Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

MUNICIPIO

Scheda Opera

  • Sezione longitudinale sull’atrio
  • Piante del piano terreno e del primo livello
  • Fronte sud-est
  • Dettaglio della facciata
  • Veduta dell’ingresso
  • Veduta dell’interno dalla balconata
  • Veduta generale sul lato dell’ingresso
  • Veduta generale sul lato sud-est, 2018
  • Particolare della facciata, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Bagnolo Piemonte
  • Denominazione: MUNICIPIO
  • Indirizzo: Piazza Divisione Alpina Cuneese
  • Data: 1975 - 1980
  • Tipologia: Municipi
  • Autori principali: Roberto Gabetti, Aimaro Isola
Descrizione

1. Opera originaria

«Poco sopra Bagnolo Piemonte ci sono cave di pietra: pietra per fare coperture, pietre per fare muri, marciapiedi, lapidi ecc. Gran parte dell’attività dei bagnolesi ruota attorno a questi materiali di ottime prestazioni. Il Comune, luogo di tutti i cittadini, doveva rappresentare anche questa realtà. C’era poi da riqualificare una piazza, nella quale, già da tempo era prevista la nuova costruzione: più che una piazza si trattava di uno spazio libero ai margini del quale le costruzioni erano sorte, a partire dal dopoguerra, solo sulla base della suddivisione dei lotti. La nuova costruzione doveva “segnare” un luogo, che si presentava come insignificante. Il lotto destinato al municipio era stato prescelto con una collocazione asimmetrica su di un angolo della piazza: di qui la stereometria sviluppata in un contraddittorio di diagonali. La pianta, impostata su di uno schema quadrato, “appare” delimitata da un paravento di pietra, bucato da aperture incorniciate a calce: di qui il grande tetto in “lose” completamente ostentato sulla piazza, formato ad imbuto secondo piani inclinati che scivolano verso un patio: è questo uno spazio di raccordo tra interno ed esterno, coperto dal cupolone in vetroresina e circondato da canaloni in vetro traslucido. L’interno converge verso questo luogo, attraverso lo spazio (unico e continuo, sia in pianta che in sezione), della sala per il pubblico (anagrafe, stato civile, ecc). Su questo ambiente si aprono direttamente, al piano terreno e mediante balconata al piano superiore, i vari uffici, le sale di riunione, ecc. L’interno ha pareti e soffitti bianchi, porte nere con maniglie rosse, pavimenti in clinker. Materiali, geometrie, scelte tecnologiche ecc. cercano di interpretare con questo progetto, in modo non soltanto simbolico, le varie forme di relazioni, sociali e pubbliche, che intercorrono tra gli abitanti (circa 5000) di un paese del Piemonte situato ai piedi delle montagne». (Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Nuova sede municipale e Bagnolo Piemonte, in Orientamenti moderni nell’edilizia, Edizioni Over, Milano 1982, tavv. 86-102).

«Trattandosi di un piccolo municipio di paese, il suo programma architettonico è estremamente semplice. L’organismo è articolato su due livelli: al piano terreno le funzioni pubbliche (in primo luogo: anagrafe, stato civile e sala consiliare); al piano superiore l’ufficio del sindaco, la sala della giunta e l’ufficio tecnico.
La pianta è impostata su due quadrati ruotati di 45°, di cui il più piccolo è pari a un quarto delle dimensioni del quadrato maggiore.
La sezione triangolare dell’edificio consente di sfruttare bene i due livelli lungo il perimetro esterno. All’interno, dove lo spazio si riduce, si fa ricorso alla doppia altezza per caratterizzare con più decisione le due sale pubbliche (quella consiliare e quella delle riunioni) e per consentire al pubblico di assistere alle sedute dalle balconate che le circondano a metà altezza.
La copertura in pietra di Luserna è a tre falde inclinate convergenti all’interno verso l’atrio: questo dispositivo consente che il tetto diventi parte integrante del prospetto principale.
La muratura si serve di blocchetti di pietra rustica: in contrasto con essa l’intonaco perfettamente lisciato dei riquadri che incorniciano le finestre.
Il piano interrato è per l’autoparco». (Francesco Cellini, Claudio D’Amato, Gabetti e Isola, Electa Editrice, Milano 1985, pag. 106).

