Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

UFFICI GIUDIZIARI

Scheda Opera

  • Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio
  • Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio
  • Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio
  • Modello
  • Vista esterna
  •  Vista aerea
  • Piante dei piani terreno e primo
  • Sezioni longitudinale e trasversale
  •  Vista aerea della corte interna
  • Vista delle gallerie di collegamento
  • Vista esterna
  • Vista aerea, 2016
  • Vista aerea, 2016
  • Vista aerea, 2016
  • Vista aerea, 2016
  • Vista del percorso porticato
  • Vista del percorso porticato, 2019
  • Vista della galleria di distribuzione, 2019
  • Vista dei terrazzamenti a verde, 2019
  • Ortofoto, 2020
  • Comune: Alba
  • Denominazione: UFFICI GIUDIZIARI
  • Indirizzo: Piazza Medford N. 1
  • Data: 1981 - 1987
  • Tipologia: Palazzi di Giustizia e Tribunali
  • Autori principali: Roberto Gabetti, Aimaro Isola
Descrizione

1. Opera originaria

«Il nuovo edificio del Palazzo di Giustizia di Alba è destinato ad ospitare il Tribunale, la Procura della Repubblica, la Pretura, l’Ufficio di Conciliazione, gli Archivi nonché l’alloggio del custode.
La zona del Tribunale comprende tre sale udienze (e annessi), gli uffici per i giudici e le Cancellerie (Penale, Civile, Commerciale), gli uffici per gli ufficiali giudiziari, i commessi, ecc.
La zona della Procura comprende gli uffici dei procuratori e le segreterie (e annessi) nonché i locali per la squadra di Polizia Giudiziaria.
La zona della Pretura comprende due sale udienze (e annessi), gli uffici per i pretori e gli uffici di Cancelleria nonché i locali speciali.
La sede dell’Ufficio di Conciliazione comprende locali per sedute e per uffici. Gli Archivi sono centralizzati.
L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica ad andamento parallelo a viale Torino e fra di loro separati, affacciati a uno spazio libero interno contenente al piano terra le gallerie di collegamento e gli spazi verdi. Questi nuclei funzionali sono collegati tra di loro e agli ingressi mediante un porticato in parte vetrato che si distende secondo l’asse principale e si dirama verso i singoli ingressi con un andamento ad albero. […] Gli elementi di collegamento verticale tra piano terreno e primo piano sono costituiti da due rampe di collegamento interno e da cinque gruppi di scale.
La struttura compositiva dell’edificio consegue a un’impostazione rigorosa, volta alla definizione di spazi di forte caratterizzazione e di spiccata amenità. Il dettato funzionale quindi, e quello formale, sono retti da un’unica direttrice progettuale, riassuntivamente definita dai seguenti obbiettivi:
- una posizione del nuovo edificio destinato a Palazzo di Giustizia che riqualifichi formalmente lo spazio di arrivo principale nella città di Alba, attraverso il ponte sul Tanaro, mediante la costituzione di un primo piano, rispetto al fondale del centro storico (a mascheramento anche delle degradatissime forme dei condomini di recente costruzione affacciati su corso Matteotti, lungo i limiti del centro storico);
- una configurazione dell’edificio che lo caratterizzi come fondale rispetto agli spazi liberi di piazza Medford, verso il lato nord ovest della piazza stessa; attraverso la formazione di spalti verdi, con alberi, prati, acqua;
- un’apertura simbolica e funzionale del complesso verso il centro storico di Alba (intestata principalmente all’incrocio tra viale Torino e corso Matteotti);
- un affaccio di tutte le attività principali previste (sale udienze, uffici, alloggi) soltanto verso lo spazio libero interno (lo spazio che risulta delimitato dalle due maniche longitudinali ha carattere di giardino continuo, interrotto da una bassa galleria vetrata completamente immersa entro aree verdi…». (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Palazzo di Giustizia di Alba, Cuneo, Italia, in «Zodiac,» n. 14, dicembre 1995, pp. 132-139). Traduzione inglese (si).

