Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CASA PEROTTI

Scheda Opera

  • Vista del fronte est con l’ingresso principale, 2019
  • Vista del fronte est con l’ingresso principale, 2019
  • Vista del fronte est, 2019
  • Vista del fronte est, 2019
  • Vista del fronte est, 2019
  • Ivrea. Perimetrazione nominated property e buffer zone su base ortofoto, 2018
  • Comune: Ivrea
  • Località: Monte Bidasio
  • Denominazione: CASA PEROTTI
  • Indirizzo: Via del Lys
  • Data: 1958 - 1959
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Emilio Aventino Tarpino, Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti UCCD
Descrizione

1. Opera originaria

«Tra le prime opere in cui Tarpino enuncia con chiarezza la transizione verso un linguaggio più tradizionale, vi è il complesso di architetture di via del Lys a Ivrea, progettate tra il 1958 e il 1960, in un’area prossima al complesso di fabbriche di via Jervis. L’esempio più significativo è casa Perotti, architettura che manifesta il maggior numero di sperimentazioni sia in pianta che in alzato. La pianta di casa Perotti è asimmetrica e sinuosa, molto diversa dagli esempi visti in precedenza, ottenuta dai lievi scostamenti che subiscono le pareti perimetrali dell’edificio, piccole rotazioni volte a ricavare degli affacci sul paesaggio che, nonostante la ridotta estensione, rendono la percezione verso gli spazi esterni più articolata. L’assetto distributivo della casa vede la cucina, a forma pentagonale, in diretta comunicazione sia con il soggiorno sia con l’ingresso. Il soggiorno, l’ambiente più importante della casa, occupa l’intera porzione sud-ovest della pianta; la presenza di tre ampie aperture poste su tre lati diversi garantisce all’ingresso abbondante luce durante tutta la giornata. Un lungo corridoio mette infine in relazione l’ingresso con la zona notte, formata da tre camere e un bagno, posti tutti allo stesso livello. Il progetto di casa Perotti è per Tarpino occasione per conformare le esigenze funzionali dettate dalla committenza a una soluzione spaziale che rielabora le condizioni paesaggistiche del lotto, tramite la disposizione e il trattamento delle pareti perimetrali». (Carlo Olmo, Patrizia Bonifazio, Luca Lazzarini, Le case Olivetti a Ivrea. L’Ufficio Consulenza Case Dipendenti ed Emilio A. Tarpino, il Mulino, Bologna, 2018, p. 145)

«[…] Nell’area sono presenti alcuni esempi significativi dell’originale programma di housing, quantitativamente e qualitativamente rilevante, promosso dalla Società Olivetti e diretto dall’Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti (UCCD), quali […] Villa Prelle (corso Jervis n. 39; 1951), Casa Stratta (strada Monte Navale n. 8e; 1951), Casa Morucci (via del Lys n.11; 1958) e Casa Perotti (via del Lys n. 9; 1958)». (Dossier di Candidatura “Ivrea Città Industriale del XX secolo”, Ivrea 2018, p. 48)

