Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

COMPLESSO SPORTIVO VALLETTA CAMBIASO

Scheda Opera

  • Veduta d’insieme
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna, dettaglio
  • Comune: Genova
  • Denominazione: COMPLESSO SPORTIVO VALLETTA CAMBIASO
  • Indirizzo: Via Federico Ricci N. 1
  • Data: 1955 - 1963
  • Tipologia: Attrezzature sportive
  • Autori principali: Franco Albini
Descrizione

Il complesso “Shell”, così chiamato in riferimento alla committenza dell’opera, sorge nel parco della Villa Serena, che lo domina dall’alto. In questo contesto di riferimento, i due autori non vollero alterare le caratteristiche di un terreno che era già morfologicamente adatto ad ospitare funzioni sportive: la valletta infatti, naturalmente concava e digradante dai monti verso il mare, consentiva un soleggiamento ideale dei campi sportivi.
Il progetto del complesso sportivo prevedeva otto campi da tennis, cinque campi da bocce, un campo da pallacanestro, una vasca-piscina per i bambini. Al centro di tutta la sistemazione sorge lo Stadio per la Coppa Davis, con gradinate semicircolari atte ad ospitare 2200 persone, al di sotto delle quali sono disposti gli spogliatoi e gli altri servizi per gli atleti. Il complesso comprende inoltre uno spazio di ritrovo per gli sportivi e i dipendenti della Shell nelle vicinanze del parcheggio coperto, composto da un salone, una saletta, un bar, una cucina, il guardaroba e l’alloggio per il custode della struttura.
Secondo una soluzione già sperimentata dai due architetti milanesi, i collegamenti tra questi spazi a quote differenti vengono risolti con sinuosi percorsi tra la vegetazione, interrotti da spiazzi circolari che permettono la visuale sulla Valletta, e che in alcuni casi si insinuano tra i campi sportivi immettendo agli spazi ipogei. Questo disegno dà vita ad un gioco di contrasto tra le forme regolari dei campi sportivi e la sinuosità dei percorsi in superficie e delle piazzole circolari, generando uno spazio vario e in equilibrio tra l’elemento naturale e artificiale. Questo gioco “ripropone la successione vibrante dei terrazzamenti e l’articolata configurazione dei percorsi tradizionali liguri. Queste condizioni fissano l’identità un po’ drammatica delle figure del paesaggio e della morfologia urbana che sostanziano questa regione, trascrivendoli in un sistema di rampe, passaggi, e terrazzi e in una rete di quote diverse che riconnettono l’area alla trama cittadina” (Rossi Prodi F., 1996, p. 136).
Tutte le strutture sono in cemento armato, in parte lasciate a vista in parte intonacate sull’esterno con sabbia strollata, la pavimentazione dei viali e delle scale è in pietra di Promontorio alternata a mattoni, le gradinate dello Stadio della Coppa Davis sono rivestite con ceramica greificata in rosso e verde, mentre le superfici orizzontali sono rivestite in ardesia.

