Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE INA-CASA MURA DEGLI ANGELI – CASA A

Scheda Opera

  • Veduta d’insieme
  • Veduta d’insieme
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna, dettaglio
  • Vista esterna, dettaglio
  • Comune: Genova
  • Denominazione: QUARTIERE INA-CASA MURA DEGLI ANGELI – CASA A
  • Indirizzo: Via Mura degli Angeli N. 21-31
  • Data: 1954 - 1962
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Luigi Carlo Daneri
Descrizione

La “Casa A” sorge all’interno di un complesso residenziale più ampio, costruito dall’INA-Casa e dall’INCIS, su disegno di Daneri che, in collaborazione con Beverasco, Pulitzer, Ferri, G. Ginatta e Sibilla, aveva progettato cinque edifici, di cui poi ne verranno realizzati solo quattro. Come nel caso del Piano per il Quartiere INA-Casa di Forte Quezzi, le dimensioni dei nuovi edifici previsti, non conformi a quanto imposto dal Regolamento Edilizio, rallentarono notevolmente l’approvazione del Piano, che subì infatti alcune modifiche soprattutto relative alle altezze dei lotti. Il Piano urbanistico prevedeva, oltre agli edifici residenziali, la dotazione di alcune strutture di servizio (negozi, un asilo e una zona verde attrezzata) che però, come spesso accadde in quegli anni per realizzazioni di questo tipo, le attrezzature previste non vennero mai realizzate.
Per la quota sui cui sorge il complesso e per le dimensioni del lotto (96 x 34 x 11 metri), l’edificio di Daneri si impone come segno urbano deciso, rinnegando quel rapporto con l’ambiente circostante che invece era stato così rilevante nel disegno del quartiere Bernabò Brea oppure in quello per Forte Quezzi.
La pianta della “Casa A” scaturisce dalla semplice ripetizione di un modulo composto da due appartamenti accoppiati e serviti da un corpo scale centrale, per un totale di 12 alloggi per piano per 7 piani, serviti da 6 corpi scala e ascensore, che diventano elemento centrale di tutta la composizione. In corrispondenza infatti di questi collegamenti verticali si impostano, sul fronte verso ovest, altrettanti costoloni che corrono lungo tutto l’edificio e che, all’altezza del piano terra, si piegano e diventano le pensiline di accesso, con un felice effetto plastico che conferisce verticalità ad una composizione prevalentemente giocata sulle linee orizzontali. Poichè però, per ragioni di sicurezza, era necessario che questi corpi scala fossero tra loro collegati, Daneri ricavò, in corrispondenza del pianerottolo intermedio tra il secondo e il terzo e tra il quinto e il sesto piano, una balconata continua di altezza ridotta per permettere lo sfollamento degli abitanti. All’interno dei singoli appartamenti i locali sono disposti in modo che la cucina, il bagno e una camera siano affacciate sulle logge del prospetto anteriore (sud), mentre le altre camere e il soggiorno su quelle posteriori (nord).
La letteratura ha visto nelle soluzioni adottate da Daneri per la stecca della Casa A di Mura degli Angeli una palese citazione dell’Unitè d’habitation di Le Corbusier, maestro e riferimento per tutta la produzione dell’architetto genovese, terminata pochi anni prima. I punti di contatto tra a Casa A di Daneri e quella più famosa dell’architetto svizzero sono stati individuati nella scelta del loggiato aperto al piano terra e dei pilastroni svasati che lo reggono, oltre che nel disegno dei volumi emergenti in copertura, che non verranno in realtà mai realizzati per questioni legate al Regolamento Edilizio.

Info
  • Progetto: 1954 - 1956
  • Esecuzione: - 1962
  • Tipologia Specifica: Edilizia Residenziale Pubblica
  • Committente: Istituto INCIS, Consorzio ICPL Ge, Ministero Trasporti, Ministero degli Interni Ministero della Giustizia e Ministero della Difesa
  • Proprietà: Proprietà pubblico-privata
  • Destinazione originaria: Residenza plurifamiliare
  • Destinazione attuale: Residenza plurifamiliare
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
A. Beveresco Progetto architettonico Progetto NO
Luigi Carlo Daneri Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-carlo-daneri_(Dizionario-Biografico)/ SI
P. Ferri Progetto architettonico Progetto NO
Giuseppe Ginatta Progetto architettonico Progetto NO
Gustavo Pulitzer Progetto architettonico Progetto NO
Angelo Sibilla Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: a telaio con travi e pilastri in cemento armato gettati in opera e solai discontinui in laterocemento
  • Materiale di facciata: prospetto est: pareti di tamponamento in mattoni a doppio strato, con malta di allettamento di calce bianca. Prospetto ovest: la parti delle scale e del loggiato sono finite con lastre di cemento armato prefabbricato bianco Rivestiti di stucco lucido. G
  • Coperture: piana
  • Serramenti: in materiale plastico o metallico
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Discreto
  • Stato Serramenti: Buono

