Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRATTACIELO INA

Scheda Opera

  • Vista da via Ferrucci
  • Il fronte sud-est, con la successione di logge a servizio degli ambienti giorno
  • Particolare facciata
  • Vista galleria d'ingresso
  • Particolare ingresso
  • Dettaglio pilotis piano terra
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Riproduzione planimetria, positivo, bianco e nero
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano terreno. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano tipo dal primo al quarto piano. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano decimo. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido. Eliografia su lucido
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Sezione trasversale. Scala 1:100, s.d. China su lucido
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Veduta del prospetto sud-ovest del corpo con i negozi, positivo, bianco e nero
  • Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Veduta del prospetto nord-ovest, positivo, bianco e nero
  • Comune: Milano
  • Denominazione: GRATTACIELO INA
  • Indirizzo: Corso Sempione N. 33
  • Data: 1953 - 1958
  • Tipologia: Grattacieli
  • Autori principali: Piero Bottoni
Descrizione

L'edificio sorge perpendicolare a corso Sempione e si sviluppa su 19 piani fuori terra, prevalentemente destinati alla residenza per il ceto medio, per un'altezza totale di circa 64 metri.
Ogni livello ospita otto appartamenti, serviti da quattro blocchi con scale e ascensori. Gli alloggi sono dotati di profonde logge su cui affacciano i soggiorni, che scandiscono il prospetto sud-est rivolto alla città; sul fronte nord-ovest, invece, il corpo di fabbrica è ritmato dalla ripetizione di quattro file di terrazzi prefabbricati in cemento e ceramica, che sono parte del sistema distributivo (una reinterpretazione moderna del ballatoio) e al contempo funzionano come balconi di servizio, parzialmente mascherati da grigliati.
L'eccezione a questo schema è costituita dal piano terra, per cui Bottoni aveva immaginato una galleria pubblica a servizio di negozi ed uffici molto simile a quella di Palazzo Argentina. Questo perché il grattacielo INA, certamente una delle più convincenti opere di Bottoni, era stato concepito come prototipo alternativo alla logica insediativa del blocco a corte, confermata dagli strumenti urbanisti all'epoca vigenti. Attraverso questo progetto, si voleva dimostrare come la successione di edifici alti inseriti in un disegno organico di passaggi pubblici e strade verdi, poste al piede dei vari complessi, avrebbe invece potuto, finalmente, generare un nuovo modello di città.
Il ruolo strategico della galleria pubblica è confermato anche dalle scelte di trattarne le pareti quasi come un quadro, in cui si alternano rivestimenti in tessere di mosaico di sgargianti colori.
Particolarmente interessanti le soluzioni d'angolo, che non è quello retto di matrice razionalista ma che si scompone in linee spezzate concave e convesse, in grado di animare i fronti.

Info
  • Progetto: 1953 - 1958
  • Esecuzione: 1953 - 1958
  • Committente: INA - Istituto Nazionale delle Assicurazioni
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Officine Bossi - ossatura metallica Impresa esecutrice Esecuzione NO
Piero Bottoni Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19465 SI
C. Federzoni Progetto strutturale Progetto NO
G. Gori Progetto strutturale Progetto NO
Gianmauro Oldrini Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: travi e pilastri in calcestruzzo armato; solai in calcestruzzo armato e cotto; balconate in elementi prefabbricati in cemento e ceramica
  • Materiale di facciata: tessere di ceramica bianca in formato 2x2 cm (fronti lunghi); intonaco tinteggiato di bianco; tessere di ceramica verde e rosa in formato 2x2 cm (pareti esterne della galleria al piano terra)
  • Coperture: piana a terrazza praticabile
  • Serramenti: in alluminio anodizzato color naturale su tre fronti; in legno naturale sul quarto
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Ogni livello ospita otto appartamenti, serviti da quattro blocchi con scale e ascensori. Gli alloggi sono dotati di profonde logge su cui affacciano i soggiorni, che scandiscono il prospetto sud-est rivolto alla città; sul fronte nord-ovest, invece, il corpo di fabbrica è ritmato dalla ripetizione di quattro file di terrazzi prefabbricati in cemento e ceramica, che sono parte del sistema distributivo (una reinterpretazione moderna del ballatoio) e al contempo funzionano come balconi di servizio, parzialmente mascherati da grigliati.
L'eccezione a questo schema è costituita dal piano terra, per cui Bottoni aveva immaginato una galleria pubblica a servizio di negozi ed uffici molto simile a quella di Palazzo Argentina. Questo perché il grattacielo INA, certamente una delle più convincenti opere di Bottoni, era stato concepito come prototipo alternativo alla logica insediativa del blocco a corte, confermata dagli strumenti urbanisti all'epoca vigenti. Attraverso questo progetto, si voleva dimostrare come la successione di edifici alti inseriti in un disegno organico di passaggi pubblici e strade verdi, poste al piede dei vari complessi, avrebbe invece potuto, finalmente, generare un nuovo modello di città. 
Il ruolo strategico della galleria pubblica è confermato anche dalle scelte di trattarne le pareti quasi come un quadro, in cui si alternano rivestimenti in tessere di mosaico di sgargianti colori.
Particolarmente interessanti le soluzioni d'angolo, che non è quello retto di matrice razionalista ma che si scompone in linee spezzate concave e convesse, in grado di animare i fronti.
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La differenza principale tra il primo progetto, sottoposto a numerose varianti, e l'effettiva realizzazione riguarda però il decimo piano, che nelle intenzioni di Bottoni avrebbe dovuto essere uno spazio completamente libero per il gioco dei bambini e per una serie di giardini pensili, sul modello introdotto da numerosi progetti di Le Corbusier. L'ipotesi fu scartata dall'INA, che costrinse il riluttante progettista a destinare anche quel livello ad alloggi e che gli concesse solo la possibilità di aumentare la profondità delle logge sul fronte sud-est.
All'opera di Le Corbusier è probabilmente ispirata anche la scelta di una copertura praticabile ad uso ricreativo. 
Il rivestimento ceramico dei fronti maggiori avrebbe dovuto essere realizzato anche su quelli minori, ma la committenza optò in fase di realizzazione per un meno costoso intonaco tinteggiato.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (art. 11 e 50)
  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse (02/04/1995) - Interesse pubblico di alcune aree verdi della città di Milano
  • Foglio Catastale: 306
  • Particella: 82
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Galleria piano terra Mosaico Astratto Bottoni Piero Mosaico Mediocre


