Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

GRAND HOTEL CONCA AZZURRA

Scheda Opera

  • Vista del Grand Hotel Alpino (inizi ’900) in attività (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Ricostruzione del Grand Hotel Alpino, Gignese (Novara)
  • Vista del Grand Hotel Alpino (inizi ’900) prima dell’intervento
  • Planimetria generale
  • Prospetto generale del fronte verso il lago
  • Vista generale del fronte verso il lago
  • Vista del fronte verso il lago
  • Dettaglio delle logge del fronte verso il lago
  • Sezione trasversale
  • Prospetti del fronte verso il lago e del fronte posteriore
  • Pianta del piano terreno
  • Pianta del piano a mansarde
  • Vista di dettaglio del fronte verso il lago
  • Vista di dettaglio del fronte verso il lago
  • Viste di dettaglio del fronte posteriore
  • Vista laterale
  • Dettaglio del portico verso il lago
  • Dettaglio del fronte verso il lago
  • Vista verso il lago Maggiore
  • Le residenze unifamiliari
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Gignese
  • Località: Alpino
  • Denominazione: GRAND HOTEL CONCA AZZURRA
  • Indirizzo: Salita Rognoni N 28 - Strada dell’Alpino N. 36
  • Data: 1988 - 1998
  • Tipologia: Strutture ricettive
  • Autori principali: Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Guido Drocco
Descrizione

1. Opera originaria

«Su iniziativa della Samura srl di Torino, proprietaria degli immobili, alla fine del 1988 è avviato il progetto di ricostruzione del Grand Hotel Alpino situato su un’area a mezza costa sopra il lago Maggiore.
Il progetto prevede la demolizione del vecchio albergo e degli edifici minori annessi grazie a una variante al PRG – nel quale l’edificio era vincolato ad area turistico-alberghiera – e alla conseguente modifica del programma di fabbricazione che la giunta comunale riformula in un nuovo piano esecutivo convenzionato (Pec). L’impresa Giovanni Maciotta spa, responsabile del coordinamento dei lavori, incarica Gabetti e Isola di redigere il progetto di massima, che doveva prevedere, al posto dell’ex Grand Hotel demolito, nuovi edifici residenziali e un nuovo albergo per una cubatura complessiva superiore alla preesistente – da 26.000 a 31.000 metri cubi circa – redistribuita nell’intera area con una diversa volumetria […] Nel maggio 1989 Gabetti e Isola – con i quali collabora Guido Drocco – presentano il progetto di massima in scala 1:500 relativo all’intera area e in scala 1:200 relativo all’edificio residenziale a cinque piani fuori terra. Questo, ricostruito sul sito del Grand Hotel, si richiama alle “linee della costruzione preesistente”, tanto che alcuni vecchi ambienti voltati nel piano seminterrato e alcuni pilastri in pietra sono conservati anche nella ricostruzione.
Il volume a cinque piani – che prevede 37 alloggi – è caratterizzato sul fronte verso la strada da tre corpi in aggetto in acciaio e vetro che contengono le scale-ascensori […] sul prospetto opposto, rivolto a valle verso est, emergono invece i corpi delle logge coperte coronate alla sommità dai tetti a mansarda, con capriate frontali in legno a vista e copertura in rame.
Il ruolo evocativo assegnato ai materiali – le ringhiere dei balconi e loggiati sono in legno e tutte le finiture sono in ferro e legno – è rimarcato dal rivestimento dei prospetti in masselli di calcestruzzo vibrocompresso, colorato secondo tonalità cromatiche presenti sui vecchi intonaci
Il ricostruito ex Grand Hotel impone, con tali forme, la tonalità architettonica a tutto il progetto “Conca azzurra”. La relazione con le residenze unifamiliari e l’albergo – avviati nella seconda fase dei lavori – è sottolineata anche fisicamente dai porticati continui in ferro e legno che con copertura in rame che attraversano tutto il lotto per collegare i diversi edifici.
Il piano esecutivo è approvato dal consiglio comunale nel novembre 1989 ma contestato dalla Lega ambiente […] viene riformulato nel novembre 1990 e sottoposto al parere vincolante della Regione che lo approva nel 1993 […]. Pensato per un turismo stagionale o di passaggio l’albergo utilizza le strutture ricettive già realizzate e annesse all’ex Grand Hotel, ristorante e club. Le 36 camere sono distribuite in quattro blocchi a due piani fuori terra, ruotati tra loro in ragione delle curve di livello e con affaccio verso il lago.
Il complesso è servito da autorimesse interrate ed è dotato di hall con corpo scala-ascensore collocato come cerniera nel punto di rotazione dei corpi edilizi.
Le 16 case unifamiliari sono anch’esse, come l’albergo, a due piani fuori terra con blocco autonomo di autorimesse, e sono affiancate in blocchi di 5+5+6 unità, comprese tra i 58 e i 79 mq.
Inserito in un ambiente fortemente condizionato dal contesto naturale più che dalle preesistenze architettoniche – prese comunque in considerazione – il progetto “Conca azzurra” propone molti degli elementi ricorrenti nella poetica di Gabetti e Isola. Ad iniziare, ex negativo, dal rifiuto di qualsiasi mimesi naturalistico-ambientale e con la consueta attenzione all’orografia e alla stessa preesistenza. E non va sottaciuta la grande cura posta all’esecuzione dell’opera, aspetto di fondamentale importanza nella prassi progettuale coltivata dai due architetti». (Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola. Opere di architettura, Electa, Milano 1996, pp. 241-243).

