Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

PORTO ANTICO

Scheda Opera

  • Vista esterna
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Vista esterna
  • Comune: Genova
  • Denominazione: PORTO ANTICO
  • Indirizzo:
  • Data: 1985 - 2001
  • Tipologia: Infrastrutture
  • Autori principali: Architects Renzo Piano Building Workshop
Descrizione

L’intervento di risistemazione dell’antico porto di Genova, voluto dal Comune, e realizzato su progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop, venne eseguito in occasione delle celebrazioni Colombiane del 1992, dedicate a “Cristoforo Colombo: la nave e il mare”.
Il “Porto vecchio” di Genova aveva conosciuto, a partire dagli anni Sessanta, un progressivo impoverimento delle mansioni dovuto alla costruzione di nuovi scali nel ponente e allo spostamento delle attività principali verso le zone di Voltri (rinfuse) e Multedo (olii minerali grezzi). Con la trasformazione poi delle modalità di commercio marittimo e la diffusione dell’utilizzo dei container, le caratteristiche degli spazi necessari al traffico portuale cambiarono notevolmente e il porto antico perse sempre di più il suo ruolo negli equilibri economici della città. L’idea di riconvertire un’area così ampia a sede della manifestazione per i 500 anni della scoperta dell’America venne presa negli anni Ottanta, combinando la possibilità di dotare Genova di infrastrutture permanenti e di restituire lo spazio del porto alla città, il cui accesso era fino a quel momento interdetto dalla presenza della barriera doganale. L’idea principe infatti era quella di prolungare la via San Lorenzo allungandola fino al mare, fino all’isola delle chiatte (struttura esistente per l’attracco delle chiatte di servizio, che venne rinforzata per trasformarla in luogo panoramico sul porto), per cui era necessario non solo demolire le barriere doganali, ma anche rendere pedonale la piazza Caricamento. Il progetto previde allora la costruzione di un sottopasso carrabile che, a levante di Palazzo San Giorgio, incanalasse tutto il traffico sotto terra fino all’altezza di piazza Lomellini, che venne realizzato dall’Ansaldo. Durante gli scavi per la realizzazione del sottopasso furono rinvenuti numerosi antichi moli che, in parte restaurati e conservati, costituirono un parco archeologico: “opera di grandissima sapienza costruttiva e unica rimasta in Europa” (Poleggi E., 1992, p. 131).
L’intervento per le colombiane consisteva nella ristrutturazione di alcuni edifici già presenti nell’area e nella costruzione di nuovi volumi che potessero ospitare servizi o padiglioni espositivi, tutti riconvertibili alla fine delle manifestazioni a sede di eventi culturali, commerciali, artigianali e per il tempo libero. In questo modo, si dotava il centro storico, così saturo e con poche aree libere a disposizione, degli spazi di servizio necessari allo sviluppo della vita della città.
Uno degli edifici conservati fu il volume dei Magazzini del cotone, i cui primi nove moduli vennero restaurati e dotati di servizi e impianti, mentre gli ultimi tre moduli, ampliamento degli anni Venti del Novecento, vennero svuotati interamente in modo da poter ospitare un centro congressi. Durante l’Expò del 1992 i Magazzini del Cotone ospitarono i padiglioni nazionali e alla fine della manifestazione vennero riconvertiti in spazio multifunzionale comprendente una biblioteca, un auditorium e alcune attività commerciali. Anche la zona del Deposito Franco, costituita dai Quartieri seicenteschi e dal Quartiere Millo (un magazzino di inizio Novecento), venne ristrutturata per ospitare spazi espositivi e un ristorante. Il quartiere Millo, fabbricato industriale di cinque piani costruito nei primi anni del Novecento, venne abbassato di due piani al fine di ridurne l’impatto visivo. Anche per quanto riguarda i quartieri antichi, il progetto ha previsto il restauro degli edifici, con il recupero delle facciate dipinte e la ricostruzione delle coperture a padiglione in abbadini di ardesia.
Le nuove strutture costruite appositamente per l’occasione furono la “spina dei servizi” alle spalle dei Magazzini del Cotone e ad essi collegata, il parcheggio, la Capitaneria di Porto, il Mandraccio, l’Acquario, lungo l’esistente Ponte degli Spinola, la Nave Italia e il Bigo che, con le sue dimensioni e forme, è diventato il simbolo di tutta l’operazione sul Porto Antico. Questa struttura a piloni di acciaio disposti a raggiera e affioranti dallo specchio d’acqua, regge contemporaneamente un ascensore panoramico che si alza fino a cinquanta metri di quota e la tensostruttura che copre la “Piazza delle feste”, un ampio spazio sul mare progettato per accogliere manifestazioni ed eventi. A conclusione delle celebrazioni colombiane la Nave Italia venne integrata nel percorso espositivo dell’Acquario a cui, nel 2013, è stato inoltre aggiunto un ulteriore padiglione per i cetacei. In occasione del G8 del 2001 venne inoltre aggiunta la Biosfera di Renzo Piano e fu condotto il restauro della Porta Siberia e destinata a sede del museo dell’artista genovese Emanuele Luzzati.
La realizzazione del Porto Antico venne affidata dall’Ente Colombo ’92 alla Italimpianti, che a sua volta coinvolse un numero elevato di imprese, divise in due consorzi che lavorarono in appalto alla realizzazione dell’intervento.

