Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESTAURO DEL CONVENTO DI SANTA CHIARA

Scheda Opera

  • Vista esterna del complesso
  • Vista esterna del complesso
  • Vista della corte interna
  • Vista della corte interna
  • Assonometria
  • Sezione trasversale
  • Vista della corte interna
  • Comune: Modena
  • Denominazione: RESTAURO DEL CONVENTO DI SANTA CHIARA
  • Indirizzo: Via degli Adelardi, Via Rua del Muro
  • Data: - 1983
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Pierluigi Cervellati
Descrizione

"Il progetto di riqualificazione del complesso di Santa Chiara, si inserisce nell’ambito del più vasto progetto di recupero del centro storico avviato con la variante al piano regolatore del 1975 e proseguito dal successivo del 1986, che punta alla riconversione dei contenitori storici in prevalenza a sedi di attività culturali e all’introduzione di popolazione residente all’interno del centro storico, anche mediante un piano di edilizia residenziale pubblica.
Realizzato tra il 1839 e il 1844 sul sedime del quattrocentesco monastero di Santa Chiara, nell’ambito del piano di opere pubbliche volute dal Duca Francesco IV, viene dapprima adibito a convitto dei gesuiti ed in seguito, nel 1859 destinato a caserma di fanteria.
Il progetto di ripristino tipologico iniziato nel 1981, realizzato dal consorzio cooperativa costruzioni di Bologna, interessa solamente il volume rimasto e non propone la ricostruzione delle parti distrutte dall’incursione aerea del 1944, lasciando in tal modo visibili i segni delle distruzioni belliche.
L’edificio per dimensioni e articolazione si presta all’inserimento di un programma complesso, composto da residenze sociali, uffici amministrativi in modo da rivitalizzare l’intera area alle diverse ore del giorno, attraverso la differenziazione funzionale. A questo scopo ancora, i locali posti a sud est dell’ex caserma, in precedenza adibiti a teatro, trovano una destinazione analoga con la creazione della cineteca e di alcuni spazi espositivi ad essa legati. Nel rispetto della struttura dell’edificio e della sua ripartizione, il progetto punta a ripristinare le funzioni collocandole dove si trovavano originariamente. Gli alloggi occupano infatti le ali dell’edificio in cui si trovavano le residenze private, mentre i luoghi pubblici vengono collocati laddove si trovavano i servizi collettivi del convento prima e della caserma poi".

(Matteo Sintini in Mazzeri, Bulgarelli 2013)

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1981 - 1983
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: uffici, spazi culturali, residenze
  • Destinazione attuale: uffici, spazi culturali, residenze
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pierluigi Cervellati Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo http://www.studiocervellati.it/studio/ SI
Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna Impresa esecutrice Esecuzione NO
Guido Lenzi Progetto architettonico Progetto NO
Ezio Righi Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: a falde
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 1656
    [codice] => MO 30
    [denominazione] => RESTAURO DEL CONVENTO DI SANTA CHIARA
    [regione] => Emilia Romagna
    [provincia] => Modena
    [comune] => Modena
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via degli Adelardi, Via Rua del Muro
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 31
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 
    [anno_fine_progetto] => 
    [anno_inizio_esecuzione] => 1981
    [anno_fine_esecuzione] => 1983
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => "Il progetto di riqualificazione del complesso di Santa Chiara, si inserisce nell’ambito del più vasto progetto di recupero del centro storico avviato con la variante al piano regolatore del 1975 e proseguito dal successivo del 1986, che punta alla riconversione dei contenitori storici in prevalenza a sedi di attività culturali e all’introduzione di popolazione residente all’interno del centro storico, anche mediante un piano di edilizia residenziale pubblica. 
Realizzato tra il 1839 e il 1844 sul sedime del quattrocentesco monastero di Santa Chiara, nell’ambito del piano di opere pubbliche volute dal Duca Francesco IV, viene dapprima adibito a convitto dei gesuiti ed in seguito, nel 1859 destinato a caserma di fanteria. 
Il progetto di ripristino tipologico iniziato nel 1981, realizzato dal consorzio cooperativa costruzioni di Bologna, interessa solamente il volume rimasto e non propone la ricostruzione delle parti distrutte dall’incursione aerea del 1944, lasciando in tal modo visibili i segni delle distruzioni belliche.
L’edificio per dimensioni e articolazione si presta all’inserimento di un programma complesso, composto da residenze sociali, uffici amministrativi in modo da rivitalizzare l’intera area alle diverse ore del giorno, attraverso la differenziazione funzionale. A questo scopo ancora, i locali posti a sud est dell’ex caserma, in precedenza adibiti a teatro, trovano una destinazione analoga con la creazione della cineteca e di alcuni spazi espositivi ad essa legati. Nel rispetto della struttura dell’edificio e della sua ripartizione, il progetto punta a ripristinare le funzioni collocandole dove si trovavano originariamente. Gli alloggi occupano infatti le ali dell’edificio in cui si trovavano le residenze private, mentre i luoghi pubblici vengono collocati laddove si trovavano i servizi collettivi del convento prima e della caserma poi".

