Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRO DIREZIONALE CORTE LAMBRUSCHINI - TORRE A

Scheda Opera

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  • Comune: Genova
  • Denominazione: CENTRO DIREZIONALE CORTE LAMBRUSCHINI - TORRE A
  • Indirizzo: Piazza Borgo Pila N. 39
  • Data: 1980 - 1990
  • Tipologia: Centri direzionali
  • Autori principali: Piero Gambacciani
Descrizione

La torre A sorge nei pressi della stazione Brignole, in quanto parte di un complesso direzionale composto da un teatro, un albergo, edifici per uffici e attività commerciali.
La torre è in realtà composta da due edifici alti, affiancati, con la facciata principale lungo la diagonale del quadrilatero di base, senza così privilegiare nessun fronte cittadino, imponendosi anzi come nuovo perno all’interno della città consolidata. La sistemazione di Corte Lambruschini generò non poche polemiche, soprattutto relative all’altezza delle torri, secondo alcuni poco adatta ad una città come Genova, che già Gambacciani e Melchiorre Bega avevano qualche anno prima modificato con il grattacielo Sip, costruito proprio di fronte al complesso di Corte Lambruschini. “Nel paesaggio di città, nella sua ‘sky-line’, Corte Lambruschini si impianterà senza timidi o rinunciatari mimetismi”, dirà lo stesso Gambacciani nel descrivere il suo progetto (in Razzi M., 1992, p. 193). È invece allo zoccolo basso della composizione affidato il ruolo, con i suoi 40 metri di altezza, di uniformarsi al paesaggio urbano in cui si inserisce.
La torre è composta da due edifici lamellari alti diciotto piani, di cui sedici destinati a uffici, che poggiano su cavalletti in cemento armato, parte di una piastra basamentale di forma quadrata che ospita negozi, uffici e sedi di attività professionali. I sette piani dello zoccolo destinati ad uffici e negozi sono raggiungibili per mezzo di due volumi circolari, posti sul retro delle torri, verso corso Buenos Aires, che contengono il corpo scale e quello ascensori. Al centro della piastra si inserisce il volume che ospita il teatro, oggi sede del Teatro Nazionale di Genova, mentre sotto terra si sviluppano quattro piani di parcheggio pubblico.
In mezzo alla piastra quadrata, si apre una piazza pubblica, su cui affacciano i negozi e gli uffici, i passaggi pedonali in quota, gli ingressi di servizio al teatro, i suoi uffici, e gli spazi destinati alla Scuola di Recitazione. Il progetto prevedeva che questa piazza, in quanto luogo destinato alla sosta, in una posizione protetta rispetto al traffico perimetrale, venisse coperta da un sistema di cupole piramidali, che però non venne mai realizzato. Insieme alle torri era anche stato costruito un sovrappasso coperto che dai giardini di piazza Verdi conduceva in maniera diretta ai passaggi pedonali a quota 13,15 m, che è stato demolito nel 2016, dopo anni di inutilizzo e di chiusura. Sul retro dell’edificio A due parallelepipedi in cemento armato contengono il corpo scale e ascensori e si differenziano, volumetricamente e matericamente, dalle torri a cui si appoggiano, realizzate invece con struttura portante in acciaio e pareti vetrate.
Dal punto di vista strutturale, lo sforzo relativo alla progettazione delle torri fu ingente, soprattutto a causa della loro altezza (da 40 metri, quota di arrivo dei cavalletti in c.a., a 100 metri) e della loro forma (due trapezi allungati), entrambi fattori che amplificavano l’azione del vento sulle strutture. Per questa ragione gli ingegneri Rinaldo Baldacci e Elio Montaldo scelsero una struttura con pilastri pendolari e travi principali e secondarie semplicemente appoggiate, combinate con un complesso sistema di controventi verticali e di piano. Non solo in fase progettuale, ma anche di costruzione, le operazioni furono rallentate da problemi strutturali legati alla natura argillosa del terreno, per cui le fondazioni delle due torri e dell’albergo dovettero essere inserite in profondità 26 metri oltre la platea in cemento armato (AA.VV. 1990).

