Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

RESIDENZE IN PIAZZA ROSSETTI - CASE ALTE ALLA FOCE

Scheda Opera

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  • Comune: Genova
  • Denominazione: RESIDENZE IN PIAZZA ROSSETTI - CASE ALTE ALLA FOCE
  • Indirizzo: Piazza R. Rossetti N. 1-5, 2-4/viale Brigate Partigiane N.16-18/ Via A. Rimassa N. 49-51
  • Data: 1934 - 1958
  • Tipologia: Complessi residenziali
  • Autori principali: Luigi Carlo Daneri
Descrizione

Il complesso di Daneri sorge alla Foce del torrente Bisagno, esito di un concorso bandito dal Comune di Genova nel 1933 per la sistemazione della “nuova piazza a mare”, che vide vincitore il progetto di Morozzo della Rocca “Zena Foxe”. Nonostante la vittoria di Morozzo, Marcello Piacentini, consulente del Podestà di Genova, propose che fosse realizzato il progetto a cui era stato assegnato il secondo premio, “Città Nuova” di Daneri e Bagnasco, appunto. La presenza e l’intervento di Piacentini testimonia l’importanza che la sistemazione della nuova piazza aveva per il Regime fascista, in quanto conclusione di quella operazione di trasformazione cittadina che era iniziata con le piazze Dante e della Vittoria, quindi con la copertura del Bisagno, e infine con la nuova piazza a mare. Il bando di concorso prevedeva infatti che la sistemazione dovesse comprendere, oltre agli edifici residenziali, una piscina, un palazzo dell’arte, un albergo, un cinema e sale per esposizioni e manifestazioni culturali. La costruzione degli edifici di Daneri iniziò prima della guerra, ma venne conclusa solo nel 1958 a causa della sospensione dei lavori durante il periodo bellico, prima della quale erano stati conclusi solo due dei quattro edifici del blocco di levante.
Il progetto di Daneri era impostato su una grande piazza centrale, a destinazione pubblica, su cui si affacciavano otto edifici alti e un edificio centrale, che fa da sfondo alla composizione, tutti lamellari. I blocchi sono tra loro uniti da una piastra che al piano terra ospita alcuni negozi serviti da un portico continuo e uffici al primo piano. La soluzione proposta da Daneri elimina completamente l’uso di chiostri interni e cavedi, fatto che permette il doppio affaccio a tutti gli appartamenti che, destinati alla ricca borghesia, hanno da un minimo di nove a un massimo di venti vani (nei duplex). I distacchi tra gli edifici, secondo quanto definito dalle teorie razionaliste sulla residenza, sono larghi quasi quanto un’unità.
La pianta tipo mostra una rigida divisione degli spazi destinati ai proprietari e quelli per le persone di servizio, con ingresso indipendente dal pianerottolo. Le zone giorno, molto ampie, sono disposte a sud, con affaccio sul mare, o verso la piazza, mentre le zone di servizio sono solitamente affacciate sul distacco con l’altro edificio. In maniera altrettanto rigida sono divise poi le zone giorno, destinate alla socialità, e quelle notte, che vengono posizionate sul retro della casa, con affaccio meno privilegiato. Gli otto edifici laterali hanno dodici piani, mentre quello sullo sfondo ha un’altezza più ridotta. Solo nei primi due edifici costruiti prima della guerra, gli ultimi piani sono occupati da duplex (pianta tipo C) dotati di piscina, giardini pensili, solarium e passeggiata sospesa. Inizialmente il progetto di Daneri, oltre alla destinazione residenziale, prevedeva anche che l’edificio di fondo avesse una funzione collettiva e che nel blocco di levante fosse contenuto un albergo e degli stabilimenti balneari, ma nessuna di queste due previsioni venne realizzata, così come quella dei giardini pensili nei distacchi tra gli edifici.
Il rapporto con il sito in cui i volumi si impostano è fondamentale in questa realizzazione di Daneri, che disegna le “case alte” come se fossero dei transatlantici protesi verso il mare: applicata alla lettera, l’estetica del piroscafo domina la composizione” (Rosadini F., 2003, p.30). Questa fu per Daneri una delle prime e più importanti occasioni in cui aderire completamente e pubblicamente ai temi del Movimento Moderno, se pure edulcorati e in qualche modo mediati dal contesto in cui si inseriscono. Il complesso di piazza Rossetti (allora Italo Balbo) conobbe un’ottima fortuna critica, anche nel periodo pre-bellico, quando ancora non era completato, ricevendo anche il plauso dello stesso Le Corbusier (Brandolisio M., 1990, p.83).

