Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO GESCAL

Scheda Opera

  • Vista complesso Gescal da via Pomposa, Ferrara
  • Vista complesso Gescal da via Pomposa, Ferrara
  • Rapporto tra edificato e verde, complesso Gescal, Ferrara
  • Fabbricato su via Algeria, Complesso Gescal, Ferrara
  • Facciata fabbricato su via Algeria, Complesso Gescal, Ferrara
  • Fabbricato situato tra via Algeria e via Pacinotti, Complesso Gescal, Ferrara
  • Planimetria di insieme con indicazione dei volumi – scala 1:500 (1966)
  • Pianta primo piano – scala 1:100 (1967)
  • Pianta quinto piano – scala 1:100 (s.d.)
  • Pianta sesto piano – scala 1:100 (s.d.)
  • Prospetti A, B – scala 1:100 (1967)
  • Prospetti A, B – scala 1:100 (1967)
  • Prospetti E,F – scala 1:100 (1967)
  • Sezioni M, G, H – scala 1:100 (1967)
  • Pianta piano terra e scantinato – scala 1:100 (1967)
  • Pianta piano tipo e duplex – scala 1:100 (1968)
  • Sezioni – scala 1:100 (1968)
  • Prospetti – scala 1:100 (1968)
  • Comune: Ferrara
  • Denominazione: COMPLESSO GESCAL
  • Indirizzo: Via Pomposa, Via Algeria, Via Antonio Pacinotti
  • Data: 1966 - 1971
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Vieri Quilici
Descrizione

Il complesso Gescal di via Pomposa venne progettato da Vieri Quilici e Giuliano Giulianelli tra il 1966 e il 1968 contemporaneamente al quartiere Peep presso la stazione ferroviaria disegnato dallo stesso Quilici con B. Bernardi: queste due significative esperienze, fanno parte del cospicuo numero di incarichi che l’architetto ferrarese – ma romano d’adozione – ricevette nella sua città natale.
Il presidente Achille Calzolari del Consorzio cooperative di produzione e lavoro di Ferrara, stazione appaltante della Gestione case per lavoratori nella costruzione degli alloggi per i soci delle Cooperative edificatrici Daniela, Domus tua, Estense, Impiegati e amici della città presentò al comune di Ferrara il progetto planivolumetrico redatto da Giulianelli e Quilici per un’area nei pressi di via Pomposa assegnata dalla Commissione Comunale per l’attuazione della legge 167. Il piano prevedeva la costruzione di due edifici per una complessiva forma a “C” che si sarebbe adattata alla forma del lotto disponendo gli edifici ai bordi di una corte centrale articolati attorno del blocco scale; il progetto fu in parte modificato secondo le richieste della commissione di edilità ma vennero confermate le principali scelte. Il progetto fu approvato il 10 febbraio 1968 dall’Istituto autonomo case popolari di Ferrara e prevedeva la realizzazione di 45 alloggi di 4 vani, 168 di sei e 84 di sette per un costo complessivo di poco più di trecento milioni di lire.
I lavori previsti nel planivolumetrico furono eseguiti in due lotti: il primo, per un edificio di ventinove alloggi che ricevette il permesso di costruire nel luglio 1969 (n. 17506/2444) e il secondo per l’edificio di testa per undici alloggi che ricevette il permesso di costruzione nel novembre 1969 (n. 31174/13286).
Le strutture degli edifici del primo lotto, il cui progetto era stato redatto da Giulianelli e Quilici tra il dicembre 1967 e l’ottobre 1970, furono ultimate nel settembre 1970 e il complesso ricevette l’abitabilità nel febbraio 1975. L’edificio è composto di sei piani fuori terra e di uno seminterrato a uso cantine; gli ultimi due piani ospitano appartamenti in duplex distribuiti da un ballatoio.
Il secondo lotto, elemento di testa dell’ala orientale, fu progettato nel gennaio 1968 e ottenne il parere favorevole della commissione edilizia nel mese successivo. I rapidi lavori, avviati nel marzo 1970, portarono alla conclusione al grezzo del fabbricato pochi mesi dopo, nel novembre 1970. L’edificio presenta una conformazione e disposizione degli appartamenti analoghe a quelle dell’edificio attiguo.
I materiali e il linguaggio dei fronti – calcestruzzo martellinato e granagliato e laterizi a vista – accomunano i diversi lavori realizzati in due lotti: il risultato finale è il frutto di un progetto unitario.
(Matteo Cassani Simonetti)

