Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CHIESA DI SAN FRANCESCO DELL’OSPEDALE DEGLI INFERMI

Scheda Opera

  • Chiesa di San Francesco dell’Ospedale degli Infermi
  • Chiesa di San Francesco dell’Ospedale degli Infermi
  • Veduta da via Guglielmo Marconi, 2019
  • Dettaglio fronte laterale, 2019
  • Dettaglio rosone sulla facciata, 2019
  • Veduta da via Guglielmo Marconi, 2019
  • Veduta laterale e manica di collegamento con l’ospedale, 2019
  • Veduta da via Guglielmo Marconi, 2018
  • Interno, particolare della pala d’altare, 2018
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Biella
  • Denominazione: CHIESA DI SAN FRANCESCO DELL’OSPEDALE DEGLI INFERMI
  • Indirizzo: Via Guglielmo Marconi N. 34
  • Data: 1940 - 1956
  • Tipologia: Edifici per il culto
  • Autori principali: Giuseppe Mortarini
Descrizione

1. Opera originaria

«Pianta articolata in corpi di diversa volumetria. Edificio realizzato all’interno del giardino della struttura ospedaliera, con piazzale antistante sistemato a verde e ingresso con rampa di accesso di beola posata a opus incertum ». (Maria Adriana Giusti (a cura di), Osservatorio dell’architettura moderna in Piemonte, Idea Books, Milano 2007, p. 119)

«L’edificio, realizzato all’interno della struttura ospedaliera, si caratterizza per la compattezza plastica del corpo di fabbrica in laterizio a vista che modella l’impianto absidato. Tale continuità è sottolineata dalla serie di strette monofore che si sviluppa lungo tutto il perimetro del volume, interrompendosi sul fronte contrassegnato dall’unicità del grande rosone e dalla loggia d’ingresso di colonne architravate che si espande in orizzontale, affacciandosi su un piccolo giardino pubblico. Il progetto accentua la purezza dei volumi, rendendo esplicito il modello della tradizione bizantina anche attraverso la tessitura laterizia». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida del Piemonte. Architettura del Novecento, Allemandi, Torino 2008, p. 110)

«L’edificio si trova attestato su via Marconi 34 all’interno dell’isolato occupato dal complesso dell’Ospedale. Il nosocomio cittadino, al suo interno, aveva una propria cappella che però col tempo divenne insufficiente. Il conte Ettore Barberis fu il promotore della nuova chiesa, affidando il progetto al geometra Giuseppe Mortarini. Passarono tuttavia sedici anni dal progetto alla realizzazione: nel 1942 venne posta la prima pietra ma i lavori, a causa delle restrizioni dovute alla seconda guerra mondiale, vennero interrotti quasi subito e ripresero solo negli anni Cinquanta. Nel 1956 la chiesa venne donata all’Ente dell’Ospedale. Si tratta di un edificio con pianta a croce latina, a tre navate, su modello delle antiche basiliche romane, con ampio quadriportico antistante la facciata e rivestimento in mattoni a vista. La sua particolarità consiste però nel rapporto tra le proporzioni fra le varie parti che lo compongono; infatti ad un primo esame dall’esterno si coglie solo un grande e alto volume che corrisponde alla navata centrale, mentre le due navate laterali sono decisamente più basse e poco profonde.
Interessanti e degne di nota le opere artistiche presenti al suo interno». (Paola Bacchi, Gian Luca Bazzan, Mario Zenoglio (a cura di), Identità di pietra architettura del ‘900 a Biella, M10 Edizioni, Gaglianico 2011, pp. 82-83)

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

La chiesa per oltre sessant’anni è stata utilizzata ininterrottamente per il culto cattolico, a beneficio dei malati, del personale ospedaliero e dei fedeli. Nel 2014 l’intero complesso ospedaliero è stato dismesso e trasferito in una zona periferica di Biella dove è sorto il nuovo Ospedale. Con la chiusura del presidio ospedaliero l’Azienda Sanitaria Locale di Biella e la Regione Piemonte, in qualità di proprietari, hanno effettuato diverse proposte alla Diocesi di Biella per la gestione dell’edificio. Nel maggio 2018 si è però arrivati alla cessazione del servizio e alla chiusura della chiesa.
L’edificio se pur non utilizzato, si presenta nel 2019 in discrete condizioni di conservazione.