«Il 25 gennaio 1975 il Comune di Bagnolo affida a Gabetti e Isola (coadiuvati da Guido Drocco), l’incarico di progettare il nuovo Municipio. […] Il volume cubico dell’edificio viene scavato, creando sul lato che taglia lo spigolo occidentale un patio d’ingresso quadrato, verso cui convergono le falde del tetto, orientate a 45° rispetto ai lati, sui quali ritagliano prospetti a V, e sono raccolte da quattro pilastri che formano il portico del patio, coperto da una cupola in vetroresina.
La ricerca decostruttiva è qui condotta su di un unico volume e opera essenzialmente attraverso le falde del tetto. La collocazione del Municipio in una piazza di nuova progettazione consente una sperimentazione senza vincoli di piano, ponendo il problema di costruire uno spazio urbano, più che di inserire una nuova architettura in una piazza già costruita. Il rinvio al luogo è giocato, più che sui materiali, su di un’analogia colta di alcuni elementi costruttivi. Le finestre, in maggioranza quadrate ma di varia dimensione, hanno riquadrature intonacate, che arrivano talvolta a fondersi tra di loro. Le pareti del patio sono chiuse da lastre di U-Glass traslucido, su di un parapetto di pietra. I serramenti sono in alluminio, la copertura è in lose di pietra di Luserna.
L’architettura del municipio di Bagnolo propone il tema di un edificio che contribuisce a creare un nuovo ambiente urbano, dove dietro una pacata immagine, definita da materiali visivamente quasi attesi, la sorpresa è costruita attraverso forme irregolari che obbligano a ricostruire una lettura apparentemente piana». (Carlo Olmo, Gabetti e Isola, Allemandi, Torino 1993).

«L’impianto architettonico di questo edificio è fortemente segnato dalla direttrice diagonale sulla quale è impostato il piccolo patio di ingresso, vero e proprio nucleo eccentrico della composizione, da cui il sistema delle falde di copertura in lastre di pietra di Luserna trae origine ed espressione. La struttura di pilastri in cemento armato è rivestita da muri in pietra a spacco, sui quali danzano in apparente disordine finestre quadrate di diverso taglio incorniciate da ampie fasce di intonaco, come fossero frammenti delle bianche architetture del moderno». (Alessandro Massarente (a cura di), Gabetti & Isola. Disegni 1951-2000, Federico Motta Editore, Milano 2001, pp. 58-59).

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale
L’edificio si presenta in buono stato di conservazione, preservando i caratteri originali dell’opera.
Alcune modifiche e adeguamenti normativi hanno riguardato gli interni e gli esterni. Al piano terra sono state aggiunte delle inferriate metalliche alle finestre.

(Scheda a cura di Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work
Near Bagnolo town there are stone quarries, material with which most of its population work. «The Town Hall, the place of all citizens, therefore had to represent this reality too. Moreover, a public square had to be redeveloped, in whose area the new construction had been planned from some time yet: more than a real square it was a free space around which some buildings had arisen since the post-war period, only on the basis of the subdivision of the lots. The new building had to "mark" a place, which at that moment seemed insignificant. The site for the town hall had been chosen with an asymmetrical placement on a corner of the square» (Orientamenti moderni nell’edilizia, Edizioni Over, 1982).

«It is a two-story building: on the ground floor there are the public offices (firstly: General Register Office, Civil Status Registry Office and the Council Chamber); upstairs there are the mayor's office, the town council room and the technical department. The plant is set on two 45 ° rotated square, of which the smaller one is equal to one quarter the size of the larger square. The building's triangular cross-section allows to fully use well the two levels along the external perimeter. Inside, where the space is reduced, the two public rooms (the council and the meeting rooms) are double-height, allowing people to attend the sessions from the balconies that surround them at half height» (Francesco Cellini, Claudio D’Amato, 1985).
«The cubic volume of the building is hollowed, creating a square entrance patio on the side that cuts the western edge, towards which the roof slopes [in Luserna stone] converge, that are oriented at 45° to the sides, on which they delineate V-shaped elevations. The lower part of these slopes is supported by the four pillars that form the portico of the patio, covered by a fiberglass dome. [...] The windows, mostly square but of various sizes, have plastered square frames around them, which sometimes merge with each other. The external walls of the patio are closed by translucent U-Glass slabs, above a stone parapet. The windows are made of aluminium» (Carlo Olmo, 1993).

2. Current state in 2019
The building is in a good state of conservation, preserving the original features of the work. Some changes and regulatory compliances have been made in the interior and exterior. On the ground floor, metal railings have been added to the windows.

