Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

CENTRALE SIP

Scheda Opera

  • Prospettiva da sud-ovest
  • Prospetto sud
  • Fronte sud
  • Fronte anteriore
  • Fronte anteriore, 2019
  • Fronte sud, 2019
  • Vista esterna, 2019
  • Fronte sud, 2019
  • Particolare del fronte sud e del ponte radio, 2019
  • Particolare della facciata con degrado localizzato, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Mondovì
  • Località: Mondovì Altipiano
  • Denominazione: CENTRALE SIP
  • Indirizzo: Via Giosuè Carducci
  • Data: 1972 - 1975
  • Tipologia: Sedi del settore terziario
  • Autori principali: Roberto Gabetti, Aimaro Isola
Descrizione

1. Opera originaria

«In apparente contraddizione con la “mimesi” naturalistica tipica di opere precedenti di Gabetti e Isola, la centrale SIP a Mondovì accentua le caratteristiche di volume edilizio. Bisogna notare che la particolarità del tema, una casa abitata non da uomini ma da impianti, disposti secondo una logica immodificabile, riduceva il compito degli architetti alla progettazione di un mero involucro, di una carrozzeria. Il tema dominante della composizione quindi è la superficie di laterizio, interrotta dalle fasce e dalle cornici attorno alle piccole finestre, secondo i modi di una tradizione edilizia locale». («Controspazio», IX, n. 4-5, ottobre-novembre 1977, pag. 49).

«Un alto cornicione sporgente rispetto al piano di facciata occulta la copertura, in modo da ricavare un piano per gli impianti e un supporto per il ponte radio. Le cornici bianche a intonaco che riquadrano le piccole finestre, come nell’edilizia “rustica” progettata a più riprese dagli architetti nell’area, conferiscono un senso di appartenenza ai luoghi a questa centrale, che non ostenta alcun elemento tecnologico». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006), Umberto Allemandi, Torino 2008, pag. 136).

«[…] La commissione edilizia del comune di Mondovì esprime parere favorevole sul progetto ma lo vincola – per la salvaguardia di vicini edifici residenziali – a non avvalersi di ulteriori ampliamenti nel tempo e a installare tutte le apparecchiature esterne non a terra ma sopra il tetto, all’estremità sud dell’edificio. […] Nella soluzione finale un cornicione alto 3,50 m recinge l’intero perimetro dell’edificio e nasconde le due falde del tetto in eternit in leggera pendenza. La sua sporgenza – 1,70 m – permette di ricavare un passaggio percorribile lungo tutto il perimetro della copertura, necessario per la manutenzione della stessa e degli impianti ricavati sul tetto, compreso il volume tecnico ponte radio che si staglia, come una amplificazione del cornicione stesso, sull’angolo sud-ovest dell’edificio. Il sistema costruttivo “scatolare” che permette di ricavare l’eccezionale altezza e sporgenza del cornicione, configura anche una sorta di voluminoso coronamento dell’edificio che risulta così composto da due parallelepipedi sovrapposti. Una sovrapposizione che permette di percepire anche nella diversa dimensione di due volumi l’organizzazione funzionale dell’edificio, suddiviso tra i piani interamente occupati dalle centraline e dai cavi degli impianti di telefonia, e il tetto supporto per il ponte radio. I volumi sono inoltre perfettamente riconoscibili grazie alle fasce di cemento tinteggiato che ne bordano gli spigoli e che risaltano sulle murature rivestite con mattoni paramano a faccia-vista. La necessità di proteggere con la massima accuratezza gli impianti interni della centrale impone la scelta di finestre dalla luce ridotta, messe in risalto sulle ampie superfici in mattoni da cornici a intonaco bianco». (Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola: Opere di architettura, Electa, Milano 1996, pp. 154-155)

(Scheda a cura di Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work
With this building Gabetti and Isola face up to a particular theme: that is «a house not for men but for systems, which therefore have a fixed disposition, [this] reduced the architects' task on designing a mere shell, a bodywork. So, the main theme is the masonry [with special bricks to be exposed], broken off by the strips and the frames around the small windows, according to the local building tradition» («Controspazio», n. 4-5, ottobre-novembre 1977).

