CENTRO DIREZIONALE CORTE LAMBRUSCHINI - TORRE A
Scheda Opera
- Comune: Genova
- Denominazione: CENTRO DIREZIONALE CORTE LAMBRUSCHINI - TORRE A
- Indirizzo: Piazza Borgo Pila N. 39
- Data: 1980 - 1990
- Tipologia: Centri direzionali
- Autori principali: Piero Gambacciani
Descrizione
La torre A sorge nei pressi della stazione Brignole, in quanto parte di un complesso direzionale composto da un teatro, un albergo, edifici per uffici e attività commerciali.
La torre è in realtà composta da due edifici alti, affiancati, con la facciata principale lungo la diagonale del quadrilatero di base, senza così privilegiare nessun fronte cittadino, imponendosi anzi come nuovo perno all’interno della città consolidata. La sistemazione di Corte Lambruschini generò non poche polemiche, soprattutto relative all’altezza delle torri, secondo alcuni poco adatta ad una città come Genova, che già Gambacciani e Melchiorre Bega avevano qualche anno prima modificato con il grattacielo Sip, costruito proprio di fronte al complesso di Corte Lambruschini. “Nel paesaggio di città, nella sua ‘sky-line’, Corte Lambruschini si impianterà senza timidi o rinunciatari mimetismi”, dirà lo stesso Gambacciani nel descrivere il suo progetto (in Razzi M., 1992, p. 193). È invece allo zoccolo basso della composizione affidato il ruolo, con i suoi 40 metri di altezza, di uniformarsi al paesaggio urbano in cui si inserisce.
La torre è composta da due edifici lamellari alti diciotto piani, di cui sedici destinati a uffici, che poggiano su cavalletti in cemento armato, parte di una piastra basamentale di forma quadrata che ospita negozi, uffici e sedi di attività professionali. I sette piani dello zoccolo destinati ad uffici e negozi sono raggiungibili per mezzo di due volumi circolari, posti sul retro delle torri, verso corso Buenos Aires, che contengono il corpo scale e quello ascensori. Al centro della piastra si inserisce il volume che ospita il teatro, oggi sede del Teatro Nazionale di Genova, mentre sotto terra si sviluppano quattro piani di parcheggio pubblico.
In mezzo alla piastra quadrata, si apre una piazza pubblica, su cui affacciano i negozi e gli uffici, i passaggi pedonali in quota, gli ingressi di servizio al teatro, i suoi uffici, e gli spazi destinati alla Scuola di Recitazione. Il progetto prevedeva che questa piazza, in quanto luogo destinato alla sosta, in una posizione protetta rispetto al traffico perimetrale, venisse coperta da un sistema di cupole piramidali, che però non venne mai realizzato. Insieme alle torri era anche stato costruito un sovrappasso coperto che dai giardini di piazza Verdi conduceva in maniera diretta ai passaggi pedonali a quota 13,15 m, che è stato demolito nel 2016, dopo anni di inutilizzo e di chiusura. Sul retro dell’edificio A due parallelepipedi in cemento armato contengono il corpo scale e ascensori e si differenziano, volumetricamente e matericamente, dalle torri a cui si appoggiano, realizzate invece con struttura portante in acciaio e pareti vetrate.
Dal punto di vista strutturale, lo sforzo relativo alla progettazione delle torri fu ingente, soprattutto a causa della loro altezza (da 40 metri, quota di arrivo dei cavalletti in c.a., a 100 metri) e della loro forma (due trapezi allungati), entrambi fattori che amplificavano l’azione del vento sulle strutture. Per questa ragione gli ingegneri Rinaldo Baldacci e Elio Montaldo scelsero una struttura con pilastri pendolari e travi principali e secondarie semplicemente appoggiate, combinate con un complesso sistema di controventi verticali e di piano. Non solo in fase progettuale, ma anche di costruzione, le operazioni furono rallentate da problemi strutturali legati alla natura argillosa del terreno, per cui le fondazioni delle due torri e dell’albergo dovettero essere inserite in profondità 26 metri oltre la platea in cemento armato (AA.VV. 1990).
Info
- Progetto: 1980 -
- Esecuzione: 1987 - 1990
- Tipologia Specifica: Uffici
- Committente: Eurogest
- Proprietà: Proprietà privata
- Destinazione originaria: Edificio per uffici
- Destinazione attuale: Edificio per uffici
Autori
- Strutture: in parte in cemento armato (per lo zoccolo), in parte in acciaio (per le torri), solai continui in acciaio
- Materiale di facciata: pannelli in cemento lamellari e superfici vetrate
- Coperture: a una falda
- Serramenti: in alluminio
- Stato Materiale di facciata: Discreto
- Stato Coperture: Buono
- Stato Serramenti: Buono
- Vincolo: Non Vincolata
- Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
- Data Provvedimento:
- Riferimento Normativo:
- Altri Provvedimenti:
- Foglio Catastale: NCT 7
- Particella: 88
Note
-
Bibliografia
| Autore | Anno | Titolo | Edizione | Luogo Edizione | Pagina | Specifica |
|---|---|---|---|---|---|---|
| AA.VV. | 1984 | Genova. Corte Lambruschini. Il terziario in centro città | Urbanistica n.76-77 | 183-186 | Si | |
| 1989 | Premio nazionale IN/ARCH 1989 per un nuovo complesso architettonico | L'Architettura. Cronache e storia n. 409 | 792-793 | Si | ||
| Bazan G.M. | 1989 | Corte Lambruschini a Genova | L'Arca n. 33 | 62-74 | Si | |
| AA.VV. | 1990 | Complesso Corte Lambruschini a Genova | Acciaio. Forma e funzione n.11 | 502-512 | Si | |
| Poleggi E. | 1992 | Genova. Guida all'architettura | Allemandi | Torino | 176 | No |
| Razzi M. | 1992 | L'ulivo sul tetto: cent'anni di edilizia genovese tra storia e ricordo 1982-1992 | G. Gallery | Genova | 191-193 | No |
| 1995 | Complexe polyvalent: “Corte Lambruschini”, Genes | Architecture mediterraneenne. Revue Semestrielle Internationale D’architecture n. 46 | 137-140 | Si | ||
| Cevini P. | 1997 | Genova, in Dal Co F. (a cura di), “Storia dell'architettura Italiana. Il secondo Novecento (1945-1996)” | Electa | Milano | 138 | No |
| Cristoforetti G., Ghiara H., Torre S. | 2004 | Genova: guida di architettura moderna | Alinea | Firenze | 192 | No |
| Lagomarsino L. | 2004 | Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 | Deferrari & Devega | Genova | 179-180 | No |
| Moriconi M., Rosadini F. | 2004 | Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno | Testo&Immagine | Torino | 68 | No |
| Franco Giovanna, Musso Stefano Francesco | 2016 | Architetture in Liguria dopo il 1945 | De Ferrari | Genova | 152 | No |
Allegati
Criteri
| 1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale. | |
| 2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale. | |
| 3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale, | |
| 4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale. | |
| 5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive. | |
| 6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale. | |
| 7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata. |
Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la LiguriaTitolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco
Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 26/01/2023
Revisori:
Mezzino Davide 2022






