tra ingresso/studio e soggiorno viene demolito per essere sostituito da una parete vetrata che racchiude un giardino d’inverno, spazio caratteristico delle architetture, realizzando una continuità dei traguardi visivi e dei percorsi, tra gli ambienit interni e quelli esterni.
La partizione tra la camera e il bagno di pertinenza è costituita da una parete in cui sono “annegate” colonne preesistenti da conservare per il vincolo della sovrintendenza. Sopra la cucina, sfruttando l’altezza, viene ricavata una stanza per il personale di servizio che si affaccia, esternamente, sulla terrazza ricavata riducendo il volume della cucina stessa. La mano dell’architetto veneziano si riconsce, ancora, in altri elementi di dettaglio quali: le doppie porte che sfruttano lo spessore dei muri portanti dell’abitazione, il rivestimento dei camini del soggiorno e della stanza da pranzo con marmo bianco e le finiture dei pavimenti in marmo nero che staccano sulle pareti intonacate di bianco.
(Matteo Sintini)

Info
  • Progetto: - 1978
  • Esecuzione: 1982 - 1983
  • Tipologia Specifica: allestimento interno
  • Committente: Maria Simoncini
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Unità residenziale
  • Destinazione attuale: Unità residenziale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Toyoda Hiroyuki Progetto architettonico Progetto SI
Carlo Scarpa Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55412 SI
  • Serramenti: lignei, metallici
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 1627
    [codice] => BO 57 
    [denominazione] => CASA SIMONCINI 
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Bologna
    [comune] => Bologna
    [localita] => 
    [indirizzo] => Strada Maggiore N. 25
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 31
    [tipologia_specifica] => allestimento interno
    [anno_inizio_progetto] => 
    [anno_fine_progetto] => 1978
    [anno_inizio_esecuzione] => 1982
    [anno_fine_esecuzione] => 1983
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => Realizzata per Maria Simoncini, co-fondatrice insieme a Dino Gavina di studio Simon, la casa è in fase di progettazione e quasi ultimata, quando sopravviene la morte del progettista, Carlo Scarpa. Il lavoro è portato a termine da Hiroyuki Toyoda che già aveva realizzato progetti di mobili per Gavina, prima, e Studio Simon, poi. 
L’intervento non modifica la superficie dell’appartamento esistente, situato al piano nobile di un palazzo settecentesco nel cuore della città storica, ma ne riqualifica usi e funzioni mediante il progetto di elementi di arredo e partizioni, ridefinendo volumi e spazi interni, senza intaccare la qualità dell’architettura esistente.
L’ingresso viene trasformato in studio, occupato al centro dal tavolo Orseolo disegnato nel 1970 dallo stesso Scarpa. Nello stesso ambiente si realizza un soppalco-libreria utilizzabile su retro come cabina armadi. Il diaframma tra ingresso/studio e soggiorno viene demolito per essere sostituito da una parete vetrata che racchiude un giardino d’inverno, spazio caratteristico delle architetture, realizzando una continuità dei traguardi visivi e dei percorsi, tra gli ambienit interni e quelli esterni.
La partizione tra la camera e il bagno di pertinenza è costituita da una parete in cui sono “annegate” colonne preesistenti da conservare per il vincolo della sovrintendenza. Sopra la cucina, sfruttando l’altezza, viene ricavata una stanza per il personale di servizio che si affaccia, esternamente, sulla terrazza ricavata riducendo il volume della cucina stessa. La mano dell’architetto veneziano si riconsce, ancora, in altri elementi di dettaglio quali: le doppie porte che sfruttano lo spessore dei muri portanti dell’abitazione, il rivestimento dei camini del soggiorno e della stanza da pranzo con marmo bianco e le finiture dei pavimenti in marmo nero che staccano sulle pareti intonacate di bianco.  
(Matteo Sintini)
    [committente] => Maria Simoncini
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => 
    [id_stato_struttura] => 0
    [materiale_facciata] => 
    [id_stato_facciata] => 0
    [coperture] => 
    [id_stato_coperture] => 0
    [serramenti] => lignei, metallici 
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Unità residenziale 
    [destinazione_attuale] => Unità residenziale 
