EX CINEMA ORCHIDEA - SUPERCINEMA
Scheda Opera
- Comune: Reggio di Calabria
- Denominazione: EX CINEMA ORCHIDEA - SUPERCINEMA
- Indirizzo: Via Palamolla
- Data: 1950 - 1959
- Tipologia: Edifici per lo spettacolo
- Autori principali: Pasquale Sfameni
Descrizione
L'edificio si suddivide in due parti: la parte rettangolare, la maggiore delle due, è occupata dalla sala di proiezione, posta al di sopra di un piano interrato nel quale trovano posto gli ambienti di servizio del cinema ed un bar; la seconda parte, di forma trapezoidale e di dimensioni di molto inferiori, si sviluppa per quattro livelli abitativi.
Il cinema è stato inaugurato nel 1951 ed è stato dismesso nel 1970. Adesso versa in uno stato di totale abbandono e degrado, eppure la sua qualità architettonica non era affatto insignificante in rapporto al clima culturale della metà del XX secolo e alla sua dislocazione in uno dei siti più significativi della città (la via Marina Alta o Corso Vittorio Emanuele).
Il progettista sottolinea il corpo d'angolo allocandovi l'atrio del Cinema con la biglietteria, l'ingresso al bar-caffè, la rampa di avvio di una scala ellittica che dà accesso alla tribuna e al piano cantinato. Defilato, all'estremità sud del lotto, è l'ingresso agli appartamenti annessi all'edificio ma autonomi.
La sala cinematografica è semplicemente rettangolare, con cabina e grande schermo opposti; la sua altezza è doppia in quanto alla platea si sovrappone in parte la tribuna, al cui livello di calpestio si arriva dalla scala ellittica che serve, a questo livello, anche i bagni annessi al cinema.
I disegni allegati (conservati sia all'archivio di Stato di Reggio Calabria che all'Archivio Storico del Comune medesimo), relativi al primo progetto (ing. Sfameni) poi integrati dalle correzioni statiche e dall'introduzione di un'altra porzione di piano cantinato (ing. Paparatti), mostrano con chiarezza una distribuzione razionale delle funzioni.
Appaiono diversi i prospetti, forse per l'apporto del nuovo direttore dei lavori (ing. Lucio Coppola) che subentra in corso d'opera.
Le due destinazioni d'uso dell'edificio corrispondono a due risoluzioni di prospetto diverse.
In primo luogo, i prospetti laterale e posteriore dichiarano esplicitamente una funzione particolare dell'edificio: vi si trovano le uscite di sicurezza e le aperture per l'areazione della sala cinematografica riunite in verticale entro un risalto della muratura; sul prospetto laterale esse sono interrotte in orizzontale da una pensilina.
In secondo luogo, la risoluzione dell'angolo è leggermente posta in risalto nei disegni di prospetto ma molto di più nella realizzazione: il suo volume prismatico su base quadrata è segnato in verticale da una serie di "solchi" contenenti piccole finestre a sviluppo verticale che accentuano l'allusione ad una torre angolare; questa risoluzione fa riferimento al linguaggio modernista ancora in auge in quegli anni a Reggio Calabria;
Infine, la parte abitativa, benché di superficie ridotta, occupa la parte più ambita del lotto, ovvero l'affaccio sulla via Marina Alta.
Questa parte dell’edificio si sviluppa – al primo piano e al secondo – con un solo appartamento per livello, allo scopo di lasciare spazio all’aumento verticale degli ambienti di supporto alla sala cinematografica (atrio e corpo-scala); mentre al terzo piano sono stati ricavati due appartamenti, di cui uno raggiungibile attraverso un balcone-ballatoio che affaccia sul tetto del cinema.
In tutti e tre i piani erano previste ampie finestre e, al centro del prospetto, un balcone che nella realtà è diventato continuo per tutta la lunghezza del prospetto ma senza particolari risoluzioni formali. Queste diversità fanno subito comprendere che l'edificio ha una duplice destinazione d'uso.
La sua singolare configurazione, accentuata in origine anche dai trattamenti superficiali degli intonaci (striature orizzontali su via Zaleuco, per esempio) e dai "movimenti" delle superfici, oltre che dall'accento posto sul corpo d'angolo, ne facevano uno dei pochi coraggiosi esempi di architettura "modernista" degli anni Sessanta costruiti a Reggio Calabria.
La sua importanza di testimone di un'epoca è sottolineata dal fatto esso è stato oggetto di alcune interessanti tesi di laurea, promosse dall’ateneo reggino, che ne hanno progettato il restauro e la rivitalizzazione.
Info
- Progetto: 1950 - 1950
- Esecuzione: 1959 - 1959
- Committente: Salvatore Ziino Colanino e Carmelo Paladino
- Proprietà: Proprietà pubblica
- Destinazione originaria: Cinema
- Destinazione attuale: in disuso
Autori
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: intonaco
- Coperture: a falde
- Serramenti: metallo; vetro
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Mediocre
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: 125
- Particella: 65
Note
L'ex Cinema orchidea è stato oggetto, nel 2021, di un concorso di progettazione per la riconversione della struttura nel “Mediterranean cultural gate”, sovvenzionato con i fondi dei Patti per il Sud.
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Marcianò Giuseppe | 2000 | Il circolo del cinema Sequenze e la rivista Cineclub: l’associazionismo cinematografico a Reggio Calabria negli anni Cinquanta | Città del Sole Edizioni | Reggio Calabria | Si | |
Martorano Francesca | 2020 | L'Architettura in Calabria dal 1945 ad oggi | Iiriti | Reggio Calabria | 56-57 | Si |
Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
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Fondo Genio Civile | Sfameni Pasquale | Archivio Storico Comunale di Reggio Calabria | Supercinema (1959) |
Allegati
Criteri
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato regionale per la CalabriaTitolare della ricerca: Università degli Studi di Mediterranea di Reggio Calabria - Dipartimento PAU
Responsabile scientifico: Francesca Martorano
Scheda redatta da Ferdinando Marino
creata il 31/12/2006
ultima modifica il 24/01/2025
Revisori:
Battaglia Laura 2022