Censimento delle architetture italiane dal 1945 ad oggi

QUARTIERE INA-CASA STELLA POLARE

Scheda Opera

  • Planivolumetrico
  • Vista facciata con ingresso su strada
  • Vista da via Almagià
  • Vista slargo interno da via Almagià
  • Comune: Roma
  • Località: Ostia
  • Denominazione: QUARTIERE INA-CASA STELLA POLARE
  • Indirizzo: Piazza Giovanni Battista Bottero, via delle Fiamme Gialle, via Giuseppe Andrè
  • Data: 1949 - 1954
  • Tipologia: Edilizia residenziale pubblica
  • Autori principali: Mario De Renzi, Saverio Muratori
Descrizione

Il complesso residenziale Stella Polare si trova in un’area prospiciente il nucleo storico di Ostia, a ridosso della linea ferroviaria, e fu progettato da Saverio Muratori e Mario De Renzi, che affidarono i singoli blocchi agli architetti Nicolini, Ligini, Monaco ed Ena. La vicinanza al mare e il clima mediterraneo, caratterizzato da palme e pini marittimi, suggerirono ai progettisti riferimenti che si convertono in soluzioni architettoniche tipiche della cittadina di villeggiatura: volumetrie più esigue, edifici più bassi, due o tre piani, ad eccezione di un’unica torre di sei piani. Gli edifici si presentano intonacati e tinteggiati con l’aggiunta di numerose logge e balconi, che rendono i prospetti più movimentati. In generale l’intervento residenziale non sembra aggiungere caratteri innovativi ai piani INA-Casa, tuttavia si colloca in un contesto architettonico di buona qualità edilizia. Alcuni recenti lavori di manutenzione, spesso non rigorosi dal punto di vista cromatico, hanno attribuito al complesso un piacevole aspetto colorato in sintonia con la quotidianità di quartiere.
Su piazza Alessio sorge il fronte principale del quartiere, caratterizzato da un sottopassaggio nel volume centrale a due piani progettato da Roberto Nicolini, che indica l’ingresso all’intero complesso. La distribuzione degli alloggi all'interno dell’edificio fa riferimento alla tipologia della linea, già sperimentata in altri quartieri romani dello stesso periodo. L’edificio, leggermente arretrato rispetto al filo stradale, costeggiando il perimetro del lotto tra via G. Andrè e via delle Fiamme Gialle, si sviluppa attraverso segmenti di diversi orientamenti che lasciano spazio perciò a spazi vuoti adibiti a giardini comuni. Internamente il prospetto è scandito da piccoli balconi a pianta trapezoidale e dai volumi dei corpi scala, che con il loro aggetto assicurano un opportuno riparo all’entrata delle singole scale.
Continuando su via Andrè e seguendo la ferrovia, la quale serve il quartiere con un’apposita fermata, si trovano i cinque edifici in linea disposti a pettine, che alternano volumetrie di due o tre livelli; i primi due blocchi, progettati da Ena, si distinguono per il binomio loggia/balcone e per i coronamenti traforati dei terrazzi condominiali, il terzo è di Ligini ed è caratterizzato da due ampi balconi, mentre negli ultimi due, firmati da Monaco, si alternano piccoli balconi e semplici finestre. A conclusione del fronte orientale si erge il terzo edificio di Monaco, che presenta uno sviluppo leggermente sinuoso e si chiude piegandosi a 90° nella parte terminale del lotto. Nel prospetto settentrionale sono da notare i corpi scala a pianta trapezoidale, sovrastati da pensiline poligonali che sembrano far riferimento al linguaggio ridolfiano.
Sul fronte di via delle Fiamme Gialle s’innalza l’edificio a 3 piani di Ligini, anch’esso dalla pianta non perfettamente lineare: di rilievo la sequenza dei volumi dei corpi scala, avanzati rispetto alla facciata, e affiancati su entrambi i lati da terrazzini di pertinenza delle cucine, un tempo aperti per garantire la ventilazione. I vari ambienti (soggiorno, due camere da letto e i servizi), sono distribuiti secondo gli schemi tipologici dell’INA Casa e si affacciano sul giardino interno, con ampi ballatoi che collegano due stanze. Infine l’ultimo blocco residenziale consiste nella torre disegnata da Ena. Essa, protetta dalla vegetazione e dal fronte edilizio di Nicolini, si innalza su una pianta a tre bracci, costituendo un’emergenza architettonica di riferimento per l’intero quartiere. I prospetti sono semplicemente scanditi dalla sporgenza dei corpi scala, chiusi da vetrate con infissi a reticolo.

