Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA ALBERGO IN VIA BERTANI

Scheda Opera

  • Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • La facciata su via Bertani
  • Scorcio su via Bertani verso l'Arco della Pace
  • Scorcio su via Bertani
  • Fotopiano della facciata su via Bertani
  • L'edificio inserito nella cortina edilizia
  • Pianta piano secondo sotterraneo, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965
  • Pianta piano primo sotterraneo, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965
  • Pianta piano rialzato, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965
  • Sezione trasversale, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1966
  • Scorcio su via Bertani
  • Dettaglio della facciata su via Bertani
  • Dettaglio dell'accostamento con l'edificio limitrofo preesistente
  • Interno, atrio
  • Interno, atrio, dettaglio
  • Interno, atrio, particolare illuminazione
  • Dettaglio delle balconate continue della facciata sul giardino
  • Dettaglio del triplo ordine di loggiati
  • Comune: Milano
  • Denominazione: CASA ALBERGO IN VIA BERTANI
  • Indirizzo: Via Agostino Bertani N. 10
  • Data: 1965 - 1970
  • Tipologia: Strutture ricettive
  • Autori principali: Giulio Minoletti
Descrizione

La casa-albergo di via Bertani è uno degli episodi residenziali più rappresentativi della sperimentazione tipologica nell'architettura residenziale borghese della fine degli anni Sessanta; la ricerca progettuale sugli spazi dell'abitare, la definizione del rapporto tra architettura e natura e la sintesi tra modernità e classicità la rendono un esempio originale e per certi versi inedito nel panorama dell'architettura milanese.
L'edificio è caratterizzato dalla presenza di tre grandi ordini di loggiati aperti verso il Parco Sempione e scanditi da eleganti pilastri a sezione ottagonale, rivestiti in cemento martellinato. Ad ogni due campate di ciascun loggiato corrisponde un alloggio duplex ad unico affaccio, interamente vetrato verso la loggia. Il basamento bugnato su cui si impostano i loggiati ospita un piano di alloggi, anch'essi a doppia altezza, e il piano terra a uffici, ribassato di circa un metro rispetto alla strada. L'atrio d'ingresso della casa, come in altri edifici residenziali progettati da Minoletti, è raggiungibile attraverso un'ampia scala che scende dal livello stradale fino a raggiungere la quota della portineria e degli ascensori. Le pareti dell'atrio, interamente rivestite in pannelli di legno alternati a grandi specchi, in alcuni punti lasciano spazio a eleganti motivi geometrici formati da specchi più piccoli incastrati nel rivestimento e disposti secondo uno schema astratto. L'ingresso carrabile, all'estremità destra della facciata, conduce ad una rampa che porta al livello dell'autorimessa, ricavata al di sotto del giardino interno.
Se dal punto di vista della composizione architettonica è evidente l'analogia con il palazzo rinascimentale e quello neoclassico, dove a un solido basamento si sovrappone un sistema formato da colonne e architrave, è il tema dell'alloggio duplex a costituire la grande innovazione tipologica dell'edificio: ciascun piano ha undici alloggi a doppia altezza distribuiti da un corridoio centrale, sei verso via Bertani e cinque verso il giardino interno, dove al posto del loggiato è presente una leggera balconata continua. L'alloggio è un grande spazio alto 4,60 metri destinato a soggiorno, con una piccola cucina posizionata a fianco dell'ingresso e il lato verso l'esterno interamente vetrato. Dalla grande vetrata si accede alla loggia, verso il Parco Sempione, o alla balconata, verso il cortile interno. Una scala in linea conduce al soppalco con la zona notte direttamente affacciata sullo spazio sottostante, a una piccola cabina armadio e al bagno, situato sopra il corridoio di accesso agli alloggi.
Lo schema tipologico ad alloggi duplex è senza dubbio debitore del celebre modello dell'Unité d'Habitation di Le Corbusier, ma - rimanendo in ambito milanese - anche del cosiddetto “grattacielo orizzontale“ di Luigi Figini e Gino Pollini al quartiere Harar (1951-1955).
Il fronte verso il giardino, con balconate continue al posto dei loggiati, ha due campate occupate dal vano scala e dal montacarichi di servizio. Questo volume tecnico, leggermente arretrato, introduce un'asimmetria nella regolarità del prospetto interno. Anche in questo edificio residenziale, come in altri progettati a Milano da Giulio Minoletti, la scala è considerata un puro elemento di servizio accessibile dall'esterno, mentre i due ascensori padronali sbarcano direttamente sul corridoio che distribuisce gli alloggi.
Il giardino, realizzato al di sopra dell'autorimessa sotterranea, si spinge in profondità all'interno dell'isolato per oltre 60 metri ed è sistemato - analogamente al Parco Sempione - secondo il modello “all'inglese“, in cui la posizione delle essenze non segue un disegno geometrico. Oltre ad avere il medesimo impianto volumetrico, infatti, gli alloggi rivolti verso l'interno godono di una percezione visiva dell'ambiente naturale simile a quella degli alloggi rivolti verso il Parco.

