Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PALAZZO DELLA PERMANENTE

Scheda Opera

  • Modello dell'edificio in progetto. Stampa fotografica b/n
  • Prospettiva dell'insieme urbano
  • Pianta piano terra. Rilievo dell'edificio di Beltrami e appunti di progetto. Scala 1:200
  • Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • Fotopiano su via Turati della facciata neorinascimentale e della torre ad uso uffici
  • La loggia dell'edificio neorinascimentale
  • L'atrio della torre
  • Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n
  • L'edificio nel contesto urbano di via Turati
  • Il contrasto tra la facciata neorinascimentale e la torre ad uso uffici nel contesto urbano di via Turati
  • La facciata sud est dell'edificio a torre
  • L'atrio della torre, dettaglio del rivestimento in marmo delle pareti, del mosaico a pavimento e della fascia luminosa tra parete e soffitto
  • Interno, la grande sala espositiva al primo piano
  • Interno, lo sbarco delle scale allo spazio espositivo del primo piano
  • Interno, il sistema di risalita con la scala doppia
  • Planimetria dell’edificio nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica
  • Edificio prima dell'intervento. Stampa fotografica b/n pinzata su cartoncino
  • Pianta primo piano. Scala 1:100
  • Menabò per opuscolo
  • Pagina dell'opuscolo: pianta del terzo piano
  • Menabò per opuscolo: sezione con annotazioni per la stampa
  • Menabò per opuscolo: dettaglio dei serramenti con annotazioni per la stampa
  • Pianta del piano terra. Scala 1:100, s.d. Copia eliografica piegata
  • Planimetria con calcolo delle superfici e delle cubature. Scala 1:200
  • Pianta secondo piano. Scala 1:100
  • Pianta terzo piano. Scala 1:100
  • Pianta quarto e quinto piano. Scala 1:100
  • Pianta sesto e settimo piano. Scala 1:100
  • Pianta ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo piano. Scala 1:100
  • Pianta ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo piano. Scala 1:100
  • Prospetto su via Turati. Scala 1:100
  • Prospetto su via Turati. Scala 1:50
  • Prospetto nord-ovest e sezione longitudinale. Scala 1:100
  • Particolare facciata con indicazione dei materiali
  • Prospetto sud. Scala 1:50
  • Sopralzo, prospetto su via Turati. Scala 1:100
  • Sopralzo, prospetto nord. Scala 1:100
  • Sopralzo, prospetto sud. Scala 1:100
  • Sezione longitudinale. Scala 1:100
  • Sopralzo, prospettiva
  • Comune: Milano
  • Denominazione: PALAZZO DELLA PERMANENTE
  • Indirizzo: Via Filippo Turati N. 32-34
  • Data: 1949 - 1953
  • Tipologia: Interventi di recupero e trasformazione
  • Autori principali: Achille Castiglioni, Pier Giacomo Castiglioni, Luigi Fratino
Descrizione

Il palazzo, sede della “Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente“, viene ricostruito tra il 1952 e il 1953 dopo gli estesi danneggiamenti subiti durante i bombardamenti del 1943. Dell'edificio neorinascimentale realizzato tra il 1883 e il 1885 su progetto di Luigi Beltrami era rimasta in piedi solamente l'elegante facciata in pietra rossa di Verona, caratterizzata dall'ingresso tripartito a pilastri sormontato da una loggia a tre arcate e colonne. Il progetto dei fratelli Castiglioni si innesta al corpo di fabbrica del Beltrami e ricostituisce all'interno dell'isolato una serie di volumi orizzontali destinati alle esposizioni a cui