«Abbiamo inteso il luogo come luogo di memorie: come realtà concreta per memorie protratte nel tempo…. Il nostro progetto si componeva a poco a poco, fra geometrie udite e cantate ad orecchio, fra memorie di pietre, di tronchi di legno, di coperture di rame verde, reso brillante dal clima elettrico, distillato… L’idea dominante era pur sempre quella del soggiorno, estivo autunnale, invernale primaverile, quattro stagioni messe in fila, a partire dal gran caldo di luglio, con ragazzi affidati ai nonni e con mogli al fresco, mariti al caldo. La piscina scoperta diventa utile per tutti: vi si può arrivare dalla casa o dalle villette, direttamente passando per il club, con saune e palestre; vi si può sostare, avendo previsto prima o dopo ospiti al ristorante.
[…] Non ci sono volute molte sedute collegiali per concordare una linea di indirizzo, poi delineata in forme architettoniche di massima: un blocco formato da un edificio a cinque piani fuori terra tutto destinato ad alloggi, affacciato verso il lago; un piano sottostante fortemente avanzato, verso valle, così da riformare il profondo terrazzo che era già posto davanti all’ex Alpino, per ospitare il ristorante, con cucina, dispensa, eccetera, il club con palestre, sauna, spogliatoi, anche a servizio della piscina, e qualche alloggio a lato.
Il blocco centrale era, ed è, destinato ad estendersi sulle testate, in un piccolo albergo e in una serie di case-villa, con alloggi duplex: gran cura abbiamo posto nel rendere ognuna di queste unità indipendente, per le esigenze loro proprie, di carattere funzionale, e però complementari per le opportunità di molto rapporti reciproci, adatti a rendere vivo il complesso.
[…] La convergenza delle forme e dei colori porta a sottolineare ovunque un senso di impasto, di liquidità: un insieme tremulo, giocato sull’esitazione più che sulla forza dell’idea decisiva o determinante. Sono effetti, questi, dei luoghi, che gli acquerelli di progetto hanno evocato fin dagli inizi: come percorso incerto, e però costante, insistito per tutta la linea del progetto e della realizzazione» (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Ricostruzione del Grand Hotel Alpino, Gignese (Novara), 1988-95, in «Zodiac», n. 19, marzo-novembre 1998, pp. 174-183). Inglese: si

«Ricostruzione del “Grand Hotel Alpino” sopra il lago Maggiore a mezza costa. Vengono conservati alcuni ambienti voltati al piano seminterrato e alcuni pilastri in pietra, su cui si alzano cinque piani fuori terra. Il fronte su strada è caratterizzato dal volume in aggetto in acciaio e vetro della scala; il fronte opposto dalla copertura in rame e capriate in legno delle logge. La dicotomia risulta portata a unità attraverso il rivestimento del paramento murario con pannelli colorati, dipinti con tonalità dei vecchi intonaci.
In una seconda fase si realizzano le residenze unifamiliari e un porticato in ferro e legno con copertura in rame. Che unisce le diverse costruzioni disegnando percorsi coperti e continui». (Maria Adriana Giusti e Rosa Tamborrino, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, pp. 352-353).


2. Consistenza dell’opera al 2019/Stato attuale
L’edificio è conservato integralmente anche nei caratteri percettivi originari.