Note

La galleria pubblica al piano terra avrebbe dovuto collegare corso Sempione con il prolungamento di via Pucci, poi non realizzato. La differenza principale tra il primo progetto, sottoposto a numerose varianti, e l'effettiva realizzazione riguarda però il decimo piano, che nelle intenzioni di Bottoni avrebbe dovuto essere uno spazio completamente libero per il gioco dei bambini e per una serie di giardini pensili, sul modello introdotto da numerosi progetti di Le Corbusier. L'ipotesi fu scartata dall'INA, che costrinse il riluttante progettista a destinare anche quel livello ad alloggi e che gli concesse solo la possibilità di aumentare la profondità delle logge sul fronte sud-est. All'opera di Le Corbusier è probabilmente ispirata anche la scelta di una copertura praticabile ad uso ricreativo. Il rivestimento ceramico dei fronti maggiori avrebbe dovuto essere realizzato anche su quelli minori, ma la committenza optò in fase di realizzazione per un meno costoso intonaco tinteggiato.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ponti Gio 1957 Milano oggi Milano Moderna Milano 91 No
Veronesi Giulia 1959 Il palazzo I.N.A. in corso Sempione a Milano L'Architettura. Cronache e Storia n. 49 443-452 Si
Aloi Roberto 1959 Nuove architetture a Milano Hoepli 43-48 No
Pica Agnoldomenico 1959 Architettura italiana ultima Edizioni del Milione Milano 23 No
Pica Agnoldomenico 1964 Architettura moderna in Milano. Guida Ariminum Milano 35 No
1973 Controspazio n. 4 No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 315 No
Consonni Giancarlo, Meneghetti Lodovico, Tonon Graziella (a cura di) 1990 Piero Bottoni. Opera completa Fabbri Milano 368-371 Si
Di Biagi Paola (a cura di) 2001 La grande ricostruzione. Il piano Ina-Casa e l'Italia degli anni cinquanta Donzelli Roma 321-334 No
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 292-293 No
Consonni Giancarlo, Meneghetti Lodovico, Tonon Graziella (a cura di) 2001 Piero Bottoni e Milano. Case, quartieri, paesaggi 1926-1970 La vita felice Milano 72-75 No
Montedoro Laura 2004 Lingeri, Terragni e Bottoni in corso Sempione a Milano Ronca Cremona No
Berizzi Carlo 2015 Architectural Guide. Milan. Buildings and Projects since 1919 DOM Publishers Berlin 118-119 No
Andreola Florencia, Biraghi Marco, Lo Ricco Gabriella (a cura di) 2018 Milano. L'architettura dal 1945 a oggi Hoepli Milano 94-95 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Piero Bottoni Piero Bottoni Politecnico di Milano, Dipartimento Architettura e Studi Urbani, Milano Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista da via Ferrucci Vista da via Ferrucci Marco Introini - 2015
Il fronte sud-est, con la successione di logge a servizio degli ambienti giorno Il fronte sud-est, con la successione di logge a servizio degli ambienti giorno Marco Introini - 2008
Particolare facciata Particolare facciata Marco Introini - 2008
Vista galleria d'ingresso Vista galleria d'ingresso Marco Introini - 2015
Particolare ingresso Particolare ingresso Marco Introini - 2015
Dettaglio pilotis piano terra Dettaglio pilotis piano terra Marco Introini - 2015
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Riproduzione planimetria, positivo, bianco e nero Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Riproduzione planimetria, positivo, bianco e nero Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano terreno. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano terreno. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano tipo dal primo al quarto piano. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano tipo dal primo al quarto piano. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano decimo. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido. Eliografia su lucido Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Pianta piano decimo. Scala 1:100, 3 aprile 1958. Eliografia su lucido. Eliografia su lucido Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Sezione trasversale. Scala 1:100, s.d. China su lucido Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Sezione trasversale. Scala 1:100, s.d. China su lucido Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Veduta del prospetto sud-ovest del corpo con i negozi, positivo, bianco e nero Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Veduta del prospetto sud-ovest del corpo con i negozi, positivo, bianco e nero Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano
Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Veduta del prospetto nord-ovest, positivo, bianco e nero Palazzo Ina in corso Sempione 33 a Milano, 1953-58. Veduta del prospetto nord-ovest, positivo, bianco e nero Archivio Piero Bottoni, DAStU, Politecnico di Milano

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Enciclopedia Treccani - Piero Bottoni Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 22/03/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022