Info
  • Progetto: 1949 -
  • Esecuzione: 1949 - 1954
  • Committente: IACP - Istituto Autonomo Case Popolari di Roma
  • Proprietà: Proprietà pubblica
Autori
Nome Cognome Ruolo Fase Progetto Archivio Architetti Url Profilo Autore Principale
Mario De Renzi Progetto urbano Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=29503 SI
Nello Ena Progetto architettonico Progetto NO
Cesare Ligini Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=58193 NO
Vincenzo Monaco Progetto architettonico Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=prodpersona&Chiave=33691 NO
Saverio Muratori Progetto urbano Progetto Visualizza Profilo https://siusa.archivi.beniculturali.it/cgi-bin/siusa/pagina.pl?TipoPag=comparc&Chiave=522437 SI
Roberto Nicolini Progetto architettonico Progetto NO
  • Strutture: cemento armato
  • Materiale di facciata: intonaco
  • Coperture: a falde
  • Stato Strutture: Buono
  • Stato Materiale di facciata: Buono
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Su piazza Alessio sorge il fronte principale del quartiere, caratterizzato da un sottopassaggio nel volume centrale a due piani progettato da Roberto Nicolini, che indica l’ingresso all’intero complesso. La distribuzione degli alloggi all'interno dell’edificio fa riferimento alla tipologia della linea, già sperimentata in altri quartieri romani dello stesso periodo. L’edificio, leggermente arretrato rispetto al filo stradale, costeggiando il perimetro del lotto tra via G. Andrè e via delle Fiamme Gialle, si sviluppa attraverso segmenti di diversi orientamenti che lasciano spazio perciò a spazi vuoti adibiti a giardini comuni. Internamente il prospetto è scandito da piccoli balconi a pianta trapezoidale e dai volumi dei corpi scala, che con il loro aggetto assicurano un opportuno riparo all’entrata delle singole scale.
Continuando su via Andrè e seguendo la ferrovia, la quale serve il quartiere con un’apposita fermata, si trovano i cinque edifici in linea disposti a pettine, che alternano volumetrie di due o tre livelli; i primi due blocchi, progettati da Ena, si distinguono per il binomio loggia/balcone e per i coronamenti traforati dei terrazzi condominiali, il terzo è di Ligini ed è caratterizzato da due ampi balconi, mentre negli ultimi due, firmati da Monaco, si alternano piccoli balconi e semplici finestre. A conclusione del fronte orientale si erge il terzo edificio di Monaco, che presenta uno sviluppo leggermente sinuoso e si chiude piegandosi a 90° nella parte terminale del lotto. Nel prospetto settentrionale sono da notare i corpi scala a pianta trapezoidale, sovrastati da pensiline poligonali che sembrano far riferimento al linguaggio ridolfiano.
Sul fronte di via delle Fiamme Gialle s’innalza l’edificio a 3 piani di Ligini, anch’esso dalla pianta non perfettamente lineare: di rilievo la sequenza dei volumi dei corpi scala, avanzati rispetto alla facciata, e affiancati su entrambi i lati da terrazzini di pertinenza delle cucine, un tempo aperti per garantire la ventilazione. I vari ambienti (soggiorno, due camere da letto e i servizi), sono distribuiti secondo gli schemi tipologici dell’INA Casa e si affacciano sul giardino interno, con ampi ballatoi che collegano due stanze. Infine l’ultimo blocco residenziale consiste nella torre disegnata da Ena. Essa, protetta dalla vegetazione e dal fronte edilizio di Nicolini, si innalza su una pianta a tre bracci, costituendo un’emergenza architettonica di riferimento per l’intero quartiere. I prospetti sono semplicemente scanditi dalla sporgenza dei corpi scala, chiusi da vetrate con infissi a reticolo.
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  • Provvedimenti di tutela: Nessuna opzione
  • Data Provvedimento:
  • Riferimento Normativo:
  • Altri Provvedimenti:
  • Foglio Catastale: -
  • Particella: -