«Sulla zona di piazza Medford, un vasto spazio triangolare a nord del centro urbano in prossimità del tracciato ferroviario e del ponte sul Tanaro, si appunta fin dalla fine degli anni Settanta l’attenzione dell’amministrazione comunale albese.
Nel 1982 viene approvato il progetto di massima per il quale Gabetti, Isola e Giuseppe Varaldo erano stati interpellati già nell’estate dell’anno precedente […] Il percorso progettuale con cui si giunge alla proposta definitiva è compiuto tra l’agosto 1981 e il luglio 1982 […] Nelle due maniche, racchiuse dalla collina artificiale terrazzata e rivestite da un manto erboso alberato, sono accentrate tutte le funzioni giudiziarie: Tribunale, Procura della Repubblica, Pretura, Ufficio di Conciliazione e archivi, distribuiti secondo una sequenza funzionale che procede, lungo il portico assiale di penetrazione, dagli spazi pubblici alle aule a doppia altezza verso le zone più interne, a due livelli, riservate agli uffici.
In corrispondenza del settore riservato alle aule di udienza l’asse distributivo principale si struttura come galleria vetrata su pilastri a sezione circolare il cui interasse costituisce il modulo compositivo che regola la dimensione di ciascun ambiente.
[…] La costituzione mista del terreno sul quale il complesso è destinato a sorgere – alluvionale in profondità, di riporto negli strati più superficiali – impone lo studio di fondazioni su pali che raggiungano la marna compatta sottostante gli strati alluvionali; al di sopra di essi un sistema di travature fornisce il piano di appoggio per gli elementi portanti esterni e per le banchine orizzontali di collegamento. L’intera struttura ipogea, giocata su un’immagine di esibita naturalità, richiede dunque interventi radicali di “correzione” delle sfavorevoli caratteristiche del sito.
[…] Tra i due poli opposti di natura e artificio, che le architetture ipogee di Gabetti e Isola tendono a ricongiungere, si colloca anche il palazzo sotterraneo dei tribunali di Alba, così come il precedente e più sperimentale intervento al Residenziale Olivetti di Ivrea (1968-71) e le sue successive riprese a Sèstriere (1974-80) e a Candiolo, con il progetto irrealizzato per il Centro Direzionale Fiat (1972-73).
La configurazione del complesso albese si può in realtà interpretare come una summa di esperienze consolidate in differenti ambiti progettuali, qui declinate nel senso di una esplicita ricerca antimonumentale che contraddice e “corregge” i primi studi per un complesso in forma di fortezza. A partire dal bagno nelle forme e nei materiali della tradizione costruttiva piemontese esperito nel ciclo di Bagnolo, di cui riappaiono sia il tratto caratteristico dell’ampia inquadratura a intonaco delle finestre – già nella chiesa di Montoso (1963-67) e nel Municipio ( 1975-82) – come pure l’elemento dissonante delle cupolette trasparenti, anch’esso già utilizzato per l’ingresso del Municipio; per proseguire con soluzioni planimetriche provenienti dagli studi sull’edilizia di villa, dalla residenza Vigliardi Paravia a Candiolo (1961-64) a casa Furlotti a Moncalieri 81970-72). […] Dalla soluzione adottata per il palazzo di giustizia, infine, deriveranno anche l’addizione al Museo di Antichità (Torino, 1982-84) e l’impianto a scala urbana concepito per l’area Pirelli-Bicocca (Milano, 1985-88). […] La ricezione del progetto per i tribunali albesi in ambito critico è immediata e unanimemente positiva.
(Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola. Opere di architettura, Electa, Milano 1996, pp. 195-199)

2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

Dismessa dal 2015 (circa) la funzione originaria di Uffici Giudiziari, dal 2019 ospita i nuovi uffici Inps in una parte dell’ex Palazzo di Giustizia, adeguata attraverso lavori di manutenzione straordinaria e rifacimento degli impianti (eseguiti dal Comune di Alba).
L’edificio presenta un buono stato di conservazione, preservando i caratteri originali dell’opera.