si sovrappone una torre ad uffici di 53 metri di altezza, contraddistinta da un linguaggio sobrio ed essenziale: le sequenze verticali delle sue aperture e delle pareti di tamponamento rivestite in litoceramica sono interrotte dalle fasce marcapiano continue in cemento armato martellinato, dando ai prospetti un effetto di slancio e allo stesso tempo di pacato equilibrio. Le finestre, che si sviluppano a tutta altezza tra il marcapiano inferiore e quello superiore, sono formate da un telaio fisso e da due parti apribili a saliscendi, mentre all'interno una tenda veneziana in alluminio mitiga l'irraggiamento solare. La modularità della struttura fa sì che l'edificio venga percepito come un'architettura potenzialmente espandibile, senza soluzioni di continuità; questo consente una flessibile disposizione dei tamponamenti murari interni, con ambienti sempre illuminati naturalmente. Inizialmente la torre era stata progettata con un duplice assetto funzionale: fino al settimo piano erano previsti uffici, dall'ottavo al dodicesimo avrebbero dovuto distribuirsi tre appartamenti per piano. Ogni livello è servito da due ascensori principali e da un corpo scala di servizio con montacarichi a cui si accede dalle grandi balconature del prospetto est. La preziosità delle finiture e delle pavimentazioni – vengono utilizzati il mosaico, il travertino, la palladiana e il linoleum – fa da contrappunto all'uso di nuove tecnologie come i pannelli radianti e la posta pneumatica, collocando l'edificio tra gli esempi più innovativi del dopoguerra: lo stesso Gio Ponti nel 1953 dedica al palazzo la copertina del numero 285 della rivista “Domus“ e nel 1957 lo inserisce tra gli edifici presentati in “Milano Oggi“, una rassegna delle principali architetture moderne della città. L'atrio della torre, accessibile dall'ingresso più a destra in facciata, è un tripudio di materiali nobili: le pareti verticali sono rivestite in grandi lastre di marmo, i pavimenti sono a mosaico multicolore con raffinate geometrie curvilinee, mentre i neon posti in un incavo a livello dello zoccolo e della parte superiore del rivestimento creano un effetto luminoso che sembra staccare le pareti stesse dal suolo e dal soffitto.
Le sale espositive, accessibili dall'ingresso centrale su strada attraverso un atrio, sono ampliate conservando alcuni spazi preesistenti e dotate di un nuovo sistema allestitivo con l'inserimento di pareti mobili; una serie di tiranti metallici inseriti in un alloggiamento disposto orizzontalmente nei muri perimetrali delle sale permette di sostenere i pannelli o direttamente le opere d'arte esposte, fungendo anche da binario per le luci. A soffitto sono presenti grandi lucernari cilindrici che diffondono una luce soffusa grazie alle superfici in vetrocemento della copertura, mentre gli apparecchi illuminanti e le bocchette per il ricambio dell'aria sono incassati nelle controsoffittature.
In occasione della riapertura al pubblico, nel 1953, i fratelli Castiglioni curarono l'allestimento della mostra inaugurale intitolata “La donna nell'arte“. Nel 1999 Achille Castiglioni, a più di quarant'anni di distanza, si è occupato dell'allestimento della celebre mostra “Il museo del '900“, al primo piano del palazzo, con importanti opere trasferite temporaneamente negli spazi della Permanente durante il restauro di Palazzo Reale.

