Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SAN GIUSEPPE

Scheda Opera

  • Comune: Lecco
  • Località: Caleotto
  • Denominazione: CHIESA DI SAN GIUSEPPE
  • Indirizzo: Via Francesco Baracca
  • Data: - 1950
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Carlo Wilhelm
Descrizione

La chiesa si trova nel rione del Caleotto, dove si confrontano permanenze storiche come la villa appartenuta alla famiglia di Alessandro Manzoni, l'area ex-industriale delle ferriere dismesse e i grandi interventi contemporanei di ristrutturazione terziaria e commerciale.
L'architetto, con questa opera, doveva portare a compimento un progetto già iniziato da altri e improntato "ad imitazione delle antiche chiese romaniche". L'assetto compositivo della chiesa è al contempo radicato nella tradizione -da cui deriva le regole fondamentali- ma anche nell'approccio costruttivo, tecnologico ed espressivo della modernità.
La materia costruttiva, il cemento armato, conferisce struttura e forma all'architettura, manifestando non solo un coerente approccio del progettista al programma dell'Architettura Moderna, ma anche la sua capacità di rileggere la logica costruttiva delle antiche cattedrali, trasformando l'impronta iniziale del progetto da "imitazione" a "interpretazione". Anche l'apparato decorativo esprime questa attitudine, per esempio nel baldacchino in versione contemporanea, tuttavia decorato secondo la tradizione a stelle in campo azzurro. Altrettanto si può dire degli affreschi di Orlando Sora che, come nelle cattedrali medievali, rappresentano "virtù e i vizi, il premio e il castigo".

Info
  • Progetto: -
  • Esecuzione: 1950 - 1950
  • Tipologia Specifica: Chiesa
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: chiesa
  • Destinazione attuale: chiesa
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Wilhelm Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: pietra; intonaco
  • Coperture: scandole in ardesia
  • Serramenti: in metallo
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Buono

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L'architetto, con questa opera, doveva portare a compimento un progetto già iniziato da altri e improntato "ad imitazione delle antiche chiese romaniche". L'assetto compositivo della chiesa è al contempo radicato nella tradizione -da cui deriva le regole fondamentali- ma anche nell'approccio costruttivo, tecnologico ed espressivo della modernità. 
La materia costruttiva, il cemento armato, conferisce struttura e forma all'architettura, manifestando non solo un coerente approccio del progettista al programma dell'Architettura Moderna, ma anche la sua capacità di rileggere la logica costruttiva delle antiche cattedrali, trasformando l'impronta iniziale del progetto da "imitazione" a "interpretazione". Anche l'apparato decorativo esprime questa attitudine, per esempio nel baldacchino in versione contemporanea, tuttavia decorato secondo la tradizione a stelle in campo azzurro. Altrettanto si può dire degli affreschi di Orlando Sora che, come nelle cattedrali medievali, rappresentano "virtù e i vizi, il premio e il castigo".
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Nel risultato, del tutto originale, si intravede la consapevolezza e probabilmente l'adesione alla ricerca di un nuovo linguaggio moderno, che proprio in quegli anni trovava spazio ed espressione nel dibattito sulle "preesistenze ambientali" promosso da E.N.Rogers dalle pagine di Casabella fornendo supporto metodologico alla sperimentazione progettuale di tanti architetti che, a fronte dei problemi posti dalla Ricostruzione post-bellica, si impegnavano in un "fare architettura" al passo con le nuove necessità funzionali ed estetiche.
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  • Vincolo: Non Vincolata
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 4
  • Particella: 441

Note

La chiesa viene consacrata nel 2012, insolitamente, a più di sessanta anni dalla sua costruzione. La fondazione della parrocchia di San Giuseppe al Caleotto risale infatti al 1946, anno in cui, con l'unificazione di porzioni di territori prima appartenenti agli ex comuni di Acquate, Germanedo e Castello, nasce il nuovo quartiere "Caleotto", toponimo un tempo della sola area circostante la celebre villa appartenuta alla famiglia di Alessandro Manzoni. Oggi il nome è riferito a tutto il quartiere che si estende in una zona anticamente rurale, ma fortemente urbanizzata e industrializzata a partire dalla fine del XIX secolo e per tutto il Novecento, dove fiorirono le più importanti industrie del ferro a livello nazionale. Merita evidenziare che, non a caso, la chiesa è intitolata al patrono dei lavoratori: San Giuseppe. Nel risultato, del tutto originale, si intravede la consapevolezza e probabilmente l'adesione alla ricerca di un nuovo linguaggio moderno, che proprio in quegli anni trovava spazio ed espressione nel dibattito sulle "preesistenze ambientali" promosso da E.N.Rogers dalle pagine di Casabella fornendo supporto metodologico alla sperimentazione progettuale di tanti architetti che, a fronte dei problemi posti dalla Ricostruzione post-bellica, si impegnavano in un "fare architettura" al passo con le nuove necessità funzionali ed estetiche.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Rostagno C. 2013 Carlo Wilhelm. Architettura come essenza di vita TAL&A n. 42 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Marco Introini - 2015
Marco Introini - 2015
Marco Introini - 2015
Marco Introini - 2015
Sabrina Basilico - 2014
Sabrina Basilico - 2014
Sabrina Basilico - 2014
Sabrina Basilico - 2014

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 31/01/2023

Revisori:

Setti Stefano 2022