Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA

Scheda Opera

  • Vista su prospetto principale
  • Scorcio prospetto laterale
  • Scorcio prospetto laterale
  • Particolare finestrature
  • Vista assiale aula
  • Scorcio aula
  • Vista altare e organo a canne
  • Particolare sostegni copertura
  • Particolare cappella laterale
  • Comune: Rende
  • Località: Quattromiglia
  • Denominazione: CHIESA DI SANT'ANTONIO DA PADOVA
  • Indirizzo: Viale della Resistenza
  • Data: 1978 - 1985
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Raffaele Filippelli
Descrizione

L'impianto plano-volumetrico del complesso chiesastico è molto particolare e complesso:in primo luogo è particolare poiché sembra riferirsi, specialmente all'esterno, alla tradizione formale orientale; complesso perché adotta geometrie spaziali intricate e audaci.
La pianta si fonda sul quadrato e segue l’impianto viario cittadino con due lati contigui gli allineamenti stradali (via Resistenza e via Papa Giovanni XXIII), pur essendo compresa in una vasta area di pertinenza.
Alla forma quadrata maggiore si sovrappone una forma quadrata più piccola, che si sviluppa in alzato assumendo le fattezze di una piramide di considerevole altezza e che si lega al primo quadrato attraverso pareti fortemente inclinate contenenti grandi aperture in serie orizzontale.
Questo meccanismo compositivo vale per tre dei quattro lati in cui è diviso il corpo edilizio che risulta pertanto composto da due forme piramidali a base quadrata sovrapposte ma mancanti di un settore. La prima ‘piramide’, ampia e bassa comprende l'intero perimetro della chiesa e gli spazi laterali più periferici mentre la piramide minore copre l'aula vera e propria, è imperniata sul presbiterio e si sviluppa molto in altezza. Il quarto settore delle due piramidi sovrapposte comprende uno spazio claustrale di forma quadrata leggermente irregolare (trapezio rettangolo) e i due segmenti perpendicolari dell'edificio conventuale; esso sembra frutto di uno "slittamento" dei lati perpendicolari della piramide; la configurazione a profilo acuto verso l'alto sottolinea l'appartenenza ad un'unica formulazione progettuale ma anche il distacco dall'edificio a forma chiusa della chiesa.
Lo spazio interno risulta molto articolato e trova molte soluzioni di dettaglio capaci di stupire l'osservatore: l'altare è posto – su tre gradini circolari – al centro di un'aula apparentemente disarticolata ma che si conclude in modo unitario nello spazio piramidale maggiore; questa disarticolazione si deve alle tre parti periferiche della piramide di base che risultano sensibilmente più bassi e a base triangolare con copertura a due falde leggermente cuspidate sulla linea mediana; la loro profondità è accentuata dalla penombra ed il loro affaccio sullo spazio centrale maggiore è sottolineato da due pilastri cilindrici laterali a ciascuna parte e da una specie di profilo acuto superiore. La parete di fondo dell'area presbiteriale ha un'articolazione molto bizzarra: su più livelli, affiancata da due serie di tre pilastri cilindrici a tutta altezza, termina in una finestratura e in una sorta di lanternino slittato rispetto alla cuspide della piramide. La configurazione di questa parete, angolare rispetto al quarto settore mancante delle piramidi, risulta confusa per l'inserimento delle strutture dell'organo*.
Anche la distribuzione delle fonti di luce, ovvero i 24 finestroni maggiori ed altre finestre a fessura ben dislocate, produce effetti suggestivi.
All'esterno, nelle sue vicinanze si innalza una torre campanaria che sembra fuori contesto (forme tondeggianti, intonaco bianco e finestre tonde).
Alle forme architettoniche audaci, senza compromessi con la tradizione, si accompagna giustamente l'uso di materiali grezzi (cemento armato e ferro, lamiere zincate per le coperture, etc.), angoli vivi e talvolta acuti, spigoli marcati, non mancano di dare effetti di sincerità strutturale e formale che riporta il complesso nell'area della corrente architettonica del brutalismo ma con qualche anticipazione decostruttivista.
La struttura architettonica estrosa si inserisce bene nell'ambiente circostante e più in generale nella cittadina che accolto nella sua recente crescita urbanistica ed edilizia numerose prove di architetti in linea con la contemporaneità.