(Scheda a cura di Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1988 -
  • Esecuzione: - 1998
  • Committente: Samura srl, Torino
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Albergo
  • Destinazione attuale: Residenze e albergo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Guido Drocco Progetto architettonico Progetto SI
Roberto Gabetti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/roberto-gabetti/ SI
Impresa Giovanni Maciotta spa, Torino Impresa esecutrice Esecuzione NO
Ing. Guido Massobrio Direzione lavori Esecuzione NO
Aimaro Isola Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.isolarchitetti.com/index.php/isolarchitetti-studio SI
  • Materiale di facciata: Rivestimento dei fronti in masselli di calcestruzzo vibrocompresso, colorato secondo tonalità cromatiche presenti sui vecchi intonaci Le ringhiere dei balconi e i loggiati sono in legno; tutte le finiture in ferro e legno
  • Coperture: Tetti a mansarda, con capriate frontali in legno a vista e copertura in rame
  • Serramenti: Serramenti in alluminio in colore azzurro
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
  • Stato Serramenti: Ottimo

													Array
(
    [id_opera] => 4172
    [codice] => DAD_VCO_151
    [denominazione] => GRAND HOTEL CONCA AZZURRA
    [regione] => Piemonte
    [provincia] => Verbania
    [comune] => Gignese
    [localita] => Alpino
    [indirizzo] => Salita Rognoni N 28 - Strada dell’Alpino N. 36
    [id_categoria] => 2
    [id_tipologia] => 52
    [tipologia_specifica] => 
    [anno_inizio_progetto] => 1988
    [anno_fine_progetto] => 
    [anno_inizio_esecuzione] => 
    [anno_fine_esecuzione] => 1998
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 1
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => 1. Opera originaria 

«Su iniziativa della Samura srl di Torino, proprietaria degli immobili, alla fine del 1988 è avviato il progetto di ricostruzione del Grand Hotel Alpino situato su un’area a mezza costa sopra il lago Maggiore.
Il progetto prevede la demolizione del vecchio albergo e degli edifici minori annessi grazie a una variante al PRG – nel quale l’edificio era vincolato ad area turistico-alberghiera – e alla conseguente modifica del programma di fabbricazione che la giunta comunale riformula in un nuovo piano esecutivo convenzionato (Pec). L’impresa Giovanni Maciotta spa, responsabile del coordinamento dei lavori, incarica Gabetti e Isola di redigere il progetto di massima, che doveva prevedere, al posto dell’ex Grand Hotel demolito, nuovi edifici residenziali e un nuovo albergo per una cubatura complessiva superiore alla preesistente – da 26.000 a 31.000 metri cubi circa – redistribuita nell’intera area con una diversa volumetria […] Nel maggio 1989 Gabetti e Isola – con i quali collabora Guido Drocco – presentano il progetto di massima in scala 1:500 relativo all’intera area e in scala 1:200 relativo all’edificio residenziale a cinque piani fuori terra. Questo, ricostruito sul sito del Grand Hotel, si richiama alle “linee della costruzione preesistente”, tanto che alcuni vecchi ambienti voltati nel piano seminterrato e alcuni pilastri in pietra sono conservati anche nella ricostruzione.
Il volume a cinque piani – che prevede 37 alloggi – è caratterizzato sul fronte verso la strada da tre corpi in aggetto in acciaio e vetro che contengono le scale-ascensori […] sul prospetto opposto, rivolto a valle verso est, emergono invece i corpi delle logge coperte coronate alla sommità dai tetti a mansarda, con capriate frontali in legno a vista e copertura in rame.
Il ruolo evocativo assegnato ai materiali – le ringhiere dei balconi e loggiati sono in legno e tutte le finiture sono in ferro e legno – è rimarcato dal rivestimento dei prospetti in masselli di calcestruzzo vibrocompresso, colorato secondo tonalità cromatiche presenti sui vecchi intonaci
Il ricostruito ex Grand Hotel impone, con tali forme, la tonalità architettonica a tutto il progetto “Conca azzurra”. La relazione con le residenze unifamiliari e l’albergo – avviati nella seconda fase dei lavori – è sottolineata anche fisicamente dai porticati continui in ferro e legno che con copertura in rame che attraversano tutto il lotto per collegare i diversi edifici.
Il piano esecutivo è approvato dal consiglio comunale nel novembre 1989 ma contestato dalla Lega ambiente […] viene riformulato nel novembre 1990 e sottoposto al parere vincolante della Regione che lo approva nel 1993 […]. Pensato per un turismo stagionale o di passaggio l’albergo utilizza le strutture ricettive già realizzate e annesse all’ex Grand Hotel, ristorante e club. Le 36 camere sono distribuite in quattro blocchi a due piani fuori terra, ruotati tra loro in ragione delle curve di livello e con affaccio verso il lago.
Il complesso è servito da autorimesse interrate ed è dotato di hall con corpo scala-ascensore collocato come cerniera nel punto di rotazione dei corpi edilizi.
Le 16 case unifamiliari sono anch’esse, come l’albergo, a due piani fuori terra con blocco autonomo di autorimesse, e sono affiancate in blocchi di 5+5+6 unità, comprese tra i 58 e i 79 mq.
Inserito in un ambiente fortemente condizionato dal contesto naturale più che dalle preesistenze architettoniche – prese comunque in considerazione – il progetto “Conca azzurra” propone molti degli elementi ricorrenti nella poetica di Gabetti e Isola. Ad iniziare, ex negativo, dal rifiuto di qualsiasi mimesi naturalistico-ambientale e con la consueta attenzione all’orografia e alla stessa preesistenza. E non va sottaciuta la grande cura posta all’esecuzione dell’opera, aspetto di fondamentale importanza nella prassi progettuale coltivata dai due architetti». (Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola. Opere di architettura, Electa, Milano 1996, pp. 241-243).