Info
  • Progetto: 1966 - 1968
  • Esecuzione: 1969 - 1971
  • Committente: Coop. Edificatrici: Amici della casa-Daniela-Estense-Domus tua
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: residenze
  • Destinazione attuale: residenze
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Edile G. Savonuzzi - Ferrara Impresa esecutrice Esecuzione NO
Iller Galli Direzione lavori Esecuzione NO
Giuliano Giulianelli Progetto architettonico Progetto NO
Giuliano Mezzadri Progetto strutturale Progetto NO
Vieri Quilici Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=101237 SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: laterizi a vista, cemento armato
  • Coperture: piane
  • Serramenti: ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il presidente Achille Calzolari del Consorzio cooperative di produzione e lavoro di Ferrara, stazione appaltante della Gestione case per lavoratori nella costruzione degli alloggi per i soci delle Cooperative edificatrici Daniela, Domus tua, Estense, Impiegati e amici della città presentò al comune di Ferrara il progetto planivolumetrico redatto da Giulianelli e Quilici per un’area nei pressi di via Pomposa assegnata dalla Commissione Comunale per l’attuazione della legge 167. Il piano prevedeva la costruzione di due edifici per una complessiva forma a “C” che si sarebbe adattata alla forma del lotto disponendo gli edifici ai bordi di una corte centrale articolati attorno del blocco scale; il progetto fu in parte modificato secondo le richieste della commissione di edilità ma vennero confermate le principali scelte. Il progetto fu approvato il 10 febbraio 1968 dall’Istituto autonomo case popolari di Ferrara e prevedeva la realizzazione di 45 alloggi di 4 vani, 168 di sei e 84 di sette per un costo complessivo di poco più di trecento milioni di lire.
I lavori previsti nel planivolumetrico furono eseguiti in due lotti: il primo, per un edificio di ventinove alloggi che ricevette il permesso di costruire nel luglio 1969 (n. 17506/2444) e il secondo per l’edificio di testa per undici alloggi che ricevette il permesso di costruzione nel novembre 1969 (n. 31174/13286).
Le strutture degli edifici del primo lotto, il cui progetto era stato redatto da Giulianelli e Quilici tra il dicembre 1967 e l’ottobre 1970, furono ultimate nel settembre 1970 e il complesso ricevette l’abitabilità nel febbraio 1975. L’edificio è composto di sei piani fuori terra e di uno seminterrato a uso cantine; gli ultimi due piani ospitano appartamenti in duplex distribuiti da un ballatoio.
Il secondo lotto, elemento di testa dell’ala orientale, fu progettato nel gennaio 1968 e ottenne il parere favorevole della commissione edilizia nel mese successivo. I rapidi lavori, avviati nel marzo 1970, portarono alla conclusione al grezzo del fabbricato pochi mesi dopo, nel novembre 1970. L’edificio presenta una conformazione e disposizione degli appartamenti analoghe a quelle dell’edificio attiguo. 
I materiali e il linguaggio dei fronti – calcestruzzo martellinato e granagliato e laterizi a vista – accomunano i diversi lavori realizzati in due lotti: il risultato finale è il frutto di un progetto unitario.
(Matteo Cassani Simonetti)
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Figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi e fratello del regista Folco. Si laurea in Architettura a Roma nel 1961 e nel corso degli anni sessanta è assistente di Adalberto Libera e Ludovico Quaroni. 
Ha insegnato nelle Università di Palermo e Ginevra e dalla metà degli anni settanta è professore a Roma. La sua attività didattica è incentrata sui temi della casa e della progettazione urbana. I suoi studi sul Costruttivismo e sull'architettura sovietica sono stati pubblicati in diverse lingue e si inseriscono nel rinnovato interesse per le avanguardie storiche che si è sviluppato durante gli anni sessanta.
Le sue ricerche nel campo del recupero urbano hanno trovato diretta applicazione nel corso degli anni settanta e ottanta con l'esperienza della riqualificazione dell'insediamento di Tor di Nona nel centro storico di Roma.
La sua attività professionale nel campo dell'edilizia economica e popolare è stata oggetto di un'ampia mostra retrospettiva a Ferrara ("Vieri Quilici a Ferrara, 1965-72").
Negli anni novanta, come progettista del Parco artistico, naturale e culturale della Val d'Orcia, ha coordinato un gruppo di intellettuali ed esperti tra cui Alberto Asor Rosa, Paolo Leon, Paolo Urbani e Giorgio Pizziolo.
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  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

