Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNCIATA PRESSO L'OSPEDALE SAN CARLO BORROMEO

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Vista lato sud
  • Prospetto sud
  • Vista interna
  • Particolare facciata interna
  • Particolare ingresso principale
  • Particolare facciata
  • Vista lato nord
  • Interno
  • Dettaglio dell'interno
  • Annunciazione prima del restauro
  • Annunciazione dopo il restauro
  • Comune: Milano
  • Denominazione: CHIESA DI SANTA MARIA ANNUNCIATA PRESSO L'OSPEDALE SAN CARLO BORROMEO
  • Indirizzo: Via San Pio II N. 3
  • Data: 1964 - 1969
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Studio Ponti Fornaroli Rosselli
Descrizione

La chiesa - oggi nota come Santa Maria Annunciata - sorge nell'area di pertinenza dell'Ospedale San Carlo di Milano, al cui braccio ovest è direttamente collegata da una breve pensilina che termina nei pressi dell'ingresso posteriore. È però accessibile, in autonomia rispetto al complesso ospedaliero, anche da via San Giusto.
L'edificio, sviluppato a partire da una pianta a losanga, è servito da due diversi ingressi. Posti sui fronti lunghi a nord e sud, essi sono preceduti da scalinate che inquadrano i portali, composti da quattro fornici sormontati da timpani triangolari. Al fronte posteriore sono addossate anche quattro cappelle esagonali coperte a padiglione, servite da un atrio che funge da snodo nel collegamento con l'ospedale.
Come nella chiesa di San Francesco, la figura del diamante ritorna sia nelle finestre che scandiscono le facciate, sia nel rivestimento in piastrelle (prodotte dalla ditta Ceramica Joo di Milano), che stavolta però non invade la struttura portante in cemento armato - lasciata a vista tanto all'esterno quanto all'interno della chiesa - e che, nei contorni delle aperture, cede il passo a formelle piane.
Il tetto a falde è invece interamente rivestito da grandi lastre di rame e viene retto da un sistema di capriate in cemento grezzo che poggia sui ventidue pilastri, insieme ai quali instaura un contrasto cromatico con le pareti interne, intonacate di bianco.
All'illuminazione naturale contribuiscono sia la grande vetrata policroma disegnata da Ponti e Zuccheri sopra il portale a nord (realizzata dalla Venini di Murano), sia le numerose feritoie del fronte sud, schermate all'interno da una serie di tavole in quercia - opera di padre Costantino Ruggeri - su cui sono raffigurati i Santi Ospedalieri. Descrivendo l'edificio, Ponti scriverà di come “la cappella “appare“ più grande di quello che è; più sottile di quello che è; più leggera, sotto il sole, di quello che è; mutevole di colori e riflessi... l'illusività e la realtà delle opere d'arte“ (G. Ponti 1966).
Le due facciate lunghe si distinguono per il proprio ruolo nella lettura dell'edificio di giorno e di notte, quando anche la chiesa di San Carlo si trasforma in un'architettura auto-illuminata.
La zona dell'altare, sopraelevata insieme alla porzione terminale dell'aula, è segnata da un fondale in cemento su cui spicca un gruppo scultoreo di tre croci.
Pensata per ospitare fino a seicento sedute per i fedeli, la cappella è dotata anche di un piano interrato in cui sono stati ricavati due auditori e la cripta.

Info
  • Progetto: 1964 - 1969
  • Esecuzione: 1964 - 1969
  • Committente: Curia Arcivescovile di Milano
  • Proprietà: Proprietà Ente religioso
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Antonio Fornaroli Progetto architettonico Progetto NO
Gio Ponti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=20138 NO
Studio Ponti Fornaroli Rosselli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.gioponti.org/it/archivio/scheda-dell-opera/dd_161_6036/studio-ponti-fornaroli-rosselli-in-via-dezza SI
Alberto Rosselli Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.archivioalbertorosselli.com/bio NO
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: piastrelle in ceramica grigia, a faccia liscia o a diamante
  • Coperture: a falde, con manto in rame
  • Serramenti: in metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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L'edificio, sviluppato a partire da una pianta a losanga, è servito da due diversi ingressi. Posti sui fronti lunghi a nord e sud, essi sono preceduti da scalinate che inquadrano i portali, composti da quattro fornici sormontati da timpani triangolari. Al fronte posteriore sono addossate anche quattro cappelle esagonali coperte a padiglione, servite da un atrio che funge da snodo nel collegamento con l'ospedale.
Come nella chiesa di San Francesco, la figura del diamante ritorna sia nelle finestre che scandiscono le facciate, sia nel rivestimento in piastrelle (prodotte dalla ditta Ceramica Joo di Milano), che stavolta però non invade la struttura portante in cemento armato - lasciata a vista tanto all'esterno quanto all'interno della chiesa - e che, nei contorni delle aperture, cede il passo a formelle piane.
Il tetto a falde è invece interamente rivestito da grandi lastre di rame e viene retto da un sistema di capriate in cemento grezzo che poggia sui ventidue pilastri, insieme ai quali instaura un contrasto cromatico con le pareti interne, intonacate di bianco.
All'illuminazione naturale contribuiscono sia la grande vetrata policroma disegnata da Ponti e Zuccheri sopra il portale a nord (realizzata dalla Venini di Murano), sia le numerose feritoie del fronte sud, schermate all'interno da una serie di tavole in quercia - opera di padre Costantino Ruggeri - su cui sono raffigurati i Santi Ospedalieri. Descrivendo l'edificio, Ponti scriverà di come “la cappella “appare“ più grande di quello che è; più sottile di quello che è; più leggera, sotto il sole, di quello che è; mutevole di colori e riflessi... l'illusività e la realtà delle opere d'arte“ (G. Ponti 1966).
Le due facciate lunghe si distinguono per il proprio ruolo nella lettura dell'edificio di giorno e di notte, quando anche la chiesa di San Carlo si trasforma in un'architettura auto-illuminata. 
La zona dell'altare, sopraelevata insieme alla porzione terminale dell'aula, è segnata da un fondale in cemento su cui spicca un gruppo scultoreo di tre croci. 
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Nel 2005 la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia ha promosso un cantiere sperimentale per le indagini preliminari e lo studio dei materiali dell'edificio con l'obiettivo di un restauro conservativo della cappella. Le operazioni hanno riguardato principalmente la facciata e gli elementi artistici e si sono concluse nel 2011. 
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  • Vincolo: Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Dichiarazione di notevole interesse
  • Data Provvedimento: D.D.R. 28/01/2005
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 11 c.3 lett. e) (testo del 2004 poi modificato)
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 333
  • Particella: 78
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
Interno, finestre del fronte sud Dipinto Santi Ospedalieri Ruggeri Costantino Legno Mediocre
Interno, sopra il portale nord Vetrata Ditta Venini con Ponti Gio, Tino Zuccheri Vetro