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Carlo Scarpa (Venezia, 1906 - Sendai, Giappone, 1978) 
Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1926, acquisendo il titolo di professore di disegno architettonico. Dal 1933 al 1947 diviene consulente artistico della Venini, industria vetraria specializzata nella produzione con tecnica muranese. Anche grazie a questa esperienza lavorativa sviluppa l’interesse per le arti plastiche e applicate guardando in un primo momento alla Secessione viennese e poi alla cultura orientale, in particolar modo al Giappone; successivo è l’avvicinamento all’architettura organica di Frank Lloyd Wright.
Nel 1926 svolge attività didattica presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove nel 1964 ottiene la cattedra di Professore Ordinario in Composizione Architettonica che mantiene fino al 1976, ricoprendo nel frattempo (dal 1972 al 1974) anche il ruolo di Direttore dell’Istituto stesso.
Dal 1948 avvia una lunga collaborazione con la Biennale di Venezia per gli allestimenti di più di sessanta mostre espositive e museali. 
Muore durante il suo secondo viaggio in Giappone. Dopo la sua scomparsa, gli viene attribuita la laurea honoris causa in Architettura.
Riconosciuto come una delle principali personalità del Novecento italiano, il suo lavoro è universalmente apprezzato in ambito internazionale. Riceve numerosi premi e onoreficenze, tra cui il premio Olivetti per i suoi progetti allestitivi (1956), la medaglia d’oro per la cultura e l’arte dal Ministero della Pubblica Istruzione e una targa IN-ARCH per il lavoro compiuto al Museo di Castelvecchio (1965), il premio Presidenza della Repubblica per l’Architettura (1967). Ottiene la nomina di membro del Royal British Institute of Design (1970), di "Accademico effettivo residente per la classe delle lettere e delle arti" dall’Accademia Olimpica di Vicenza (1973); è membro onorario della Fondazione Pierre Chareau di Parigi (1975) e dell’Accademia di San Luca di Roma (1976).
Tra i suoi principali lavori in ambito museografico si citano: le Gallerie dell'Accademia a Venezia (1945-1959), la Galleria Nazionale della Sicilia in Palazzo Abatellis a Palermo (1953-1954), le prime sale e il Gabinetto disegni e stampe della Galleria degli Uffizi a Firenze (1953-1956), il Museo Correr a Venezia (1957-1960), la Gipsoteca Canoviana a Possagno (1955-1957), il Museo di Castelvecchio a Verona (1958-1974), la Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1961-1963).
Tra le numerose realizzazioni: la villa Veritti a Udine (1955-1961), il negozio Olivetti a Venezia (1957-1958), casa Gallo (1962-1963) e il condominio in contra' del Quartiere (1974-1979) a Vicenza, la tomba Brion a San Vito d'Altivole (1969-1978), villa Palazzetto a Monselice (1971-1978), la sede della Banca Popolare di Verona (1973- 1978), villa Ottolenghi a Bardolino (1974-1978).
Numerose le opere anche nel campo del restauro tra cui: il teatro Carlo Felice di Genova (1963-1976) e il teatro comunale di Vicenza (1968-1969), non realizzati; la sistemazione dell'area archeologica di piazza Duomo a Feltre (1973-1978), il Museo Nazionale di Messina (1974-1976) e il Musée Picasso a Parigi (1976) sono oggetto di discussione riguardo le metodologie di intervento nei centri storici.
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.493073
    [longitude] => 11.349573
    [score] => 1
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2013-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-05-17 12:31:10
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Interventi di recupero e trasformazione
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Toyoda Hiroyuki,Carlo Scarpa
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Carlo Scarpa (Venezia, 1906 - Sendai, Giappone, 1978) Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1926, acquisendo il titolo di professore di disegno architettonico. Dal 1933 al 1947 diviene consulente artistico della Venini, industria vetraria specializzata nella produzione con tecnica muranese. Anche grazie a questa esperienza lavorativa sviluppa l’interesse per le arti plastiche e applicate guardando in un primo momento alla Secessione viennese e poi alla cultura orientale, in particolar modo al Giappone; successivo è l’avvicinamento all’architettura organica di Frank Lloyd Wright. Nel 1926 svolge attività didattica presso l'Istituto Universitario di