Info
  • Progetto: 1980 -
  • Esecuzione: 1987 - 1990
  • Tipologia Specifica: Uffici
  • Committente: Eurogest
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Edificio per uffici
  • Destinazione attuale: Edificio per uffici
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Rinaldo Baldacci Progetto strutturale Progetto NO
Aristo Ciruzzi Progetto architettonico Progetto NO
Piero Gambacciani Progetto architettonico Progetto SI
Rosa Elisa Garibaldi Progetto architettonico Progetto NO
A. Mantovani Collaboratore Progetto NO
Elio Montaldo Progetto strutturale Progetto NO
L. Scrivano Collaboratore Progetto NO
E. Zinno Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: in parte in cemento armato (per lo zoccolo), in parte in acciaio (per le torri), solai continui in acciaio
  • Materiale di facciata: pannelli in cemento lamellari e superfici vetrate
  • Coperture: a una falda
  • Serramenti: in alluminio
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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La torre è composta da due edifici lamellari alti diciotto piani, di cui sedici destinati a uffici, che poggiano su cavalletti in cemento armato, parte di una piastra basamentale di forma quadrata che ospita negozi, uffici e sedi di attività professionali. I sette piani dello zoccolo destinati ad uffici e negozi sono raggiungibili per mezzo di due volumi circolari, posti sul retro delle torri, verso corso Buenos Aires, che contengono il corpo scale e quello ascensori. Al centro della piastra si inserisce il volume che ospita il teatro, oggi sede del Teatro Nazionale di Genova, mentre sotto terra si sviluppano quattro piani di parcheggio pubblico. 
In mezzo alla piastra quadrata, si apre una piazza pubblica, su cui affacciano i negozi e gli uffici, i passaggi pedonali in quota, gli ingressi di servizio al teatro, i suoi uffici, e gli spazi destinati alla Scuola di Recitazione. Il progetto prevedeva che questa piazza, in quanto luogo destinato alla sosta, in una posizione protetta rispetto al traffico perimetrale, venisse coperta da un sistema di cupole piramidali, che però non venne mai realizzato. Insieme alle torri era anche stato costruito un sovrappasso coperto che dai giardini di piazza Verdi conduceva in maniera diretta ai passaggi pedonali a quota 13,15 m, che è stato demolito nel 2016, dopo anni di inutilizzo e di chiusura. Sul retro dell’edificio A due parallelepipedi in cemento armato contengono il corpo scale e ascensori e si differenziano, volumetricamente e matericamente, dalle torri a cui si appoggiano, realizzate invece con struttura portante in acciaio e pareti vetrate. 
Dal punto di vista strutturale, lo sforzo relativo alla progettazione delle torri fu ingente, soprattutto a causa della loro altezza (da 40 metri, quota di arrivo dei cavalletti in c.a., a 100 metri) e della loro forma (due trapezi allungati), entrambi fattori che amplificavano l’azione del vento sulle strutture. Per questa ragione gli ingegneri Rinaldo Baldacci e Elio Montaldo scelsero una struttura con pilastri pendolari e travi principali e secondarie semplicemente appoggiate, combinate con un complesso sistema di controventi verticali e di piano. Non solo in fase progettuale, ma anche di costruzione, le operazioni furono rallentate da problemi  strutturali legati alla natura argillosa del terreno, per cui le fondazioni delle due torri e dell’albergo dovettero essere inserite in profondità 26 metri oltre la platea in cemento armato (AA.VV. 1990).
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  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: NCT 7
  • Particella: 88

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
AA.VV. 1984 Genova. Corte Lambruschini. Il terziario in centro città Urbanistica n.76-77 183-186 Si
1989 Premio nazionale IN/ARCH 1989 per un nuovo complesso architettonico L'Architettura. Cronache e storia n. 409 792-793 Si
Bazan G.M. 1989 Corte Lambruschini a Genova L'Arca n. 33 62-74 Si
AA.VV. 1990 Complesso Corte Lambruschini a Genova Acciaio. Forma e funzione n.11 502-512 Si
Poleggi E. 1992 Genova. Guida all'architettura Allemandi Torino 176 No
Razzi M. 1992 L'ulivo sul tetto: cent'anni di edilizia genovese tra storia e ricordo 1982-1992 G. Gallery Genova 191-193 No
1995 Complexe polyvalent: “Corte Lambruschini”, Genes Architecture mediterraneenne. Revue Semestrielle Internationale D’architecture n. 46 137-140 Si
Cevini P. 1997 Genova, in Dal Co F. (a cura di), “Storia dell'architettura Italiana. Il secondo Novecento (1945-1996)” Electa Milano 138 No
Cristoforetti G., Ghiara H., Torre S. 2004 Genova: guida di architettura moderna Alinea Firenze 192 No
Lagomarsino L. 2004 Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 Deferrari & Devega Genova 179-180 No
Moriconi M., Rosadini F. 2004 Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno Testo&Immagine Torino 68 No
Franco Giovanna, Musso Stefano Francesco 2016 Architetture in Liguria dopo il 1945 De Ferrari Genova 152 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Camilla Repetti - 2019
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Camilla Repetti - 2019

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Mezzino Davide 2022