«A 3.50 m high cornice encloses the entire perimeter of the building hiding the two slopes of the slightly sloping asbestos roof. Its overhang - 1.70 m – creates a passage that can be walkable along the entire perimeter of the roof, required for the maintenance of both the roof itself and the systems placed on it, including the radio link that stands out on the southwest corner of the building, as an amplification of the cornice itself. [...] This overlap, through the different proportions, splits the building into two parts, making clear its functional organization with the floors entirely occupied by the control units and cables of the telephone systems, and the roof supporting the radio link. [...] The reduced size of the windows is due to the need to carefully protect the internal systems; they are highlighted above the large brick surfaces by the white plaster frames» (Andrea Guerra, Manuela Morresi, 1996)

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1972 -
  • Esecuzione: - 1975
  • Tipologia Specifica: Centrale telefonica
  • Committente: SIP
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Centrale telefonica
  • Destinazione attuale: Centrale telefonica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Roberto Gabetti Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/roberto-gabetti/ SI
Aimaro Isola Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.isolarchitetti.com/index.php/isolarchitetti-studio SI
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: murature rivestite con mattoni paramano a faccia-vista con fasce di cemento tinteggiato che ne bordano gli spigoli
  • Coperture: un cornicione alto 3,50 m recinge l’intero perimetro dell’edificio e nasconde le due falde del tetto in eternit in leggera pendenza. La sua sporgenza – 1,70 m – permette di ricavare un passaggio percorribile lungo tutto il perimetro della copertura
  • Serramenti: lignei
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Buono
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«In apparente contraddizione con la “mimesi” naturalistica tipica di opere precedenti di Gabetti e Isola, la centrale SIP a Mondovì accentua le caratteristiche di volume edilizio. Bisogna notare che la particolarità del tema, una casa abitata non da uomini ma da impianti, disposti secondo una logica immodificabile, riduceva il compito degli architetti alla progettazione di un mero involucro, di una carrozzeria. Il tema dominante della composizione quindi è la superficie di laterizio, interrotta dalle fasce e dalle cornici attorno alle piccole finestre, secondo i modi di una tradizione edilizia locale». («Controspazio», IX, n. 4-5, ottobre-novembre 1977, pag. 49).

«Un alto cornicione sporgente rispetto al piano di facciata occulta la copertura, in modo da ricavare un piano per gli impianti e un supporto per il ponte radio. Le cornici bianche a intonaco che riquadrano le piccole finestre, come nell’edilizia “rustica” progettata a più riprese dagli architetti nell’area, conferiscono un senso di appartenenza ai luoghi a questa centrale, che non ostenta alcun elemento tecnologico». (Maria Adriana Giusti, Rosa Tamborrino, Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006), Umberto Allemandi, Torino 2008, pag. 136).

«[…] La commissione edilizia del comune di Mondovì esprime parere favorevole sul progetto ma lo vincola – per la salvaguardia di vicini edifici residenziali – a non avvalersi di ulteriori ampliamenti nel tempo e a installare tutte le apparecchiature esterne non a terra ma sopra il tetto, all’estremità sud dell’edificio. […] Nella soluzione finale un cornicione alto 3,50 m recinge l’intero perimetro dell’edificio e nasconde le due falde del tetto in eternit in leggera pendenza. La sua sporgenza – 1,70 m – permette di ricavare un passaggio percorribile lungo tutto il perimetro della copertura, necessario per la manutenzione della stessa e degli impianti ricavati sul tetto, compreso il volume tecnico ponte radio che si staglia, come una amplificazione del cornicione stesso, sull’angolo sud-ovest dell’edificio. Il sistema costruttivo “scatolare” che permette di ricavare l’eccezionale altezza e sporgenza del cornicione, configura anche una sorta di voluminoso coronamento dell’edificio che risulta così composto da due parallelepipedi sovrapposti. Una sovrapposizione che permette di percepire anche nella diversa dimensione di due volumi l’organizzazione funzionale dell’edificio, suddiviso tra i piani interamente occupati dalle centraline e dai cavi degli impianti di telefonia, e il tetto supporto per il ponte radio. I volumi sono inoltre perfettamente riconoscibili grazie alle fasce di cemento tinteggiato che ne bordano gli spigoli e che risaltano sulle murature rivestite con mattoni paramano a faccia-vista. La necessità di proteggere con la massima accuratezza gli impianti interni della centrale impone la scelta di finestre dalla luce ridotta, messe in risalto sulle ampie superfici in mattoni da cornici a intonaco bianco». (Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola: Opere di architettura, Electa, Milano 1996, pp. 154-155)

