PALAZZO STURZO (EX SEDE CENTRALE DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA)

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    [informazioni_architettoniche] => L'edificio costruito è l'esito di un concorso a due fasi nel quale Muratori riesce a concretizzare diverse ricerche teoriche basate sull'analisi e lo studio di alcune varianti sintattiche e tipologiche per l'elaborazione di un linguaggio architettonico che possa superare le aporie del Movimento Moderno.  Il tema qui proposto è quello del “palazzo pubblico“ risolto con un edificio chiuso e organizzato intorno ad una grande corte centrale (18 x 10 m). Il fabbricato si espande verso l'alto attraverso una scansione fortemente gerarchizzata delle murature, composte e reinterpretate a partire dal palazzo rinascimentale (portico, piano nobile, ammezzati e loggiato). Lo schema rigido convive con una profonda articolazione delle facciate che segnala, attraverso l'utilizzo alternato di archi e cornici marcapiano, una scansione chiaroscurale variegata che sembra mettere in dubbio la compattezza dell'edificio stesso. Inoltre, la collocazione su un podio rialzato rimarca il ruolo urbano dell'architettura, pensata a partire dalle prospettive assiali che hanno influenzato il disegno dell'intera planimetria dell'Eur. 
Lungo il perimetro si sviluppano in sequenza i diversi uffici ai quali si accede attraverso due scale monumentali. L'intero volume, le cui facciate interne sono trattate allo stesso modo di quelle esterne, nasconde la grande sala per le assemblee di pianta trapezoidale. Grande attenzione è rivolta verso il rivestimento parietale, attraverso il rapporto che l'autore instaura tra lo sfondo della cortina di mattoni e i singoli elementi in travertino, necessari per leggere lo schema compositivo dell'architettura. Un ulteriore legame con le “invarianti“ storiche può essere viste nell'attacco della copertura a falde inclinate che riprende i motivi delle cornici sommitali presenti nelle case ostiense, già visibili nei bagni pubblici alla Garbatella di Sabbatini. 
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