Note

-

Bibliografia
Autore Anno Titolo Edizione Luogo Edizione Pagina Specifica
1952 Gestione INA Casa. Quartiere Stella Polare ad Ostia Rassegna critica di architettura n. 26-27 61-67 Si
Libera Adalberto 1952 La scala del quartiere residenziale, in Istituto Nazionale Urbanistica, Esperienze urbanistiche in Italia INU Roma 129-149 No
1953 L'INA-Casa al IV Congresso nazionale di urbanistica Venezia 184-187 No
1955 Urbanistica n. 17 109 No
1958 Architettura Cantiere n. 16 132 No
1984 Storia Architettura n. 1-2 31-38 No
1986 Edilizia popolare n. 189 3-16 No
Cataldi Giancarlo (a cura di) 1991 Saverio Muratori Architetto. Il pensiero e l'opera, Studi e documenti di architettura Alinea Firenze 41 No
Neri Maria Luisa 1992 Mario De Renzi. L'architettura come mestiere 1897-1967 Gangemi Roma 161 Si
Remiddi Gaia, Greco Antonella, Bonavita Antonella, Ferri Paola 2000 Il moderno attraverso Roma. 200 architetture scelte Palombi Roma Scheda n. D52 Si
Di Biagi Paola (a cura) 2001 La Grande Ricostruzione. Il piano INA-Casa e l'Italia degli anni '50 Donzelli Roma 431-452 No
Guccione Margherita, Segarra Lagunes Maria Margarita, Vittorini Rosalia (a cura di) 2002 Guida ai quartieri romani INA Casa Gangemi Roma 26-37 Si
Capomolla Renato, Vittorini Rosalia, Bardelli Pier Giovanni (a cura di) 2003 L'architettura INA Casa (1949-1963). Aspetti e problemi di conservazione e recupero Gangemi Roma 68-81 No

Fonti Archivistiche
Titolo Autore Ente Descrizione Conservazione
Fondo Mario De Renzi Mario De Renzi Accademia Nazionale di San Luca, Roma Quartiere Stella Polare al Lido di Ostia, Roma

Allegati
File Didascalia Credito Fotografico
Planivolumetrico  Planivolumetrico
Vista facciata con ingresso su strada Vista facciata con ingresso su strada
Vista da via Almagià Vista da via Almagià
Vista slargo interno da via Almagià Vista slargo interno da via Almagià

Criteri
2. L’edificio o l’opera di architettura è illustrata in almeno due riviste di architettura di livello nazionale e/o internazionale.
3. L’edificio o l’opera di architettura ha una riconosciuta importanza nel panorama dell’architettura nazionale, degli anni nei quali è stata costruita, anche in relazione ai contemporanei sviluppi sia del dibattito, sia della ricerca architettonica nazionale e internazionale,
4. L’edificio o l’opera di architettura riveste un ruolo significativo nell’ambito dell’evoluzione del tipo edilizio di pertinenza, ne offre un’interpretazione progressiva o sperimenta innovazioni di carattere distributivo e funzionale.
6. L’edificio o l’opera di architettura è stata progettata da una figura di rilievo nel panorama dell’architettura nazionale e/o internazionale.
7. L’edificio o l’opera di architettura si segnala per il particolare valore qualitativo all’interno del contesto urbano in cui è realizzata.
Sitografia ed altri contenuti online
Titolo Url
Archivio Mario De Renzi Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Vincenzo Monaco Visualizza
Enciclopedia Treccani - Vincenzo Monaco Visualizza
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SAN Archivi degli Architetti - Cesare Ligini Visualizza
Dizionario biografico degli Italiani - Saverio Muratori Visualizza
Enciclopedia Treccani - Saverio Muratori Visualizza

Crediti Scheda
Enti di riferimento: PaBAAC - Direzione Regionale per il Lazio
Titolare della ricerca: Università degli studi di Roma "Sapienza"
Responsabile scientifico: Piero Ostilio Rossi


Scheda redatta da
creata il 31/12/2012
ultima modifica il 02/05/2024

Revisori:

Alberto Coppo 2021