PARCO TECNOLOGICO
Scheda Opera
- Comune: Verbania
- Località: Fondotoce
- Denominazione: PARCO TECNOLOGICO
- Indirizzo: Via dell’Industria N. 25
- Data: 1993 - 1997
- Tipologia: Centri di ricerca
- Autori principali: Aldo Rossi
Descrizione
1. Opera originaria
«La dizione di Parco o Tecnoparco o Polo tecnologico può essere meglio compresa dai complessi esistenti che definita in astratto. Anche se essenzialmente è costituita da un Centro servizi comune e da edifici destinati a laboratorio, la sua conformazione e il suo carattere si precisano e appunto si conformano secondo il sito dove sorgono.
Il concetto di Parco deve essere quindi inteso in senso generale con una probabile analogia con il campus americano: ovviamente la ricerca tecnologica ha molte affinità con la ricerca universitaria; questo concetto rende più interessante il Tecnoparco e anche dal punto di vista architettonico gli conferisce una ricchezza tipologica notevole e nel contempo pone la necessità di un’immagine chiara, rappresentativa e soprattutto nuova. Il Parco tecnologico del Lago Maggiore possiede un valore che lo caratterizza a priori; la bellezza del luogo. Un paesaggio insolito chiuso nella pianura di Fondotoce dove domina il Montorfano che fiancheggia il Lago di Mergozzo, il percorso dell’autostrada per Milano e Alessandria con i suoi imponenti manufatti; il luogo è poi delimitato dalla statale per Gravellona e si accede facilmente e direttamente al lago nella fascia tra Baveno, Feriolo e Verbania.
Questa parte del lago è nota per le pietre che portano appunto i nomi delle singole località; il granito bianco e rosa di Baveno o del Montorfano, il verde di Mergozzo e più a nord la beola e il marmo di Candoglia. Se quest’ultimo è la pietra che nei secoli ha costruito il Duomo di Milano, graniti e beole sono state la materia prima della città ambrosiana che ha sempre avuto il vanto delle strade lastricate in granito. Queste osservazioni ci avvicinano alla qualità architettonica del progetto: il progetto si inserisce nel paesaggio e si costruisce con la stessa pietra delle montagne circostanti; non in una costruzione mimetica ma esaltando la qualità di queste pietre che costituiscono un’arte senza tempo.
Così tutto l’impianto, come un reticolato romano che divide i singoli laboratori all’interno di una limitatio regolare e flessibile, è percorso da un viale centrale, come il corso o la calle mayor, che conduce al Centro servizi e serve i diversi laboratori.
Per proseguire nell’analogia urbana potremmo vedere il Centro servizi come l’edificio pubblico per eccellenza: il municipio, la chiesa, e comunque l’elemento primario.
La struttura dei laboratori diventa la continuità dell’impianto urbano: grandi pilastri di cemento segnano la strada e il percorso e costituiscono la struttura degli edifici per la ricerca. Essi segnano anche i punti centrali della limitatio. All’inizio del viale si trova una vasca d’acqua, alimentata dal torrente fresco e segreto che solca il terreno.
Il Centro servizi si pone come chiusura della grande prospettiva del viale di ingresso. È costituito da due grandi corpi simmetrici rispetto la torre centrale che caratterizza sia l’impianto che l’edificio, e che è l’immagine principale del Tecnoparco.
Al centro dell’edificio si trova una grande hall che distribuisce ai servizi del piano terra e agli uffici ai piani superiori. Il prospetto principale è caratterizzato dall’uso del granito bianco di Montorfono, mentre la sezione strutturale dell’edificio è messa in evidenza anche in facciata da un “ordine sovrapposto” di portali in ferro verniciato come una sorta di decorazione costruttiva.
I fianchi del Centro servizi sono composti dalle navate contenenti gli uffici divise in tre parti vetrate da due contrafforti completamente ciechi in cemento nei quali sono ubicati i servizi igienici, gli impianti di risalita e le scale.
Le parti vetrate sono costituite da pannelli di cemento prefabbricato, nei quali sono inseriti i serramenti in ferro o alluminio verniciato, sormontati da travi di bordo anch’esse in cemento prefabbricato sagomato e raccordate nei punti in cui l’edificio si rastrema da falde in lamiera preverniciata. L’edificio è coronato da un lucernario in ferro vetro.
Il prospetto del Centro servizi è caratterizzato da una seconda torre centrale, più semplice e più bassa di quella della facciata principale, in cemento lisciato. Anche i due corpi laterali sono finiti con lo stesso materiale e sono caratterizzati da piccole finestre quadrate e da due portali in ferro verniciato al piano terra.
Parallelamente al Centro servizi sono ubicati i laboratori: questi edifici sono composti da una testata (maggiormente caratterizzata nell’architettura) e dal capannone vero e proprio realizzato con elementi prefabbricati in cemento. La testata è rivestita in blocchi di ceppo fino all’altezza del portale in ferro verniciato ed è completata nella parte superiore dagli stessi pannelli prefabbricati in cemento usati per i fianchi del Centro servizi.
