Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PADIGLIONE DEL VENEZUELA

Scheda Opera

  • disegni: pianta piano terra e alzato
  • vista del passaggio verso l'esterno
  • dettaglio della copertura e dello spazio espositivo all'esterno
  • vista laterale
  • Comune: Venezia
  • Località: Castello
  • Denominazione: PADIGLIONE DEL VENEZUELA
  • Indirizzo: Biennale di Venezia, sede dei Giardini di Castello
  • Data: 1953 - 1956
  • Tipologia: Padiglioni espositivi
  • Autori principali: Carlo Scarpa, Valeriano Pastor
Descrizione

Scarpa riceve da Graziano Gasparini, pittore e architetto, nel 1953, l'incarico della realizzazione del padiglione, da collocare tra il padiglione svizzero ed il cubo piramidale dell’URSS. La vicinanza a questi padiglioni orienta la scelta verso una forma sobria, piuttosto elevata in altezza. Il padiglione è suddiviso in tre ambienti: lo spazio scoperto del Patio, la Sala dei disegni, coperta da una soletta cava in cemento armato con decorazioni a rilievo a righe sostenuta da sei pilastri in acciaio, e il muro di cinta del Padiglione Svizzero. Gli altri ambienti sono caratterizzati da aperture a nastro in cristallo.



"La struttura, progettata tra ottobre e dicembre ‘53, viene costruita a partire da aprile 1954 e conclusa nel giugno del ‘56. È collocata tra l’edificio della Svizzera e quello della Russia, e composta da tre ambiti espositivi. Il primo, al quale si accede superato il patio aperto d’ingresso, viene definito Sala dei Disegni; questo spazio è coperto da un soletta cava in cemento armato - con l’intradosso decorato a rilievo da un motivo a righe- sostenuta da sei pilastrini gemini d’acciaio, di diverso orientamento, uniti da un giunto composto da lamine alternate di ferro e ottone. Tale ambito, limitato verso la Laguna da un
grande pannello fisso, può essere chiuso mediante pannelli opachi e traforati, parti vetrate e il movimento di un secondo pannello di sei metri di lunghezza rotante ellitticamente, costituito da un ossatura di ferro rivestita all’esterno da asticelle di legno bruciato e spazzolato, e all’interno (verso la sala espositiva) di panforte verniciato di bianco; la parete fissa è costruita con gli stessi materiali. Da questo primo ambito, si passa a due spazi espositivi di impianto analogo ma differenti per dimensione, detti Sala Maggiore e Sala Minore, realizzati in calcestruzzo lasciato a vista esternamente; i lati minori sono aperti, sia verso l’interno che verso l’esterno, da un sequenza di nastri di cristallo ultraforte che girano ad angolo sul soffitto dando luce alle sale. Le pareti sono intonacate fino alle finestre di marmorino bianco rustico, mentre i soffitti delle sale espositive maggiore e minore, vengono tinteggiati rispettivamente di azzurro plumbeo e giallo intenso; la pavimentazione è in cemento con ghiaietto lavato. I tre spazi espositivi sono uniti da una pensilina lunga metri 21.80 di legno e ferro, rivestita all’interno da listelli di quercia e all’esterno da una copertura in lastre di piombo.
Sulla parete esterna della Sala Maggiore, è collocato il profilo geografico in rame della repubblica venezuelana. A ridosso del muro del padiglione svizzero, viene posizionato il plinto di cemento armato che sostiene l’asta della bandiera in acciaio, alta 10 metri. Infine, il muro di recinzione che chiude il perimetro del Padiglione del Venezuela verso la Laguna è sostenuto da pilastrini sagomati di calcestruzzo.
Attualmente molti degli elementi descritti - pannelli, decorazioni, cromatismo - non sono più esistenti".
http://mapserver.iuav.it/website/darcven/schede/VEBI006.pdf

Info
  • Progetto: 1953 - 1954
  • Esecuzione: 1954 - 1956
  • Tipologia Specifica: Padiglione espositivo
  • Committente: Repubblica del Venezuela
  • Proprietà: Nessuna opzione
  • Destinazione originaria: museale
  • Destinazione attuale: museale
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Carlo Maschietto Collaboratore Progetto Visualizza Profilo http://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Maschietto/index.htm NO
Valeriano Pastor Collaboratore Progetto Visualizza Profilo http://www.iuav.it/ARCHIVIO-P/ARCHIVIO/collezioni/Pastor-Val/index.htm SI
Carlo Scarpa Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55412 SI
  • Strutture: cemento armato per gli ambienti; montanti in acciaio per il patio
  • Materiale di facciata: cemento a vista
  • Coperture: solette in cemento armato
  • Serramenti: nastri di cristallo ultraforte che girano ad angolo sul soffitto delle due sale espositive; pannelli in vetro per la chiusura del patio
  • Stato Strutture: Mediocre
  • Stato Materiale di facciata: Mediocre
  • Stato Coperture: Mediocre
  • Stato Serramenti: Mediocre