Vieri Quilici (Ferrara 1935) Figlio del giornalista Nello Quilici e della pittrice Emma Buzzacchi e fratello del regista Folco. Si laurea in Architettura a Roma nel 1961 e nel corso degli anni sessanta è assistente di Adalberto Libera e Ludovico Quaroni. Ha insegnato nelle Università di Palermo e Ginevra e dalla metà degli anni settanta è professore a Roma. La sua attività didattica è incentrata sui temi della casa e della progettazione urbana. I suoi studi sul Costruttivismo e sull'architettura sovietica sono stati pubblicati in diverse lingue e si inseriscono nel rinnovato interesse per le avanguardie storiche che si è sviluppato durante gli anni sessanta. Le sue ricerche nel campo del recupero urbano hanno trovato diretta applicazione nel corso degli anni settanta e ottanta con l'esperienza della riqualificazione dell'insediamento di Tor di Nona nel centro storico di Roma. La sua attività professionale nel campo dell'edilizia economica e popolare è stata oggetto di un'ampia mostra retrospettiva a Ferrara ("Vieri Quilici a Ferrara, 1965-72"). Negli anni novanta, come progettista del Parco artistico, naturale e culturale della Val d'Orcia, ha coordinato un gruppo di intellettuali ed esperti tra cui Alberto Asor Rosa, Paolo Leon, Paolo Urbani e Giorgio Pizziolo.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Quilici Vieri 1972 Interventi abitativi nel tessuto periferico di Ferrara: 58 alloggi per la Gescal in via Pomposa architetti Giuliano Giulianelli e Vieri Quilici dello Studio Coper in collaborazione con Claudio Maroni L’Architettura. Cronache e storia n. 206 469-509 Si
Succi Cimentini Donatella 2000 GesCaL in via Pomposa, in Vieri Quilici a Ferrara 1965-72. Abitazione come progetto urbano Ordine degli Architetti di Ferrara Ferrara 82-85 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio di Deposito del Comune di Ferrara - Comune di Ferrara Progetti: piante, assonometrie, sezioni, prospetti

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista complesso Gescal da via Pomposa, Ferrara Vista complesso Gescal da via Pomposa, Ferrara A. Scardova. Courtesy IBC
Vista complesso Gescal da via Pomposa, Ferrara Vista complesso Gescal da via Pomposa, Ferrara A. Scardova. Courtesy IBC
Rapporto tra edificato e verde, complesso Gescal, Ferrara Rapporto tra edificato e verde, complesso Gescal, Ferrara A. Scardova. Courtesy IBC
Fabbricato su via Algeria, Complesso Gescal, Ferrara Fabbricato su via Algeria, Complesso Gescal, Ferrara A. Scardova. Courtesy IBC
Facciata fabbricato su via Algeria, Complesso Gescal, Ferrara Facciata fabbricato su via Algeria, Complesso Gescal, Ferrara A. Scardova. Courtesy IBC
Fabbricato situato tra via Algeria e via Pacinotti, Complesso Gescal, Ferrara Fabbricato situato tra via Algeria e via Pacinotti, Complesso Gescal, Ferrara A. Scardova. Courtesy IBC
Planimetria di insieme con indicazione dei volumi – scala 1:500 (1966) Planimetria di insieme con indicazione dei volumi – scala 1:500 (1966) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta primo piano – scala 1:100 (1967) Pianta primo piano – scala 1:100 (1967) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta quinto piano – scala 1:100 (s.d.) Pianta quinto piano – scala 1:100 (s.d.) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta sesto piano – scala 1:100 (s.d.) Pianta sesto piano – scala 1:100 (s.d.) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti A, B – scala 1:100 (1967) Prospetti A, B – scala 1:100 (1967) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti A, B – scala 1:100 (1967) Prospetti A, B – scala 1:100 (1967) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti E,F – scala 1:100 (1967) Prospetti E,F – scala 1:100 (1967) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Sezioni M, G, H – scala 1:100 (1967) Sezioni M, G, H – scala 1:100 (1967) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta piano terra e scantinato – scala 1:100 (1967) Pianta piano terra e scantinato – scala 1:100 (1967) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Pianta piano tipo e duplex – scala 1:100 (1968) Pianta piano tipo e duplex – scala 1:100 (1968) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Sezioni – scala 1:100 (1968) Sezioni – scala 1:100 (1968) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara
Prospetti – scala 1:100 (1968) Prospetti – scala 1:100 (1968) Archivio di Deposito del Comune di Ferrara

Criteri
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Cassani Simonetti
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Stefano Setti