Info
  • Progetto: 1985 -
  • Esecuzione: - 2001
  • Tipologia Specifica: Area urbana
  • Committente: Comune di Genova
  • Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Architects Renzo Piano Building Workshop Progetto architettonico Progetto https://www.rpbw.com/ SI

													Array
(
    [id_opera] => 4321
    [codice] => GE095
    [denominazione] => PORTO ANTICO
    [regione] => Liguria
    [provincia] => Genova
    [comune] => Genova
    [localita] => 
    [indirizzo] => 
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 30
    [tipologia_specifica] => Area urbana
    [anno_inizio_progetto] => 1985
    [anno_fine_progetto] => 
    [anno_inizio_esecuzione] => 
    [anno_fine_esecuzione] => 2001
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 0
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => L’intervento di risistemazione dell’antico porto di Genova, voluto dal Comune, e realizzato su progetto dello studio Renzo Piano Building Workshop, venne eseguito in occasione delle celebrazioni Colombiane del 1992, dedicate a “Cristoforo Colombo: la nave e il mare”. 
Il “Porto vecchio” di Genova aveva conosciuto, a partire dagli anni Sessanta, un progressivo impoverimento delle mansioni dovuto alla costruzione di nuovi scali nel ponente e allo spostamento delle attività principali verso le zone di Voltri (rinfuse) e Multedo (olii minerali grezzi). Con la trasformazione poi delle modalità di commercio marittimo e la diffusione dell’utilizzo dei container, le caratteristiche degli spazi necessari al traffico portuale cambiarono notevolmente e il porto antico perse sempre di più il suo ruolo negli equilibri economici della città. L’idea di riconvertire un’area così ampia a sede della manifestazione per i 500 anni della scoperta dell’America venne presa negli anni Ottanta, combinando la possibilità di dotare Genova di infrastrutture permanenti e di restituire lo spazio del porto alla città, il cui accesso era fino a quel momento interdetto dalla presenza della barriera doganale. L’idea principe infatti era quella di prolungare la via San Lorenzo allungandola fino al mare, fino all’isola delle chiatte (struttura esistente per l’attracco delle chiatte di servizio, che venne rinforzata per trasformarla in luogo panoramico sul porto), per cui era necessario non solo demolire le barriere doganali, ma anche rendere pedonale la piazza Caricamento. Il progetto previde allora la costruzione di un sottopasso carrabile che, a levante di Palazzo San Giorgio, incanalasse tutto il traffico sotto terra fino all’altezza di piazza Lomellini, che venne realizzato dall’Ansaldo. Durante gli scavi per la realizzazione del sottopasso furono rinvenuti numerosi antichi moli che, in parte restaurati e conservati, costituirono un parco archeologico: “opera di grandissima sapienza costruttiva e unica rimasta in Europa” (Poleggi E., 1992, p. 131).
L’intervento per le colombiane consisteva nella ristrutturazione di alcuni edifici già presenti nell’area e nella costruzione di nuovi volumi che potessero ospitare servizi o padiglioni espositivi, tutti riconvertibili alla fine delle manifestazioni a sede di eventi culturali, commerciali, artigianali e per il tempo libero. In questo modo, si dotava il centro storico, così saturo e con poche aree libere a disposizione, degli spazi di servizio necessari allo sviluppo della vita della città. 
Uno degli edifici conservati fu il volume dei Magazzini del cotone, i cui primi nove moduli vennero restaurati e dotati di servizi e impianti, mentre gli ultimi tre moduli, ampliamento degli anni Venti del Novecento, vennero svuotati interamente in modo da poter ospitare un centro congressi. Durante l’Expò del 1992 i Magazzini del Cotone ospitarono i padiglioni nazionali e alla fine della manifestazione vennero riconvertiti in spazio multifunzionale comprendente una biblioteca, un auditorium e alcune attività commerciali. Anche la zona del Deposito Franco, costituita dai Quartieri seicenteschi e dal Quartiere Millo (un magazzino di inizio Novecento), venne ristrutturata per ospitare spazi espositivi e un ristorante. Il quartiere Millo, fabbricato industriale di cinque piani costruito nei primi anni del Novecento, venne abbassato di due piani al fine di ridurne l’impatto visivo. Anche per quanto riguarda i quartieri antichi, il progetto ha previsto il restauro degli edifici, con il recupero delle facciate dipinte e la ricostruzione delle coperture a padiglione in abbadini di ardesia.
