Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRATTACIELO A PORTA SAN PIETRO

Scheda Opera

  • Vista dell’edificio
  • Vista dell’edificio
  • Vista dell’edificio
  • Vista dell’edificio con l’imbocco della via Emilia
  • Vista dell’edificio con il volume adiacente
  • Vista dell’edificio con il volume adiacente
  • Dettaglio del volume adiacente
  • Dettaglio della torre
  • Comune: Reggio nell'Emilia
  • Denominazione: GRATTACIELO A PORTA SAN PIETRO
  • Indirizzo: Via Monte San Michele N. 1
  • Data: 1950 - 1953
  • Tipologia: Grattacieli
  • Autori principali: Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia
Descrizione

"Prima grande opera privata realizzata all’inizio degli anni cinquanta, in piena fase di ricostruzione e ampliamento della città, si trova nell’area di porta San Pietro, sul confine orientale del tessuto storico, compresa tra i viali di circonvallazione e il viale della stazione, punto nevralgico dove confluiscono strade di attraversamento urbano e di ingresso al centro della città. La Cooperativa Architetti e Ingegneri elabora un progetto per la sistemazione dell’intera area, proponendo la realizzazione di sei nuovi complessi, costituiti da corpi bassi e altri più sviluppati in altezza, posti a coronamento del piazzale rimodernato. La proposta prevede la creazione di due torri di dodici piani da realizzare ai lati della carreggiata della via Emilia, al posto delle gabelle daziarie della vecchia porta della città, di cui intendono cogliere il significato. Inizialmente viene dato l’avvio ai lavori del primo grattacielo. Progettato tra il 1950 e il 1951, ad opera della Cooperativa Architetti e ingegneri, viene realizzato dall’impresa Degola & Ferretti e il rustico viene completato nel 1952, con la realizzazione del piano di copertura in aggetto su tutti i lati e svettante sulla città; i primi appartamenti vengono consegnati alla fine del 1953. Il grattacielo, nuova tipologia edilizia che sta prendendo piede in diverse città, diventa anche a Reggio Emilia il simbolo della ricostruzione dopo il conflitto e l’immagine della città rimodernata. La pianta è tripartita con una forma ad Y, adattandosi alle direttrici delle strade che convergono in questo punto. Vengono collocati tre appartamenti per piano, identificati per un diverso taglio degli alloggi (tipo A, B, C), di cui uno sfalsato di un mezzo piano rispetto agli altri due. Al pianterreno sono collocati spazi destinati ad attività commerciali e una caffetteria, attraversati da un portico passante verso il viale della stazione. Il primo livello è destinato ad uffici, arretrato e interamente vetrato. In sommità il piano attico, anch’esso arretrato rispetto al volume sottostante, è caratterizzato da ampie terrazze e viste panoramiche verso la città, protetto dal piano di copertura a sbalzo che caratterizza il coronamento della torre. La struttura è in cemento armato, tamponato con murature rivestite esternamente con un mosaico a tesserine in vetro, analoghe a quelle del grattacielo Pirelli di Gio Ponti a Milano. Particolare cura è affidata allo studio dei dettagli, tra i quali i serramenti delle vetrate delle logge e del piano attico, i quali uniscono le caratteristiche di un serramento normale incernierato e di uno scorrevole, con il risultato di ottenere una chiusura a pressione su ogni lato. Innovativo anche nelle soluzioni tecniche, con cavedii interni per lo smaltimento diretto dei rifiuti, il grattacielo è dotato a tutti i piani di riscaldamento a pavimento. Vengono studiati anche gli interni di alcuni appartamenti, con caratteristiche di pregio come pavimenti in seminato e divisorie scorrevoli in legno e vetro. Gli stessi costruttori si riservano due appartamenti nella sommità del grattacielo; Degola occupa l’appartamento del tipo B al decimo piano, mentre Ferretti si sistema nell’attico, caratterizzato dal grande camino al centro della stanza e la luminosità degli ambienti disegnati con stile moderno. Il secondo grattacielo, di cui era prevista la costruzione a fianco e a seguito del primo non viene realizzato, e l’intero progetto di riconfigurazione di piazzale Tricolore non viene portato avanti. Ancora oggi porta San Pietro non ha trovato un assetto definitivo".

