MOSCHEA E CENTRO CULTURALE ISLAMICO
Scheda Opera
- Comune: Roma
- Località: Parioli
- Denominazione: MOSCHEA E CENTRO CULTURALE ISLAMICO
- Indirizzo: Via della Moschea N. 85
- Data: 1975 - 1995
- Tipologia: Edifici per il culto
- Autori principali: Paolo Portoghesi, Vittorio Gigliotti, Sami Mousawi
Descrizione
La grande Moschea di Roma è il principale luogo di culto della comunità musulmana a Roma, il più grande in Italia e in Occidente. Sorge nella zona nord della città ai piedi del Monte Antenne in una vasta area verde in cui il fiume Aniene confluisce nel Tevere, integrandosi perfettamente in tale contesto naturale. Il complesso si estende su 30.000 mq di terreno e può ospitare fino a 12000 fedeli.
Nonostante oggi quest’opera goda di un ampio consenso, durante la sua genesi ha dovuto far fronte al tabù dell’entrata ufficiale del mondo islamico nella capitale della cristianità. La moschea, oltre a rappresentare un punto di riferimento in campo religioso, è sede del Centro islamico culturale d'Italia, offrendo servizi culturali e sociali, quali celebrazioni di matrimoni, assistenza per i funerali, esposizioni; inoltre ospita una piccola sala di preghiera giornaliera, una biblioteca, una sala conferenze per 300 persone, una sala riunioni, uffici e altri spazi per l’interazione sociale.
Fu voluta e in parte finanziata dal re Faysal dell'Arabia Saudita, capostipite della famiglia reale saudita, nonché Custode delle Due Sante Moschee della Mecca e di Medina, che trovandosi in visita a Roma nel 1966 non trovò un luogo per pregare adatto alle sue esigenze spirituali; il governo saudita con ventiquattro ambasciatori di altre nazioni islamiche decisero quindi di sostenere le spese per la costruzione di un monumentale luogo di culto, in modo tale che anche la religione islamica avesse un luogo di rappresentanza in Italia.
Dall'epigrafe esterna si evince che la sua costruzione ha richiesto più di vent'anni: la concessione del terreno fu deliberata dal Consiglio Comunale di Roma nel 1975, dopo il parere positivo di Papa Paolo VI; fu indetto un concorso internazionale al quale parteciparono oltre 40 studi di architettura. La prima pietra fu posta però dieci anni dopo, nel 1984, alla presenza dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, e l'inaugurazione avvenne solo il 21 giugno 1995.
La commissione giudicatrice scelse di premiare i progetti degli italiani Paolo Portoghesi coadiuvato dall’ing. Vittorio Gigliotti e dell’architetto iracheno Sami Mousawi, ritenendo la loro sintesi la soluzione perfetta per il nuovo centro di culto. I due architetti furono spinti a collaborare per fondere i due linguaggi costruttivi propri dei loro paesi di appartenenza, ma tale collaborazione non fu facile, tanto che Mousawi abbandonò definitivamente il progetto nel 1980, lasciando a Portoghesi la paternità dell’opera.
Il progetto della moschea è stato per anni tema di dibattito sia dal punto di vista religioso che da quello architettonico: oltre alla delicata questione dell’interazione tra culto islamico e culto cattolico, i progettisti hanno dovuto affrontare i vincoli legati all'architettura romana, tant'è che il nuovo complesso religioso non avrebbe dovuto superare per sontuosità i luoghi di culto della Roma cristiana (l’altezza del minareto infatti è minore di quella della cupola di San Pietro).
Per Portoghesi la Moschea rappresenta il capolavoro della sua attività progettuale, interpretando la sintesi tra linguaggi artistici diversi e tematiche estetiche proprie del culto islamico. La particolarità dell'architettura islamica, secondo l’architetto, è infatti quella straordinaria capacità di adattarsi in realtà esistenti dando vita a linguaggi molteplici. Il programma progettuale ha perciò come punto cardine “l’ascolto del luogo”, ossia la comprensione dei fondamenti dell’architettura islamica e il loro inserimento nel contesto storico romano.
Il complesso è composto da una serie di volumi asimmetrici, caratterizzata dall'alternanza di ritmi diversi, in cui spazi esterni e spazi interni si integrano a vicenda, come accade nell'architettura persiana o in quella etrusca, e che si raccordano attorno al grande spazio centrale dedicato alla preghiera; la grande aula, posta in asse tra i volumi, coerentemente con il modello autentico della moschea, mette in risalto una nicchia, il Mihrab, direzionata verso la città santa.
Il Mihrab, con le sue scanalature verticali, tiene legate le due volumetrie laterali perfettamente simmetriche caratterizzate a loro volta dalla scansione ritmica delle finestre rettangolari e dalle lesene di cemento bianco.
In tutto il progetto la scelta dei materiali e degli elementi architettonici e il loro accostamento ribadiscono la volontà di dialogo tra le due culture rendendo familiare l’ambiente a qualsiasi fruitore. Elemento caratteristico dell’architettura islamica è la grande sala di preghiera a forma di prisma quadrato con la copertura sorretta da colonne a tre steli, che rimanda all'immagine di una foresta; tipicamente riferito al contesto romano sono invece i materiali usati, come i laterizi delle facciate, il travertino, di varie tonalità per le diverse pavimentazioni, il peperino per le cornici delle finestre e il piombo della copertura; d’ispirazione moresca sono invece le fontane e i giochi d’acqua.