(Scheda a cura di Tanja Marzi, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work 
With this building Gabetti and Isola face up to a particular theme: that is «a house not for men but for systems, which therefore have a fixed disposition, [this] reduced the architects' task on designing a mere shell, a bodywork. So, the main theme is the masonry [with special bricks to be exposed], broken off by the strips and the frames around the small windows, according to the local building tradition» («Controspazio», n. 4-5, ottobre-novembre 1977).

«A 3.50 m high cornice encloses the entire perimeter of the building hiding the two slopes of the slightly sloping asbestos roof. Its overhang - 1.70 m – creates a passage that can be walkable along the entire perimeter of the roof, required for the maintenance of both the roof itself and the systems placed on it, including the radio link that stands out on the southwest corner of the building, as an amplification of the cornice itself. [...] This overlap, through the different proportions, splits the building into two parts, making clear its functional organization with the floors entirely occupied by the control units and cables of the telephone systems, and the roof supporting the radio link. [...] The reduced size of the windows is due to the need to carefully protect the internal systems; they are highlighted above the large brick surfaces by the white plaster frames» (Andrea Guerra, Manuela Morresi, 1996) 

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

All'epoca della realizzazione era un edificio di proprietà pubblica a cui segue in epoca successiva la privatizzazione della compagnia telefonica.

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1977 Controspazio IX, n. 4-5 49 Si
1984 Aura n. 2 147 Si
Cellini Francesco, D’Amato Claudio 1985 Gabetti e Isola Electa Editrice Milano 126-129 No
Zermani Paolo (a cura di) 1989 Gabetti e Isola Zanichelli Bologna 136-137 No
Olmo Carlo 1993 Gabetti e Isola Allemandi Torino No
Guerra Andrea, Morresi Manuela 1996 Gabetti e Isola: Opere di architettura Electa Milano 154-155 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida del Piemonte Architettura del Novecento (1902-2006) Umberto Allemandi Torino 136 No
Canella Gentucca, Mellano Paolo (a cura di) 2017 Roberto Gabetti 1925-2000 Franco Angeli Milano No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Prospettiva da sud-ovest Prospettiva da sud-ovest Archivio Gabetti e Isola
Prospetto sud Prospetto sud Archivio Gabetti e Isola
Fronte sud Fronte sud Archivio Gabetti e Isola
Fronte anteriore Fronte anteriore Archivio Gabetti e Isola
Fronte anteriore, 2019 Fronte anteriore, 2019 Google maps - 2019
Fronte sud, 2019 Fronte sud, 2019 Google maps - 2019
Vista esterna, 2019 Vista esterna, 2019 Irene Caltabiano - 2019
Fronte sud, 2019 Fronte sud, 2019 Irene Caltabiano - 2019
Particolare del fronte sud e del ponte radio, 2019 Particolare del fronte sud e del ponte radio, 2019 Irene Caltabiano - 2019
Particolare della facciata con degrado localizzato, 2019 Particolare della facciata con degrado localizzato, 2019 Irene Caltabiano - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps - 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
SIUSA - Gabetti e Isola Studio Visualizza
Enciclopedia Treccani - Aimaro Isola Visualizza
Accademia Nazionale di San Luca - Aimaro Isola Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Tanja Marzi
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 03/05/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2021