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1975 - 1977
  • Esecuzione: 1978 - 1980
  • Tipologia Specifica: Municipio
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Municipio
  • Destinazione attuale: Municipio
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Castagno Impresa esecutrice Esecuzione NO
Guido Drocco Progetto architettonico Progetto NO
Roberto Gabetti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/roberto-gabetti/ SI
Luigi Giraudo Progetto strutturale Esecuzione NO
Aimaro Isola Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.isolarchitetti.com/index.php/isolarchitetti-studio SI
  • Strutture: struttura portante di cemento armato
  • Materiale di facciata: muratura di pietra a spacco, interrotta da ampie cornici di intonaco bianco attorno alle finestre
  • Coperture: la copertura in lose di pietra di Luserna è a tre falde inclinate convergenti all’interno verso l’atrio
  • Serramenti: serramenti di alluminio. Finestre tutte di forma quadrata, presenti in quattro dimensioni diverse, che risultano spesso fra di loro disassate o sfalsate su quote leggermente diverse. L’ampiezza delle fasce di intonaco bianco che le incorniciano, tutte di
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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«Trattandosi di un piccolo municipio di paese, il suo programma architettonico è estremamente semplice. L’organismo è articolato su due livelli: al piano terreno le funzioni pubbliche (in primo luogo: anagrafe, stato civile e sala consiliare); al piano superiore l’ufficio del sindaco, la sala della giunta e l’ufficio tecnico. 
La pianta è impostata su due quadrati ruotati di 45°, di cui il più piccolo è pari a un quarto delle dimensioni del quadrato maggiore. 
La sezione triangolare dell’edificio consente di sfruttare bene i due livelli lungo il perimetro esterno. All’interno, dove lo spazio si riduce, si fa ricorso alla doppia altezza per caratterizzare con più decisione le due sale pubbliche (quella consiliare e quella delle riunioni) e per consentire al pubblico di assistere alle sedute dalle balconate che le circondano a metà altezza. 
La copertura in pietra di Luserna è a tre falde inclinate convergenti all’interno verso l’atrio: questo dispositivo consente che il tetto diventi parte integrante del prospetto principale.
La muratura si serve di blocchetti di pietra rustica: in contrasto con essa l’intonaco perfettamente lisciato dei riquadri che incorniciano le finestre. 
Il piano interrato è per l’autoparco». (Francesco Cellini, Claudio D’Amato, Gabetti e Isola, Electa Editrice, Milano 1985, pag. 106).

«Il 25 gennaio 1975 il Comune di Bagnolo affida a Gabetti e Isola (coadiuvati da Guido Drocco), l’incarico di progettare il nuovo Municipio. […] Il volume cubico dell’edificio viene scavato, creando sul lato che taglia lo spigolo occidentale un patio d’ingresso quadrato, verso cui convergono le falde del tetto, orientate a 45° rispetto ai lati, sui quali ritagliano prospetti a V, e sono raccolte da quattro pilastri che formano il portico del patio, coperto da una cupola in vetroresina.
La ricerca decostruttiva è qui condotta su di un unico volume e opera essenzialmente attraverso le falde del tetto. La collocazione del Municipio in una piazza di nuova progettazione consente una sperimentazione senza vincoli di piano, ponendo il problema di costruire uno spazio urbano, più che di inserire una nuova architettura in una piazza già costruita. Il rinvio al luogo è giocato, più che sui materiali, su di un’analogia colta di alcuni elementi costruttivi. Le finestre, in maggioranza quadrate ma di varia dimensione, hanno riquadrature intonacate, che arrivano talvolta a fondersi tra di loro. Le pareti del patio sono chiuse da lastre di U-Glass traslucido, su di un parapetto di pietra. I serramenti sono in alluminio, la copertura è in lose di pietra di Luserna.
L’architettura del municipio di Bagnolo propone il tema di un edificio che contribuisce a creare un nuovo ambiente urbano, dove dietro una pacata immagine, definita da materiali visivamente quasi attesi, la sorpresa è costruita attraverso forme irregolari che obbligano a ricostruire una lettura apparentemente piana». (Carlo Olmo, Gabetti e Isola, Allemandi, Torino 1993).

«L’impianto architettonico di questo edificio è fortemente segnato dalla direttrice diagonale sulla quale è impostato il piccolo patio di ingresso, vero e proprio nucleo eccentrico della composizione, da cui il sistema delle falde di copertura in lastre di pietra di Luserna trae origine ed espressione. La struttura di pilastri in cemento armato è rivestita da muri in pietra a spacco, sui quali danzano in apparente disordine finestre quadrate di diverso taglio incorniciate da ampie fasce di intonaco, come fossero frammenti delle bianche architetture del moderno». (Alessandro Massarente (a cura di), Gabetti & Isola. Disegni 1951-2000, Federico Motta Editore, Milano 2001, pp. 58-59).

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  
L’edificio si presenta in buono stato di conservazione, preservando i caratteri originali dell’opera. 
Alcune modifiche e adeguamenti normativi hanno riguardato gli interni e gli esterni. Al piano terra sono state aggiunte delle inferriate metalliche alle finestre.

