Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

SEDE DELLA BANCA PASSADORE

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna
  • Vista esterna, dettaglio
  • Comune: Genova
  • Località: Portoria
  • Denominazione: SEDE DELLA BANCA PASSADORE
  • Indirizzo: Via Ettore Vernazza N. 27
  • Data: 1959 - 1964
  • Tipologia: Istituti di credito e assicurativi
  • Autori principali: Alberto Mazzoni
Descrizione

L’edificio per la nuova sede della Banca Passadore sorge a Piccapietra, quartiere costruito tra gli anni Cinquanta e Settanta del Novecento, a seguito della quasi completa demolizione di una zona di origine medievale che era, in parte, stato sinistrata dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. La società immobiliare “Augusta”, proprietaria dell’area, affidò allo studio milanese composto da Alberto Mazzoni e Diego Guicciardi la progettazione dell’edificio, che avrebbe dovuto ospitare la nuova sede della banca Passadore, alcuni esercizi commerciali e un’autorimessa ai piani interrati.
Come nel caso degli altri edifici che compongono il quartiere di Piccapietra, anche il lotto in questione aveva alcune limitazioni imposte dal Piano Particolareggiato del 1953, tra cui la presenza di una strada pubblica in galleria che, a nord dell’edificio, avrebbe dovuto connettere la nuova zona di Piccapietra con il centro storico della città, in attuazione di un disegno urbanistico che non venne mai realizzato. La galleria oggi è utilizzata come accesso al grande parcheggio sito sotto piazza Piccapietra (Repetti C., 2019).
L’edificio ha una pianta a forma di elle, il cui lato corto è composto da un volume più basso, in parte porticato, mentre il resto dell’area è occupata da un volume compatto, che al piano terra ospita esercizi commerciali e ai piani superiori uffici. Il Piano Particolareggiato prevedeva che sul lato nord della banca fosse costruito un portico pubblico che si collegasse con il sistema di strade pedonali presenti nel lotto VIIIa, con esso confinante. Alla luce di questa imposizione Mazzoni e Guicciardi decisero di prolungare il percorso pedonale pubblico all’interno del volume di dimensioni maggiori: dall’ingresso su via Vernazza, attraverso un corridoio pubblico, si raggiunge così il portico commerciale sul prospetto nord dell’edificio. L’edificio ha sei piani interrati, destinati al caveau della banca, ad archivi, locali tecnici e a un grande autosilo. Il piano terra ospita, oltre alle attività commerciali, gli spazi della banca destinati al pubblico, a cui si accede dallo spigolo sud-ovest dell’edificio, organizzati attorno ad una grande sala a doppia altezza di forma esagonale. Il primo piano è destinato agli uffici della banca, così come il secondo, mentre i piani terzo e quarto sono estesi al solo volume verso via Vernazza, e (Repetti C., 2019). Una delle note più curiose della realizzazione è la soluzione adottata per l’autosilo, uno dei primi garage completamente automatizzati d’Italia, che ha una capacità di 97 automobili. Nello spazio di ingresso e di uscita all’autosilo, venne installato uno sportello bancario “drive-in” della ditta americana Diebold, destinato al prelievo rapido dei contanti direttamente dall’auto (Passadore & C., 2015).