Le nuove strutture costruite appositamente per l’occasione furono la “spina dei servizi” alle spalle dei Magazzini del Cotone e ad essi collegata, il parcheggio, la Capitaneria di Porto, il Mandraccio, l’Acquario, lungo l’esistente Ponte degli Spinola, la Nave Italia e il Bigo che, con le sue dimensioni e forme, è diventato il simbolo di tutta l’operazione sul Porto Antico. Questa struttura a piloni di acciaio disposti a raggiera e affioranti dallo specchio d’acqua, regge contemporaneamente un ascensore panoramico che si alza fino a cinquanta metri di quota e la tensostruttura che copre la “Piazza delle feste”, un ampio spazio sul mare progettato per accogliere manifestazioni ed eventi. A conclusione delle celebrazioni colombiane la Nave Italia venne integrata nel percorso espositivo dell’Acquario a cui, nel 2013, è stato inoltre aggiunto un ulteriore padiglione per i cetacei. In occasione del G8 del 2001 venne inoltre aggiunta la Biosfera di Renzo Piano e fu condotto il restauro della Porta Siberia e destinata a sede del museo dell’artista genovese Emanuele Luzzati.
La realizzazione del Porto Antico venne affidata dall’Ente Colombo ’92 alla Italimpianti, che a sua volta coinvolse un numero elevato di imprese, divise in due consorzi che lavorarono in appalto alla realizzazione dell’intervento.
    [committente] => Comune di Genova
    [foglio_catastale] => 
    [particella] => 
    [strutture] => 
    [id_stato_struttura] => 0
    [materiale_facciata] => 
    [id_stato_facciata] => 0
    [coperture] => 
    [id_stato_coperture] => 0
    [serramenti] => 
    [id_stato_serramenti] => 0
    [destinazione_originaria] => 
    [destinazione_attuale] => 
    [trasformazioni] => 
    [id_tipo_proprieta] => 7
    [specifiche_proprieta] => Comune di Genova
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.410342
    [longitude] => 8.921760
    [score] => 6
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2009-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2025-02-06 10:05:11
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Infrastrutture
    [proprieta] => Proprietà pubblica
    [cat_autori] => Architects Renzo Piano Building Workshop
    [id_regione] => 18
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Ravera L. 1991 Il Porto e i progetti Domus n. 727 64-71 Si
Mastropietro M., Bemporad A. 1992 Colombo '92: La città il porto l'esposizione il progetto di Renzo Piano per il recupero alla città del porto antico di Genova modello per una nuova generazione di esposizioni l'architettura, gli allestimenti Lybra Milano Si
Poleggi E. 1992 Genova. Guida all'architettura Allemandi Torino 130-131 No
Razzi M. 1992 L'ulivo sul tetto: cent'anni di edilizia genovese tra storia e ricordo 1982-1992 G. Gallery Genova 222-227 No
Buchanan P. 2000 Renzo Piano Building Workshop. Complete works. Vol. 2 Phaidon London 94-129 No
Lagomarsino L. 2004 Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 Deferrari & Devega Genova 191-193 No
Cristoforetti G., Ghiara H., Torre S. 2004 Genova: guida di architettura moderna Alinea Firenze 213-218 No
Moriconi M., Rosadini F. 2004 Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno Testo&Immagine Torino 44-45 No
Agnoletto M. 2006 Renzo Piano Motta Architettura Milano 46-49 No
Jodidio P. 2014 Piano Renzo Piano Building Workshop 1966 to today Taschen Koln 140-157 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019
Vista esterna Vista esterna Camilla Repetti - 2019

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 06/02/2025

Revisori:

Mezzino Davide 2022