CHIESA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA
Scheda Opera
- Comune: Rende
- Località: Quattromiglia
- Denominazione: CHIESA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA
- Indirizzo: Viale della Resistenza
- Data: 1978 - 1985
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Raffaele Filippelli
Descrizione
L'impianto plano-volumetrico del complesso chiesastico è molto particolare e complesso:in primo luogo è particolare poiché sembra riferirsi, specialmente all'esterno, alla tradizione formale orientale; complesso perché adotta geometrie spaziali intricate e audaci.
La pianta si fonda sul quadrato e segue l’impianto viario cittadino con due lati contigui gli allineamenti stradali (via Resistenza e via Papa Giovanni XXIII), pur essendo compresa in una vasta area di pertinenza.
Alla forma quadrata maggiore si sovrappone una forma quadrata più piccola, che si sviluppa in alzato assumendo le fattezze di una piramide di considerevole altezza e che si lega al primo quadrato attraverso pareti fortemente inclinate contenenti grandi aperture in serie orizzontale.
Questo meccanismo compositivo vale per tre dei quattro lati in cui è diviso il corpo edilizio che risulta pertanto composto da due forme piramidali a base quadrata sovrapposte ma mancanti di un settore. La prima ‘piramide’, ampia e bassa comprende l'intero perimetro della chiesa e gli spazi laterali più periferici mentre la piramide minore copre l'aula vera e propria, è imperniata sul presbiterio e si sviluppa molto in altezza. Il quarto settore delle due piramidi sovrapposte comprende uno spazio claustrale di forma quadrata leggermente irregolare (trapezio rettangolo) e i due segmenti perpendicolari dell'edificio conventuale; esso sembra frutto di uno "slittamento" dei lati perpendicolari della piramide; la configurazione a profilo acuto verso l'alto sottolinea l'appartenenza ad un'unica formulazione progettuale ma anche il distacco dall'edificio a forma chiusa della chiesa.
Lo spazio interno risulta molto articolato e trova molte soluzioni di dettaglio capaci di stupire l'osservatore: l'altare è posto – su tre gradini circolari – al centro di un'aula apparentemente disarticolata ma che si conclude in modo unitario nello spazio piramidale maggiore; questa disarticolazione si deve alle tre parti periferiche della piramide di base che risultano sensibilmente più bassi e a base triangolare con copertura a due falde leggermente cuspidate sulla linea mediana; la loro profondità è accentuata dalla penombra ed il loro affaccio sullo spazio centrale maggiore è sottolineato da due pilastri cilindrici laterali a ciascuna parte e da una specie di profilo acuto superiore. La parete di fondo dell'area presbiteriale ha un'articolazione molto bizzarra: su più livelli, affiancata da due serie di tre pilastri cilindrici a tutta altezza, termina in una finestratura e in una sorta di lanternino slittato rispetto alla cuspide della piramide. La configurazione di questa parete, angolare rispetto al quarto settore mancante delle piramidi, risulta confusa per l'inserimento delle strutture dell'organo*.
Anche la distribuzione delle fonti di luce, ovvero i 24 finestroni maggiori ed altre finestre a fessura ben dislocate, produce effetti suggestivi.
All'esterno, nelle sue vicinanze si innalza una torre campanaria che sembra fuori contesto (forme tondeggianti, intonaco bianco e finestre tonde).
Alle forme architettoniche audaci, senza compromessi con la tradizione, si accompagna giustamente l'uso di materiali grezzi (cemento armato e ferro, lamiere zincate per le coperture, etc.), angoli vivi e talvolta acuti, spigoli marcati, non mancano di dare effetti di sincerità strutturale e formale che riporta il complesso nell'area della corrente architettonica del brutalismo ma con qualche anticipazione decostruttivista.
La struttura architettonica estrosa si inserisce bene nell'ambiente circostante e più in generale nella cittadina che accolto nella sua recente crescita urbanistica ed edilizia numerose prove di architetti in linea con la contemporaneità.
Info
- Progetto: 1978 - 1979
- Esecuzione: 1979 - 1985
- Committente: Diocesi Cosenza - Rende
- Proprietà: Nessuna opzione
- Destinazione originaria: Edificio di culto
Autori
- Strutture: Calcestruzzo armato
- Materiale di facciata: Intonaco; laterizio
- Coperture: Copertura a falde in calcestruzzo armato
- Serramenti: Vetro; metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Buono
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 38
- Particella: 271
Note
-
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Giraldi Gerardo | 2004 | Le chiese di Rende: itinerario di arte, memoria, spiritualità | Amministrazione comunale di Rende | Rende | 33-34 | Si |
Martorano Francesca | 2020 | L'Architettura in Calabria dal 1945 ad oggi | Iiriti | Reggio Calabria | 230-233 | Si |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la CalabriaTitolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano
Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 24/01/2025
Revisori:
Battaglia Laura 2022