Il viale d’ingresso è caratterizzato dai grandi pilastri in cemento verniciato alti m 15 e collegati superiormente da una trave reticolare in acciaio verniciato. L’ordine regolare dei pilastri è segnato da campate chiuse con pannelli in cemento prefabbricato al cui interno sono inseriti dei serramenti metallici; tali parti chiuse costituiscono il volume fabbricato dei capannoni sulla strada. I capannoni per i restanti lati sono costituiti da semplici elementi in cemento prefabbricato.
Il Parco tecnologico infine è recintato verso la strada da un muro intonacato alto m 3 ed il suo ingresso è segnato da due torri in cemento che comprendono una parte di muro in ceppo e dai cancelli in ferro verniciato.
La zona immediatamente successiva all’ingresso è destinata ad attrezzature sportive e ricreative completate da una piccola tribuna e da una vasca d’acqua il cui bordo è rivestito in ceppo mentre al centro è posizionato un blocco in granito verde di Mergozzo» (Aldo Rossi, Parco tecnologico del Lago Maggiore, Fondotoce, Verbania, Italia, in «Zodiac», n. 15, 1996, p. 90) Traduzione inglese: sì
«Il complesso ha una planimetria basata su un impianto a maglia regolare a scacchiera che suddivide i diversi laboratori, interrotta dalla localizzazione del centro servizi in posizione dominante a chiusura dell’asse centrale. Il percorso è scandito da pilastri e culmina in una torre con l’orologio. L’edificio dei servizi, cieco sul lato prospettante sui laboratori, dove la struttura in acciaio è a vista e dipinta di giallo, si apre gradonando sui fronti laterali e su una corte centrale. Pannelli prefabbricati definiscono le superfici arretrate dei volumi. I pilastri sono collegati da travi in ferro che definiscono una sorta di portali. La costruzione utilizza pietre locali: il bianco di Montorfano per il rivestimento degli edifici, il verde di Mergozzo per la vasca d’acqua. A completare l’analogia con il luogo di una comunità sono le attrezzature per il tempo libero e i servizi». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1900-2006), Umberto Allemandi & C., Torino 2008, pp. 359-360) Traduzione inglese: sì
2. Consistenza dell’opera al 2019/Stato attuale
Il parco tecnologico di Fondo Toce ha mantenuto la funzione originaria e non ha subito particolari alterazioni nel tempo.
(Scheda a cura di Carolina Crozzolin, Guido Pavia, con Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)
Info
- Progetto: 1993 -
- Esecuzione: - 1997
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Centro servizi, laboratori, attrezzature sportive e ricreative
- Destinazione attuale: Centro servizi, laboratori, attrezzature sportive e ricreative
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Giovanni | Da Pozzo | Progetto architettonico | Progetto | NO | ||
Edoardo | Guenzani | Direzione lavori | Esecuzione | NO | ||
Aldo | Rossi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55323 | SI |
Michele | Tadini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://arassociati.it/lo-studio/ | NO |
- Strutture: La sezione strutturale dell’edificio è messa in evidenza anche in facciata da un “ordine sovrapposto” di portali in ferro verniciato come una sorta di decorazione costruttiva. Il viale di ingresso è caratterizzato dai grandi pilastri in cemento verniciato
- Materiale di facciata: Il prospetto principale è caratterizzato dall’uso del granito bianco di Montorfano. I fianchi del centro servizi sono composti dalle navate contenenti gli uffici divise in tre parti vetrate da due contrafforti completamente ciechi in cemento nei quali son
- Coperture: Falde in lamiera preverniciata. L’edificio è coronato da un lucernaio in ferro e vetro
- Serramenti: Serramenti in ferro e alluminio verniciato, sormontati da travi di bordo anch’esse in cemento prefabbricato sagomato
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti: Vincolo ambientale
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Riferimento normativo Art. 136, c. 1, Lett. c) e d) del D.Lgs. 42/2004 – D.M. 21 giugno 1977 Altri provvedimenti
Bibliografia
Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
---|---|---|---|---|---|---|
Ferlenga Alberto | 1996 | Aldo Rossi. Opera completa 1993-1996 | Electa | Milano | 154-173 | No |
Rossi Aldo | 1996 | Parco tecnologico del Lago Maggiore, Fondotoce, Verbania, Italia | Zodiac n. 15 | 88-103 | No | |
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa | 2008 | Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1900-2006) | Allemandi | Torino | 359-360 | No |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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SAN Archivi degli Architetti - Aldo Rossi | Visualizza |
MAXXI Patrimonio - Aldo Rossi | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Aldo Rossi | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Aldo Rossi | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione Regionale PiemonteTitolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura & Design
Responsabile scientifico: Prof.ssa Maria Adriana Giusti, Prof.ssa Gentucca Canella (DAD)
Scheda redatta da Carolina Crozzolin, Guido Pavia, con Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 23/01/2025
Revisori:
Mezzino
Davide 2022