QUARTIERE INA-CASA TUSCOLANO II
Scheda Opera
- Comune: Roma
- Località:
- Denominazione: QUARTIERE INA-CASA TUSCOLANO II
- Indirizzo: Largo Spartaco, via del Quadraro, via Selinunte, via Cartagine
- Data: 1950 - 1956
- Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
- Autori principali: Mario De Renzi, Saverio Muratori
Descrizione
L'insediamento occupa una superficie di 26 ettari per un totale di 11500 abitanti. La scelta di realizzare un quartiere è considerato “lo strumento attraverso il quale le diversità di provenienza sociale e geografica vengono ricondotte ad unità nell'ambito di un organismo che seleziona e controlla i soggetti sociali e li integra nel funzionamento unitario del complesso urbano“ (M. Fabbri 1983). L'analisi delle principali stazioni appaltanti (IACP, INCIS, INPS, INAIL, Gestione INA-Casa) permette di individuare in modo specifico la composizione sociale del quartiere in costruzione, oltre la generica convinzione che l’edilizia realizzata dall'INA-Casa, in quanto pubblica e convenzionata, sia di fatto “popolare”, ed è utile anche per approfondire l’aspetto politico e sociale più generale del Piano.
Il quartiere si sviluppa intorno a un asse centrale (via Sagunto) lungo il quale corre una spina di case in linea, opera di Muratori e De Renzi, alta 5 piani che ha un andamento non rettilineo, caratterizzato da una cuspide nella parte centrale, da cui il nomignolo “Vermicone“. Lo scarto di un modulo rispetto a quello successivo è segnato sul prospetto dall'arretramento della loggia, delle scale areate e dallo scatto in avanti dei balconi angolati.
Giungendo dalla via Tuscolana, si presenta il complesso di Largo Spartaco, il cosiddetto “boomerang”, realizzato dall'INCIS: si tratta di un blocco di alloggi in linea, a sette livelli con ascensore e dalla rigida pianta angolata a “V”, che per la sua particolare forma assolve la duplice funzione di fondale della piazza dei servizi e di cinta muraria con porta urbica del centro edilizio, secondo un'idea quasi medievale. Le ali del palazzo fortemente divaricate hanno lunghezza diversa (una è formata da 14 campate, mentre l'altra da 18) e si sviluppa per circa 160 m di lunghezza, riprendendo con la sua configurazione il doppio orientamento del tessuto retrostante, mentre l'insolita angolazione della maglia strutturale rispetto ai fronti recupera l'allineamento della strada.
Innovativa per l'epoca è la previsione di inserire garage nel piano interrato; al piano terra sono collocati servizi generali (dal 1960 viene ospitata anche un centro sociale) e negozi, mentre all'ultimo piano sono presenti lavatoi e terrazze coperte. Ai piani abitati viene reiterato il modulo di due campate, di differente dimensione, costituito da due alloggi adiacenti con interposti il corpo scala e l'ascensore. Essi occupano interamente lo spessore del blocco, presentando affacci alternativamente dotati di un piccolo balcone, la cui angolazione, insieme allo sguincio delle aperture, denunciano la disposizione obliqua degli appartamenti stessi, allineati con la struttura portante.
L'edificio è rivestito in cortina laterizia, arricchita da ricorsi disposti alternativamente di costa e di faccia, ed è ritmato da snelli pilastri rastremati e da cornici marcapiano a leggero rilievo, inclinate verso l'esterno per favorire lo smaltimento dell'acqua piovana. Esse esaltano le componenti della maglia strutturale in cemento armato, contribuendo a declinare l'edificio secondo un'accezione monumentale. Nelle specchiature della griglia che ne risulta viene ospitato e ripetuto infinite volte il binomio finestra-balcone. Il muro laterale, interamente cieco, è anch'esso rivestito in cortina di mattoni e segnato da cornici marcapiano finemente lavorate con copertine inclinate per favorire lo scolo dell’acqua. Sul fronte retrostante è possibile notare la sobria compostezza del gioco di balconi. Nell'interazione del modulo che informa la facciata si distinguono solo pochi elementi: il sottopasso, che interrompe il ritmo dei sostegni e, sul retro, i pannelli di chiusura dei corpi scala, realizzati in grigliato di mattoni.