«La villa unifamiliare denominata Casa Perotti a Ivrea venne progettata dall'Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti (UCCO). Tale ufficio, diretto dall'architetto Emilio Aventino Tarpino (1923-1990), aveva il compito di fornire assistenza ai dipendenti Olivetti nella costruzione, riparazione o adattamento delle loro abitazioni. L'ufficio concedeva prestiti con interesse del 4% e sino alla copertura del 60% dell'intera spesa e forniva gratuitamente il progetto e la direzione lavori. La struttura elaborò, tra 1949 e il il 1969, più di 600 progetti e, con la sua attività, contribuì a creare un paesaggio edilizio di notevole qualità formale e costruttiva, quale oggi appare. Le case progettate dall'UCCD sono edifici unifamiliari, studiati tipologicamente, tenendo conto delle aspirazioni sociali dei dipendenti, formate da un vocabolario di pochi elementi compositivi che, combinati insieme, permettono una grande varietà di soluzioni architettoniche. Casa Perotti è ubicata in via del Lys a Ivrea. Tarpino progettò l'abitazione unifamiliare nel 1958 per la famiglia di Luigi Perotti, autista di Adriano Olivetti, oltreché suo uomo di fiducia, non troppo lontano dalla residenza privata dell'industriale, ora sede dell'omonima Fondazione. Il 19 luglio 1958 si ottenne l'autorizzazione a costruire; il 21 ottobre 1959 venne stilata la relazione tecnica a cura dell'ufficiale sanitario e del Capo dell'Ufficio Tecnico in cui si dichiarava l'abitabilità. L'abitazione sorge sull'area definita dall'allora Piano Regolatore "Residenziale panoramica", in un lotto caratterizzato da forte pendenza. La pianta è elaborata ed asimmetrica e si adatta alla morfologia del terreno. Le strutture murarie dell'edificio sono fortemente influenzate dall'andamento delle curve di livello: la conseguente forma sinuosa è pertanto diretta conseguenza dell'andamento morfologico del lotto. A differenza di altri progetti dell'UCCD, dove la traccia della forma in pianta e l'organizzazione generale degli ambienti derivano più marcatamente dalle esigenze della committenza, con Villa Perotti il paesaggio maggiormente condiziona sia l'architettura che l'assetto generale dell'edificio. Gli spazi interni risultano figure geometriche irregolari a causa della complessa forma dell'architettura; la cucina assume l'aspetto d'un ambiente pentagonale in doppia comunicazione sia con il soggiorno che con l'ingresso. Il soggiorno, a sua volta, occupa interamente la porzione sudorientale della pianta; la presenza di tre ampie aperture su tre lati permette, poi, l'ingresso dei raggi solari in ogni momento della giornata. Un lungo corridoio unisce l'ingresso con la zona notte, formata da tre camere e un bagno. L'edificio assume pertanto il valore di un'architettura che, partendo da esigenze funzionali ben determinate e dettate dalla committenza, le rielabora in base alla morfologia del terreno e alle caratteristiche paesaggistiche del lotto. Particolari artifici formali rendono l'architettura capace, adattandosi al pendio, di catturare scorci paesaggistici suggestivi: i muri perimetrali, disegnati a formare varie angolazioni, permettono affacci sul paesaggio di notevole suggestione, ad esempio in una delle tre camere, dove il muro perimetrale ruota a creare un'apertura finestrata, il cui piano forma un angolo di 90° con la precedente superficie muraria, come pure nel locale bagno. L'attenzione del progettista a catturare gli scorci e le vedute non emerge solamente nell'organizzazione degli spazi interni dell'edificio, ma anche di quelli esterni. In tale ambito la presenza del balcone, la cui forma si adatta perfettamente all'insieme dell'architettura, dilata idealmente lo spazio interno verso l'esterno. Ne deriva, alfine, una classica architettura, dal caratteristico disegno proprio degli anni Cinquanta del Novecento, con facciate miste intonaco, mattoni, pietra e copertura a falde elaborate a padiglione». ("Relazione storica descrittiva", in Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Piemonte MiBACT, DCR n. 6/2019).

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

L’architettura mantiene la sua destinazione originaria a residenza unifamiliare e non presenta all’esterno trasformazioni che abbiano alterato i caratteri del progetto originario. L'edificio è in buono stato di conservazione e non emerge la presenza di gravi fenomeni di degrado.

Casa Perotti è tra le architetture incluse nella core zone del sito “Ivrea, città industriale del XX secolo” inserito nel 2018 nella World Heritage List dell'UNESCO. (http://whc.unesco.org/en/list/1538).

Nel 2019 l'edificio ha avuto la Dichiarazione di interesse culturale particolarmente importante ai sensi degli artt. 10, c. 3, lett. a) e d) e 13 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.

