BORGO RURALE

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    [informazioni_architettoniche] => Il Borgo Rurale di Cutro fa parte di uno dei numerosi interventi che l’INA-Casa realizza nell’Italia meridionale durante gli anni Cinquanta, per ospitare quella popolazione che non aveva usufruito dell’assegnazione delle terre da coltivare nell’attuazione della Riforma Agraria avviata dall’Opera per la Valorizzazione della Sila. 
Nel 1958 il progetto di questo borgo-quartiere fu affidato all’architetto Mario De Renzi. L’impianto planimetrico, diverso da quello usato da Mario Fiorentino per il borgo Ortonuovo, è definito da una corte semi chiusa, a forma di U, delimitata da case a schiera su due piani e con annesse le attività artigianali. I lati più lunghi sono paralleli alla corte e s’innestano verso la strada comunicando con il centro abitato, quello più corto, invece, è perpendicolare all’asse della strada d’ingresso. Le singole unità abitative, volumi semplici con copertura a falde, sono slittate l’una rispetto all’altra, creando quasi l’illusione di essere case unifamiliari invece che quella di un unico isolato urbano. Attraverso questo gioco di pieni e vuoti sul retro delle abitazioni ritroviamo degli spazi dedicati agli orti e ai giardini privati, scelta progettuale che evidenzia il carattere rurale di tutto l’intervento. Il centro della corte era stato destinato a verde pubblico ed erano previste delle aiuole dal disegno asimmetrico, di. Il linguaggio architettonico di De Renzi risulta essere molto interessante, non solo per le scelte fatte rispetto all’impianto urbano, ma anche per lo studio sulle singole case, riproponendo il tema dell’architettura minore, con la definizione degli schemi planimetrici e dei volumi. Inoltre l’architetto sottolinea l’uso dei materiali e il gioco dell’accostamento cromatico, operando il contrasto tra basamento a faccia vista e il bianco intonaco delle facciate.
Oggi il borgo versa in uno stato di parziale degrado e inoltre non si percepiscono più i caratteri architettonici corrispondenti al progetto originale.

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