«Abbiamo inteso il luogo come luogo di memorie: come realtà concreta per memorie protratte nel tempo…. Il nostro progetto si componeva a poco a poco, fra geometrie udite e cantate ad orecchio, fra memorie di pietre, di tronchi di legno, di coperture di rame verde, reso brillante dal clima elettrico, distillato… L’idea dominante era pur sempre quella del soggiorno, estivo autunnale, invernale primaverile, quattro stagioni messe in fila, a partire dal gran caldo di luglio, con ragazzi affidati ai nonni e con mogli al fresco, mariti al caldo. La piscina scoperta diventa utile per tutti: vi si può arrivare dalla casa o dalle villette, direttamente passando per il club, con saune e palestre; vi si può sostare, avendo previsto prima o dopo ospiti al ristorante.
[…] Non ci sono volute molte sedute collegiali per concordare una linea di indirizzo, poi delineata in forme architettoniche di massima: un blocco formato da un edificio a cinque piani fuori terra tutto destinato ad alloggi, affacciato verso il lago; un piano sottostante fortemente avanzato, verso valle, così da riformare il profondo terrazzo che era già posto davanti all’ex Alpino, per ospitare il ristorante, con cucina, dispensa, eccetera, il club con palestre, sauna, spogliatoi, anche a servizio della piscina, e qualche alloggio a lato.
Il blocco centrale era, ed è, destinato ad estendersi sulle testate, in un piccolo albergo e in una serie di case-villa, con alloggi duplex: gran cura abbiamo posto nel rendere ognuna di queste unità indipendente, per le esigenze loro proprie, di carattere funzionale, e però complementari per le opportunità di molto rapporti reciproci, adatti a rendere vivo il complesso.
[…] La convergenza delle forme e dei colori porta a sottolineare ovunque un senso di impasto, di liquidità: un insieme tremulo, giocato sull’esitazione più che sulla forza dell’idea decisiva o determinante. Sono effetti, questi, dei luoghi, che gli acquerelli di progetto hanno evocato fin dagli inizi: come percorso incerto, e però costante, insistito per tutta la linea del progetto e della realizzazione» (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Ricostruzione del Grand Hotel Alpino, Gignese (Novara), 1988-95, in «Zodiac», n. 19, marzo-novembre 1998, pp. 174-183). Inglese: si

«Ricostruzione del “Grand Hotel Alpino” sopra il lago Maggiore a mezza costa. Vengono conservati alcuni ambienti voltati al piano seminterrato e alcuni pilastri in pietra, su cui si alzano cinque piani fuori terra. Il fronte su strada è caratterizzato dal volume in aggetto in acciaio e vetro della scala; il fronte opposto dalla copertura in rame e capriate in legno delle logge. La dicotomia risulta portata a unità attraverso il rivestimento del paramento murario con pannelli colorati, dipinti con tonalità dei vecchi intonaci.
In una seconda fase si realizzano le residenze unifamiliari e un porticato in ferro e legno con copertura in rame. Che unisce le diverse costruzioni disegnando percorsi coperti e continui». (Maria Adriana Giusti e Rosa Tamborrino, Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006), Allemandi, Torino 2008, pp. 352-353).


2. Consistenza dell’opera al 2019/Stato attuale  
L’edificio è conservato integralmente anche nei caratteri percettivi originari.

