Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

VILLA MOTERVEL

Scheda Opera

  • Plastico visto dall’alto
  • Planimetria
  • La villa verso il piazzale di accesso. In primo piano il corpo letti figli e l’ingresso al garage
  • Ingresso secondario e loggia coperta per i giochi
  • Scala d’accesso alla terrazza coperta
  • Angolo verso l’ingresso principale. In primo piano la loggia sui letti e sul fondo il corpo soggiorno, verso lo studio
  • Particolari costruttivi
  • Particolare dell’ingresso principale
  • Il patio
  • Ingresso secondario e loggia coperta, 2019
  • Angolo verso l’ingresso principale, 2019
  • Vista del corpo sud, 2020
  • Vista dalla recinzione, 2020
  •  Ortofoto, 2020
  • Comune: Banchette
  • Denominazione: VILLA MOTERVEL
  • Indirizzo: Via Castellamonte, 46/1
  • Data: 1954 - 1956
  • Tipologia: Abitazioni unifamiliari
  • Autori principali: Eduardo Vittoria
Descrizione

1. Opera originaria

«La costruzione si allunga sul terreno, così da garantire una diversa visuale panoramica ai suoi vari elementi: ambienti di soggiorno, di riposo, di servizio. I primi, che comprendono soggiorno, studio e pranzo, sono stati raccolti intorno a un patio e sono nettamente separati dalla zona letti. Gli ambienti accessori sono stati invece concentrati al piano seminterrato della villa. Il patio, intorno al quale si raccolgono gli ambienti di soggiorno, è il motivo centrale della composizione, e costituisce una riposante zona di verde intorno. Ogni ambiente è perciò preso tra due visuali: quella dell’ampio paesaggio esterno sull’arco delle Prealpi e quella del patio. Alla pianta bene articolata fa riscontro un’architettura lineare, sobria e veramente elegante. Questa villa dà la sensazione della misura con cui un edificio debba esprimere signorilità e benessere.
In questa villa, Vittoria ha affinato e approfondito, oltre ad una ricerca estetica e ad un processo di integrazione spaziale, anche alcune soluzioni tecniche: dettagli precedentemente studiati, si precisano e assumono un loro carattere definitivo. Si noti, ad esempio, il motivo dei controtelai in ferro che Vittoria adottò nel Centro Studi Olivetti; questo stesso motivo, nella Villa Monterevel, si è trasformato in mostra metallica con funzione portante del traverso superiore.
Inoltre, questa villa e quella che viene illustrata nelle due pagine seguenti [Villa Gassino a Ivrea] rappresentano, come Vittoria afferma, un suo momento sentimentale, danno forma a un suo tempo d’amore per un paesaggio e per un luogo. In questo senso, la loro pubblicazione ha, agli occhi dell’architetto, un valore particolare. Affrontando il tema su questi presupposti, Vittoria ha d’altronde potuto anche trarre i frutti della sua concezione del paesaggio come espressione dell’unità architettonica, che comprenda sia il volume costruito che lo spazio naturale, integrandoli e completandoli. “Quali sono le forme, si chiede Vittoria, che noi difendiamo, e in che senso dobbiamo intervenire per preservare, modificare questo paesaggio? È tutto il complesso costruito, non solo con le pietre e la malta, quello che ci interessa. Gli alberi o i mattoni che disponiamo in questo o in altro modo, non stanno più come alberi isolati, come pietre le une sovrapposte alle altre, ma tutti unitamente come elementi che si tramutano in paesaggio. È questa la formulazione moderna che noi proponiamo: la creazione di un paesaggio che comprenda le case come il parco, le fabbriche come i giardini”. Questo il pensiero di Vittoria, che contribuisce a chiarire tutta la sua produzione, e in particolare quella qui presentata». (Villa Monterevel a Ivrea, architetto Eduardo Vittoria, Presentazione di Sara Rossi, in «L’Architettura. Cronache e storia» n. 39, gennaio 1959, pp. 611-613


2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale

La villa è attualmente utilizzata come struttura ricettiva. Gli originari serramenti in lamiera piegata sono stati sostituiti da nuovi elementi in alluminio. Sono state effettuate modifiche distributive con sostituzione di alcuni materiali. Da verificare con sopralluogo.