Il complesso si caratterizza per essere un palazzo “a riscatto“ per gli abitanti, nella convinzione che questo tipo di assegnazione avrebbe favorito una maggiore conservazione dell’immobile e una migliore gestione dell’ambiente urbano, a differenza degli altri edifici limitrofi, dati in affitto a dipendenti pubblici (così com'era stabilito per legge, in quanto la stazione appaltante è un'azienda che costruisce case per i propri dipendenti con l'obbligo di provvedere anche alla loro gestione ed assegnazione).
Superato il sottopassaggio centrale dell’edificio, accesso principale al quartiere in asse con via Segunto, si scorgono le altre case in linea della seconda strada che taglia perpendicolarmente il “boomerang“ di Muratori, creando in questo modo quattro settori entro i quali possono esprimersi i quattro collaboratori di Muratori e De Renzi: Tassotti, Vagnetti, Cambellotti e Perugini. L'insediamento è curato in parte dalla Gestione INA-Casa (Via del Quadraro e altre) ed in parte dall'INPS (Via Sagunto, Via Cartagine). L'edificio di Via Sagunto è il fulcro dell’intero sistema del quartiere, in quanto costituisce una coraggiosa presa di posizione nei confronti della cultura del momento priva di rigore metodico ed incline a decorativismi correnti. Ne è espressione stilistica l’intersezione obliqua delle fronti dell’edificio con l’ortogonalità tipica delle singole cellule abitative aggregate in linea continua.
Sul lato ovest si trovano le case in linea di Cambellotti e Perugini, sviluppate secondo una doppia angolazione, seguendo un andamento mistilineo. Gli alloggi, due per piano, hanno una regolare planimetria che si articola per l'inserimento dell'unico balcone a pianta roboidale, che diventa una loggia in corrispondenza dello sfasamento dei corpi e sulle testate; qui, a protezione dall'irraggiamento solare, è utlizzato un brise-soleil costituito da persiane alla romana di legno apribili a battente.
Sul versante opposto, verso est, si trovano gli edifici di Vagnetti e di Tassotti. I primi, in particolare, con due alloggi per piano sviluppati su tre livelli, sono caratterizzati dalla virtuale divisione delle unità edilizie, attraverso la successione dei timpani che evoca anche qui l'immagine del borgo medievale.
A limitare il quartiere, stabilendo rapporti visivi a scala territoriale, si elevano, vigili e trionfali, le torri: sul lato orientale, quelle a dieci livelli di Mario De Renzi. In numero di sei, esse mostrano una pianta stellare a quattro bracci, con volumi trapezoidali che sporgono dal nucleo centrale, ospitando quattro appartamenti per piano. Completa il prospetto, lateralmente, il profilo sagomato delle mensole che sorreggono i balconi, in origine delimitati virtualmente da una struttura metallica schermabile.
Sul fianco occidentale, impostate su via Cartagine, le ulteriori cinque torri, di cui la prima, quella centrale e l’ultima, a firma di De Renzi; le restanti due, progettate da Muratori. Molto simili tra loro, mostrano un compatto volume quadrato e si elevano su nove livelli, contenendo due appartamenti per piano, disposti simmetricamente rispetto al nucleo di collegamenti verticali. Gli alloggi, costituiti da due camere da letto, salone e servizi, sporgono dal sobrio prospetto intonacato, oggi segnato da improprie cornici marcapiano, mediante balconi poco aggettanti. Interessante la soluzione del tetto, che lascia un settore scoperto a servizio degli stenditoi, mantenendo però la sagoma strutturale delle travi. Sia nelle torri stellari che in quelle a pianta quadrata si leggono con evidenza alcuni dei caratteri tipici del lessico di De Renzi: il timpano a colombara, il rilievo della dimensione verticale al quale contribuiscono i montanti metallici sui balconi e i discendenti pluviali trattati in guisa di cantonali.