(Da Zamboni, Gandolfi 2011)

Info
  • Progetto: 1950 - 1951
  • Esecuzione: 1951 - 1953
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: residenze, uffici, negozi, bar
  • Destinazione attuale: residenze, uffici, negozi, bar
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Progetto architettonico Progetto https://www.bibliotecapanizzi.it/in-panizzi/archivi/fondi-speciali/archi-architettura/#accordion-header-1 SI
  • Strutture: telaio in cemento armato
  • Materiale di facciata: tesserine vitree a mosaico, pannelli in c.a., lastre travertino
  • Coperture: piana
  • Serramenti: alluminio (sostituiti), legno (originari)
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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(Da Zamboni, Gandolfi 2011)


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Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 135
  • Particella: 171

Note

Cooperativa Architetti e Ingegneri Soci fondatori: Ennio Barbieri, Silvano Gasparini, Aldo Ligabue, Antonio Pastorini, Osvaldo Piacentini, Athos Porta, Antonio Rossi, Eugenio Salvarani, Franco Valli. Fondata nel 1947 da un gruppo di architetti e ingegneri di Reggio Emilia, laureati presso il Politecnico di Milano, con il nome di Studio cooperativo di costruzioni civili, poi nel 1952 come Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia, si afferma, fino al 1970, come unica forma associativa di tipo cooperativo presente in Italia. Agli inizi della loro carriera i soci della Cooperativa collaborano in area milanese con Franco Albini, Franco Marescotti e partecipano al Convegno di urbanistica della VIII Triennale con una indagine sul problema delle abitazioni a Reggio Emilia. Tra il 1955 ed il 1970 si affermano con importanti opere come i quartieri residenziali INA Casa a Modena (S. Agnese) e a Bologna (S. Donato), la sede nazionale della Lega delle cooperative in via Guattani a Roma, la sede della Camera di commercio a Reggio Emilia, il concorso nazionale per il quartiere Saint Gobain di Pisa (I premio) e per la stazione ferroviaria di Napoli. Nel 1961 con l’Unità di abitazione Nebbiara ricevono il premio Emilia Romagna dell’Istituto Nazionale di Architettura e nel 1962 la Medaglia d’oro per l’Architettura della Provincia di Reggio Emilia. Realizzano importanti opere all’estero, come progetti di strutture alberghiere nella Repubblica somala (1960), l’ospedale di Mogadiscio (1960) e nuove infrastrutture ferroviarie e portuali a Halkaly, Istanbul (1986). Svolgono molteplici incarichi per industrie di livello nazionale (Barilla, Lombardini, Unicem, Reggiane, Max Mara, Gilmar, CPA) e su commissione della Regione Emilia Romagna svolgono studi preparatori e il progetto esecutivo del porto sul Po a Pieve Saliceto (1982-88). La Cooperativa svolge ampia attività anche nel campo dell’urbanistica e della pianificazione territoriale.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Donatelli R. 1956 Opere della Cooperativa Architetti di Reggio Emilia L'Architettura. Cronache e storia n. 6 834-849 No
Aa. Vv. 1962 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-62, quindici anni di attività Fratelli Rossi Reggio Emilia No
Aa. Vv. 1983 La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia: 1947-82, trentacinque anni di attività Tecnostampa Reggio Emilia No
Zanichelli Sergio 1991 Itinerari reggiani di architettura moderna. A guide to modern architecture in Reggio Emilia and province Alinea Firenze No
Casciato Maristella, Orlandi Piero (a cura di) 2005 Quale e Quanta. Architettura in Emilia Romagna nel secondo Novecento Clueb Bologna No
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) 2011 L'architettura del Novecento a Reggio Emilia Bruno Mondadori Milano 186-189 Si
Zamboni Andrea, Gandolfi Chiara (a cura di) con Gasparini Laura 2013 L'archivio di Antonio Pastorini. Un architetto tra professione ed impegno civile Biblioteca Panizzi Edizioni Reggio Emilia Si
Genta Paolo, Zamboni Andrea 2017 Coscienza, visione, progetto. La Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia Quodlibet Macerata No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
- Cooperativa Architetti e Ingegneri Archivio generale del Comune di Reggio Emilia
Grattacielo Reggio Emilia Stanislao Farri Fototeca Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia
Archivio della Cooperativa Architetti e Ingeneri di Reggio Emilia e archivio di Osvaldo Piacentini Cooperativa Architetti e Ingeneri di Reggio Emilia; Osvaldo Piacentini Biblioteca Panizzi, Reggio Emilia

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista dell’edificio Vista dell’edificio Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Vista dell’edificio Vista dell’edificio Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Vista dell’edificio Vista dell’edificio Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Vista dell’edificio con l’imbocco della via Emilia Vista dell’edificio con l’imbocco della via Emilia Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Vista dell’edificio con il volume adiacente Vista dell’edificio con il volume adiacente Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Vista dell’edificio con il volume adiacente Vista dell’edificio con il volume adiacente Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Dettaglio del volume adiacente Dettaglio del volume adiacente Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti
Dettaglio della torre Dettaglio della torre Giovanni Barbieri, Niccolò Cinti

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento:
Titolare della ricerca: Università degli studi di Bologna Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico:


Scheda redatta da Zamboni, Gandolfi 2011
creata il 31/12/2013
ultima modifica il 05/02/2025

Revisori:

Stefano Setti