(Scheda a cura di Gentucca Canella, DAD - Politecnico di Torino)

Info
  • Progetto: 1954 -
  • Esecuzione: - 1956
  • Proprietà: Proprietà privata
  • Destinazione originaria: Villa unifamiliare
  • Destinazione attuale: Struttura ricettiva
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Eduardo Vittoria Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://www.architettiroma.it/50_anni_professione/vittoria-eduardo/ SI
  • Materiale di facciata: La villa è in mattoni rosa faccia a vista. Zoccolo e cornici sono rivestiti in “fulget” grigio-azzurro
  • Coperture: Tetto in lavagna con giunti bianchi
  • Serramenti: Controtelai, logge e finestre sono in lamiera piegata verniciati bianchi; infissi “griesser” in legno Douglas colore naturale
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Buono
  • Stato Coperture: Buono

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In questa villa, Vittoria ha affinato e approfondito, oltre ad una ricerca estetica e ad un processo di integrazione spaziale, anche alcune soluzioni tecniche: dettagli precedentemente studiati, si precisano e assumono un loro carattere definitivo. Si noti, ad esempio, il motivo dei controtelai in ferro che Vittoria adottò nel Centro Studi Olivetti; questo stesso motivo, nella Villa Monterevel, si è trasformato in mostra metallica con funzione portante del traverso superiore.
Inoltre, questa villa e quella che viene illustrata nelle due pagine seguenti [Villa Gassino a Ivrea] rappresentano, come Vittoria afferma, un suo momento sentimentale, danno forma a un suo tempo d’amore per un paesaggio e per un luogo. In questo senso, la loro pubblicazione ha, agli occhi dell’architetto, un valore particolare. Affrontando il tema su questi presupposti, Vittoria ha d’altronde potuto anche trarre i frutti della sua concezione del paesaggio come espressione dell’unità architettonica, che comprenda sia il volume costruito che lo spazio naturale, integrandoli e completandoli. “Quali sono le forme, si chiede Vittoria, che noi difendiamo, e in che senso dobbiamo intervenire per preservare, modificare questo paesaggio? È tutto il complesso costruito, non solo con le pietre e la malta, quello che ci interessa. Gli alberi o i mattoni che disponiamo in questo o in altro modo, non stanno più come alberi isolati, come pietre le une sovrapposte alle altre, ma tutti unitamente come elementi che si tramutano in paesaggio. È questa la formulazione moderna che noi proponiamo: la creazione di un paesaggio che comprenda le case come il parco, le fabbriche come i giardini”. Questo il pensiero di Vittoria, che contribuisce a chiarire tutta la sua produzione, e in particolare quella qui presentata». (Villa Monterevel a Ivrea, architetto Eduardo Vittoria, Presentazione di Sara Rossi, in «L’Architettura. Cronache e storia» n. 39, gennaio 1959, pp. 611-613


2. Consistenza dell’opera al 2019 / Stato attuale  	

La villa è attualmente utilizzata come struttura ricettiva.  Gli originari serramenti in lamiera piegata sono stati sostituiti da nuovi elementi in alluminio. Sono state effettuate modifiche distributive con sostituzione di alcuni materiali. Da verificare con sopralluogo.

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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1959 Industrie e abitazioni dell’architetto Eduardo Vittoria, Villa Monterevel a Ivrea, Presentazione di Sara Rossi, in «L’Architettura. Cronache e storia» n. 39, gennaio 1959 611-613 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Plastico visto dall’alto Plastico visto dall’alto Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Planimetria Planimetria Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
La villa verso il piazzale di accesso. In primo piano il corpo letti figli e l’ingresso al garage La villa verso il piazzale di accesso. In primo piano il corpo letti figli e l’ingresso al garage Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Ingresso secondario e loggia coperta per i giochi Ingresso secondario e loggia coperta per i giochi Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Scala d’accesso alla terrazza coperta Scala d’accesso alla terrazza coperta Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Angolo verso l’ingresso principale. In primo piano la loggia sui letti e sul fondo il corpo soggiorno, verso lo studio Angolo verso l’ingresso principale. In primo piano la loggia sui letti e sul fondo il corpo soggiorno, verso lo studio Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Particolari costruttivi Particolari costruttivi Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Particolare dell’ingresso principale Particolare dell’ingresso principale Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Il patio Il patio Tratto da - L’Architettura. Cronache e storia, n. 39, 1959
Ingresso secondario e loggia coperta, 2019 Ingresso secondario e loggia coperta, 2019 Villa Silvia Olivetti, 2019 (https://beb.it/villasilviaolivetti/it)
Angolo verso l’ingresso principale, 2019 Angolo verso l’ingresso principale, 2019 Villa Silvia Olivetti, 2019 (https://beb.it/villasilviaolivetti/it)
Vista del corpo sud, 2020 Vista del corpo sud, 2020 Tanja Marzi, 2020
Vista dalla recinzione, 2020 Vista dalla recinzione, 2020 Tanja Marzi, 2020
 Ortofoto, 2020 Ortofoto, 2020 Google maps 2020

Criteri
1. L’edificio o l’opera di architettura è citata in almeno tre studi storico-sistematici sull’architettura contemporanea di livello nazionale e/o internazionale.
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGAAP - Segretariato Regionale per il Piemonte
Titolare della ricerca: Politecnico Torino Dipartimento Architettura e Design
Responsabile scientifico: Maria Adriana Giusti, Gentucca Canella (DAD)


Scheda redatta da Gentucca Canella
creata il 31/12/2004
ultima modifica il 28/01/2025