(Scheda a cura di Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work
«The new courthouse in Alba will house the Law Courts, the Public Prosecutor’s Office, the Magistrate’s Court, the Office of Conciliation and the archives, as well ad janitor’s quarters. […] The complex consists of two separate blocks sited parallel to Viale Torino, flanking an open internal space with a ground-floor gallery passageway and green space. The two functional nuclei are connected to each other and the entrances by a partly glazed portico extending along the main axis and branching out towards the individual entrances. […] Two internal ramps and five sets of stairs link the ground floor to the upper floor». This building is the result of a particular design process based on the following aims:
- «Siting which formally enhances the main arrival point in Alba at the end of the bridge over the River Tanaro, including a first-floor level higher than the base level of the historical centre that serves, among other things, to conceal the brutal ugliness of the recent apartment blocks along the edge of the historical centre on Corso Matteotti;
- An architectural configuration that will make the building a backdrop for the open spaces towards the north-east side of Piazza Medford with terraced beds, trees, lawns, fountains, etc;
- A symbolic and functional opening of the complex towards the historical centre […]
- The siting of all the main functions (courts, offices, dwellings) facing the open internal space».
Since it is placed «on a deeply banked alluvial site, have pile foundations to reach the stratum of compact marble below the alluvial stratum. Longitudinal and cross beams mounted on the piles will support the vertical structures and form the continuos headtrees providing the horizontal connections. These will also form the base levels for the embankment walls of the tree-planted gardens surrounding the building at various levels. […] The general architectural composition is determined by the dual configuration of the site: an external green area with terraces descending towards Viale Torino and Piazza Medford, and a flat internal green area with a glazed gallery that almost becomes an elongated system of small patios. The south-east end marks the point of contact between the two configurations, bringing unity and symmetry to the south-east and north-west blocks and provided a south-easterly outlet for the glazed gallery that extends beyond the building as a simple portico as far as the cross-roads of Viale Torino and Corso Matteotti». («Zodiac,» n. 14, dicembre 1995).

2. Current state in 2019
The original function of Judicial Offices has been discontinued since 2015 (approximately), since 2019 it has housed the new INPS offices in a part of the former Palace of Justice, adapted through extraordinary maintenance and refurbishment of the systems (carried out by the Municipality of Alba).
The building has a good state of conservation, preserving the original characters of the work.

(English version by Alessia Federica Gigliotti, DAD-Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1981 - 1982
  • Esecuzione: 1982 - 1987
  • Tipologia Specifica: Uffici giudiziari
  • Committente: Comune di Alba
  • Proprietà: Proprietà pubblica
  • Destinazione originaria: Uffici giudiziari
  • Destinazione attuale: Dismessa dal 2015 (circa) la funzione originaria di Uffici Giudiziari. Dal 1 aprile 2019, nuovi uffici Inps sono insediati nei locali posti al piano terra ed al piano primo.
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Sergio Cardelli Progetto strutturale Progetto NO
spa Carena Impresa esecutrice Esecuzione NO
Remo Fassino Direzione lavori Esecuzione NO
Roberto Gabetti Progetto architettonico Progetto SI
Studio Gabetti e Isola Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodente&Chiave=53531 NO
Aimaro Isola Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.isolarchitetti.com/index.php/isolarchitetti-studio SI
Giuseppe Varaldo Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: Superfici murarie esterne in pietra a spacco; larghe fasce di intonaco incorniciano le finestre disposte secondo un ritmo regolare; sequenza di pilastri cilindrici in calcestruzzo
  • Coperture: Coperture a falda in tegole
  • Serramenti: Serramenti in alluminio di colore bianco
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono
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La zona del Tribunale comprende tre sale udienze (e annessi), gli uffici per i giudici e le Cancellerie (Penale, Civile, Commerciale), gli uffici per gli ufficiali giudiziari, i commessi, ecc.
La zona della Procura comprende gli uffici dei procuratori e le segreterie (e annessi) nonché i locali per la squadra di Polizia Giudiziaria.
La zona della Pretura comprende due sale udienze (e annessi), gli uffici per i pretori e gli uffici di Cancelleria nonché i locali speciali.
La sede dell’Ufficio di Conciliazione comprende locali per sedute e per uffici. Gli Archivi sono centralizzati.
L’edificio è costituito da due corpi di fabbrica ad andamento parallelo a viale Torino e fra di loro separati, affacciati a uno spazio libero interno contenente al piano terra le gallerie di collegamento e gli spazi verdi. Questi nuclei funzionali sono collegati tra di loro e agli ingressi mediante un porticato in parte vetrato che si distende secondo l’asse principale e si dirama verso i singoli ingressi con un andamento ad albero. […] Gli elementi di collegamento verticale tra piano terreno e primo piano sono costituiti da due rampe di collegamento interno e da cinque gruppi di scale.
La struttura compositiva dell’edificio consegue a un’impostazione rigorosa, volta alla definizione di spazi di forte caratterizzazione e di spiccata amenità. Il dettato funzionale quindi, e quello formale, sono retti da un’unica direttrice progettuale, riassuntivamente definita dai seguenti obbiettivi:
- una posizione del nuovo edificio destinato a Palazzo di Giustizia che riqualifichi formalmente lo spazio di arrivo principale nella città di Alba, attraverso il ponte sul Tanaro, mediante la costituzione di un primo piano, rispetto al fondale del centro storico (a mascheramento anche delle degradatissime forme dei condomini di recente costruzione affacciati su corso Matteotti, lungo i limiti del centro storico);
- una configurazione dell’edificio che lo caratterizzi come fondale rispetto agli spazi liberi di piazza Medford, verso il lato nord ovest della piazza stessa; attraverso la formazione di spalti verdi, con alberi, prati, acqua;
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- un affaccio di tutte le attività principali previste (sale udienze, uffici, alloggi) soltanto verso lo spazio libero interno (lo spazio che risulta delimitato dalle due maniche longitudinali ha carattere di giardino continuo, interrotto da una bassa galleria vetrata completamente immersa entro aree verdi…». (Roberto Gabetti e Aimaro Isola, Palazzo di Giustizia di Alba, Cuneo, Italia, in «Zodiac,» n. 14, dicembre 1995, pp. 132-139). Traduzione inglese (si).

