EDIFICIO PER ABITAZIONI E NEGOZI IN VIA FATEBENEFRATELLI 10
Scheda Opera
- Comune: Milano
- Denominazione: EDIFICIO PER ABITAZIONI E NEGOZI IN VIA FATEBENEFRATELLI 10
- Indirizzo: Via Fatebenefratelli N. 10
- Data: 1949 - 1952
- Tipologia: Edifici polifunzionali
- Autori principali: Carlo De Carli, Antonio Carminati
Descrizione
L'edificio, raffinato esempio di architettura residenziale del dopoguerra, sorge su un lotto rettangolare stretto e lungo compreso tra via Fatebenefratelli, via Borgonuovo e via dell'Annunciata. Per la chiarezza dell'impostazione progettuale e per l'equilibrio compositivo che lo caratterizzano si distingue - insieme alla vicina casa del Cedro, che lo fronteggia - tra l'edilizia borghese dell'intorno. Un basamento a negozi scandito da una sequenza regolare di pilastri sostiene un volume puro di cinque piani residenziali, interrotto solamente dal blocco sporgente di tre campate su via Fatebenefratelli e dalle bucature dell'ampio loggiato all'ultimo piano. Il calibrato rapporto tra pieni e vuoti, le eleganti proporzioni delle aperture e la continuità del reticolo strutturale che dal basamento riemerge sulla sommità, esprimono una profonda adesione alla cultura architettonica del primo razionalismo italiano. Il fronte principale, su via Fatebenefratelli, è contraddistinto dal grande volume a bow-window dei soggiorni, che aggetta rispetto alla superficie compatta e uniforme dell'edificio consentendo una vista straordinaria sulla zona absidale della chiesa di San Marco. Sul fronte secondario, in via dell'Annunciata, il reticolo strutturale della loggia-terrazzo si estende anche al piano inferiore, creando un rapporto privilegiato tra lo spazio architettonico e il cielo, mentre ai piani sottostanti una fitta sequenza di aperture ricavate in una superficie intonacata identifica la presenza dei locali di servizio. Sulla testata verso via Borgonuovo, dove sono disposte le camere da letto, il rivestimento nobile in pietra bianca del fronte principale risvolta per due campate verso via dell'Annunciata, rivelando la differenziazione funzionale degli ambienti interni. Tale capacità di esprimere con razionalità il racconto di una dimensione domestica si ritrova anche nel trattamento del bow-window su via Fatebenefratelli, dove il telaio strutturale è reso evidente dalle ampie superfici vetrate che danno luce ai soggiorni, esplicitando il concetto di “spazio primario“ - nucleo centrale della poetica di Carlo De Carli - nel superamento della distinzione tra interno ed esterno. Nel progetto di architettura si svela il continuo tentativo di ordinare lo spazio fisico in base alle esigenze degli abitanti e alla continuità con l'ambiente naturale: in questo edificio i primi tre piani si ripetono uguali tra loro, poi, al quarto e al quinto piano, l'idea di unità architettonica si arricchisce di sistemi più complessi, lasciando spazio all'aria e alla luce con il tema della loggia-terrazzo. Un unico vano scala con ascensori posizionato in corrispondenza dell'ultima campata di via dell'Annunciata - a cui si accede a piano terra dal profondo atrio con ingresso da via Fatebenefratelli - distribuisce in origine un unico appartamento per piano, con ingresso autonomo di servizio. Sempre nell'ultima campata sul retro è collocata la rampa carrabile che dà accesso alle autorimesse interrate.
Info
- Progetto: 1949 - 1952
- Esecuzione: 1949 - 1952
- Committente: Società Molino Vecchio
- Proprietà: Proprietà privata
Autori
| Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Antonio | Carminati | Progetto architettonico | Progetto | SI | ||
| Carminati | Direzione lavori | Esecuzione | NO | |||
| Carlo | De Carli | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20111&RicProgetto=architetti | SI |
| De Carli | Direzione lavori | Esecuzione | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20111&RicProgetto=architetti | NO | |
| Tullio | Savorgnani | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
| Savorgnani | Direzione lavori | Esecuzione | NO |
- Strutture: pilastri e travi di colmo e perimetrali in cemento armato; solette del tipo misto in laterizio e travette, solette in cemento armato
- Materiale di facciata: pietra bianca
- Coperture: piana con terrazzo praticabile; a falde
- Serramenti: in legno, con avvolgibili
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
L'edificio è costruito in continuità alla cortina edilizia compatta che segue l'andamento della cerchia interna dei Navigli, l'anello stradale centrale che dal 1929 ricopre le acque della fossa interna. Poco più avanti le acque del Naviglio della Martesana, provenienti dal fiume Adda, vi si immettevano dopo aver superato la Conca dell'Incoronata - tuttora visibile con il sistema di chiuse quattrocentesche - e dopo essere confluite nel laghetto di San Marco, anch'esso ricoperto insieme alla fossa interna dei Navigli. È inoltre interessante il singolare rapporto che l'edificio di via Fatebenefratelli 10 e la celebre Casa del Cedro - costruita negli stessi anni su progetto di Giulio Minoletti e Giuseppe Chiodi - istituiscono con la zona absidale della chiesa di San Marco. Entrambe le case, che ospitano residenze alto borghesi, considerano l'edificio sacro come un'evidenza monumentale da rispettare e valorizzare: la prima attraverso la soluzione del grande bow-window e della loggia sommitale come affaccio privilegiato sul monumento, la seconda attraverso un arretramento del corpo edilizio che, lasciando spazio al grande cedro del Libano, consente la vista dell'abside e del campanile della chiesa a chi proviene da piazza Cavour. Il contrasto cromatico tra il bianco dei materiali di rivestimento delle due case e il colore bruno rossastro del laterizio della chiesa contribuisce a rafforzare l'idea di rispetto dell'edificio monumentale.
Bibliografia
| Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Ottolini Gianni (a cura di) | 1997 | Carlo De Carli e lo spazio primario | Quaderni del Dipartimento di Progettazione dell'Architettura del Politecnico di Milano n. 20 | No | ||
| Ottolini Gianni, Bucci Federico, Rizzi Roberto (a cura di) | 2011 | Carlo De Carli. Lo spazio primario | Edizioni Scientifiche Italiane | Napoli | No | |
| Ottolini Gianni (a cura di) | 2016 | Carlo De Carli 1910-1999. Lo spazio primario | Franco Angeli | Milano | Si |
Fonti Archivistiche
| Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
|---|---|---|---|---|
| Fondo Carlo De Carli | Carlo De Carli | Politecnico di Milano, Area Servizi Bibliotecari di Ateneo, Archivi Storici, Milano | Edificio in via Fatebenefratelli, Milano | |
| Archivio Civico di Milano | Comune di Milano |
Allegati
Criteri
| 6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
| 7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARCTitolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 15/04/2024
Revisori:
Alberto Coppo 2022