(Scheda a cura di Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work 
Near Bagnolo town there are stone quarries, material with which most of its population work. «The Town Hall, the place of all citizens, therefore had to represent this reality too. Moreover, a public square had to be redeveloped, in whose area the new construction had been planned from some time yet: more than a real square it was a free space around which some buildings had arisen since the post-war period, only on the basis of the subdivision of the lots. The new building had to "mark" a place, which at that moment seemed insignificant. The site for the town hall had been chosen with an asymmetrical placement on a corner of the square» (Orientamenti moderni nell’edilizia, Edizioni Over, 1982). 

«It is a two-story building: on the ground floor there are the public offices (firstly: General Register Office, Civil Status Registry Office and the Council Chamber); upstairs there are the mayor's office, the town council room and the technical department. The plant is set on two 45 ° rotated square, of which the smaller one is equal to one quarter the size of the larger square. The building's triangular cross-section allows to fully use well the two levels along the external perimeter. Inside, where the space is reduced, the two public rooms (the council and the meeting rooms) are double-height, allowing people to attend the sessions from the balconies that surround them at half height» (Francesco Cellini, Claudio D’Amato, 1985).
«The cubic volume of the building is hollowed, creating a square entrance patio on the side that cuts the western edge, towards which the roof slopes [in Luserna stone] converge, that are oriented at 45° to the sides, on which they delineate V-shaped elevations. The lower part of these slopes is supported by the four pillars that form the portico of the patio, covered by a fiberglass dome. [...] The windows, mostly square but of various sizes, have plastered square frames around them, which sometimes merge with each other. The external walls of the patio are closed by translucent U-Glass slabs, above a stone parapet. The windows are made of aluminium» (Carlo Olmo, 1993).

2. Current state in 2019
The building is in a good state of conservation, preserving the original features of the work. Some changes and regulatory compliances have been made in the interior and exterior. On the ground floor, metal railings have been added to the windows.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Gabetti Roberto, Isola Aimaro 1982 Nuova sede municipale e Bagnolo Piemonte Orientamenti moderni nell’edilizia n. 12 Milano tavv. 86-102 Si
1982 Domus n. 634 44318 Si
1983 Bauwelt n. 37 44318 Si
Cellini Francesco, D’Amato Claudio 1985 Gabetti e Isola Electa Editrice Milano 106 No
1987 Parametro XVI n. 156 24-25 Si
1988 «A+U» extra edition 83 Si
Roda Riccardo 1988 Architetture a Bagnolo Piemonte MODULO n. 147 1620-1629 No
Zermani Paolo (a cura di) 1989 Gabetti e Isola Zanichelli Bologna 117-119 No
Olmo Carlo 1993 Gabetti e Isola Allemandi Torino No
Guerra Andrea, Morresi Manuela 1996 Gabetti e Isola: Opere di architettura Electa Milano 172-175 No
De Rossi Antonio 1996 Bagnolo e Ostana, laboratori di architettura contemporanea Cuneo Provincia Granda n. 2 36-41 No
Massarente Alessandro (a cura di) 2001 Gabetti & Isola. Disegni 1951-2000 Federico Motta Editore Milano No
Accoccella Alfonso 2004 L’Architettura di pietra. Antichi e nuovi magisteri costruttivi Lucense Alinea Firenze 486-497 No
Petrangeli Maurizio 2005 Architettura come Paesaggio. Gabetti e Isola - Isolarchitetti Umberto Allemandi & C. Torino No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006) Umberto Allemandi Torino 121 No
Canella Gentucca, Mellano Paolo (a cura di) 2017 Roberto Gabetti 1925-2000 Franco Angeli Milano No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Sezione longitudinale sull’atrio Sezione longitudinale sull’atrio Archivio Gabetti e Isola
Piante del piano terreno e del primo livello Piante del piano terreno e del primo livello Archivio Gabetti e Isola
Fronte sud-est Fronte sud-est Daniele Regis - Archivio Gabetti e Isola
Dettaglio della facciata Dettaglio della facciata Daniele Regis - Archivio Gabetti e Isola
Veduta dell’ingresso Veduta dell’ingresso Archivio Gabetti e Isola
Veduta dell’interno dalla balconata Veduta dell’interno dalla balconata Archivio Gabetti e Isola
Veduta generale sul lato dell’ingresso Veduta generale sul lato dell’ingresso Daniele Regis - Archivio Gabetti e Isola
Veduta generale sul lato sud-est, 2018 Veduta generale sul lato sud-est, 2018 Ivan Lombardo - Archivio Gabetti e Isola
Particolare della facciata, 2019 Particolare della facciata, 2019 Alberto Olmo - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
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Enciclopedia Treccani - Aimaro Isola Visualizza
Accademia Nazionale di San Luca - Aimaro Isola Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Tanja Marzi
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 03/05/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2021