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Nel 1982 viene approvato il progetto di massima per il quale Gabetti, Isola e Giuseppe Varaldo erano stati interpellati già nell’estate dell’anno precedente […] Il percorso progettuale con cui si giunge alla proposta definitiva è compiuto tra l’agosto 1981 e il luglio 1982 […] Nelle due maniche, racchiuse dalla collina artificiale terrazzata e rivestite da un manto erboso alberato, sono accentrate tutte le funzioni giudiziarie: Tribunale, Procura della Repubblica, Pretura, Ufficio di Conciliazione e archivi, distribuiti secondo una sequenza funzionale che procede, lungo il portico assiale di penetrazione, dagli spazi pubblici alle aule a doppia altezza verso le zone più interne, a due livelli, riservate agli uffici.
In corrispondenza del settore riservato alle aule di udienza l’asse distributivo principale si struttura come galleria vetrata su pilastri a sezione circolare il cui interasse costituisce il modulo compositivo che regola la dimensione di ciascun ambiente.
[…] La costituzione mista del terreno sul quale il complesso è destinato a sorgere – alluvionale in profondità, di riporto negli strati più superficiali – impone lo studio di fondazioni su pali che raggiungano la marna compatta sottostante gli strati alluvionali; al di sopra di essi un sistema di travature fornisce il piano di appoggio per gli elementi portanti esterni e per le banchine orizzontali di collegamento. L’intera struttura ipogea, giocata su un’immagine di esibita naturalità, richiede dunque interventi radicali di “correzione” delle sfavorevoli caratteristiche del sito.
[…] Tra i due poli opposti di natura e artificio, che le architetture ipogee di Gabetti e Isola tendono a ricongiungere, si colloca anche il palazzo sotterraneo dei tribunali di Alba, così come il precedente e più sperimentale intervento al Residenziale Olivetti di Ivrea (1968-71) e le sue successive riprese a Sèstriere (1974-80) e a Candiolo, con il progetto irrealizzato per il Centro Direzionale Fiat (1972-73).
La configurazione del complesso albese si può in realtà interpretare come una summa di esperienze consolidate in differenti ambiti progettuali, qui declinate nel senso di una esplicita ricerca antimonumentale che contraddice e “corregge” i primi studi per un complesso in forma di fortezza. A partire dal bagno nelle forme e nei materiali della tradizione costruttiva piemontese esperito nel ciclo di Bagnolo, di cui riappaiono sia il tratto caratteristico dell’ampia inquadratura a intonaco delle finestre – già nella chiesa di Montoso (1963-67) e nel Municipio ( 1975-82) – come pure l’elemento dissonante delle cupolette trasparenti, anch’esso già utilizzato per l’ingresso del Municipio; per proseguire con soluzioni planimetriche provenienti dagli studi sull’edilizia di villa, dalla residenza Vigliardi Paravia a Candiolo (1961-64) a casa Furlotti a Moncalieri 81970-72). […] Dalla soluzione adottata per il palazzo di giustizia, infine, deriveranno anche l’addizione al Museo di Antichità (Torino, 1982-84) e l’impianto a scala urbana concepito per l’area Pirelli-Bicocca (Milano, 1985-88). […] La ricezione del progetto per i tribunali albesi in ambito critico è immediata e unanimemente positiva.
(Andrea Guerra, Manuela Morresi, Gabetti e Isola. Opere di architettura, Electa, Milano 1996, pp. 195-199)