													Array
(
    [id_opera] => 4411
    [codice] => GE078
    [denominazione] => QUARTIERE INA-CASA MURA DEGLI ANGELI – CASA A 
    [regione] => Liguria
    [provincia] => Genova
    [comune] => Genova
    [localita] => 
    [indirizzo] => Via Mura degli Angeli N. 21-31
    [id_categoria] => 1
    [id_tipologia] => 59
    [tipologia_specifica] => Edilizia Residenziale Pubblica
    [anno_inizio_progetto] => 1954
    [anno_fine_progetto] => 1956
    [anno_inizio_esecuzione] => 
    [anno_fine_esecuzione] => 1962
    [classificazione] => 
    [id_livello_scheda] => 0
    [codice_iccd] => 
    [codice_benitutelati] => 
    [informazioni_architettoniche] => La “Casa A” sorge all’interno di un complesso residenziale più ampio, costruito dall’INA-Casa e dall’INCIS, su disegno di Daneri che, in collaborazione con Beverasco, Pulitzer, Ferri, G. Ginatta e Sibilla, aveva progettato cinque edifici, di cui poi ne verranno realizzati solo quattro. Come nel caso del Piano per il Quartiere INA-Casa di Forte Quezzi, le dimensioni dei nuovi edifici previsti, non conformi a quanto imposto dal Regolamento Edilizio, rallentarono notevolmente l’approvazione del Piano, che subì infatti alcune modifiche soprattutto relative alle altezze dei lotti. Il Piano urbanistico prevedeva, oltre agli edifici residenziali, la dotazione di alcune strutture di servizio (negozi, un asilo e una zona verde attrezzata) che però, come spesso accadde in quegli anni per realizzazioni di questo tipo, le attrezzature previste non vennero mai realizzate. 
Per la quota sui cui sorge il complesso e per le dimensioni del lotto (96 x 34  x 11 metri), l’edificio di Daneri si impone come segno urbano deciso, rinnegando quel rapporto con l’ambiente circostante che invece era stato così rilevante nel disegno del quartiere Bernabò Brea oppure in quello per Forte Quezzi.
La pianta della “Casa A” scaturisce dalla semplice ripetizione di un modulo composto da due appartamenti accoppiati e serviti da un corpo scale centrale, per un totale di 12 alloggi per piano per 7 piani, serviti da 6 corpi scala e ascensore, che diventano elemento centrale di tutta la composizione. In corrispondenza infatti di questi collegamenti verticali si impostano, sul fronte verso ovest, altrettanti costoloni che corrono lungo tutto l’edificio e che, all’altezza del piano terra, si piegano e diventano le pensiline di accesso, con un felice effetto plastico che conferisce verticalità ad una composizione prevalentemente giocata sulle linee orizzontali. Poichè però, per ragioni di sicurezza, era necessario che questi corpi scala fossero tra loro collegati, Daneri ricavò, in corrispondenza del pianerottolo intermedio tra il secondo e il terzo e tra il quinto e il sesto piano, una balconata continua di altezza ridotta per permettere lo sfollamento degli abitanti. All’interno dei singoli appartamenti i locali sono disposti in modo che la cucina, il bagno e una camera siano affacciate sulle logge del prospetto anteriore (sud), mentre le altre camere e il soggiorno su quelle posteriori (nord).
La letteratura ha visto nelle soluzioni adottate da Daneri per la stecca della Casa A di Mura degli Angeli una palese citazione dell’Unitè d’habitation di Le Corbusier, maestro e riferimento per tutta la produzione dell’architetto genovese, terminata pochi anni prima. I punti di contatto tra a Casa A di Daneri e quella più famosa dell’architetto svizzero sono stati individuati nella scelta del loggiato aperto al piano terra e dei pilastroni svasati che lo reggono, oltre che nel disegno dei volumi emergenti in copertura, che non verranno in realtà mai realizzati per questioni legate al Regolamento Edilizio. 
    [committente] => Istituto INCIS, Consorzio ICPL Ge, Ministero Trasporti, Ministero degli Interni Ministero della Giustizia e Ministero della Difesa
    [foglio_catastale] => NCT 2
    [particella] => 601
    [strutture] => a telaio con travi e pilastri in cemento armato gettati in opera e solai discontinui in laterocemento
    [id_stato_struttura] => 0
    [materiale_facciata] => prospetto est: pareti di tamponamento in mattoni a doppio strato, con malta di  allettamento di calce bianca. Prospetto ovest: la parti delle scale e del loggiato sono finite con lastre di cemento armato prefabbricato bianco  Rivestiti di stucco lucido. G
    [id_stato_facciata] => 2
    [coperture] => piana 
    [id_stato_coperture] => 3
    [serramenti] => in materiale plastico o metallico
    [id_stato_serramenti] => 2
    [destinazione_originaria] => Residenza plurifamiliare
    [destinazione_attuale] => Residenza plurifamiliare
    [trasformazioni] => gli sfondati dei balconi, originariamente tinteggiati in viola e arancione, sono ora di colore rosso. Gli infissi esterni, originariamente in Pino di Fiandra con persine avvolgibili in legno, sono stati quasi completamente sostituiti
    [id_tipo_proprieta] => 8
    [specifiche_proprieta] => ente partecipato
    [id_tipo_provvedimento] => 1
    [data_provvedimento] => 
    [riferimento_normativo] => 
    [altri_provvedimenti] => 
    [vincolo] => 0
    [note] => 
    [denominazione_aggregato] => 
    [latitude] => 44.417027
    [longitude] => 8.905265
    [score] => 6
    [id_user] => 0
    [status] => 1
    [date_add] => 2009-12-31 00:00:00
    [date_upd] => 2024-04-16 14:02:03
    [categoria] => A. Opera di eccellenza
    [tipologia] => Edilizia residenziale pubblica
    [proprieta] => Proprietà pubblico-privata
    [cat_autori] => Luigi Carlo Daneri
    [id_regione] => 18
)
1
												
