Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

ARCHIVIO DI STATO

Scheda Opera

  • Pianta piano rialzato, progetto preliminare
  • Pianta piano primo
  • Pianta piano secondo
  • Proposta di prospetto Valverde 1956
  • Prospetto ovest, parziale
  • Prospetto ovest
  • Prospetto ovest, dettaglio materiali di facciata
  • Comune: Verona
  • Denominazione: ARCHIVIO DI STATO
  • Indirizzo: Via delle Franceschine, N. 4
  • Data: 1956 - 1961
  • Tipologia: Biblioteche e Archivi
  • Autori principali: Angelo Vaccari
Descrizione

A seguito dei danni bellici l’amministrazione provinciale veronese decide di dare una nuova sede all’archivio di Stato. La struttura, presa in affitto dal Comune, era collocata nell’ex-convento di San Sebastiano con accesso da via Cappello (adiacente alla biblioteca civica) e necessitava di cospicui interventi.
Nelle fasi iniziali il progetto, elaborato dall’ufficio tecnico della Provincia, contempla l’ipotesi di collocare il nuovo archivio in zona Valverde, tra i volti della Bra e la stazione ferroviaria di Porta Nuova, all’interno di un piano più ampio, che avrebbe ridisegnato quell’area a ridosso del centro storico, Nel 1956 il consiglio della giunta provinciale conclude una permuta con il Comune e approva il progetto e i capitolati d’appalto per la costruzione della nuova sede dell’archivio tra via del Pontiere e via Franceschine sul margine est del centro città, al difuori delle mura della Bra e nei pressi del Lungadige Capuleti.
A redigere i progetti è Angelo Vaccari ingegnere dell’ufficio tecnico della Provincia che lavora su un unico modello, declinato con alcune varianti nelle due aree.
La pianta è frutto dell’aggregazione di due edifici di diverse dimensioni accostati avendo come perno il sistema distributivo verticale. Il primo corpo è di dimensioni ridotte rispetto all'altro, con tre piani fuoriterra e il seminterrato. Il prospetto intonacato è scandito da un ritmo regolare di bucature, che al piano nobile sono sormontate da timpani lapidei geometrizzati. Il blocco ospita, a partire dal seminterrato: autorimessa, magazzini, camera oscura e centrale termica; sala convegni al piano rialzato; al primo piano uffici della direzione e del personale con la sala per gli studiosi; al secondo piano due alloggi per il personale.
Il secondo blocco è di poco più alto, ma la sua monumentalità è dettata dall’articolazione dei prospetti est e ovest dove, su un basamento lapideo in pietra veronese, si aprono otto specchiature vetrate a tuttaltezza. Alte paraste lisce inquadrano le specchiature e alludono al sistema portante di pilastri perimetrali che, attraverso travi di bordo in cemento armato precompresso, sostengono otto voltine sottili a campata unica, disposte trasversalmente rispetto al prospetto ovest. Le voltine lunghe 18,20m coprono l’intero blocco, ospitante due grandi saloni alti 16 m (con dimensioni in pianta di 17,20x18,50m), che custodiscono il patrimonio documentale dell’archivio e rendono visibile all’esterno l’eccezionalità di questa parte dell’edificio. La disposizione delle scaffalature (ed i conseguenti carichi) è progettata da Vaccari e prevede uno sviluppo lineare delle scaffalature di 26 km. L’alterità di questo blocco rispetto al primo è ulteriormente sottolineata dal differente linguaggio dei prospetti che, abbandonando l’uso di cornici e timpani, si semplifica e lascia spazio ad un rivestimento continuo in clinker.
Nel giugno del 1957, con verbale di licitazione privata, i lavori sono affidati all’impresa Francesco Ferlini & Figli di Verona.
I contratti stipulati nel 1961 con aziende fornitrici di mobilio e scaffalature metalliche segnalano la chiusura dei lavori. Tra il 1961 ed il 1962 sono eseguiti i collaudi.