Info
  • Progetto: 1949 - 1952
  • Esecuzione: 1952 - 1953
  • Tipologia Specifica: Edificio per esposizioni e uffici
  • Proprietà: proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Pier Giacomo Castiglioni Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/pier-giacomo-castiglioni_(Dizionario-Biografico)/ SI
A. Castiglioni Direzione lavori Esecuzione Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55654 NO
P. Castiglioni Direzione lavori Esecuzione Visualizza Profilo https://www.fondazioneachillecastiglioni.it/achille-castiglioni-2/ NO
Achille Castiglioni Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=55654 SI
Mario Cavallè Progetto strutturale Progetto NO
Impresa Generale di costruzioni e recuperi Impresa esecutrice Esecuzione NO
Luigi Fratino Direzione lavori Esecuzione SI
L. Fratino Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: travi e pilastri in cemento armato (torre); struttura mista di profilati metallici e solai in laterizio armato (salone primo piano); strutture a traliccio in cemento armato (copertura saloni)
  • Materiale di facciata: rivestimento in litoceramica Piccinelli color avorio chiaro con marcapiani in cemento armato martellinato (torre)
  • Coperture: piana a terrazza non praticabile
  • Serramenti: in profilato metallico a tre telai
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Le sale espositive, accessibili dall'ingresso centrale su strada attraverso un atrio, sono ampliate conservando alcuni spazi preesistenti e dotate di un nuovo sistema allestitivo con l'inserimento di pareti mobili; una serie di tiranti metallici inseriti in un alloggiamento disposto orizzontalmente nei muri perimetrali delle sale permette di sostenere i pannelli o direttamente le opere d'arte esposte, fungendo anche da binario per le luci. A soffitto sono presenti grandi lucernari cilindrici che diffondono una luce soffusa grazie alle superfici in vetrocemento della copertura, mentre gli apparecchi illuminanti e le bocchette per il ricambio dell'aria sono incassati nelle controsoffittature.
In occasione della riapertura al pubblico, nel 1953, i fratelli Castiglioni curarono l'allestimento della mostra inaugurale intitolata “La donna nell'arte“. Nel 1999 Achille Castiglioni, a più di quarant'anni di distanza, si è occupato dell'allestimento della celebre mostra “Il museo del '900“, al primo piano del palazzo, con importanti opere trasferite temporaneamente negli spazi della Permanente durante il restauro di Palazzo Reale.
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La sede della “Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente“ è la prima importante opera milanese di Luca Beltrami, indiscusso protagonista della cultura architettonica negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. L'edificio, inaugurato nel 1886, è uno dei primi a esprimere una concezione moderna del sistema espositivo, comprendendo nello stesso luogo sia le sale per le esposizioni periodiche sia quelle per la collezione permanente. La scelta dello stile riflette la destinazione dell'opera: alle forme neorinascimentali è affidato – secondo un codice condiviso – il compito di rappresentare in forma sensibile la vocazione civile dell'architettura. Nel fronte su via Turati – all'epoca via Principe Umberto – la profonda loggia ad archi del piano superiore è un inedito spazio museale che può ospitare delle sculture all'aperto. Il soffitto ligneo della loggia e i preziosi pavimenti in mosaico veneziano delle sale sono utilizzati come elementi rappresentativi dell'alta funzione educativa a cui doveva assolvere l'edificio. Alla data dell'inaugurazione il piano terreno ospita due sale attorno all'atrio d'ingresso, un cortile coperto e altri due saloni illuminati da lucernari, accessibili da una galleria centrale; verso il fondo dell'isolato è collocata una galleria dedicata alla scultura, aperta su un piccolo giardino. Al piano superiore, raggiungibile da due scale in marmo, si trovano il grande salone per le conferenze e la loggia, affiancata da due sale minori per l'esposizione di piccoli oggetti. A testimoniare la raffinatezza delle soluzioni architettoniche di Beltrami, dopo la guerra non rimane che la facciata su via Turati, sopravvissuta alla furia devastatrice delle incursioni aeree e ancor oggi tutelata come monumento nazionale. Il lavoro dei fratelli Castiglioni e di Luigi Fratino ha il merito di aver riconsegnato alla cittadinanza la storica istituzione milanese attraverso una ristrutturazione ispirata a principi di razionalità ed efficienza. Oggi l'intervento degli anni Cinquanta è ancora leggibile nella sua impostazione originale: alcuni adeguamenti funzionali hanno portato a sostituire i pannelli espositivi originali, in legno rivestito di tela, e a oscurare tutti i lucernari delle sale, privilegiando una illuminazione esclusivamente artificiale.