(Scheda a cura di Stefania Dassi MiBACT SR-PIE con Bianca Guiso, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1958 -
  • Esecuzione: - 1959
  • Tipologia Specifica: Casa unifamiliare
  • Committente: Luigi Perotti
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Casa unifamiliare
  • Destinazione attuale: Casa unifamiliare
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti UCCD Progetto architettonico Progetto SI
Emilio Aventino Tarpino Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: Mattoni paramano e riquadrature di intonaco in malta di calce e cemento.
  • Coperture: Copertura del fabbricato in tegole piane
  • Serramenti: Serramenti in legno
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Mediocre

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«[…] Nell’area sono presenti alcuni esempi significativi dell’originale programma di housing, quantitativamente e qualitativamente rilevante, promosso dalla Società Olivetti e diretto dall’Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti (UCCD), quali […] Villa Prelle (corso Jervis n. 39; 1951), Casa Stratta (strada Monte Navale n. 8e; 1951), Casa Morucci (via del Lys n.11; 1958) e Casa Perotti (via del Lys n. 9; 1958)». (Dossier di Candidatura “Ivrea Città Industriale del XX secolo”, Ivrea 2018, p. 48)

«La villa unifamiliare denominata Casa Perotti a Ivrea venne progettata dall'Ufficio Consulenza Case Dipendenti Olivetti (UCCO). Tale ufficio, diretto dall'architetto Emilio Aventino Tarpino (1923-1990), aveva il compito di fornire assistenza ai dipendenti Olivetti nella costruzione, riparazione o adattamento delle loro abitazioni. L'ufficio concedeva prestiti con interesse del 4% e sino alla copertura del 60% dell'intera spesa e forniva gratuitamente il progetto e la direzione lavori. La struttura elaborò, tra 1949 e il il 1969, più di 600 progetti e, con la sua attività, contribuì a creare un paesaggio edilizio di notevole qualità formale e costruttiva, quale oggi appare. Le case progettate dall'UCCD sono edifici unifamiliari, studiati tipologicamente, tenendo conto delle aspirazioni sociali dei dipendenti, formate da un vocabolario di pochi elementi compositivi che, combinati insieme, permettono una grande varietà di soluzioni architettoniche. Casa Perotti è ubicata in via del Lys a Ivrea. Tarpino progettò l'abitazione unifamiliare nel 1958 per la famiglia di Luigi Perotti, autista di Adriano Olivetti, oltreché suo uomo di fiducia, non troppo lontano dalla residenza privata dell'industriale, ora sede dell'omonima Fondazione. Il 19 luglio 1958 si ottenne l'autorizzazione a costruire; il 21 ottobre 1959 venne stilata la relazione tecnica a cura dell'ufficiale sanitario e del Capo dell'Ufficio Tecnico in cui si dichiarava l'abitabilità. L'abitazione sorge sull'area definita dall'allora Piano Regolatore "Residenziale panoramica", in un lotto caratterizzato da forte pendenza. La pianta è elaborata ed asimmetrica e si adatta alla morfologia del terreno. Le strutture murarie dell'edificio sono fortemente influenzate dall'andamento delle curve di livello: la conseguente forma sinuosa è pertanto diretta conseguenza dell'andamento morfologico del lotto. A differenza di altri progetti dell'UCCD, dove la traccia della forma in pianta e l'organizzazione generale degli ambienti derivano più marcatamente dalle esigenze della committenza, con Villa Perotti il paesaggio maggiormente condiziona sia l'architettura che l'assetto generale dell'edificio. Gli spazi interni risultano figure geometriche irregolari a causa della complessa forma dell'architettura; la cucina assume l'aspetto d'un ambiente pentagonale in doppia comunicazione sia con il soggiorno che con l'ingresso. Il soggiorno, a sua volta, occupa interamente la porzione sudorientale della pianta; la presenza di tre ampie aperture su tre lati permette, poi, l'ingresso dei raggi solari in ogni momento della giornata. Un lungo corridoio unisce l'ingresso con la zona notte, formata da tre camere e un bagno. L'edificio assume pertanto il valore di un'architettura che, partendo da esigenze funzionali ben determinate e dettate dalla committenza, le rielabora in base alla morfologia del terreno e alle caratteristiche paesaggistiche del lotto. Particolari artifici formali rendono l'architettura capace, adattandosi al pendio, di catturare scorci paesaggistici suggestivi: i muri perimetrali, disegnati a formare varie angolazioni, permettono affacci sul paesaggio di notevole suggestione, ad esempio in una delle tre camere, dove il muro perimetrale ruota a creare un'apertura finestrata, il cui piano forma un angolo di 90° con la precedente superficie muraria, come pure nel locale bagno. L'attenzione del progettista a catturare gli scorci e le vedute non emerge solamente nell'organizzazione degli spazi interni dell'edificio, ma anche di quelli esterni. In tale ambito la presenza del balcone, la cui forma si adatta perfettamente all'insieme dell'architettura, dilata idealmente lo spazio interno verso l'esterno. Ne deriva, alfine, una classica architettura, dal caratteristico disegno proprio degli anni Cinquanta del Novecento, con facciate miste intonaco, mattoni, pietra e copertura a falde elaborate a padiglione». ("Relazione storica descrittiva", in Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale del Piemonte MiBACT, DCR n. 6/2019).