Info
  • Progetto: 1955 - 1956
  • Esecuzione: - 1963
  • Tipologia Specifica: Impianto sportivo
  • Committente: Shell Italia S.p.A.
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: Complesso sportivo
  • Destinazione attuale: Complesso sportivo
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Franco Albini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=19452 SI
Franca Helg Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=21153 NO
Giulio Zappa Collaboratore Progetto NO
  • Strutture: calcestruzzo armato
  • Materiale di facciata: calcestruzzo in parte a vista in parte intonacato con sabbia strollata
  • Serramenti: in ferro
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il progetto del complesso sportivo prevedeva otto campi da tennis, cinque campi da bocce, un campo da pallacanestro, una vasca-piscina per i bambini. Al centro di tutta la sistemazione sorge lo Stadio per la Coppa Davis, con gradinate semicircolari atte ad ospitare 2200 persone, al di sotto delle quali sono disposti gli spogliatoi e gli altri servizi per gli atleti. Il complesso comprende inoltre uno spazio di ritrovo per gli sportivi e i dipendenti della Shell nelle vicinanze del parcheggio coperto, composto da un salone, una saletta, un bar, una cucina, il guardaroba e l’alloggio per il custode della struttura. 
Secondo una soluzione già sperimentata dai due architetti milanesi, i collegamenti tra questi spazi a quote differenti vengono risolti con sinuosi percorsi tra la vegetazione, interrotti da spiazzi circolari che permettono la visuale sulla Valletta, e che in alcuni casi si insinuano tra i campi sportivi immettendo agli spazi ipogei. Questo disegno dà vita ad un gioco di contrasto tra le forme regolari dei campi sportivi e la sinuosità dei percorsi in superficie e delle piazzole circolari, generando uno spazio vario e in equilibrio tra l’elemento naturale e artificiale. Questo gioco “ripropone la successione vibrante dei terrazzamenti e l’articolata configurazione dei percorsi tradizionali liguri. Queste condizioni fissano l’identità un po’ drammatica delle figure del paesaggio e della morfologia urbana che sostanziano questa regione, trascrivendoli in un sistema di rampe, passaggi, e terrazzi e in una rete di quote diverse che riconnettono l’area alla trama cittadina” (Rossi Prodi F., 1996, p. 136).
Tutte le strutture sono in cemento armato, in parte lasciate a vista in parte intonacate sull’esterno con sabbia strollata, la pavimentazione dei viali e delle scale è in pietra di Promontorio alternata a mattoni, le gradinate dello Stadio della Coppa Davis sono rivestite con ceramica greificata in rosso e verde, mentre le superfici orizzontali sono rivestite in ardesia.
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: NCT 9
  • Particella: 58-61

Note

Verifica di interesse culturale in corso

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Monotti C. 1957 Sistemazione della Valletta Cambiaso a Genova L'Architettura. Cronache e storia n. 26 536-539 Si
1961 Sistemazione della Valletta Cambiaso a Genova, di Franco Albini e Franca Helg, in “Casabella-Continuità”, n. 285, dicembre Casabella-Continuità n. 285 43-48 Si
Mercandino C. 1966 Impianti sportivi nella valletta Cambiaso a Genova, in “Impianti sportivi” Gorlich Milano 226 Si
Helg Franca 1980 Franco Albini architettura e design 1930-1980 Centro Di Firenze 22-23, 101, 156-157 Si
Spinelli Luigi (a cura di) 1991 Itinerario n. 68: Architettura moderna e Genova 1945-90 Domus n. 727 No
Rossi Prodi F. 1996 Franco Albini Officina Edizioni Roma 136, 141-144 No
Cevini P. 1997 Genova, in Dal Co F. (a cura di), “Storia dell'architettura Italiana. Il secondo Novecento (1945-1996)” Electa Milano 127 No
Piva A., Prina V. 1998 Albini: 1905-1977 Electa Milano 330-331 No
Olmo Carlo 2000 Dizionario di architettura del XX secolo Umberto Allemandi & C. Torino 61 No
Barisione S., Fochessati M., Franzone G., Canziani A. 2004 Architetture in Liguria dagli anni venti agli anni cinquanta Abitare Segesta Edizioni Milano 159 No
Cristoforetti G., Ghiara H., Torre S. 2004 Genova: guida di architettura moderna Alinea Firenze 166 No
Lagomarsino L. 2004 Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 Deferrari & Devega Genova 108 No
Moriconi M., Rosadini F. 2004 Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno Testo&Immagine Torino 82 No
De Seta C. 2006 Architetti italiani del Novecento Electa Napoli Napoli 104-107 No
Franco G., Musso S.F. (a cura di) 2016 Architetture in Liguria dopo il 1945 De Ferrari Genova 162 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta d’insieme Veduta d’insieme Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Fondazione Franco Albini Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Franco Albini Visualizza
Enciclopedia Treccani - Franco Albini Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 02/04/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2022