La Permanente svolge attività di promozione e diffusione della cultura, organizzando e realizzando mostre monografiche e tematiche e rassegne storiche, anche in collaborazione con Musei, Enti ed Istituzioni nazionali ed esteri. La Società vanta inoltre una collezione d'arte costituita da oltre trecento opere tra dipinti e sculture e circa cento disegni e incisioni, formatasi con acquisizioni e donazioni da parte di artisti e mecenati. Tra le altre, sono presenti opere di celebri artisti quali Emilio Gola, Anselmo Bucci, Galileo Chini, Raffaele de Grada, Piero Marussig, Ottone Rosai, Felice Casorati, Roberto Crippa, Aldo Carpi, Lucio Fontana, Carlo Carrà, Umberto Milani, Paolo Scheggi, Alfredo Chigine, Giulio Turcato, Emilio Scanavino, Fausto Melotti, Mario Schifano, Luigi Veronesi, Mimmo Paladino, Emilio Tadini, Aligi Sassu, Renato Birolli, Bruno Cassinari ed Ennio Morlotti.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Legge 1 giugno 1939, n. 1089
  • Altri Provvedimenti: Dichiarazione di notevole interesse (14/06/1982)
  • Foglio Catastale: 312 N
  • Particella: 205

Note

Notizie storiche La sede della “Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente“ è la prima importante opera milanese di Luca Beltrami, indiscusso protagonista della cultura architettonica negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento. L'edificio, inaugurato nel 1886, è uno dei primi a esprimere una concezione moderna del sistema espositivo, comprendendo nello stesso luogo sia le sale per le esposizioni periodiche sia quelle per la collezione permanente. La scelta dello stile riflette la destinazione dell'opera: alle forme neorinascimentali è affidato – secondo un codice condiviso – il compito di rappresentare in forma sensibile la vocazione civile dell'architettura. Nel fronte su via Turati – all'epoca via Principe Umberto – la profonda loggia ad archi del piano superiore è un inedito spazio museale che può ospitare delle sculture all'aperto. Il soffitto ligneo della loggia e i preziosi pavimenti in mosaico veneziano delle sale sono utilizzati come elementi rappresentativi dell'alta funzione educativa a cui doveva assolvere l'edificio. Alla data dell'inaugurazione il piano terreno ospita due sale attorno all'atrio d'ingresso, un cortile coperto e altri due saloni illuminati da lucernari, accessibili da una galleria centrale; verso il fondo dell'isolato è collocata una galleria dedicata alla scultura, aperta su un piccolo giardino. Al piano superiore, raggiungibile da due scale in marmo, si trovano il grande salone per le conferenze e la loggia, affiancata da due sale minori per l'esposizione di piccoli oggetti. A testimoniare la raffinatezza delle soluzioni architettoniche di Beltrami, dopo la guerra non rimane che la facciata su via Turati, sopravvissuta alla furia devastatrice delle incursioni aeree e ancor oggi tutelata come monumento nazionale. Il lavoro dei fratelli Castiglioni e di Luigi Fratino ha il merito di aver riconsegnato alla cittadinanza la storica istituzione milanese attraverso una ristrutturazione ispirata a principi di razionalità ed efficienza. Oggi l'intervento degli anni Cinquanta è ancora leggibile nella sua impostazione originale: alcuni adeguamenti funzionali hanno portato a sostituire i pannelli espositivi originali, in legno rivestito di tela, e a oscurare tutti i lucernari delle sale, privilegiando una illuminazione esclusivamente artificiale. La Permanente svolge attività di promozione e diffusione della cultura, organizzando e realizzando mostre monografiche e tematiche e rassegne storiche, anche in collaborazione con Musei, Enti ed Istituzioni nazionali ed esteri. La Società vanta inoltre una collezione d'arte costituita da oltre trecento opere tra dipinti e sculture e circa cento disegni e incisioni, formatasi con acquisizioni e donazioni da parte di artisti e mecenati. Tra le altre, sono presenti opere di celebri artisti quali Emilio Gola, Anselmo Bucci, Galileo Chini, Raffaele de Grada, Piero Marussig, Ottone Rosai, Felice Casorati, Roberto Crippa, Aldo Carpi, Lucio Fontana, Carlo Carrà, Umberto Milani, Paolo Scheggi, Alfredo Chigine, Giulio Turcato, Emilio Scanavino, Fausto Melotti, Mario Schifano, Luigi Veronesi, Mimmo Paladino, Emilio Tadini, Aligi Sassu, Renato Birolli, Bruno Cassinari ed Ennio Morlotti.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Modesti Renzo, Taccani Remo (a cura di) 1950 La Permanente, Società per le belle arti ed esposizione Permanente, numero unico per la ricostruzione del palazzo sociale 1883 Edizione Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente Milano Si