Info
  • Progetto: 1934 - 1938
  • Esecuzione: 1938 - 1958
  • Tipologia Specifica: Residenze e attività commerciali
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Edifici residenziali
  • Destinazione attuale: Edifici residenziali
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Luigi Carlo Daneri Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-carlo-daneri_(Dizionario-Biografico)/ SI
  • Strutture: in cemento armato e solai discontinui in laterocemento
  • Materiale di facciata: nello zoccolo il rivestimento è in lastre di travertino romano chiaro, mentre il resto della facciata è intonacata
  • Coperture: piane a terrazzo con rivestimento di piastrelle cementizie
  • Serramenti: misti in materiale plastico e metallico
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Discreto
  • Stato Coperture: Buono
  • Stato Serramenti: Buono

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Il progetto di Daneri era impostato su una grande piazza centrale, a destinazione pubblica, su cui si affacciavano otto edifici alti e un edificio centrale, che fa da sfondo alla composizione, tutti lamellari. I blocchi sono tra loro uniti da una piastra che al piano terra ospita alcuni negozi serviti da un portico continuo e uffici al primo piano. La soluzione proposta da Daneri elimina completamente l’uso di chiostri interni e cavedi, fatto che permette il doppio affaccio a tutti gli appartamenti che, destinati alla ricca borghesia, hanno da un minimo di nove a un massimo di venti vani (nei duplex). I distacchi tra gli edifici, secondo quanto definito dalle teorie razionaliste sulla residenza, sono larghi quasi quanto un’unità. 
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Il rapporto con il sito in cui i volumi si impostano è fondamentale in questa realizzazione di Daneri, che disegna le “case alte” come se fossero dei transatlantici protesi verso il mare: applicata alla lettera, l’estetica del piroscafo domina la composizione” (Rosadini F., 2003, p.30). Questa fu per Daneri una delle prime e più importanti occasioni in cui aderire completamente e pubblicamente ai temi del Movimento Moderno, se pure edulcorati e in qualche modo mediati dal contesto in cui si inseriscono. Il complesso di piazza Rossetti (allora Italo Balbo) conobbe un’ottima fortuna critica, anche nel periodo pre-bellico, quando ancora non era completato, ricevendo anche il plauso dello stesso Le Corbusier (Brandolisio M., 1990, p.83).
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  • Foglio Catastale: NCT 8
  • Particella: 251-2

Note

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Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1933 Bando di concorso per la sistemazione edilizia della nuova piazza al mare in Genova Genova n. 12 1003-1004 Si
1934 Relazione della Commissione giudicatrice per il concorso per la sistemazione della nuova piazza della Foce Genova n. 6 477-484 Si
Paniconi P. 1934 Concorso per la sistemazione della piazza della Foce a Genova Architettura n. 13 672-678 Si
Marchisio C. 1936 L’edilizia nuova nelle tre piazze di Genova Stab. tip. G.B. Marsano Genova No
1938 Hotels, Cafés, Restaurants–Ensemble Architectural et Hotel à Genes L’Architecture d’aujourd’hui n. 12 20-21 Si
Nervi Pier Luigi 1938 La nuova piazza al mare alla Foce Architettura n. 7 417-427 Si
Podestà A. 1938 La sistemazione di una piazza nuova a Genova Casabella n. 131 43070 Si
Podestà A. 1941 Case alte a Genova Casabella Costruzioni n.165 14-19 No
Ponti Giò 1943 Lo stile di Daneri Stile n. 26 44105 Si
Selem H. 1960 Opere dell'architetto Luigi Carlo Daneri 1931-1960 L’architettura. Cronache e storia n. 56 78-80 No
Patrone P.D. 1982 Daneri Sagep Genova 14-16, 27, 65-73 No
Belluzzi A., Conforti C. 1985 Guide alla architettura moderna-architettura italiana 1944-1984 Laterza Roma-Bari 12-13, 179 No
Brandolisio M., Vido M. 1990 Luigi Carlo Daneri Edifici alla Foce Bisagno- Genova Domus n. 718 80-88 Si
Spinelli Luigi (a cura di) 1990 Itinerario n. 59: Daneri e Genova Domus n. 718 No
Ranzani Ermanno 1991 Genova Domus n. 727 55 No
Poleggi E. 1992 Genova. Guida all'architettura Allemandi Torino 191 No
Razzi M. 1992 L'ulivo sul tetto: cent'anni di edilizia genovese tra storia e ricordo 1982-1992 G. Gallery Genova 108-109 No
Grossi Bianchi L. 1994 Il razionalismo di Luigi Carlo Daneri, in Montuori M. (a cura di), ”10 maestri dell'architettura italiana. Lezioni di progettazione” Electa Milano 36 No
Cevini P. 1997 Genova, in Dal Co F. (a cura di), “Storia dell'architettura Italiana. Il secondo Novecento (1945-1996)” Electa Milano 125 No
Cigolini M., Guidano G., Merello E. 1997 Le piazze di Genova conoscenza per il recupero Erga Genova 20 No
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Rosadini F. 2003 Luigi Carlo Daneri. Razionalista a Genova Universale di architettura, Testo & Immagine Torino 28-36 No
Barisione S., Fochessati M., Franzone G., Canziani A. 2004 Architetture in Liguria dagli anni venti agli anni cinquanta Abitare Segesta Edizioni Milano 142 No
Cristoforetti G., Ghiara H., Torre S. 2004 Genova: guida di architettura moderna Alinea Firenze 140-141 No
Lagomarsino L. 2004 Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 Deferrari & Devega Genova 109 No
Moriconi M., Rosadini F. 2004 Genova 900. L'architettura del Movimento Moderno Testo&Immagine Torino 71 No
Sirtori W. 2013 L'architettura di Luigi Carlo Daneri Libraccio Genova 74-79 No
Franco G., Musso S.F. (a cura di) 2016 Architetture in Liguria dopo il 1945 De Ferrari Genova 154 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna Vista esterna Luca Pedrazzi - 2013

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Enciclopedia Treccani - Luigi Carlo Daneri Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2022