Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASE PER OPERAI DELLA FIOCCHI

Scheda Opera

  • Comune: Lecco
  • Località: Belledo
  • Denominazione: CASE PER OPERAI DELLA FIOCCHI
  • Indirizzo: Via del Roccolo
  • Data: 1949 -
  • Tipologia: Abitazioni plurifamiliari
  • Autori principali: Mino Fiocchi
Descrizione

A Lecco-Belledo, Mino Fiocchi realizza il suo secondo intervento di residenze operaie, con un nuovo approccio rispetto all'esperienza di Pescarenico, di molto antecedente (1928). Si tratta di due lunghi edifici paralleli che, collegati da corpi trasversali, vengono a comporre una corte allungata, il cui asse principale ha come sfondo la misurata monumentalità di due archi di accesso. Una grande aiuola longitudinale conferisce alla corte il carattere di piazza interna.
I tipi edilizi, a schiera con alloggi in duplex, hanno soggiorno, cucina e locale lavanderia al piano terra e due/tre camere da letto al primo piano; sono dotati di seminterrato e di un piccolo appezzamento individuale di terreno, destinato a verde/orto o giardino: un assetto distributivo molto diffuso e ricorrente nell'edilizia medio-bassa in Europa e che testimonia di una cultura progettuale non provinciale dell'architetto. Egli tuttavia conferisce alla sua opera una "nobiltà" fatta di dettagli semplici ma efficaci, tra cui spicca il trattamento cromatico delle facciate, dipinte a fasce amaranto e bianche alternate a superfici in tinta unita (amaranto), con una composizione atta a interrompere la monotonia delle lunghe stecche edificate.
Dispiace notare che, nel rifacimento delle pitture, la decorazione a fasce sia stata semplificata riducendone il numero e dunque aumentandone la dimensione, con un effetto visivo del tutto lontano dall'evocazione originaria, che si ispirava "forse ai muri dipinti che in Liguria simulano sulle facciate dei palazzi le bande alternate a tarsia di marmo, o nella stessa Lombardia imitano l'alternarsi di corsi di pietra chiara e mattoni" [D.Banaudi]: una colta sintesi grafica che radica ulteriormente l'opera di Fiocchi in una tradizione indipendente dal Moderno.