Info
  • Progetto: 1965 - 1970
  • Esecuzione: 1965 - 1970
  • Committente: Immobiliare Santa Giovanna
  • Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giulio Minoletti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58389 SI
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato
  • Materiale di facciata: cemento martellinato
  • Coperture: a doppia falda
  • Serramenti: in legno, con avvolgibili
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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L'edificio è caratterizzato dalla presenza di tre grandi ordini di loggiati aperti verso il Parco Sempione e scanditi da eleganti pilastri a sezione ottagonale, rivestiti in cemento martellinato. Ad ogni due campate di ciascun loggiato corrisponde un alloggio duplex ad unico affaccio, interamente vetrato verso la loggia. Il basamento bugnato su cui si impostano i loggiati ospita un piano di alloggi, anch'essi a doppia altezza, e il piano terra a uffici, ribassato di circa un metro rispetto alla strada. L'atrio d'ingresso della casa, come in altri edifici residenziali progettati da Minoletti, è raggiungibile attraverso un'ampia scala che scende dal livello stradale fino a raggiungere la quota della portineria e degli ascensori. Le pareti dell'atrio, interamente rivestite in pannelli di legno alternati a grandi specchi, in alcuni punti lasciano spazio a eleganti motivi geometrici formati da specchi più piccoli incastrati nel rivestimento e disposti secondo uno schema astratto. L'ingresso carrabile, all'estremità destra della facciata, conduce ad una rampa che porta al livello dell'autorimessa, ricavata al di sotto del giardino interno.
Se dal punto di vista della composizione architettonica è evidente l'analogia con il palazzo rinascimentale e quello neoclassico, dove a un solido basamento si sovrappone un sistema formato da colonne e architrave, è il tema dell'alloggio duplex a costituire la grande innovazione tipologica dell'edificio: ciascun piano ha undici alloggi a doppia altezza distribuiti da un corridoio centrale, sei verso via Bertani e cinque verso il giardino interno, dove al posto del loggiato è presente una leggera balconata continua. L'alloggio è un grande spazio alto 4,60 metri destinato a soggiorno, con una piccola cucina posizionata a fianco dell'ingresso e il lato verso l'esterno interamente vetrato. Dalla grande vetrata si accede alla loggia, verso il Parco Sempione, o alla balconata, verso il cortile interno. Una scala in linea conduce al soppalco con la zona notte direttamente affacciata sullo spazio sottostante, a una piccola cabina armadio e al bagno, situato sopra il corridoio di accesso agli alloggi.
Lo schema tipologico ad alloggi duplex è senza dubbio debitore del celebre modello dell'Unité d'Habitation di Le Corbusier, ma - rimanendo in ambito milanese - anche del cosiddetto “grattacielo orizzontale“ di Luigi Figini e Gino Pollini al quartiere Harar (1951-1955).
Il fronte verso il giardino, con balconate continue al posto dei loggiati, ha due campate occupate dal vano scala e dal montacarichi di servizio. Questo volume tecnico, leggermente arretrato, introduce un'asimmetria nella regolarità del prospetto interno. Anche in questo edificio residenziale, come in altri progettati a Milano da Giulio Minoletti, la scala è considerata un puro elemento di servizio accessibile dall'esterno, mentre i due ascensori padronali sbarcano direttamente sul corridoio che distribuisce gli alloggi.
Il giardino, realizzato al di sopra dell'autorimessa sotterranea, si spinge in profondità all'interno dell'isolato per oltre 60 metri ed è sistemato - analogamente al Parco Sempione - secondo il modello “all'inglese“, in cui la posizione delle essenze non segue un disegno geometrico. Oltre ad avere il medesimo impianto volumetrico, infatti, gli alloggi rivolti verso l'interno godono di una percezione visiva dell'ambiente naturale simile a quella degli alloggi rivolti verso il Parco.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (art. 136)
  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse (01/06/1963)
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