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  

L’architettura mantiene la sua destinazione originaria a residenza unifamiliare e non presenta all’esterno trasformazioni che abbiano alterato i caratteri del progetto originario. L'edificio è in buono stato di conservazione e non emerge la presenza di gravi fenomeni di degrado.

Casa Perotti è tra le architetture incluse nella core zone del sito “Ivrea, città industriale del XX secolo” inserito nel 2018 nella World Heritage List dell'UNESCO. (http://whc.unesco.org/en/list/1538).

Nel 2019 l'edificio ha avuto la Dichiarazione di interesse culturale particolarmente importante ai sensi degli artt. 10, c. 3, lett. a) e d) e 13 del D.Lgs. 42/2004 e s.m.i.

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  • Vincolo: Vincolata
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  • Data Provvedimento: D.C.R. 08/01/2019, n. 6
  • Riferimento Normativo: D. Lgs 42/2004 art. 10, c. 3, lett. a) e d)
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: C.F.
  • Particella: 78

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Bonifazio Patrizia, Giacopelli Enrico 2007 Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio dell'architettura moderna a Ivrea Allemandi Torino 64 No
Olmo Carlo, Bonifazio Patrizia, Lazzarini Luca 2018 Il paesaggio futuro. Letture e norme per il patrimonio delLe case Olivetti a Ivrea. L’Ufficio Consulenza Case Dipendenti ed Emilio A. Tarpino il Mulino Bologna 145 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del fronte est con l’ingresso principale, 2019 Vista del fronte est con l’ingresso principale, 2019 Bianca Guiso - 2019
Vista del fronte est con l’ingresso principale, 2019 Vista del fronte est con l’ingresso principale, 2019 Bianca Guiso - 2019
Vista del fronte est, 2019 Vista del fronte est, 2019 Bianca Guiso - 2019
Vista del fronte est, 2019 Vista del fronte est, 2019 Bianca Guiso - 2019
Vista del fronte est, 2019 Vista del fronte est, 2019 Bianca Guiso - 2019
Ivrea. Perimetrazione nominated property e buffer zone su base ortofoto, 2018 Ivrea. Perimetrazione nominated property e buffer zone su base ortofoto, 2018 Tratto da - Dossier di Candidatura WHL “Ivrea Città Industriale del XX secolo” 2018

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
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Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Stefania Dassi con Bianca Guiso
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 24/01/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2021