2.	Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  

Dismessa dal 2015 (circa) la funzione originaria di Uffici Giudiziari, dal 2019 ospita i nuovi uffici Inps in una parte dell’ex Palazzo di Giustizia, adeguata attraverso lavori di manutenzione straordinaria e rifacimento degli impianti (eseguiti dal Comune di Alba).
L’edificio presenta un buono stato di conservazione, preservando i caratteri originali dell’opera.

(Scheda a cura di Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)


1. Original Work 
«The new courthouse in Alba will house the Law Courts, the Public Prosecutor’s Office, the Magistrate’s Court, the Office of Conciliation and the archives, as well ad janitor’s quarters. […] The complex consists of two separate blocks sited parallel to Viale Torino, flanking an open internal space with a ground-floor gallery passageway and green space. The two functional nuclei are connected to each other and the entrances by a partly glazed portico extending along the main axis and branching out towards the individual entrances. […] Two internal ramps and five sets of stairs link the ground floor to the upper floor». This building is the result of a particular design process based on the following aims: 
-	«Siting which formally enhances the main arrival point in Alba at the end of the bridge over the River Tanaro, including a first-floor level higher than the base level of the historical centre that serves, among other things, to conceal the brutal ugliness of the recent apartment blocks along the edge of the historical centre on Corso Matteotti;
-	An architectural configuration that will make the building a backdrop for the open spaces towards the north-east side of Piazza Medford with terraced beds, trees, lawns, fountains, etc;
-	A symbolic and functional opening of the complex towards the historical centre […]
-	The siting of all the main functions (courts, offices, dwellings) facing the open internal space». 
Since it is placed «on a deeply banked alluvial site, have pile foundations to reach the stratum of compact marble below the alluvial stratum. Longitudinal and cross beams mounted on the piles will support the vertical structures and form the continuos headtrees providing the horizontal connections. These will also form the base levels for the embankment walls of the tree-planted gardens surrounding the building at various levels. […] The general architectural composition is determined by the dual configuration of the site: an external green area with terraces descending towards Viale Torino and Piazza Medford, and a flat internal green area with a glazed gallery that almost becomes an elongated system of small patios. The south-east end marks the point of contact between the two configurations, bringing unity and symmetry to the south-east and north-west blocks and provided a south-easterly outlet for the glazed gallery that extends beyond the building as a simple portico as far as the cross-roads of Viale Torino and Corso Matteotti». («Zodiac,» n. 14, dicembre 1995).