La casa-albergo di via Bertani si trova all'interno di un sistema spaziale urbano che comprende due celebri monumenti neoclassici milanesi: l'Arco della Pace (1807-1838), costruito insieme ai due caselli daziari su progetto di Luigi Cagnola, e l'Arena (1806-1807) di Luigi Canonica. La casa, anche se inserita in una cortina edilizia di edifici borghesi costruiti tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, instaura un dialogo proprio con quei due grandi monumenti. La facciata, con la sovrapposizione di basamento e triplo ordine di loggiati, manifesta un linguaggio architettonico e una composizione che, pur essendo moderni, possono senza dubbio essere assimilati all'esperienza della classicità.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Guidarini Stefano, Salvadeo Pierluigi, Zerilli Micheal 1995 Itinerario n. 15. Minoletti e Milano Domus n. 774 No
Sumi Christian, Viati Navone Annalisa (a cura di) 2014 Giulio Minoletti. Architetto, urbanista e designer Mendrisio Academy Press, Silvana editoriale Mendrisio 72-75 Si
Triunveri Elena (a cura di) 2014 Giulio Minoletti, 1910-1981. Inventario analitico dell'archivio Mendrisio Academy Press, Silvana editoriale Mendrisio 186 No
Sacerdoti Pierfrancesco 2017 Sperimentazione tipologica e rapporto con il contesto nell'opera di Giulio Minoletti: la Casa albergo di via Bertani a Milano, in Loi Maria Cristina, Sumi Christian, Viati Navone Annalisa (a cura di), Giulio Minoletti. Lo spettacolo dell'architettura Mendrisio Academy Press, Silvana editoriale Mendrisio 387-395 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Giulio Minoletti Giulio Minoletti Università della Svizzera Italiana, Fondazione Archivio del Moderno, Mendrisio Casa albergo in via Bertani, Milano
Archivio Fognatura privata Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
La facciata su via Bertani La facciata su via Bertani Stefano Suriano - 2016
Scorcio su via Bertani verso l'Arco della Pace Scorcio su via Bertani verso l'Arco della Pace Stefano Suriano - 2016
Scorcio su via Bertani Scorcio su via Bertani Stefano Suriano - 2016
Fotopiano della facciata su via Bertani Fotopiano della facciata su via Bertani Stefano Suriano - 2016
L'edificio inserito nella cortina edilizia L'edificio inserito nella cortina edilizia Stefano Suriano - 2016
Pianta piano secondo sotterraneo, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965 Pianta piano secondo sotterraneo, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965 Archivio Fognatura Privata
Pianta piano primo sotterraneo, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965 Pianta piano primo sotterraneo, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965 Archivio Fognatura Privata
Pianta piano rialzato, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965 Pianta piano rialzato, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1965 Archivio Fognatura Privata
Sezione trasversale, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1966 Sezione trasversale, progetto di fognatura, soluzione non realizzata. Scala 1:100, 1966 Archivio Fognatura Privata
Scorcio su via Bertani Scorcio su via Bertani Andrea Costa - 2011
Dettaglio della facciata su via Bertani Dettaglio della facciata su via Bertani Andrea Costa - 2011
Dettaglio dell'accostamento con l'edificio limitrofo preesistente Dettaglio dell'accostamento con l'edificio limitrofo preesistente Andrea Costa - 2011
Interno, atrio Interno, atrio Andrea Costa - 2011
Interno, atrio, dettaglio Interno, atrio, dettaglio Andrea Costa - 2011
Interno, atrio, particolare illuminazione Interno, atrio, particolare illuminazione Andrea Costa - 2011
Dettaglio delle balconate continue della facciata sul giardino Dettaglio delle balconate continue della facciata sul giardino Andrea Costa - 2011
Dettaglio del triplo ordine di loggiati Dettaglio del triplo ordine di loggiati Andrea Costa - 2011

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
SAN Archivi degli Architetti - Giulio Minoletti Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Giulio Minoletti Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 05/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022