1952 Réalisations Architecturales en Italie Cahiers du Centre Scientifique et technique du Bâtiment n. 16 XIII Si
1953 Osservazioni su una architettura. La torre della Permanente a Milano Domus n. 285 7-12 Si
1954 La Torre della Permanente a Milano Vitrum n. 52-53 34-39 Si
Angeli R. 1956 La scala Casa e Turismo n. 8 17 No
Ponti Gio 1957 Milano oggi Milano Moderna Milano 30 No
Pansera Anty 1990 Milano, la Permanente sotto la Torre Il moderno 16/02/1990 Si
Polano Sergio 2001 Achille Castiglioni. Tutte le opere 1938-2000 Electa Milano 60-65 Si
Gramigna Giuliana, Mazza Sergio 2001 Milano. Un secolo di architettura milanese dal Cordusio alla Bicocca Hoepli Milano 247 No
Selvafolta Ornella 2014 Decoro e arti applicate nell'opera di Luca Beltrami, in Paoli Silvia (a cura di), Luca Beltrami, 1854-1933. Storia, arte e architettura a Milano Silvana editoriale Milano 55-71 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni Achille e Pier Giacomo Castiglioni Fondazione Achille Castiglioni, Milano Torre della Permanente a Milano
Archivio Storico Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano
Archivio Civico di Milano Comune di Milano

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Modello dell'edificio in progetto. Stampa fotografica b/n Modello dell'edificio in progetto. Stampa fotografica b/n Archivio Civico di Milano
Prospettiva dell'insieme urbano Prospettiva dell'insieme urbano Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Pianta piano terra. Rilievo dell'edificio di Beltrami e appunti di progetto. Scala 1:200 Pianta piano terra. Rilievo dell'edificio di Beltrami e appunti di progetto. Scala 1:200 Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
Fotopiano su via Turati della facciata neorinascimentale e della torre ad uso uffici Fotopiano su via Turati della facciata neorinascimentale e della torre ad uso uffici Stefano Suriano - 2016
La loggia dell'edificio neorinascimentale La loggia dell'edificio neorinascimentale Stefano Suriano - 2017
L'atrio della torre L'atrio della torre Stefano Suriano - 2017
Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Interno dell'edificio dopo i bombardamenti, immagine d'epoca. Stampa fotografica b/n Archivio della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente
L'edificio nel contesto urbano di via Turati L'edificio nel contesto urbano di via Turati Stefano Suriano - 2016
Il contrasto tra la facciata neorinascimentale e la torre ad uso uffici nel contesto urbano di via Turati Il contrasto tra la facciata neorinascimentale e la torre ad uso uffici nel contesto urbano di via Turati Stefano Suriano - 2016
La facciata sud est dell'edificio a torre La facciata sud est dell'edificio a torre Stefano Suriano - 2017
L'atrio della torre, dettaglio del rivestimento in marmo delle pareti, del mosaico a pavimento e della fascia luminosa tra parete e soffitto L'atrio della torre, dettaglio del rivestimento in marmo delle pareti, del mosaico a pavimento e della fascia luminosa tra parete e soffitto Stefano Suriano - 2017
Interno, la grande sala espositiva al primo piano Interno, la grande sala espositiva al primo piano Stefano Suriano - 2017
Interno, lo sbarco delle scale allo spazio espositivo del primo piano Interno, lo sbarco delle scale allo spazio espositivo del primo piano Stefano Suriano - 2017
Interno, il sistema di risalita con la scala doppia Interno, il sistema di risalita con la scala doppia Stefano Suriano - 2017
