Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SECONDO PALAZZO MONTECATINI

Scheda Opera

  • L'edificio visto da Largo Donegani
  • Fronte posteriore del Secondo Palazzo Montecatini
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Comune: Milano
  • Denominazione: SECONDO PALAZZO MONTECATINI
  • Indirizzo: Largo Guido Donegani N. 2
  • Data: 1947 - 1951
  • Tipologia: Edifici per uffici
  • Autori principali: Studio Ponti Fornaroli Rosselli
Descrizione

Quindici anni dopo la conclusione dei lavori per il Primo Palazzo Montecatini, su un lotto contiguo, Ponti realizza il suo secondo edificio per la società milanese. Concepito come parte integrante di un modernissimo complesso per gli uffici amministrativi dell'azienda, produttrice di materiali come l'alluminio e il marmo che Ponti impiegherà nel cantiere, esso è divenuto modello, in scala reale, delle potenzialità offerte dall'industria italiana dell'epoca, indagate dall'architetto milanese già a partire dalla fine degli anni Venti.
L'impianto planimetrico è basato sull'articolazione di diversi volumi, riuniti però a comporre un unico disegno che conferma la logica insediativa dell'isolato a corte, previsto per la zona dagli strumenti urbanistici allora vigenti. Il corpo principale, rivolto verso piazza della Repubblica, è costituito da un edificio concavo sviluppato su 13 piani, preceduto da una piazza pubblica che distribuisce la galleria d'ingresso in cui erano esposti i prodotti della Montecatini. Lungo le vie Turati e Principe Amedeo sono allineati i due blocchi degli uffici per gli impiegati, che raggiungono gli otto piani fuori terra e che riprendono alcuni principi compositivi del Primo Palazzo e ne recuperano il trattamento materico, attraverso l'uso del marmo Nuvolato Apuano per le facciate su strada e del mosaico a tessere bianche di marmo di Carrara ruvido per quelle rivolte all'interno della corte.
Il complesso è poi chiuso da un quarto braccio affacciato su via Montebello, la cui facciata è scandita da fasce orizzontali e movimentata da leggeri aggetti.
L'edificio ha subito un intervento di ristrutturazione nel 1986, che ha mantenuto intatte le facciate.
La gran parte degli arredi, disegnati da Ponti, è stata invece rimossa nel corso degli anni.

Info
  • Progetto: 1947 - 1951
  • Esecuzione: 1947 - 1951
  • Committente: Guido Donegani
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonio Fornaroli Progetto architettonico Progetto NO
Gio Ponti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20138 NO
Studio Ponti Fornaroli Rosselli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.gioponti.org/it/archivio/scheda-dell-opera/dd_161_6036/studio-ponti-fornaroli-rosselli-in-via-dezza SI
Eugenio Soncini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://casva.milanocastello.it/it/content/eugenio-e-ermenegildo-soncini NO
  • Strutture: travi, pilastri e solai in cemento armato con murature perimetrali in mattoni pieni dello spessore di 25 cm
  • Materiale di facciata: marmo Nuvolato Apuano (facciate verso la strada); mosaico in marmo di Carrara in tessere di formato 2 x 4 cm (facciate sul cortile)
  • Coperture: piana, con manto in alluminio
  • Serramenti: in lega di alluminio anodizzato (verso la strada) e in rovere naturale e alluminio (verso il cortile)
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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L'impianto planimetrico è basato sull'articolazione di diversi volumi, riuniti però a comporre un unico disegno che conferma la logica insediativa dell'isolato a corte, previsto per la zona dagli strumenti urbanistici allora vigenti. Il corpo principale, rivolto verso piazza della Repubblica, è costituito da un edificio concavo sviluppato su 13 piani, preceduto da una piazza pubblica che distribuisce la galleria d'ingresso in cui erano esposti i prodotti della Montecatini. Lungo le vie Turati e Principe Amedeo sono allineati i due blocchi degli uffici per gli impiegati, che raggiungono gli otto piani fuori terra e che riprendono alcuni principi compositivi del Primo Palazzo e ne recuperano il trattamento materico, attraverso l'uso del marmo Nuvolato Apuano per le facciate su strada e del mosaico a tessere bianche di marmo di Carrara ruvido per quelle rivolte all'interno della corte. 
Il complesso è poi chiuso da un quarto braccio affacciato su via Montebello, la cui facciata è scandita da fasce orizzontali e movimentata da leggeri aggetti.
L'edificio ha subito un intervento di ristrutturazione nel 1986, che ha mantenuto intatte le facciate.
La gran parte degli arredi, disegnati da Ponti, è stata invece rimossa nel corso degli anni.
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Gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l'edificio è stato parzialmente ricostruito e innalzato di un piano per volere del presidente della Montecatini, Guido Donegani, nonostante la manifesta contrarietà di Ponti. Questo episodio, spiacevolmente ricordato nelle pagine di “Amate l'Architettura“, spingerà Ponti alla riflessione sul concetto di “forma finita“, inalterabile perché conclusa in sé stessa.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 350
  • Particella: 172

Note

Il Primo Palazzo Montecatini (1935-1938), si sviluppa in tre corpi di fabbrica di varia altezza, che disegnano una H arretrata rispetto a via Moscova. L'intero complesso è studiato a partire da un'attenta analisi del dimensionamento minimo dell'unità di lavoro, costituita dalle scrivania per quattro impiegati e dai suoi collegamenti con le condotte energetiche ed impiantistiche, che includono dotazioni d'avanguardia come la climatizzazione, la centrale telefonica o la posta pneumatica e che ne faranno un emblema della modernità milanese. Gravemente danneggiato dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, l'edificio è stato parzialmente ricostruito e innalzato di un piano per volere del presidente della Montecatini, Guido Donegani, nonostante la manifesta contrarietà di Ponti. Questo episodio, spiacevolmente ricordato nelle pagine di “Amate l'Architettura“, spingerà Ponti alla riflessione sul concetto di “forma finita“, inalterabile perché conclusa in sé stessa.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ponti Gio 1939 Un palazzo del lavoro Domus n. 135 36-47 No
1952 Il secondo Palazzo Montecatini Edilizia moderna n. 49 Si
Bottoni Piero 1954 Antologia di edifici moderni in Milano. Guida Editoriale Domus Milano 103-105 No
Ponti Gio 1955 Milano oggi Milano Moderna Milano No
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 61 No
Irace Fulvio 1988 Gio Ponti. La casa all'italiana Electa Milano 124-137 Si
Irace Fulvio 1994 Nella Montecatini di Gio Ponti riconoscimento e invenzione Abitare n. 333 200-207 Si
Arditi Gloria, Serratto Cesare 1994 Gio Ponti. Venti cristalli di architettura Il Cardo Venezia No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 246 No
Ramella Fabio 2005 Gio Ponti. Il Palazzo Montecatini Alinea Firenze Si
Berizzi Carlo 2015 Architectural Guide. Milan. Buildings and Projects since 1919 DOM Publishers Berlin 100 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Gio Ponti Archives Gio Ponti Fondo privato, Milano Secondo Palazzo Montecatini in Largo Donegani, Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
L'edificio visto da Largo Donegani L'edificio visto da Largo Donegani Marco Introini - 2015
Fronte posteriore del Secondo Palazzo Montecatini Fronte posteriore del Secondo Palazzo Montecatini Marco Introini - 2015
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Gio Ponti official website Visualizza
Enciclopedia Treccani - Gio Ponti Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Gio Ponti Visualizza
Fondo Archivistico Sistema Museale dell’Università di Parma - Gio Ponti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 13/03/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022