MUSEO ARCHEOLOGICO
Scheda Opera
- Comune: Grammichele
- Denominazione: MUSEO ARCHEOLOGICO
- Indirizzo: Piazza Carlo Maria Carafa
- Data: 1995 - 1997
- Tipologia: Musei e Aree archeologiche
- Autori principali: Aurelio Cantone
Descrizione
Granmichele, noto centro della ricostruzione seguita al sisma del 1693, custodisce nel suo territorio una notevole quantità di testimonianze della colonizzazione greca che continuano a svelarsi alla ricerca archeologica. I suoi pezzi più importanti, rinvenuti prima della istituzione delle Soprintendenze provinciali, si trovano nel Museo Orsi di Siracusa; per i reperti rinvenuti successivamente, l'iniziativa congiunta dell'Amministrazione comunale e della sezione archeologica della Soprintendenza di Catania ha condotto all'istituzione delle prime sale del Museo Civico, realizzate in alcuni ambienti del palazzo municipale, opera di fine ottocento dell'architetto Sada. Gli ambienti, ubicati al piano ammezzato e caratterizzati il primo da un solaio piano e da una alta finestra, gli altri due da basse volte e da finestre a mezza luna e da rapporti dimensionali squilibrati, hanno richiesto una interpretazione spaziale differenziata. Si sono così lasciati integri i rapporti della prima sala per evidenziare la presenza del solo capitello eolico, fuoco della sala, e per consentire la lettura dei pannelli introduttivi.
Si è introdotto un elemento vetrina per “sezionare" la seconda sala, e si è frammentato lo spazio della terza sia per riportarlo a più proporzionati rapporti dimensionali, sia per poter rispondere alle esigenze quantitative del percorso museografico. Si sono dunque prodotti una successione inaspettata di spazi e di scorci che hanno consentito l'esposizione " ordinata" del materiale archeologico e una interrelazione con le fasi del discorso museologico. Nella terza sala il "muro" che la frammenta, o meglio, che la moltiplica, se da un lato si contrappone con decisione alla spazialità della sala, d' altra parte, con le sue leggere piegature (quasi una parafrasi dei disassamenti di certi reperti murari) si addomestica nei confronti dei reperti archeologici, che restano comunque gli elementi centrali del disegno.
Così, ad esempio, la statua di Eros o il capitello eolico sono assunti come fuochi dei rapporti spaziali, piuttosto che lasciati al ruolo di reperti mostrati. L'utilizzo delle vetrine esistenti, se è stato in parte un condizionamento alle scelte, ha consentito una razionale e sicura esposizione delle più piccole e delle più preziose testimonianze. (Mulazzani)
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
-
Bibliografia
| Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
|---|---|---|---|---|---|---|
| Mulazzani Marco (a cura di) | 2006 | Architetti italiani. Le nuove generazioni | Electa | Milano | 59-62 | Si |
| Oddo Maurizio | 2007 | Architettura contemporanea in Sicilia | Corrao Editore | Trapani | 481 | Si |
Criteri
| 5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
| 7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Regione Sicilia, Assessorato Regionale dei beni culturali e dell'identità sicilianaTitolare della ricerca: Università degli studi di Palermo - Dipartimento di Architettura
Responsabile scientifico: Maurizio Carta
Scheda redatta da
creata il 31/12/2016
ultima modifica il 31/01/2023
Revisori:
Martina Massaro