Note

Padre Costantino Ruggeri - pittore e scultore di origini bresciane - è stato coinvolto in numerosi progetti di architetture sacre, grazie soprattutto alla stretta amicizia che lo legava a Luigi Figini, con il quale - all'epoca della costruzione della cappella di Ponti presso l'Ospedale - aveva già lavorato alla chiesa della Madonna dei Poveri di via Osteno. Nel 2005 la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia ha promosso un cantiere sperimentale per le indagini preliminari e lo studio dei materiali dell'edificio con l'obiettivo di un restauro conservativo della cappella. Le operazioni hanno riguardato principalmente la facciata e gli elementi artistici e si sono concluse nel 2011.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ponti Gio 1964 La chiesa del nuovo ospedale S. Carlo Borromeo Diocesi di Milano n. 8-9 Si
Ponti Gio 1966 La cappella del nuovo ospedale S. Carlo a Milano Domus n. 445 Si
Coccia A. 1967 La scultura nelle nuove chiese Nuove Chiese n. 1 bis No
Fallani Giovanni (a cura di) 1969 Orientamenti dell'arte sacra dopo il Vaticano II Minerva Italica Bergamo No
Grandi Maurizio, Pracchi Attilio 1980 Milano. Guida all'architettura moderna Zanichelli Bologna 378 No
Fiorio Maria Teresa 1985 Le chiese di Milano Electa Milano No
Irace Fulvio 1988 Gio Ponti. La casa all'italiana Electa Milano 173-182; 201 Si
Muratore Giorgio, Capuano Alessandra, Garofalo Francesco, Pellegrini Ettore 1988 Italia. Gli ultimi trent'anni Zanichelli Bologna 156; Scheda n. 101 No
Licitra Ponti Lisa 1990 Gio Ponti. L'opera Leonardo Milano Si
Polano Sergio 1991 Guida all'architettura italiana del Novecento Electa Milano 150 No
De Carli Cecilia (a cura di) 1994 Le nuove chiese della Diocesi di Milano. 1945-1993 Vita e Pensiero Milano 187 No
Di Francesco Carla, Lattanzi Daniela, Mapelli Mari 2005 Un progetto di ricerca per il restauro: il cantiere di studio della chiesa di Santa Maria Annunciata all’ospedale San Carlo Borromeo, in Crippa Maria Antonietta, Capponi Carlo (a cura di), Gio Ponti e l'architettura sacra. Finestre aperte sulla natura, sul mistero, su Dio Silvana editoriale Cinisello Balsamo 103 - 116 Si
Zanzottera Ferdinando 2005 Santa Maria Annunciata dell’ospedale San Carlo Borromeo, Milano 1963-1969, in Crippa Maria Antonietta, Capponi Carlo (a cura di), Gio Ponti e l'architettura sacra. Finestre aperte sulla natura, sul mistero, su Dio Silvana editoriale Cinisello Balsamo 164 - 173 Si
2006 La chiesa della Santa Maria Annunciata per l'ospedale San Carlo Borromeo. Meravigliosa ventura costruire chiese. Gio Ponti Ospedale San Carlo Borromeo Milano Si
Irace Fulvio 2009 Gio Ponti Motta Milano No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Gio Ponti Gio Ponti CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione, Parma Chiesa presso ospedale San Carlo Borromeo, Milano
Gio Ponti Archives Gio Ponti Fondo privato, Milano Chiesa di San Carlo Borromeo per l’Ospedale san Carlo in Via S. Giusto, Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Stefano Suriano - 2016
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Vista lato sud Vista lato sud Mauro Ranzani - 2006
Prospetto sud Prospetto sud Stefano Suriano - 2016
Vista interna Vista interna Stefano Suriano - 2016
Particolare facciata interna Particolare facciata interna Stefano Suriano - 2016
Particolare ingresso principale Particolare ingresso principale Stefano Suriano - 2016
Particolare facciata Particolare facciata Stefano Suriano - 2016
Vista lato nord Vista lato nord Mauro Ranzani - 2006
Interno Interno Mauro Ranzani - 2006
Dettaglio dell'interno Dettaglio dell'interno Mauro Ranzani - 2006
Annunciazione prima del restauro Annunciazione prima del restauro Mauro Ranzani - 2006
Annunciazione dopo il restauro Annunciazione dopo il restauro Mauro Ranzani - 2006

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Fondo Archivistico Sistema Museale dell’Università di Parma - Gio Ponti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 13/03/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022