Architettura di Venezia, dove nel 1964 ottiene la cattedra di Professore Ordinario in Composizione Architettonica che mantiene fino al 1976, ricoprendo nel frattempo (dal 1972 al 1974) anche il ruolo di Direttore dell’Istituto stesso. Dal 1948 avvia una lunga collaborazione con la Biennale di Venezia per gli allestimenti di più di sessanta mostre espositive e museali. Muore durante il suo secondo viaggio in Giappone. Dopo la sua scomparsa, gli viene attribuita la laurea honoris causa in Architettura. Riconosciuto come una delle principali personalità del Novecento italiano, il suo lavoro è universalmente apprezzato in ambito internazionale. Riceve numerosi premi e onoreficenze, tra cui il premio Olivetti per i suoi progetti allestitivi (1956), la medaglia d’oro per la cultura e l’arte dal Ministero della Pubblica Istruzione e una targa IN-ARCH per il lavoro compiuto al Museo di Castelvecchio (1965), il premio Presidenza della Repubblica per l’Architettura (1967). Ottiene la nomina di membro del Royal British Institute of Design (1970), di "Accademico effettivo residente per la classe delle lettere e delle arti" dall’Accademia Olimpica di Vicenza (1973); è membro onorario della Fondazione Pierre Chareau di Parigi (1975) e dell’Accademia di San Luca di Roma (1976). Tra i suoi principali lavori in ambito museografico si citano: le Gallerie dell'Accademia a Venezia (1945-1959), la Galleria Nazionale della Sicilia in Palazzo Abatellis a Palermo (1953-1954), le prime sale e il Gabinetto disegni e stampe della Galleria degli Uffizi a Firenze (1953-1956), il Museo Correr a Venezia (1957-1960), la Gipsoteca Canoviana a Possagno (1955-1957), il Museo di Castelvecchio a Verona (1958-1974), la Fondazione Querini Stampalia a Venezia (1961-1963). Tra le numerose realizzazioni: la villa Veritti a Udine (1955-1961), il negozio Olivetti a Venezia (1957-1958), casa Gallo (1962-1963) e il condominio in contra' del Quartiere (1974-1979) a Vicenza, la tomba Brion a San Vito d'Altivole (1969-1978), villa Palazzetto a Monselice (1971-1978), la sede della Banca Popolare di Verona (1973- 1978), villa Ottolenghi a Bardolino (1974-1978). Numerose le opere anche nel campo del restauro tra cui: il teatro Carlo Felice di Genova (1963-1976) e il teatro comunale di Vicenza (1968-1969), non realizzati; la sistemazione dell'area archeologica di piazza Duomo a Feltre (1973-1978), il Museo Nazionale di Messina (1974-1976) e il Musée Picasso a Parigi (1976) sono oggetto di discussione riguardo le metodologie di intervento nei centri storici.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ralli Giovanna 1983 Nel cuore di un antico palazzo bolognese. Un tocco da maestro Casa Vogue n.144 298-287 Si
Beltramini Guido, Zannier Italo (a cura di) 2006 Carlo Scarpa. Atlante delle architetture Marsilio Venezia 286-287 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fototeca Carlo Scarpa foto Vaclav Sedy Palladio Museum, Vicenza Casa Simoncini: 30 fotografie
Fondo Carlo Scarpa Carlo Scarpa Fondazione MAXXI. Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma 325: Progetto per la sistemazione dell'appartamento Simoncini, Bologna. 66 elaborati grafici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del balcone dalla cucina Vista del balcone dalla cucina Vaclav Sedy, fonte http://mediateca.palladiomuseum.org/scarpa/web/foto
Vano dell'ingresso con soppalco Vano dell'ingresso con soppalco Vaclav Sedy, fonte http://mediateca.palladiomuseum.org/scarpa/web/foto
Serramento vetrato a tutta altezza prospiciente la terrazza Serramento vetrato a tutta altezza prospiciente la terrazza Vaclav Sedy, fonte http://mediateca.palladiomuseum.org/scarpa/web/foto
Veduta dell'ingresso Veduta dell'ingresso Vaclav Sedy, fonte http://mediateca.palladiomuseum.org/scarpa/web/foto
Fontana in marmo marquinia Fontana in marmo marquinia Vaclav Sedy, fonte http://mediateca.palladiomuseum.org/scarpa/web/foto

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fototeca Carlo Scarpa, Palladio Museum Visualizza
Fondo Carlo Scarpa, Fondazione MAXXI Visualizza
Archivio Carlo Scarpa Visualizza
MAXXI Patrimonio - Carlo Scarpa Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Carlo Scarpa Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Carlo Scarpa Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 17/05/2024

Revisori:

Stefano Setti

SLOT GACOR
SLOT GACOR