(Scheda a cura di Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)
    [committente] => Samura srl, Torino
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => 
    [id_stato_struttura] => 1
    [materiale_facciata] => Rivestimento dei fronti in masselli di calcestruzzo vibrocompresso, colorato secondo tonalità cromatiche presenti sui vecchi intonaci Le ringhiere dei balconi e i loggiati sono in legno; tutte le finiture in ferro e legno
    [id_stato_facciata] => 1
    [coperture] => Tetti a mansarda, con capriate frontali in legno a vista e copertura in rame
    [id_stato_coperture] => 1
    [serramenti] => Serramenti in alluminio in colore azzurro
    [id_stato_serramenti] => 1
    [destinazione_originaria] => Albergo
    [destinazione_attuale] => Residenze e albergo
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 6
    [specifiche_proprieta] => 
    [id_tipo_provvedimento] => 5
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => Art. 136, c. 1, lett. d) del D.Lgs. 42/2004 - D.M. 18 ottobre 1952 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 45.869478
    [longitude] => 8.506656
    [score] => 6
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2004-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-05-03 09:39:53
    [categoria] => B. Opera selezionata
    [tipologia] => Strutture ricettive
    [proprieta] => Proprietà privata
    [cat_autori] => Roberto Gabetti,Aimaro Isola,Guido Drocco
    [id_regione] => 9
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Vincolo ambientale
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo: Art. 136, c. 1, lett. d) del D.Lgs. 42/2004 - D.M. 18 ottobre 1952
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1993 Un progetto per la gioia dell’habitat a Gignese Dimensione e solidi n.10 41518 No
1994 Ricostruzione del Grand’Hotel Alpino a Gignese Materia n.17, III quadrimestre 44443 No
Guerra Andrea, Morresi Manuela 1996 Gabetti e Isola. Opere di architettura Electa Milano No
Gabetti Roberto, Isola Aimaro 1998 Ricostruzione del Grand Hotel Alpino, Gignese (Novara), 1988-95 Zodiac n. 19 174-183 No
Pietrangeli Maurizio 2005 Architettura come Paesaggio. Gabetti e Isola - Isolarchitetti Umberto Allemandi & C. Torino No
2008 Viaggi di Architettura: Lombardia, Piemonte, Liguria Domus n. 920 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Allemandi Torino 352-353 No
Canella Gentucca, Mellano Paolo (a cura di) 2017 Roberto Gabetti 1925-2000 FrancoAngeli Milano No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista del Grand Hotel Alpino (inizi ’900) in attività (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Ricostruzione del Grand Hotel Alpino, Gignese (Novara) Vista del Grand Hotel Alpino (inizi ’900) in attività (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Ricostruzione del Grand Hotel Alpino, Gignese (Novara) Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Vista del Grand Hotel Alpino (inizi ’900) prima dell’intervento Vista del Grand Hotel Alpino (inizi ’900) prima dell’intervento Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Planimetria generale Planimetria generale Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Prospetto generale del fronte verso il lago Prospetto generale del fronte verso il lago Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Vista generale del fronte verso il lago Vista generale del fronte verso il lago M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Vista del fronte verso il lago Vista del fronte verso il lago M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Dettaglio delle logge del fronte verso il lago Dettaglio delle logge del fronte verso il lago Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Sezione trasversale Sezione trasversale Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Prospetti del fronte verso il lago e del fronte posteriore Prospetti del fronte verso il lago e del fronte posteriore Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Pianta del piano terreno Pianta del piano terreno Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Pianta del piano a mansarde Pianta del piano a mansarde Tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Vista di dettaglio del fronte verso il lago Vista di dettaglio del fronte verso il lago M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Vista di dettaglio del fronte verso il lago Vista di dettaglio del fronte verso il lago M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Viste di dettaglio del fronte posteriore Viste di dettaglio del fronte posteriore M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Vista laterale Vista laterale M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Zodiac, n. 19 1998
Dettaglio del portico verso il lago Dettaglio del portico verso il lago M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Archivio Gabetti e Isola
Dettaglio del fronte verso il lago Dettaglio del fronte verso il lago M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Archivio Gabetti e Isola
Vista verso il lago Maggiore Vista verso il lago Maggiore M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Archivio Gabetti e Isola
Le residenze unifamiliari Le residenze unifamiliari M. Buzzoni, M. Davoli, tratto da - Archivio Gabetti e Isola
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
SIUSA - Gabetti e Isola Studio Visualizza
Enciclopedia Treccani - Aimaro Isola Visualizza
Accademia Nazionale di San Luca - Aimaro Isola Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: Direzione Regionale Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura & Design
Responsabile scientifico: Prof.ssa Maria Adriana Giusti, Prof.ssa Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 03/05/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2021