  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: NCT 2
  • Particella: 601

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Piccinato L. 1949 Il progetto definitivo per la sistemazione della zona degli Angeli a Genova Metron n.31-32 31-38 No
Patrone Pietro D. 1982 Daneri Sagep Genova 125-128 No
Belluzzi A., Conforti C. 1985 Guide alla architettura moderna-architettura italiana 1944-1984 Laterza Roma-Bari 179 No
Spinelli Luigi (a cura di) 1990 Itinerario n. 59: Daneri e Genova Domus n. 718 (inserto) No
Grossi Bianchi L. 1994 Il razionalismo di Luigi Carlo Daneri, in Montuori M. (a cura di), ”10 maestri dell'architettura italiana. Lezioni di progettazione” Electa Milano 51-52 No
Cevini P. 1997 Genova, in Dal Co F. (a cura di), “Storia dell'architettura Italiana. Il secondo Novecento (1945-1996)” Electa Milano 124 No
Rosadini F. 2003 Luigi Carlo Daneri. Razionalista a Genova Universale di architettura, Testo & Immagine Torino 58-59, 62-63 No
Lagomarsino L. 2004 Cento anni di architetture a Genova: 1890-2004 Deferrari & Devega Genova 107 No
Lanzu S. 2005 I quartieri INA-CASA (1949-1963). La cultura edilizia, il patrimonio, i problemi di recupero. Il caso dei quartieri genovesi, tutor prof. arch. S.F. Musso Genova 57-58, schede in appendice No
Lanzu S. 2006 Lanzu S., INA-Casa a Genova. La cultura edilizia del secondo dopoguerra, le fasi della ricostruzione, gli edifici, in “Recuperare l’edilizia”, n. 47 75 No
Sirtori W. 2013 L'architettura di Luigi Carlo Daneri Libraccio Genova 31-32, 109 No
Franco G., Musso S.F. (a cura di) 2016 Architetture in Liguria dopo il 1945 De Ferrari Genova 195 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Veduta d’insieme Veduta d’insieme Luca Pedrazzi - 2015
Veduta d’insieme Veduta d’insieme Luca Pedrazzi - 2013
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016
Vista esterna, dettaglio Vista esterna, dettaglio Luca Pedrazzi - 2016

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Enciclopedia Treccani - Luigi Carlo Daneri Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per la Liguria
Titolare della ricerca: Università degli Studi di Genova - Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Stefano Musso, Giovanna Franco


Scheda redatta da Camilla Repetti
creata il 31/12/2009
ultima modifica il 16/04/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2022