(Scheda a cura di Tanja Marzi e Erica Meneghin, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work
The building, located within the hospital area, has a «latin cross plan, with three naves, modelled on the ancient Roman basilicas, with a large four-sided portico in the front facade and exposed brick cladding. However, its peculiarity is the proportional relationship between its different parts; in fact, at first glance from the outside we can mainly see a large and high volume which is that of the central nave, while the two side aisles are much lower and narrower» (Paola Bacchi, Gian Luca Bazzan, Mario Zenoglio (a cura di), 2011).
Along the entire perimeter of the building, with an apse in the back, the narrow single-lancet windows develop, stopping only «at the front, marked by the uniqueness of the large rose window and the entrance loggia, with architraved columns, that expands horizontally, overlooking a small public garden» (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, 2008).

2. Current state in 2019
The church has been used with this function for over sixty years, continuously. However, the building has not been used since the hospital was abandoned and moved to the outskirts of the city. Nowadays, it is in fairly good conditions of conservation.

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1940 - 1942
  • Esecuzione: 1942 - 1956
  • Committente: Ettore Barberis (donazione alla struttura ospedaliera)
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Chiesa
  • Destinazione attuale: Chiesa
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Giuseppe Mortarini Progetto architettonico Progetto SI
  • Strutture: Muratura portante mista di pietrame con cordoli di mattoni. Solai di laterocemento, soletta di calcestruzzo per l’organo.
  • Materiale di facciata: Rivestimento di laterizio faccia a vista.
  • Coperture: Manto di copertura di coppi di laterizio. Soffitto interno della chiesa di tavelle forate sospese con intelaiatura in legno.
  • Serramenti: Serramenti della chiesa di ferro, dei locali adiacenti di legno. Portone d’accesso di legno.
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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«L’edificio, realizzato all’interno della struttura ospedaliera, si caratterizza per la compattezza plastica del corpo di fabbrica in laterizio a vista che modella l’impianto absidato. Tale continuità è sottolineata dalla serie di strette monofore che si sviluppa lungo tutto il perimetro del volume, interrompendosi sul fronte contrassegnato dall’unicità del grande rosone e dalla loggia d’ingresso di colonne architravate che si espande in orizzontale, affacciandosi su un piccolo giardino pubblico. Il progetto accentua la purezza dei volumi, rendendo esplicito il modello della tradizione bizantina anche attraverso la tessitura laterizia». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida del Piemonte. Architettura del Novecento, Allemandi, Torino 2008, p. 110)

«L’edificio si trova attestato su via Marconi 34 all’interno dell’isolato occupato dal complesso dell’Ospedale. Il nosocomio cittadino, al suo interno, aveva una propria cappella che però col tempo divenne insufficiente. Il conte Ettore Barberis fu il promotore della nuova chiesa, affidando il progetto al geometra Giuseppe Mortarini. Passarono tuttavia sedici anni dal progetto alla realizzazione: nel 1942 venne posta la prima pietra ma i lavori, a causa delle restrizioni dovute alla seconda guerra mondiale, vennero interrotti quasi subito e ripresero solo negli anni Cinquanta. Nel 1956 la chiesa venne donata all’Ente dell’Ospedale. Si tratta di un edificio con pianta a croce latina, a tre navate, su modello delle antiche basiliche romane, con ampio quadriportico antistante la facciata e rivestimento in mattoni a vista. La sua particolarità consiste però nel rapporto tra le proporzioni fra le varie parti che lo compongono; infatti ad un primo esame dall’esterno si coglie solo un grande e alto volume che corrisponde alla navata centrale, mentre le due navate laterali sono decisamente più basse e poco profonde.
Interessanti e degne di nota le opere artistiche presenti al suo interno». (Paola Bacchi, Gian Luca Bazzan, Mario Zenoglio (a cura di), Identità di pietra architettura del ‘900 a Biella, M10 Edizioni, Gaglianico 2011, pp. 82-83)

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

La chiesa per oltre sessant’anni è stata utilizzata ininterrottamente per il culto cattolico, a beneficio dei malati, del personale ospedaliero e dei fedeli. Nel 2014 l’intero complesso ospedaliero è stato dismesso e trasferito in una zona periferica di Biella dove è sorto il nuovo Ospedale. Con la chiusura del presidio ospedaliero l’Azienda Sanitaria Locale di Biella e la Regione Piemonte, in qualità di proprietari, hanno effettuato diverse proposte alla Diocesi di Biella per la gestione dell’edificio. Nel maggio 2018 si è però arrivati alla cessazione del servizio e alla chiusura della chiesa.
L’edificio se pur non utilizzato, si presenta nel 2019 in discrete condizioni di conservazione.