2. Current state in 2019
The original function of Judicial Offices has been discontinued since 2015 (approximately), since 2019 it has housed the new INPS offices in a part of the former Palace of Justice, adapted through extraordinary maintenance and refurbishment of the systems (carried out by the Municipality of Alba).
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  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Croset Pierre-Alain 1982 Gabetti e Isola. Due architetture in Piemonte Casabella n. 485 No
Cellini Francesco, D’Amato Claudio 1985 Gabetti e Isola. Progetti e architetture 1950-1985 Electa Milano 56; 130-131 No
Croset Pierre-Alain, Zermani Paolo 1987 Gli uffici giudiziari di Alba di Gabetti e Isola. Un paesaggio artificiale Casabella n. 541 42-43 No
Zermani Paolo 1987 Opere di Gabetti e Isola: progetto per Fiat Novoli, Palazzo di giustizia di Alba Ottagono n. 90 58-67 No
Zermani Paolo 1988 L’architettura delle differenze Edizioni Kappa Roma No
Ranzani Ermanno 1988 Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Giuseppe Varaldo. Uffici giudiziari, Alba (Cuneo) Domus n. 691 No
Zermani Paolo (a cura di) 1989 Gabetti e Isola. Progetti e architetture Zanichelli Milano 152-161 No
Regis Daniele 1989 Gabetti e Isola ad Alba Astragalo n. 20 No
Polano Sergio, Mulazzani Marco 1991 Guida all’architettura italiana del Novecento Electa Milano 21 No
Olmo Carlo 1993 Gabetti e Isola. Architetture Allemandi Torino 67-69 No
Gabetti Roberto, Isola Aimaro 1995 Palazzo di Giustizia di Alba, Cuneo, Italia Zodiac n. 14 132-139 No
Guerra Andrea, Morresi Manuela 1996 Gabetti e Isola. Opere di architettura Electa Milano 195-199 No
Giusti Maria Adriana, Tamborrino Rosa 2008 Guida all’architettura del Novecento in Piemonte (1902-2006) Allemandi Torino 118-119 No
Canella Gentucca, Mellano Paolo (a cura di) 2017 Roberto Gabetti 1925-2000 Franco Angeli Milano No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio Archivio Gabetti e Isola
Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio Archivio Gabetti e Isola
Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio Roberto Gabetti, Aimaro Isola, Disegno di studio Archivio Gabetti e Isola
Modello Modello Archivio Gabetti e Isola
Vista esterna Vista esterna Bruno Cattani - Archivio Gabetti e Isola
 Vista aerea Vista aerea Daniele Regis, Archivio Gabetti e Isola, tratto da - Zodiac, n. 14, 1995
Piante dei piani terreno e primo Piante dei piani terreno e primo Archivio Gabetti e Isola, tratto da - Zodiac, n. 14, 1995
Sezioni longitudinale e trasversale Sezioni longitudinale e trasversale Archivio Gabetti e Isola, tratto da - Zodiac, n. 14, 1995
 Vista aerea della corte interna Vista aerea della corte interna Daniele Regis, Archivio Gabetti e Isola, tratto da - Carlo Olmo, Gabetti e Isola. Architetture, Allemandi, Torino 1993, pp.67-69
Vista delle gallerie di collegamento Vista delle gallerie di collegamento Daniele Regis, Archivio Gabetti e Isola, tratto da - Zodiac, n. 14, 1995
Vista esterna Vista esterna Daniele Regis, Archivio Gabetti e Isola, tratto da - Carlo Olmo, Gabetti e Isola. Architetture, Allemandi, Torino 1993, pp.67-69
Vista aerea, 2016 Vista aerea, 2016 Tratto da - Mostra-video "Riflessioni su I secondo Novecento italiano. Architetture a rischio", a cura di Gentucca Canella con Tanja Marzi e Pietro Merlo, DAD, Politecnico di Torino, 12-13 dicembre 2016
Vista aerea, 2016 Vista aerea, 2016 Tratto da - Mostra-video "Riflessioni su I secondo Novecento italiano. Architetture a rischio", a cura di Gentucca Canella con Tanja Marzi e Pietro Merlo, DAD, Politecnico di Torino, 12-13 dicembre 2016
Vista aerea, 2016 Vista aerea, 2016 Tratto da - Mostra-video "Riflessioni su I secondo Novecento italiano. Architetture a rischio", a cura di Gentucca Canella con Tanja Marzi e Pietro Merlo, DAD, Politecnico di Torino, 12-13 dicembre 2016
Vista aerea, 2016 Vista aerea, 2016 Tratto da - Mostra-video "Riflessioni su I secondo Novecento italiano. Architetture a rischio", a cura di Gentucca Canella con Tanja Marzi e Pietro Merlo, DAD, Politecnico di Torino, 12-13 dicembre 2016
Vista del percorso porticato Vista del percorso porticato Gentucca Canella - 2019
Vista del percorso porticato, 2019 Vista del percorso porticato, 2019 Gentucca Canella - 2019
Vista della galleria di distribuzione, 2019 Vista della galleria di distribuzione, 2019 Gentucca Canella - 2019
Vista dei terrazzamenti a verde, 2019 Vista dei terrazzamenti a verde, 2019 Gentucca Canella - 2019
Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
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Enciclopedia treccani - Gabetti e Isola Studio Visualizza
Enciclopedia Treccani - Aimaro Isola Visualizza
Accademia Nazionale di San Luca - Aimaro Isola Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 03/05/2024

Revisori:

Mezzino Davide 2021