Info
  • Progetto: 1959 - 1961
  • Esecuzione: 1961 - 1964
  • Tipologia Specifica: Sede della Banca Passadore e negozi
  • Committente: Compagnia Genovese Beni Immobiliari “Augusta” Soc.
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Sede della Banca Passadore e negozi
  • Destinazione attuale: Sede della Banca Passadore e negozi
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Franco Gardella Direzione lavori Progetto NO
Giorgio Gardella Direzione lavori Esecuzione NO
Diego Guicciardi Progetto architettonico Progetto NO
Alberto Mazzoni Progetto architettonico Progetto SI
Gian Paolo Nannelli Direzione lavori Esecuzione NO
Giovanni Rosso Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: in cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco tinteggiato di colore rosa e listelli di marmo bianco
  • Coperture: piana
  • Serramenti: in ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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Come nel caso degli altri edifici che compongono il quartiere di Piccapietra, anche il lotto in questione aveva alcune limitazioni imposte dal Piano Particolareggiato del 1953, tra cui la presenza di una strada pubblica in galleria che, a nord dell’edificio, avrebbe dovuto connettere la nuova zona di Piccapietra con il centro storico della città, in attuazione di un disegno urbanistico che non venne mai realizzato. La galleria oggi è utilizzata come accesso al grande parcheggio sito sotto piazza Piccapietra (Repetti C., 2019). 
L’edificio ha una pianta a forma di elle, il cui lato corto è composto da un volume più basso, in parte porticato, mentre il resto dell’area è occupata da un volume compatto, che al piano terra ospita esercizi commerciali e ai piani superiori uffici. Il Piano Particolareggiato prevedeva che sul lato nord della banca fosse costruito un portico pubblico che si collegasse con il sistema di strade pedonali presenti nel lotto VIIIa, con esso confinante. Alla luce di questa imposizione Mazzoni e Guicciardi decisero di prolungare il percorso pedonale pubblico all’interno del volume di dimensioni maggiori: dall’ingresso su via Vernazza, attraverso un corridoio pubblico, si raggiunge così il portico commerciale sul prospetto nord dell’edificio. L’edificio ha sei piani interrati, destinati al caveau della banca, ad archivi, locali tecnici e a un grande autosilo. Il piano terra ospita, oltre alle attività commerciali, gli spazi della banca destinati al pubblico, a cui si accede dallo spigolo sud-ovest dell’edificio, organizzati attorno ad una grande sala a doppia altezza di forma esagonale. Il primo piano è destinato agli uffici della banca, così come il secondo, mentre  i piani terzo e quarto sono estesi al solo volume verso via Vernazza, e (Repetti C., 2019). Una delle note più curiose della realizzazione è la soluzione adottata per l’autosilo, uno dei primi garage completamente automatizzati d’Italia, che ha una capacità di 97 automobili. Nello spazio di ingresso e di uscita all’autosilo, venne installato uno sportello bancario “drive-in” della ditta americana Diebold,  destinato al prelievo rapido dei contanti direttamente dall’auto (Passadore & C., 2015).
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  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: NCT 6
  • Particella: 306

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1965 Tradizione e modernità alla Banca Passadore & C. Liguria n. 1 11 Si
De Marpillero G. 1966 Il piano di Piccapietra a Genova Casabella n. 308 No
Moriconi Mauro, Rosadini Francesco 2004 Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno Testo&Immagine Torino 33 No
Banca Passadore & C. 2015 1965-2015. La Banca Passadore a Piccapietra: storia di un palazzo e di quartiere Banca Passadore & C. Genova Si
Franco Giovanna, Musso Stefano Francesco 2016 Architetture in Liguria dopo il 1945 De Ferrari Genova 140 No
Repetti C. 2018 Le facciate del quartiere di Piccapietra a Genova: tutela e valorizzazione di un patrimonio del Secondo Novecento, in Biscontin G., Driussi G (a cura di), “Intervenire sulle superfici dell'architettura tra bilanci e prospettive, Atti del 34° Convegno di studi Internazionale Scienza e Beni Culturali, Bressanone, 3-6 luglio 2018” Arcadia Ricerche Srl Margera, Venezia 633-643 No
Repetti C. 2019 Genova e la città antica nel Secondo Dopoguerra, tra innovazione e conservazione. Il caso di Piccapietra (1945-1975), Tesi di Dottorato in Conservazione dei Beni Architettonici, Dipartimento di Architettura e Studi Urbani, Politecnico di Milano. Relatore: Prof. Stefano F. Musso, co-relatore: Prof. Giovanna Franco. No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2018
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2018
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Camilla Repetti - 2018
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2018
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Camilla Repetti - 2018

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 27/02/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2022