(Scheda a cura di Tanja Marzi e Erica Meneghin, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work 
The building, located within the hospital area, has a «latin cross plan, with three naves, modelled on the ancient Roman basilicas, with a large four-sided portico in the front facade and exposed brick cladding. However, its peculiarity is the proportional relationship between its different parts; in fact, at first glance from the outside we can mainly see a large and high volume which is that of the central nave, while the two side aisles are much lower and narrower» (Paola Bacchi, Gian Luca Bazzan, Mario Zenoglio (a cura di), 2011).
Along the entire perimeter of the building, with an apse in the back, the narrow single-lancet windows develop, stopping only «at the front, marked by the uniqueness of the large rose window and the entrance loggia, with architraved columns, that expands horizontally, overlooking a small public garden» (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, 2008).

2. Current state in 2019
The church has been used with this function for over sixty years, continuously. However, the building has not been used since the hospital was abandoned and moved to the outskirts of the city. Nowadays, it is in fairly good conditions of conservation.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -
Opere D'Arte:
Codice ICCd Ubicazione Tipologia Soggetto Autore Materia Tecnica Stato di Conservazione Restauri
abside Scultura crocifisso Carmelo Cappello Bronzo Mediocre
navata Bassorilievo Via Crucis Pippo Pozzi Ceramica Mediocre
fonte battesimale Pannello decorativo Sette fiumi, sette pecorelle dorate e due colombe Mario Taragni Ferro Mediocre
fonte battesimale Scultura San Giovanni Battista Giovanni Cantono Bronzo Mediocre
fonte battesimale Scultura San Giovanni Battista Giovanni Cantono Bronzo Mediocre
altare Tabernacolo Due angeli che sostengono i simboli dell’Eucarestia, l’ostia e il calice Sergio Vatteroni Mediocre
pala d'altare Affresco Deposizione/S. Francesco d'Assisi Guido Mosca Affresco Mediocre


Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Maroino Maria 1956 La nuova chiesa dell’Ospedale Tipolito Maula Biella Si
Lebole Delmo 1984 Storia della chiesa biellese, La Pieve di Biella, Vol. 3 Unione Biellese Biella No
Giusti Maria Adriana (a cura di) 2007 Osservatorio dell’architettura moderna in Piemonte Idea Books Milano 119 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida del Piemonte. Architettura del Novecento Allemandi Torino 110 No
Bacchi Paola, Bazzan Gian Luca, Zenoglio Mario (a cura di) 2011 Identità di pietra architettura del ‘900 a Biella M10 Edizioni Gaglianico (Bi) 82-83 No
Gulmini Giorgio 2011 Sulla vita dell’Ospedale degli Infermi di Biella Biella No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Chiesa di San Francesco dell’Ospedale degli Infermi Chiesa di San Francesco dell’Ospedale degli Infermi Tratto da - Giusti, Idea Books 2007
Chiesa di San Francesco dell’Ospedale degli Infermi Chiesa di San Francesco dell’Ospedale degli Infermi Tratto da - Giusti, Idea Books 2007
Veduta da via Guglielmo Marconi, 2019 Veduta da via Guglielmo Marconi, 2019 Tanja Marzi - 2019
Dettaglio fronte laterale, 2019 Dettaglio fronte laterale, 2019 Tanja Marzi - 2019
Dettaglio rosone sulla facciata, 2019 Dettaglio rosone sulla facciata, 2019 Tanja Marzi - 2019
Veduta da via Guglielmo Marconi, 2019 Veduta da via Guglielmo Marconi, 2019 Tanja Marzi - 2019
Veduta laterale e manica di collegamento con l’ospedale, 2019 Veduta laterale e manica di collegamento con l’ospedale, 2019 Tanja Marzi - 2019
Veduta da via Guglielmo Marconi, 2018 Veduta da via Guglielmo Marconi, 2018 2018
Interno, particolare della pala d’altare, 2018 Interno, particolare della pala d’altare, 2018 Associazione Amici Chiesa di San Francesco, 2018
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Tanja Marzi e Erica Meneghin
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 26/01/2023

Revisori:

Mezzino Davide 2021