Anche nella scelta dei rivestimenti interni è leggibile questa sintesi di culture architettoniche diverse: la copertura della sala di preghiera è realizzata con una particolare applicazione di stucco ad encausto, tecnica usata nel mondo greco-romano, mentre le pareti sono arricchite da eleganti intrecci policromi di maioliche dai colori delicati prodotte da maestranze magrebine specializzate. Altri elementi colorati, sotto forma di vetrate, sono posizionati sul muro maestro della moschea, quello della cosiddetta qibla, ovvero la parete perpendicolare alla direzione della Mecca, su cui si apre la nicchia del Mihrab.
Gli spazi per le attività culturali e sociali e per la biblioteca sono ospitati nelle due ali simmetriche adiacenti l’entrata della moschea. Questi due volumi sono a loro volta formati da due corpi paralleli che racchiudono un ampio spazio aperto, il quale confluisce ortogonalmente con lo spazio in asse rispetto all'ingresso alla sala di preghiera. Tale spazio funge da luogo di raccolta dei fedeli e da questo si può accedere alle coperture delle due volumetrie coronate da un loggiato.
Per quanto riguarda la struttura, la sala di preghiera è articolata in una successione di 32 pilastri polistili, che abbandonando il modello fusto-capitello, si accoppiano a sezione quadrata a riproporre il gesto delle mani in preghiera, risultando intrecciati e più snelli; questi generano una serie di cellule coperte da molteplici cupole minori (sistema modulare), che confluiscono nella cupola maggiore (sistema centrale) mediante un sistema di campate semplici. Con la grande cupola si evocano allo stesso tempo le celebri moschee turche e le cupole romane: l’impianto planimetrico, come anche nello schema classico della moschea, si fonda sull'unione tra due forme, il quadrato della pianta, che simboleggia la Terra e negli spigoli i suoi punti cardinali, e il cerchio della cupola, che rappresenta il cielo e il divino.
Profonda attenzione è stata data all'impiego della luce, ad esempio attraverso l’utilizzo di pilastri in calcestruzzo armato presso inflesso, che essendo caratterizzati da forme più dinamiche, risultano completamente permeati dalla luce; questo permette la creazione di un’atmosfera fortemente meditativa e suggestiva; luci artificiali sono posizionate fuori dalla visuale dei fedeli, in alto e lateralmente, e una grande finestra a nastro taglia i muri perimetrali della sala centrale, nascondendo la fonte luminosa e dando l’impressione che le volte siano sospese nell'aria. Per lo studio della luce gli architetti si sono ispirati alla Sura 24 del Corano, detta appunto la Sura della Luce, in cui il tema è “Allah è luce”.
L’intero complesso della moschea, grazie all'impiego di articolati elementi architettonici e materiali differenti, offre, pur nella semplicità dell'impianto planimetrico, una notevole ricchezza di situazioni e di prospettive diverse.
Info
- Progetto: 1975 - 1984
- Esecuzione: 1984 - 1995
- Tipologia Specifica: Moschea
- Committente: Centro Islamico Culturale d'Italia
- Proprietà: Proprietà privata
Autori
Nome | Cognome | Ruolo | Fase Progetto | Archivio Architetti | Url Profilo | Autore Principale |
---|---|---|---|---|---|---|
M. | Alemanni | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Società cooperativa | artigianale di mosaico Casablanca | Direzione lavori | Esecuzione | NO | ||
M. | Bernabò | Collaboratore | Progetto | NO | ||
P. | Brega | Collaboratore | Progetto | NO | ||
geom. | Cammeo | Consulente | Progetto | NO | ||
M. | Cannelli | Consulente | Progetto | NO | ||
C. | Cassinis | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
A. | Durbé | Collaboratore | Progetto | NO | ||
spa | Fortunato Federici | Impresa esecutrice | Esecuzione | NO | ||
Vittorio | Gigliotti | Progetto strutturale | Progetto | SI | ||
G. | Grassi | Consulente | Progetto | NO | ||
G. | Guy | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
T. | Laurenzi | Progetto del verde | Progetto | NO | ||
Sami | Mousawi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | http://www.samimousawiarchitects.co.uk/ | SI |
G. | Palma | Collaboratore | Progetto | NO | ||
A. | Pancho | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Gino | Parolini | Progetto Impianti | Progetto | NO | ||
Paolo | Portoghesi | Progetto architettonico | Progetto | Visualizza Profilo | https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=36163 | SI |
Emanuele Filiberto | Radogna | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
A. | Ressa | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
D. | Saccares | Collaboratore | Progetto | NO | ||
M. | Sidawi | Collaboratore | Progetto | NO | ||
Aldo | Spirito | Progetto strutturale | Progetto | NO | ||
Stefania | Tuzi | Collaboratore | Progetto | NO |
- Strutture: cemento armato
- Materiale di facciata: cortina di mattoni, materiali lapidei, calcestruzzo faccia a vista
- Coperture: piana, cupola o volta
- Serramenti: metallo
- Stato Strutture: Ottimo
- Stato Materiale di facciata: Ottimo
- Stato Coperture: Ottimo
- Stato Serramenti: Ottimo
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: -
- Particella: -
Note
Il rivestimento del minareto ha necessitato un tipo di ancoraggio e posa con sistema ventilato; gli steli che sostengono le balconate sono realizzate direttamente a massello rinforzato con elementi di acciaio Inox. Struttura a gradoni del soffitto delle balconate: travertino a massello.
Bibliografia
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---|---|---|---|---|---|---|
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Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. |
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo | Url |
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Enciclopedia Treccani - Paolo Portoghesi | Visualizza |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il LazioTitolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi
Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 27/02/2025
Revisori:
Alberto Coppo 2021