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"La struttura, progettata tra ottobre e dicembre ‘53, viene costruita a partire da aprile 1954 e conclusa nel giugno del ‘56. È collocata tra l’edificio della Svizzera e quello della Russia, e composta da tre ambiti espositivi. Il primo, al quale si accede superato il patio aperto d’ingresso, viene definito Sala dei Disegni; questo spazio è coperto da un soletta cava in cemento armato - con l’intradosso decorato a rilievo da un motivo a righe- sostenuta da sei pilastrini gemini d’acciaio, di diverso orientamento, uniti da un giunto composto da lamine alternate di ferro e ottone. Tale ambito, limitato verso la Laguna da un
grande pannello fisso, può essere chiuso mediante pannelli opachi e traforati, parti vetrate e il movimento di un secondo pannello di sei metri di lunghezza rotante ellitticamente, costituito da un ossatura di ferro rivestita all’esterno da asticelle di legno bruciato e spazzolato, e all’interno (verso la sala espositiva) di panforte verniciato di bianco; la parete fissa è costruita con gli stessi materiali. Da questo primo ambito, si passa a due spazi espositivi di impianto analogo ma differenti per dimensione, detti Sala Maggiore e Sala Minore, realizzati in calcestruzzo lasciato a vista esternamente; i lati minori sono aperti, sia verso l’interno che verso l’esterno, da un sequenza di nastri di cristallo ultraforte che girano ad angolo sul soffitto dando luce alle sale. Le pareti sono intonacate fino alle finestre di marmorino bianco rustico, mentre i soffitti delle sale espositive maggiore e minore, vengono tinteggiati rispettivamente di azzurro plumbeo e giallo intenso; la pavimentazione è in cemento con ghiaietto lavato. I tre spazi espositivi sono uniti da una pensilina lunga metri 21.80 di legno e ferro, rivestita all’interno da listelli di quercia e all’esterno da una copertura in lastre di piombo.
Sulla parete esterna della Sala Maggiore, è collocato il profilo geografico in rame della repubblica venezuelana. A ridosso del muro del padiglione svizzero, viene posizionato il plinto di cemento armato che sostiene l’asta della bandiera in acciaio, alta 10 metri. Infine, il muro di recinzione che chiude il perimetro del Padiglione del Venezuela verso la Laguna è sostenuto da pilastrini sagomati di calcestruzzo.
Attualmente molti degli elementi descritti - pannelli, decorazioni, cromatismo - non sono più esistenti". 
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Nel 1996 è stato redatto a cura di Francesco Rovetta un progetto di  restauro, ancora in attesa di attuazione. 
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo architettonico
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

L’esecuzione dell’opera si rivela difficoltosa in termini di tempistiche. Il progetto di massima viene approvato a gennaio del 1954. I lavori iniziano ad aprile, rendendo impossibile l’inaugurazione del padiglione e per metà settembre. Solo ad Ottobre il padiglione venezuelano viene inaugurato con un vernissage “al grezzo”, privo di porte, rifiniture, serramenti. Tra telegrammi, solleciti e ritardi il padiglione Venezuela è definitivamente ultimato solo il primo Giugno 1956: con un ritardo di circa tre anni. Nel 1996 è stato redatto a cura di Francesco Rovetta un progetto di restauro, ancora in attesa di attuazione.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Mulazzani Marco I padiglioni della Biennale. Venezia 1887-1993 Electa Milano 94-99 Si
1956 Il padiglione del Venezuela alla Biennale Domus n. 323 Milano 11-14 Si
Tentori Francesco 1956 Un padiglione di Carlo Scarpa alla Biennale di Venezia Casabella Continuità n. 212 Milano 19-30 Si
Dal Co Francesco, Mazzariol Giuseppe 1984 Carlo Scarpa. Opera completa Electa Milano 115 No
1996 Carlo Scarpa. Pabellòn de Venezuela en Venecia - El Proyecto di Restauraciòn/Carlo Scarpa. Padiglione del Venezuela a Venezia Il Progetto di Restauro Padova No
Franco Fabrizia 1998 Carlo Scarpa. Padiglioni espositivi (1950, 1954, 1961) Unicopli Milano No
Lanzarini Orietta 2003 Carlo Scarpa. L'architetto e le arti. Gli anni della BIennale di Venezia 1948-1972 Marsilio Venezia 135-154 Si
Rovetta Francesco 2004 Progetto di restauro e ripristino del Padiglione del Venezuela ai Giardini della Biennale di Venezia, in Kurt W. Foster, Marini Paola (a cura di), Studi su Carlo Scarpa 2000-2002 Marsilio Venezia 371-391 No
Di Martino Enzo 2005 The history of the Venice Biennale: 1895- 2005 : visual arts, architecture, cinema, dance, music, theatre Papiro Arte Venezia No
Bruschi Greta 2005 Il calcestruzzo nelle architetture di Carlo Scarpa: forme, alterazioni, interventi Editrice Compositori Bologna 201-202 No
Cappellato Gabriele 2008 Venezia: architettura contemporanea Editrice Compositori Bologna 29 No
Biraghi Marco, Ferlenga Alberto 2012 Architettura del Novecento Einaudi Torino 991 No
Scarpa Carlo 2015 I disegni di Carlo Scarpa per la Biennale di Venezia: Architetture e progetti (1948-1968) Gangemi Editore Roma 27-32 Si

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fototeca Carlo Scarpa Carlo Scarpa Fototeca Cisa Palladio Padiglione del Venezuela
Fondo Carlo Scarpa Carlo Scarpa Archivio Carlo Scarpa Padiglione del Venezuela
La Biennale di Venezia. Fondo storico Carlo Scarpa Archivio Storico Arti Contemporanee ASAC Padiglione del Venezuela

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
disegni: pianta piano terra e alzato disegni: pianta piano terra e alzato
vista del passaggio verso l'esterno vista del passaggio verso l'esterno
dettaglio della copertura e dello spazio espositivo all'esterno dettaglio della copertura e dello spazio espositivo all'esterno
vista laterale vista laterale

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio Carlo Scarpa Visualizza
MAXXI Patrimonio - Carlo Scarpa Visualizza
SAN Archivi degli Architetti - Carlo Scarpa Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Carlo Scarpa Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: IUAV Venezia - Dipartimento di Storia dell'Architettura
Responsabile scientifico: Francesco Dal Co


Scheda redatta da Roberta Martinis, Matteo D'Ambros, Luka Skansi
creata il 31/12/2015
ultima modifica il 17/05/2024

Revisori:

Menzietti Giulia 2021