Info
  • Progetto: 1978 - 1979
  • Esecuzione: 1979 - 1985
  • Committente: Diocesi Cosenza - Rende
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: Edificio di culto
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Raffaele Filippelli Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Intonaco; laterizio
  • Coperture: Copertura a falde in calcestruzzo armato
  • Serramenti: Vetro; metallo
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Questo meccanismo compositivo vale per tre dei quattro lati in cui è diviso il corpo edilizio che risulta pertanto composto da due forme piramidali a base quadrata sovrapposte ma mancanti di un settore. La prima ‘piramide’, ampia e bassa comprende l'intero perimetro della chiesa e gli spazi laterali più periferici mentre la piramide minore copre l'aula vera e propria, è imperniata sul presbiterio e si sviluppa molto in altezza. Il quarto settore delle due piramidi sovrapposte comprende uno spazio claustrale di forma quadrata leggermente irregolare (trapezio rettangolo) e i due segmenti perpendicolari dell'edificio conventuale; esso sembra frutto di uno "slittamento" dei lati perpendicolari della piramide; la configurazione a profilo acuto verso l'alto sottolinea l'appartenenza ad un'unica formulazione progettuale ma anche il distacco dall'edificio a forma chiusa della chiesa.
Lo spazio interno risulta molto articolato e trova molte soluzioni di dettaglio capaci di stupire l'osservatore: l'altare è posto – su tre gradini circolari – al centro di un'aula apparentemente disarticolata ma che si conclude in modo unitario nello spazio piramidale maggiore; questa disarticolazione si deve alle tre parti periferiche della piramide di base che risultano sensibilmente più bassi e a base triangolare con copertura a due falde leggermente cuspidate sulla linea mediana; la loro profondità è accentuata dalla penombra ed il loro affaccio sullo spazio centrale maggiore è sottolineato da due pilastri cilindrici laterali a ciascuna parte e da una specie di profilo acuto superiore. La parete di fondo dell'area presbiteriale ha un'articolazione molto bizzarra: su più livelli, affiancata da due serie di tre pilastri cilindrici a tutta altezza, termina in una finestratura e in una sorta di lanternino slittato rispetto alla cuspide della piramide. La configurazione di questa parete, angolare rispetto al quarto settore mancante delle piramidi, risulta confusa per l'inserimento delle strutture dell'organo*.
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All'esterno, nelle sue vicinanze si innalza una torre campanaria che sembra fuori contesto (forme tondeggianti, intonaco bianco e finestre tonde).
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: 38
  • Particella: 271

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Giraldi Gerardo 2004 Le chiese di Rende: itinerario di arte, memoria, spiritualità Amministrazione comunale di Rende Rende 33-34 Si
Martorano Francesca 2020 L'Architettura in Calabria dal 1945 ad oggi Iiriti Reggio Calabria 230-233 Si

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista su prospetto principale Vista su prospetto principale F. Marino - 2017
Scorcio prospetto laterale Scorcio prospetto laterale F. Marino - 2017
Scorcio prospetto laterale Scorcio prospetto laterale F. Marino - 2017
Particolare finestrature Particolare finestrature F. Marino - 2017
Vista assiale aula Vista assiale aula F. Marino - 2017
Scorcio aula Scorcio aula F. Marino - 2017
Vista altare e organo a canne Vista altare e organo a canne F. Marino - 2017
Particolare sostegni copertura Particolare sostegni copertura F. Marino - 2017
Particolare cappella laterale Particolare cappella laterale F. Marino - 2017

Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la Calabria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano


Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Battaglia Laura 2022