Info
  • Progetto: 1956 - 1957
  • Esecuzione: 1957 - 1961
  • Committente: Provincia di Verona
  • Proprietà: Nessuna opzione
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Francesco Ferlini & Figli Impresa esecutrice Esecuzione NO
Pietro Giacobbi Progetto architettonico Esecuzione NO
Angelo Vaccari Progetto architettonico Esecuzione SI
Angelo Vaccari Direzione lavori Esecuzione NO
  • Strutture: calcestruzzo armato; murature in pietrame e laterizio
  • Materiale di facciata: intonaco; pietra calcarea veronese; clinker
  • Coperture: piane; a voltine in calcestruzzo armato
  • Serramenti: metallici
  • Stato Strutture: Ottimo
  • Stato Materiale di facciata: Ottimo
  • Stato Coperture: Ottimo
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Nelle fasi iniziali il progetto, elaborato dall’ufficio tecnico della Provincia, contempla l’ipotesi di  collocare il nuovo archivio in zona Valverde, tra i volti della Bra e la stazione ferroviaria di Porta Nuova, all’interno di un piano più ampio, che avrebbe ridisegnato quell’area a ridosso del centro storico, Nel 1956 il consiglio della giunta provinciale conclude una permuta con il Comune e approva il progetto e i capitolati d’appalto per la costruzione della nuova sede dell’archivio tra via del Pontiere e via Franceschine sul margine est del centro città, al difuori delle mura della Bra e nei pressi del Lungadige Capuleti. 
A redigere i progetti è Angelo Vaccari ingegnere dell’ufficio tecnico della Provincia che lavora su un unico modello, declinato con alcune varianti nelle due aree. 
La pianta è frutto dell’aggregazione di due edifici di diverse dimensioni accostati avendo come perno il sistema distributivo verticale. Il primo corpo è di dimensioni ridotte rispetto all'altro, con tre piani fuoriterra  e il seminterrato. Il prospetto intonacato è scandito da un ritmo regolare di bucature, che al piano nobile sono sormontate da timpani lapidei geometrizzati. Il blocco ospita, a partire dal seminterrato: autorimessa, magazzini, camera oscura e centrale termica; sala convegni al piano rialzato; al primo piano uffici della direzione e del personale con la sala per gli studiosi; al secondo piano due alloggi per il personale.
Il secondo blocco è di poco più alto, ma la sua monumentalità è dettata dall’articolazione dei prospetti est e ovest dove, su un basamento lapideo in pietra veronese, si aprono otto specchiature vetrate a tuttaltezza. Alte paraste lisce inquadrano le specchiature e alludono al sistema portante di pilastri perimetrali che, attraverso travi di bordo in cemento armato precompresso, sostengono otto voltine sottili a campata unica, disposte trasversalmente rispetto al prospetto ovest. Le voltine lunghe 18,20m coprono l’intero blocco, ospitante due grandi saloni alti 16 m (con dimensioni in pianta di 17,20x18,50m), che custodiscono il patrimonio documentale dell’archivio e rendono visibile all’esterno l’eccezionalità di questa parte dell’edificio. La disposizione delle scaffalature (ed i conseguenti carichi) è progettata da Vaccari e prevede uno sviluppo lineare delle scaffalature di 26 km. L’alterità di questo blocco rispetto al primo è ulteriormente sottolineata dal differente linguaggio dei prospetti che, abbandonando l’uso di cornici e timpani, si semplifica e lascia spazio ad un rivestimento continuo in clinker. 
Nel giugno del 1957, con verbale di licitazione privata, i lavori sono affidati all’impresa Francesco Ferlini & Figli di Verona.
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  • Vincolo: Non Vincolata
  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
Longhi Davide 2012 Novecento. Architetture e città del Veneto Il Poligrafo Padova 923 No

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Pianta piano rialzato, progetto preliminare Pianta piano rialzato, progetto preliminare Archivio Comune Verona
Pianta piano primo Pianta piano primo Archivio Comune Verona
Pianta piano secondo Pianta piano secondo Archivio Comune Verona
Proposta di prospetto Valverde 1956 Proposta di prospetto Valverde 1956 Archivio Comune Verona
Prospetto ovest, parziale Prospetto ovest, parziale Paola Placentino
Prospetto ovest Prospetto ovest Paola Placentino
Prospetto ovest, dettaglio materiali di facciata Prospetto ovest, dettaglio materiali di facciata Paola Placentino

Criteri
5. L’edificio o l’opera di architettura introduce e sperimenta significative innovazioni nell’uso dei materiali o nell’applicazione delle tecnologie costruttive.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.

Crediti Scheda
Enti di riferimento: DGCC - Segretariato Regionale per il Veneto
Titolare della ricerca: Università di Padova - Dipartimento Beni Culturali
Responsabile scientifico: Elena Svalduz, Stefano Zaggia


Scheda redatta da Paola Placentino
creata il 09/11/2021
ultima modifica il 29/01/2025