Info
- Progetto: 1950 - 1952
- Esecuzione: 1950 - 1956
- Committente: IACP - Istituto Autonomo Case Popolari di Roma, INCIS - Istituto Nazionale per le Case degli Impiegati Statali; INPS - Istituto Nazionale Previdenza Sociale; INAIL - Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro
- Proprietà: Proprietà pubblico-privata
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
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Società Romana | Appalti | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
U | Bellotti | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Lucio | Cambellotti | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=518594 | NO |
Mario | De Renzi | Progetto architettonico | Progetto | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=29503 | NO | |
Mario | De Renzi | Progetto urbano | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=29503 | SI |
Francesco | Fariello | Collaboratore | Progetto | NO | ||
I | Medici | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Saverio | Muratori | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=522437 | NO |
Saverio | Muratori | Progetto urbano | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=522437 | SI |
Coop. | Muratori e Cementisti di Carpi e di Ravenna | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Roberto | Nicolini | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Giuseppe | Perugini | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58147 | NO |
E | Pezzella | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Giulio | Roisecco | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Dante | Tassotti | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=38983 | NO |
Luigi | Vagnetti | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=333062 | NO |
E | Vallini | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO |
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: intonaco, materiali lapidei
- Coperture: a falde
- Serramenti: legno, metallo
- Stato Strutture: Buono
- Stato Materiale di facciata: Mediocre
- Stato Coperture: Mediocre
- Stato Serramenti: Mediocre
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Un'ampia superficie di verde pubblico circondava tutti gli edifici e costituiva un tessuto connettivo finalizzato allo scambio di relazioni sociali, in linea con le intenzioni dell'ente: si incuneava tra i blocchi edilizi e filtrava le residenze più interne dal traffico veicolare delle principali arterie stradali. Oggi queste aree sono state frazionate con recinzioni che individuano competenze condominiali e impediscono il libero transito, altre sono state trasformate in parcheggio. La parziale edificazione del settore a nord, che ha sacrificato in particolare la realizzazione dei servizi e delle aree pubbliche, ha compromesso l'unitarietà di Largo Spartaco: la piazza mostra oggi un accento slabbrato e frammentario, denunciando la difficoltà di relazione con il contesto. In generale il degrado degli edifici, a prescindere dal grande volume su Largo Spartaco, presenta caratteri di omogeneità che derivano dall'uso continuativo dei fabbricati e dal loro frequente adeguamento alle nuove esigenze. Le condizioni degli edifici sono state sostanzialmente diversificate (interventi di manutenzione con quarzo graffiato in colori diversi dall'originale, inserimento di corpi ascensori esterni in alluminio e vetro, grate e infissi di diversa fattura, tamponatura di balconi e logge, chiusura dei volumi delle scale originariamente areate) con interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria che negli anni hanno preservato il complesso dal degrado funzionale ma non da quello architettonico. Gli esiti si rintracciano nell'alterazione dell'immagine originaria, oltre che in alcune integrazioni. Anche a fronte della proprietà e analoghi progetti possono esserci delle differenze significative sostanziali nella qualità edilizia e nella manutenzione: ad esempio per quanto riguarda le case a torre di via Cartagine, i fabbricati 85, 86, 87 e 88 (di proprietà INPS) presentano lesioni verticali e orizzontali su tutti i muri, molti lavori sono lasciati incompleti e alcuni servizi di prima necessità mancano (porte dell’ascensore, avvolgibili non messi in opera, il balcone sul pianerottolo è privo di una porta-finestra in grado di riparare dalle intemperie, lo scolo dell’acqua non è completo e i cassoni dell’acqua sono vecchi e lesionati), a differenza del fabbricato analogo, il 99, di proprietà del Ministero della Difesa. Dati Area: 36 ha Alloggi: 3.150 (circa 17.000 vani) Abitanti: 25.000 Tipi edilizi: - case a torre (9-10 piani, 2 o 4 alloggi per piano) - case in linea (4-5-6 piani) - case isolate - case a patio - edificio a ballatoio (3 piani) Pasolini ambienta nel palazzo di Largo Spartaco una parte significativa del film Mamma Roma.
Bibliografia
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---|---|---|---|---|---|---|
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Fonti Archivistiche
Titolo | Autore | Ente | Descrizione | Conservazione |
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Fondo Saverio Muratori | Saverio Muratori | Biblioteca civica d'arte Luigi Poletti, Modena | Quartiere INA-casa Tuscolano 2 |
Allegati
Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Archivio Mario De Renzi | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Mario De Renzi | Visualizza |
Enciclopedia Treccani - Mario De Renzi | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Saverio Muratori | Visualizza |
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Enciclopedia Treccani - Giuseppe Vaccaro | Visualizza |
Fondo Luigi Vagnetti | Visualizza |
Dizionario biografico degli Italiani - Luigi Vagnetti | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il LazioTitolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 24/05/2024
Revisori:
Alberto Coppo 2021