(Matteo Sintini in Mazzeri, Bulgarelli 2013)
    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 142
    [particella] => 233
    [strutture] => cemento armato
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => intonaco
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => a falde
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => lignei
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => uffici, spazi culturali, residenze
    [destinazione_attuale] => uffici, spazi culturali, residenze
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 7
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Pierluigi Cervellati (Bologna 1936) 
Urbanista e architetto, ha affiancato l’impegno accademico con l’attività politico-amministrativa.
Dal 1964 al 1980 è stato assessore alla casa e all’assetto urbano del Comune di Bologna, per il quale ha elaborato il piano di recupero del centro storico approvato nel 1972. Studioso di storia urbana, di architettura e di metodologia del restauro, si è distinto per il suo importante impegno intellettuale e le sue battaglie a difesa dei centri storici e del paesaggio. Fra gli altri, nel 1974-75 ha l’incarico come consulente del Comune di Modena per il piano di recupero del centro storico. Autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato per molti anni presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e in altre università.
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.646175
    [longitude] => 10.921679
    [score] => 3
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2013-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-03-06 09:43:10
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Interventi di recupero e trasformazione
    [proprieta] => Proprietà pubblica
    [cat_autori] => Pierluigi Cervellati
    [id_regione] => 16
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 142
  • Particella: 233

Note

Pierluigi Cervellati (Bologna 1936) Urbanista e architetto, ha affiancato l’impegno accademico con l’attività politico-amministrativa. Dal 1964 al 1980 è stato assessore alla casa e all’assetto urbano del Comune di Bologna, per il quale ha elaborato il piano di recupero del centro storico approvato nel 1972. Studioso di storia urbana, di architettura e di metodologia del restauro, si è distinto per il suo importante impegno intellettuale e le sue battaglie a difesa dei centri storici e del paesaggio. Fra gli altri, nel 1974-75 ha l’incarico come consulente del Comune di Modena per il piano di recupero del centro storico. Autore di numerose pubblicazioni, ha insegnato per molti anni presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia e in altre università.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Soli Gusmano 1974 La chiesa e il convnto di Santa Chiara, in Pagliani Pietro (a cura di), Chiese di Modena Aedes muratoriana Modena Si
Cervellati Pierluigi 1986 Il centro di Modena: riorganizzazione funzionale del Palazzo comunale, recupero e riqualificazione degli spazi pubblici del centro storico costituiti da Piazza Grande, Piazza 20 Settembre, Piazza Mazzini e dai percorsi stradali di connessione Grafiche Rastignano Bologna Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore (a cura di) 1988 Italia Gli ultimi trent'anni, Zanichelli Zanichelli Bologna 266 Si
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Mazzeri Catia, Bulgarelli Vanni (a cura di) 2013 Città e architetture. Il Novecento a Modena Cosimo Panini Modena 233 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Settore T.U.Q.E - Comune di Modena prot. 1120/83

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna del complesso Vista esterna del complesso R. Vlahov. Courtesy IBC
Vista esterna del complesso Vista esterna del complesso C. Fornaciari
Vista della corte interna Vista della corte interna C. Fornaciari
Vista della corte interna Vista della corte interna C. Fornaciari
Assonometria Assonometria Archivio T.U.Q.E., Modena
Sezione trasversale Sezione trasversale Archivio T.U.Q.E., Modena
Vista della corte interna Vista della corte interna C. Fornaciari

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Comune di Modena Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Segretariato Regionale per l'Emilia Romagna
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Marco Pretelli


Scheda redatta da Matteo Sintini
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 06/03/2024

Revisori:

Stefano Setti