Planimetria dell’edificio nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Planimetria dell’edificio nel contesto urbano. Supporto cartografico. Comune di Milano - Servizio SIT e Toponomastica Rielaborazione a cura di Ad Urbem - 2016
Edificio prima dell'intervento. Stampa fotografica b/n pinzata su cartoncino Edificio prima dell'intervento. Stampa fotografica b/n pinzata su cartoncino Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Pianta primo piano. Scala 1:100 Pianta primo piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Menabò per opuscolo Menabò per opuscolo "Torre della Permanente": spaccato assonometrico con annotazioni per la stampa Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Pagina dell'opuscolo: pianta del terzo piano Pagina dell'opuscolo: pianta del terzo piano Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Menabò per opuscolo: sezione con annotazioni per la stampa Menabò per opuscolo: sezione con annotazioni per la stampa Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Menabò per opuscolo: dettaglio dei serramenti con annotazioni per la stampa Menabò per opuscolo: dettaglio dei serramenti con annotazioni per la stampa Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Pianta del piano terra. Scala 1:100, s.d. Copia eliografica piegata Pianta del piano terra. Scala 1:100, s.d. Copia eliografica piegata Archivio Achille e Pier Giacomo Castiglioni
Planimetria con calcolo delle superfici e delle cubature. Scala 1:200 Planimetria con calcolo delle superfici e delle cubature. Scala 1:200 Archivio Civico di Milano
Pianta secondo piano. Scala 1:100 Pianta secondo piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Pianta terzo piano. Scala 1:100 Pianta terzo piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Pianta quarto e quinto piano. Scala 1:100 Pianta quarto e quinto piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Pianta sesto e settimo piano. Scala 1:100 Pianta sesto e settimo piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Pianta ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo piano. Scala 1:100 Pianta ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Pianta ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo piano. Scala 1:100 Pianta ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo piano. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Prospetto su via Turati. Scala 1:100 Prospetto su via Turati. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Prospetto su via Turati. Scala 1:50 Prospetto su via Turati. Scala 1:50 Archivio Civico di Milano
Prospetto nord-ovest e sezione longitudinale. Scala 1:100 Prospetto nord-ovest e sezione longitudinale. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Particolare facciata con indicazione dei materiali Particolare facciata con indicazione dei materiali Archivio Civico di Milano
Prospetto sud. Scala 1:50 Prospetto sud. Scala 1:50 Archivio Civico di Milano
Sopralzo, prospetto su via Turati. Scala 1:100 Sopralzo, prospetto su via Turati. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Sopralzo, prospetto nord. Scala 1:100 Sopralzo, prospetto nord. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Sopralzo, prospetto sud. Scala 1:100 Sopralzo, prospetto sud. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Sezione longitudinale. Scala 1:100 Sezione longitudinale. Scala 1:100 Archivio Civico di Milano
Sopralzo, prospettiva Sopralzo, prospettiva Archivio Civico di Milano

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Pier Giacomo Castiglioni Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Achille Castiglioni Visualizza
Enciclopedia Treccani - Achille Castiglioni Visualizza
Fondazione Achille Castiglioni Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DARC
Titolare della ricerca: Politecnico di Milano - Dipartimento di Industrial Design, Arti, Comunicazione e Moda
Responsabile scientifico: Fulvo Irace, Graziella Leyla Ciagà


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2022