Info
  • Progetto: 1949 - 1949
  • Esecuzione: -
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: abitazione
  • Destinazione attuale: abitazione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mino Fiocchi Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20128 SI
  • Strutture: elementi verticali realizzati presumibilmente in cls al piano interrato, in laterizio ai piani terra e primo. I tavolati interni sono in blocchi forati di laterizio. Gli elementi portanti orizzontali sono presumibilmente in ferro - latero cemento
  • Materiale di facciata: le facciate originarie di progetto sono intonacate e dipinte a fasce bicolori alternate da porzioni monocrome, la variazione denota la tipologia distributiva degli appartamenti
  • Coperture: a padiglione, con struttura in legno (larice e abete), con manto in tegole marsigliesi
  • Serramenti: finestre a due battenti, in legno verniciato di bianco con persiane in legno color verde-bottiglia. Portoncino in legno, a due battenti, di colore verde bottiglia all'esterno e bianco all'interno. Cancelli in ferro verniciato verde-bottiglia
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 2002
    [codice] => LC032
    [denominazione] => CASE PER OPERAI DELLA FIOCCHI
    [regione] => Lombardia
    [provincia] => Lecco
    [comune] => Lecco
    [localita] => Belledo
    [indirizzo] => Via del Roccolo
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 2
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1949
    [anno_fine_progetto] => 1949
    [anno_inizio_esecuzione] => 
    [anno_fine_esecuzione] => 
    [classificazione] => architettura per la residenza, il terziario e i servizi
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => A Lecco-Belledo, Mino Fiocchi realizza il suo secondo intervento di residenze operaie, con un nuovo approccio rispetto all'esperienza di Pescarenico, di molto antecedente (1928). Si tratta di due lunghi edifici paralleli che, collegati da corpi trasversali, vengono a comporre una corte allungata, il cui asse principale ha come sfondo la misurata monumentalità di due archi di accesso. Una grande aiuola longitudinale conferisce alla corte il carattere di piazza interna.
I tipi edilizi, a schiera con alloggi in duplex, hanno soggiorno, cucina e locale lavanderia al piano terra e due/tre camere da letto al primo piano; sono dotati di seminterrato e di un piccolo appezzamento individuale di terreno, destinato a verde/orto o giardino: un assetto distributivo molto diffuso e ricorrente nell'edilizia medio-bassa in Europa e che testimonia di una cultura progettuale non provinciale dell'architetto. Egli tuttavia conferisce alla sua opera una "nobiltà" fatta di dettagli semplici ma efficaci, tra cui spicca il trattamento cromatico delle facciate, dipinte a fasce amaranto e bianche alternate a superfici in tinta unita (amaranto), con una composizione atta a interrompere la monotonia delle lunghe stecche edificate. 
Dispiace notare che, nel rifacimento delle pitture, la decorazione a fasce sia stata semplificata riducendone il numero e dunque aumentandone la dimensione, con un effetto visivo del tutto lontano dall'evocazione originaria, che si ispirava "forse ai muri dipinti che in Liguria simulano sulle facciate dei palazzi le bande alternate a tarsia di marmo, o nella stessa Lombardia imitano l'alternarsi di corsi di pietra chiara e mattoni" [D.Banaudi]: una colta sintesi grafica che radica ulteriormente l'opera di Fiocchi in una tradizione indipendente dal Moderno.
    [committente] => 
    [foglio_catastale] => 5, 9,
    [particella] => 1720
    [strutture] => elementi verticali realizzati presumibilmente in cls al piano interrato, in laterizio ai piani terra e primo. I tavolati interni sono in blocchi forati di laterizio. Gli elementi portanti orizzontali sono presumibilmente in ferro - latero cemento
    [id_stato_struttura] => 2
    [materiale_facciata] => le facciate originarie di progetto sono intonacate e dipinte a fasce bicolori alternate da porzioni monocrome, la variazione denota la tipologia distributiva degli appartamenti
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => a padiglione, con struttura in legno (larice e abete), con manto in tegole marsigliesi
    [id_stato_coperture] => 2
    [serramenti] => finestre a due battenti, in legno verniciato di bianco con persiane in legno color verde-bottiglia. Portoncino in legno, a due battenti, di colore verde bottiglia all'esterno e bianco all'interno. Cancelli in ferro verniciato verde-bottiglia
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => abitazione
    [destinazione_attuale] => abitazione
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => proprietà privata
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => Quinto di otto figli di un'importante industria con sede in Lecco, Mino Fiocchi lavora sostanzialmente in Lombardia, tra il territorio urbano milanese e quello prealpino e alpino del lecchese, infondendo nelle proprie opere quella continuità con la tradizione classica che aveva condiviso con Ponti, Muzio e Lancia nel gruppo S. Orsola, cui aveva aderito subito dopo la laurea conseguita nel 1919 al ritorno dal fronte. L'esperienza bellica nel Veneto aveva infatti dato, a lui insieme ad altri giovani architetti, l'opportunità di meditare da vicino sulle opere del Palladio e di trarne un'impronta decisiva per il proprio fare artistico. Nonostante questa appartenenza culturale, Fiocchi tuttavia lavora generalmente da solo; l'unica esperienza progettuale in collaborazione è quella per la Triennale del 1933 (con gli amici Lancia, Marelli e Serafini) dove abbandona gli schemi classici per cimentarsi con un linguaggio decisamente moderno. 
Data la collocazione sociale, suoi committenti sono o perlopiù parenti o amici. All'impegno nella residenza borghese si affianca la costruzione degli impianti produttivi e dei quartieri abitativi per i lavoratori dell'azienda di famiglia.
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.850009
    [longitude] => 9.410680
    [score] => 2
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2012-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-04-18 14:51:42
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Abitazioni plurifamiliari
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Mino Fiocchi
    [id_regione] => 2
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 5, 9,
  • Particella: 1720

Note

Quinto di otto figli di un'importante industria con sede in Lecco, Mino Fiocchi lavora sostanzialmente in Lombardia, tra il territorio urbano milanese e quello prealpino e alpino del lecchese, infondendo nelle proprie opere quella continuità con la tradizione classica che aveva condiviso con Ponti, Muzio e Lancia nel gruppo S. Orsola, cui aveva aderito subito dopo la laurea conseguita nel 1919 al ritorno dal fronte. L'esperienza bellica nel Veneto aveva infatti dato, a lui insieme ad altri giovani architetti, l'opportunità di meditare da vicino sulle opere del Palladio e di trarne un'impronta decisiva per il proprio fare artistico. Nonostante questa appartenenza culturale, Fiocchi tuttavia lavora generalmente da solo; l'unica esperienza progettuale in collaborazione è quella per la Triennale del 1933 (con gli amici Lancia, Marelli e Serafini) dove abbandona gli schemi classici per cimentarsi con un linguaggio decisamente moderno. Data la collocazione sociale, suoi committenti sono o perlopiù parenti o amici. All'impegno nella residenza borghese si affianca la costruzione degli impianti produttivi e dei quartieri abitativi per i lavoratori dell'azienda di famiglia.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1986 Mino Fiocchi architetto Comune di Lecco Lecco 99 No
Grandi Maurizio, Moia Ivan (a cura di) 2002 Lecco: l'ambiente fisico, la città, i borghi Libreria Clup Milano 176 No
Fiorese G., Grandi M. (a cura di) 2005 Lecco, materiali di cultura insediativa Lecco scheda 4.3 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Mino Fiocchi Mino Fiocchi Comune di Lecco, Musei Civici

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Maurizio Boriani - 2014
Maurizio Boriani - 2014
Maurizio Boriani - 2014

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Dizionario biografico degli Italiani – Mino Fiocchi Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Lombardia
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Design; Dipartimento di Architettura e Studi Urbani – DAStU
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Maurizio Boriani


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 18/04/2024

Revisori:

Setti Stefano 2022